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Autore: lmpaoli94    13/04/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Raymond Steel si risvegliò nella sua camera mentre il Duca di Ashford e i servitori del conte si stavano prendendo cura di lui.
Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, Jack Hyde fissò in maniera impercettibile il vecchio conte.
< Credo che siete stato molto vicino alla morte, conte. >
< Come? Che è successo? >
< Vi ha preso un piccolo infarto, ma grazie al cielo non ci sono state conseguenze. Non ho voluto avvertire la vostra famiglia per non rovinare la festa di vostra figlia. >
< Grazie. Avete fatto bene. >
< Cercate di curarvi il prima possibile Vorrei partire molto presto per il Castello di Malahide. >
< Anche in questo frangente riuscite a pensare ai soldi? >
< Ebbene, una promessa è una promessa, Signor conte. Ed io non posso dimenticarmene. Comuqnue adesso non ci pensate, d’accordo? Spero di essere un vostro ospite nel mentre non partiremo. >
< Non so se ci sono stanze disponibili al momento. >
< Andiamo Conte, non cercate di mandarmi via. Sarebbe tutto inutile. >
< Questa è ancora la mia dimora, Signor Hyde. E decido di tenere chi voglio. Mi sono spiegato? >
< La lascerò pensare. Voglio una riposta entro questa sera. Sono stato abbastanza chiaro? Mi hanno detto che i servitori hanno portato la torta. Non posso perdermi il momento più significativo della giornata. Senza dimenticare la mia vincita, è ovvio. >
< Siete un uomo venale e spregevole. >
< Riposatevi. Non sapete cosa state dicendo. >
< Signore, ho una brutta notizia da darvi > fece un servitore < Pare che vostra figlia e la sua amica la signorina Kavanagh stiano dando brutto spettacolo. >
< Che cosa volete dire? >
< Sono ubriache, mio signore. I soldati non riescono a fermarli. >
< Perché siete una banda di idioti! Adesso basta, mi toccherà a me risolvere questa spiacevole situazione. >
Alzandosi dal letto, il conte Raymond raggiunse il salone principale dove il disastro non poteva nascondersi sotto i suoi occhi.
Le giovani ragazze con le loro bravate stavano distruggendo tutti i reperti preziosi del salone mentre gli invitati stavano scappando ad uno ad uno.
< Dove state andando? Fermatevi! >
< Signor Steele, forse sarebbe meglio fermare vostra figlia e la sua amica invece che noi. >
< Ma cosa gli è preso? >
< Hanno esagerato un po’ troppo con lo champagne. Pare che abbiano bevuto più di una bottiglia a testa. >
Completamente sconcertato da quello che era accaduto, Raymond si fiondò verso sua figlia e la sua amica.
< Guardie! Portate via Katherine Kavanagh! La prigione riuscirà a schiarire le sue idee. >
< Ma cosa diavolo vuoi da me, brutto rompiscatole? Ci stavamo divertendo. >
< Adesso il divertimento è finito. Fuori da qui! >
Rimanendo da solo in compagnia di sua figlia, Raymond Steele ordinò al Duca di Ashford Jack Hyde e al marchese Gonzalez di calmare gli animi degli ospiti scusandosi apertamente per il brutto spettacolo.
Lo sguardo impercettibile e furioso non poté sfuggire ad Anastasia che continuava a vagare come un’ubriacona e a mangiare tutto quello che era rimasto.
Non potendo sopportare un altro dei suoi affronti, Raymond prese a schiaffi sua figlia fino a fargli uscire il sangue dal labbro.
< Spero che sarai contenta di quello che hai fatto. Hai rovinato la tua festa e come se non bastasse anche la tua famiglia. Mi chiedo cosa c’è che non va nella tua stupida testa. >
< Raymond > fece Carla raggiungendo la sua famiglia.
< E voi dove eravate finita? >
< Stavo intrattenendo gli ospiti. Dopo questo fatto se ne stanno andando tutti. Purtroppo sono offesi. >
< E come biasimarli? Nostra figlia ha distrutto tutto quello che abbiamo costruito faticosamente durante i nostri anni di matrimonio. >
< Raymond, non dite così. Vedrete che si risistemerà tutto. >
< Non si risistemerà un bel niente! > sbraitò l’uomo < L’unica cosa che potrebbe raddrizzare questa situazione compromessa è cacciare via nostra figlia. >
< Padre, non vi preoccupate. Domani sarà tutto passato > rispose la giovane ragazza prima di vomitare in mezzo al salone.
< Carla, vai a chiamare la servitù per dare una pulita a nostra figlia. Appena si sarà ripresa dall’alcol parleremo seriamente. >
< E per quanto riguardo Katherine Kavanagh? >
< Rimarrà in prigione fino a nuovo ordine. >
< Ma Raymond, potrebbe sentirsi male… >
< Aveva a pensarci prima. Adesso me ne vado a riposare. È stata una giornata straziante per me. >
Ma prima che il conte potesse tornare nelle sue stanze, ordinò al maggiordomo di preparare la camera accanto alla sua per il Duca di Ashford.
< Molto bene, signore. Sarà fatto appena tutte le domestiche avranno sistemato il disastro. >
< Non voglio che mia moglie e mia figlia sospettino di qualcosa. È una questione che deve rimanere segreta. Sono stato chiaro? >
< Limpido come l’acqua, signor conte. >
 
 
Il mattino dopo non poté andare meglio per il vecchio conte.
Nel Regno D’Irlanda si stava già vociferando dell’inettitudine e del brutto spettacolo che Anastasia Steele aveva causato alla sua festa.
Per fermare simili dicerie, Raymond Steele organizzò una battuta di caccia nella sua dimora per riappacificare gli animi tesi e dimenticare per sempre la brutta figura.
Ma purtroppo gli invitati che erano alla festa, decisero di non accettare l’invito, rimanendo per sempre lontano dalla dimora dei pazzi.
< Adesso siamo diventati dei pazzi. Dannazione! > gridò Raymond mentre la sua famiglia veniva infamata sul giornale < E’ stato un colpo duro per la nostra famiglia. E credo che da questo momento non ci risolleveremo più. