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Autore: cin75    12/04/2020    4 recensioni
I giorni di Jensen , per volere della Giustizia, stanno per finire in una fredda stanza del braccio della morte.
Jared è convinto che quello sia un enorme errore giudiziario e lotta per fermarlo.
E come in ogni storia, ci sarà chi li affiancherà e chi si muoverà contro di loro.
Dovranno combattere insieme, dovranno essere coraggiosi, dovranno trovare anche la forza per confessare quello che hanno iniziato a provare l'uno per l'altro, che paradossalmente, sembra far loro più paura.
BUONA LETTURA!
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jeffrey Dean Morgan, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella settimana , fortunatamente passò in fretta e con sommo piacere di tutti, Jared, si era ripreso magnificamente. Aveva ancora dei dolori accennati a causa delle costole, ma niente di grave o non sopportabile con un paio di antidolorifici.
Il giorno delle dimissioni, Jensen si preoccupò di tutte le sue cose, mentre Jared firmò le dimissioni e poi , lo accompagnò alla macchina.
“Jensen hai già fatto tanto in questi giorni. Potevo prendere un taxi e ci saremmo visti a casa mia!!”
“Credi davvero che io lasci il mio ragazzo nelle mani di un taxista nevrotico dopo che ha avuto un incidente stradale? Te lo scordi, amico. Ti ci porto io a casa e ti metterò a letto, e ti preparerò la cena, beh!! più che altro andrò a comprare qualcosa...le mie capacità alla Ramsey sono un tantino arrugginite!!” specificò, in leggero imbarazzo.
Jared lo trovò irresistibile.
Diede il foglio a Misha che li lasciò soli e poi si avvicinò al compagno. Lo richiamò mettendogli le mani sulle spalle e girandolo verso di lui, dato che Jensen gli stava chiudendo la borsa con gli indumenti.
“Cosa c’….” ma non riuscì a finire perché Jared gli aveva praticamente chiuso la bocca con la propria. Baciandolo con entusiasmo. Con passione. Pressando le loro labbra insieme in un incastro perfetto. Le teste si mossero piano alla ricerca di un angolazione soddisfacente e appagante e quando questo successe, i due, si ritrovarono a mugolare di piacere. E solo quando fu il bisogno d’aria a richiedere….aria, si separarono.
“Wow!!!” esclamò Jensen, fissando ancora ipnotizzato le labbra dell’altro. “Se non prendere un taxi ti fa questo effetto, lo terrò presente d’ora in avanti!” scherzò, il biondo, ansimando appena e stringendo al presa ai fianchi del compagno.
Jared, di suo, gli sorrideva dolcemente. Quelle labbra gonfie e umide, erano ancora una tentazione fortissima. Se non fosse stato in ospedale, in una stanza con la porta spalancata e con mezzo mondo lì fuori, pronto ad interromperli, lo avrebbe buttato su quel letto e….
Ma si limitò a lasciargli solo un altro piccolo bacio sulle labbra serene, mentre le sue mani gli incorniciavano ancora il viso.
“E questo per che cos’è?” chiese Jensen.
“Questo perché io ti….” e in quel momento Misha li richiamò, per dirgli che le dimissioni erano ufficiali e potevano andare.
Destino bastardo!!! , pensò frustrato Jared.
“Cosa?!” lo incoraggiò Jensen.
“Niente. Andiamo a casa!”
Avrebbe aspettato un altro momento particolare e inaspettato per dichiararsi.
Sì, perché Jared ormai, l’aveva capito.
Era perdutamente, irrimediabilmente innamorato di Jensen. Della sua forza, del suo coraggio, del suo modo di pensare, del suo senso di giustizia. Jensen era un uomo fantastico e benchè si fossero conosciuti in circostanze non proprio normali, ringraziò Dio per ogni giorno o ora o minuto che aveva passato con lui.
E segretamente, sperava, che anche Jensen provasse per lui qualcosa di più di una semplice attrazione.

E poi, la sola idea che Jensen potesse ancora soffrire o che qualcuno potesse fargli del male, gli faceva ribollire il sangue e così azzardò un idea, non appena furono a casa sua e Jensen ebbe sistemato quello che poteva: vestiti, cena, medicinali.
“Ok! Provetta massaia, ora fermati e vieni qui sul divano accanto a me!” lo richiamò per l’ennesima volta Jared.
“Volevo prepararti un bagno caldo...forse ne avresti bisogno.”
“Sì, sarebbe magnifico solo se...”
“Se?” chiese in attesa Jensen.
“Solo se tu ci entri con me in quella vasca!” gli fece malizioso Jared.
“Ma è troppo piccola e tu potresti farti...”
“Non dobbiamo fare niente...solo stare vicini!” suggerì.
“D’accordo!” acconsentì Jensen.
“Perfetto, ma ora, per favore...vieni qui da me, vorrei chiederti una cosa!”
“Cosa? Di che hai bisogno?!”
“Ascolta...non credere che io voglia abusare di te...”
“E io che ci speravo, invece!!” lo fece ridere Jensen.
“Che scemo!!” rise Jared tenendosi la fascia che gli stringeva il torace.
“Ok! Scusa...va’ avanti!”
“Sì, dato che io avrò bisogno di aiuto con questa...” indicandosi la fascia. “E so già che tu mi tempesterai di telefonate per ricordarmi di prendere le medicine o se ho mangiato , io ...insomma...”
“Jared cosa vuoi chiedermi?!”
“Ti andrebbe di stare qui da me per qualche giorno, fin quando starò meglio e non sarò più un poppante con l’influenza?!”
“Mmmmhhh!!” mugugnò Jensen , stringendo le labbra in una smorfia perplessa. “Mi stai chiedendo di farti da babysitter?!”
“Sono sempre andato pazzo per i babysitter! Specie se sono biondi e con gli occhi incredibilmente verdi.” lo provocò Jared, sperando in un sì come risposta.
Quale scusa migliore per tenere sotto controllo Jensen, mentre lui non era decisamente al 100% ?
Ma poi era davvero solo una scusa?
“Ok! Magnum P.I. mi hai convinto.”
“Grandioso!!” esclamò felice Jared.
“ok! A questo punto...”
“Bagno caldo?!”
“No, prima si cena , poi antibiotici e poi se fai il bravo il bagno caldo!”
“Ehi!! non stai prendendo un po’ troppo sul serio la cosa!?!”
“Sì e già so che mi divertirò un mondo!” lo provocò Jensen andando verso la cucina, mentre invece Jared sorrideva decisamente tranquillo.

Quando fu il momento di andare a letto, anche perché Jensen si rese conto che Jared cominciava a risentire del dolore alle costole, il biondo lo accompagnò in camera. Lo aiutò a spogliarsi e mettersi a letto.
“Sai che dovrai dormire con me , vero?”
“Ma davvero??!!” fece fintamente offeso Jensen.
“Il mio divano è piccolo, lo sai e non ho una camera per gli ospiti, quindi ci divideremo questo letto. In fondo….non sarebbe la prima volta!” asserì , strizzandogli l’occhio.
“Sì, ma questa volta non sarebbe divertente come le altre volte.” replicò con tono divertito , Jensen.
“E chi lo dice?!” azzardò malizioso Jared, sistemandosi appena contro i cuscini che Jensen gli aveva sistemato dietro la schiena.
“Io, Misha, e un altro paio di medici!” tagliò corto. “Se non ti scoccia, ora, vado a farmi una doccia.” e si chiuse in bagno non lasciando a Jared il tempo di rispondergli.
Quando uscì dal bagno, Jensen trovò Jared ancora sveglio. Senza sfilarsi l’asciugamano che aveva in vita, si infilò un paio di pantaloni di tuta di Jared e solo dopo che fu presentabile, gettò su una sedia il telo da bagno.
“Ma fai sul serio?!” fece Jared , divertito, da quella sorta di pudore.
“Ci puoi scommettere!!” e rese più concreta quella sua presa di posizione quando, dopo aver preso un libro dal comodino di Jared, invece di mettersi accanto al compagno, si mise con la testa ai piedi del letto.
“Sei...davvero serio!!” ribadì con più enfasi, il giovane.
“Serissimo e ora se non ti dispiace vorrei leggere un po’!” confermò aprendo il libro alla prima pagina.
Jared non riusciva a crederci. Jensen non aveva nessuna intenzione di ...niente!!
Intenzione di niente , era la spiegazione più azzeccata.
E dopo un po’, quando si ritrovò di nuovo a guardarlo, si rese conto che Jensen, lo stava osservando , invece.
“Ti piace quello che vedi?!” azzardò, ancora.
“Sì e tu lo sai!” rispose senza esitare Jensen.
“E allora perché vuoi starmi lontano?!”
“Jared….sai anche questo!”
“Non mi romperò se ti sdraierai accanto a me!”
“No, ma tu non terrai le mani a posto e dopo un po’ so che anche io ...non ci riuscirei. Quindi...rendiamo le cose semplici per entrambi!”
“Jensen...sto bene. Cosa c’è che ti frena?”e questa volta la domanda sembrava seria e non scherzosa. Forse c’era ben altro dietro. “E’ questa?” disse indicandosi la ferita alla testa.
“Jared, no...”
“O questi...” mostrando i lividi alle mani, dovuti sia all’incidente che alle flebo.
“Jared, andiamo lo sai che...”
“O questa??!” domandò ancora con tono frustrato, indicando la fasciatura elastica al torace.
“Jared, dai...” e in quello che sembrò un ennesimo rifiuto, Jared con un gesto deciso, staccò le parti in velcro che la tenevano stretta al corpo. Ma quel gesto tanto istintivo quanto stupido, lo fece gemere dolorosamente non appena la fascia si allentò di colpo.
“Cazzo!!!” esclamò Jensen, saltando immediatamente accanto al compagno. “Ma che ti è saltato in mente!!?” lo rimproverò mentre cercava di risistemare tutto. Ma nel momento in cui le mani di Jensen gli si avvicinarono, quelle di Jared gli si strinsero ai polsi.
“Ma cosa...”
“Non respingermi!” sussurrò Jared, guardandolo negli occhi.
“Non lo faccio, Jared. Non potrei mai. È solo che ho paura che tu possa...”
“No, Jensen, no. Ma ho bisogno di te, della tuo calore, della tua vicinanza, delle tue mani...” e poi tirandoselo piano più vicino. “...della tua bocca!” e poi non disse altro, perché lo stava già baciando e Jensen baciava lui. “Ho bisogno di te!”
Jensen si scostò solo di un fiato e quando si rese conto che le mani di Jared non gli tenevano più i polsi, ma erano entrambi ai lati del suo viso, non potè fare altro che sorridergli e cedere a quel pacato desiderio di amarsi.
“Ok! Ma faremo a modo mio!” ordinò dolcemente, baciandolo ancora e iniziando ad accarezzarlo lentamente, sensualmente.
Si sdraiò accanto a lui. Con movimenti gentili, sfilò del tutto la fascia elastica e poi, senza smettere mai di baciarlo, di accarezzarlo, di scaldarlo con i suoi soli respiri, gli sfilò piano anche il pantalone di cotone del pigiama.
Jared si lasciò fare anche se gli bastò solo uno sguardo per far capire al compagno che voleva nudo anche lui e Jensen lo accontentò e si tolse i pantaloni della tuta per poi tornare a sdraiarsi accanto al compagno. Lo sovrastò appena, rimanendo comunque al suo fianco, ma quella posizione gli consentiva di poterlo baciare, guardare, godersi lo sguardo estasiato del giovane che godeva di ogni attenzione gli venisse concessa.
“Io….tu...noi…..bello!” fece Jared, ricordando quello che anche Jensen disse la prima volta che fecero l’amore.
“No!” lo corresse Jensen, baciandogli le labbra umide. “Io ….tu….noi….magnifico!!!”
E continuando a baciarlo, iniziò a scendere verso il collo, le spalle. Baciava e accarezzava. Accarezzava e baciava, e Jared si sentiva come se Jensen lo stesse venerando in quel momento.
“Jensen, Dio….”
“Ssshhh!” sibilò il biondo, scendendo ancora verso i pettorali, muovendosi però con attenzione, quando raggiunse la zona costale. “Questo è il piano A e ho appena iniziato!” sussurrò ancora, scendendo ancora.
Piano, carezzandolo con le labbra, stuzzicandolo con la lingua, Jensen scese su quel corpo che diventava sempre più caldo, che cercava in ogni maniera di sopportare quel sottile piacere.
Jensen gli teneva le mani sui fianchi così che il suo amante non potesse muoversi troppo e quando con una mano, risalendo appena, gli si fermò sul torace affannato, Jared alzò la testa verso il compagno e vide che l’altra mano accarezzandolo voluttuosamente si arrischiava verso la sua intimità ormai più che fremente. E quando la presa calda di Jensen, accolse l’intera sua lunghezza, Jared ansimò vistosamente, gettando di nuovo la testa tra i cuscini sfatti ma decisamente messi meglio di lui. Almeno in quel momento.
“Oddio...” sospirò in un ansimo, quando la mano di Jensen iniziò a massaggiarlo sensualmente, ritmicamente.
“Stai bene?!” gli sussurrò la voce calda di Jensen che non smetteva mai di baciarlo. Con la sua bocca stava riscaldando ogni lembo di pelle che vedeva tremare dopo un suo passaggio o semplice tocco.
“Sì...sì...sì….” non potè che rispondergli Jared.
“Ok! Allora posso passare al piano B!” scherzò il biondo.
“Se….se il piano B è...è come il piano A...io...io….”
“Fidati. È molto meglio!” lo provocò Jensen.
“Davvero? Perché io non credo di….” ma non fece in tempo a dire altro che sentì un forte e più che piacevole calore avvolgere la sua virilità così esposta.
“Dio!!!!” esclamò forse un po’ troppo forte, tant’è che si portò immediatamente il dorso della mano alla bocca, per attenuare ciò che sarebbe potuto succedere dopo.
La bocca di Jensen era un vortice di piacere e calore devastante. Jared si ritrovò ad ansimare, preda del piacere , che il compagno gli stava dando. Si costrinse a guardare verso il basso e la visione di quella testa bionda che si prendeva così lussuriosamente cura di lui, lo fece desistere di nuovo e crollò definitivamente, decidendo di lasciarsi andare.
Jensen lo avvolgeva con il languido calore della sua bocca, saggiandolo, stuzzicandolo, portandolo al limite e poi riportandolo indietro e ricominciare ancora. La sua lingua donava vellutate carezze, peccaminose sensazioni che gli risalivano lungo tutta la spina dorsale.
Ma se Jared ne godeva in un modo, anche Jensen , cominciò a risentire fisicamente degli ansimi accalorati del suo amante. Delle esasperate carezze sulla sua testa, non per costringerlo a continuare ma solo per assecondarne il ritmico movimento.
Sentire Jared vibrare dentro di lui, contro il suo palato, gli fece capire che il compagno era ormai al limite e dato che anche lui si sentiva alquanto su di giri, decise di passare al piano C.
Abbandonò la presa che aveva su Jared che mugugnò di disappunto, ma si rilassò nuovamente quando vide Jensen raggiungerlo, sovrastarlo, restando sospeso su di un braccio mentre con l’altra scendeva fra i loro due corpi comunque vicini.
“Piano C?!” ansimò Jared.
“Ma che bravo!” e nel mentre la sua mano si arrischiò lenta, delicata fino a raggiungere entrambe le loro virilità ormai al limite. Le strinse piano, accarezzandole insieme. Massaggiandole ritmicamente. Unendole in una carezza simultanea.
Si chinò appena e lo baciò con trasporto, con quello stesso trasporto che quel sentimento che sapeva di provare per Jared, meritava.
Bastò poco, bastò un altro bacio appena, bastò un movimento più accentuato della mano, più veloce e poi lento e poi ancora veloce, e poi ancora un altro bacio.
Un “Sì, ancora!” ansimato.
Un “Tutto quello che vuoi!” sospirato.
E quando l’acme di quel piacere stava per esplodere, Jared puntò il piede della gamba libera dal corpo di Jensen, sul materasso e si inarcò istintivamente contro il corpo del compagno , così che la mano di Jensen potesse lambirlo completamente e in maniera più decisa. Jensen assecondò quel movimento naturale e anche lui si inarcò contro il corpo del suo amante. Strinse gentilmente la mano intorno ad entrambi, mosse ancora con un movimento ritmico e deciso e un’eccitante scarica elettrica li attraversò meravigliosamente e tutto esplose in respiro spezzato dal piacere e dall’estasi, lasciandoli così, vicini. Le braccia di Jared ancorate alla schiena di Jensen, come a non volerlo mai lasciare andar via da lui. Jensen, di suo, aveva il volto nascosto contro il collo dell’altro e inspirava appagato , l’odore di Jared.

Quando il respiro tornò pian piano ad un ritmo regolare, Jensen si sdraiò accanto a Jared e dopo aver ripulito entrambi con una tovaglietta che era poggiata sul comodino, si fermò a guardarlo.
Il compagno aveva lo sguardo rilassato, un leggero ma bellissimo sorriso che gli illuminava il viso.
“Stai bene!?” gli chiese accarezzandogli il torace ancora un po’ affannato.
“Mai stato meglio in vita mia!” rispose voltandosi verso di Jensen e sorridendogli di cuore.
“Sul serio?!”
“Non fraintendermi ma... ne avevo davvero bisogno. Sentivo il bisogno di te, di sentirti così vicino, di sentirmi così vicino a te. Di sentirci di nuovo così!”
“Non fraintendermi ma mi piace l’idea che tu abbia bisogno di me!” lo parafrasò Jensen.
“No, io ho detto che sentivo il bisogno di me e te insieme. Io e te.” e richiedendo le sue labbra, ripetè con un tono più basso: “Io e te!”
A quelle parole, Jensen non riuscì a rispondere. Troppo difficile parlare con il cuore che impazziva nel petto quasi a voler scoppiare. Così , si limitò a ricambiare quel bellissimo bacio e a sistemarsi accanto al corpo ancora caldo di Jared.
“Dovresti riposare, ora!” disse rimanendogli vicino e coprendo entrambi con il lenzuolo.
“Dovremmo riposare entrambi!” convenne Jared, abbracciandolo e sospirando sereno di quel meraviglioso tepore.

   
 
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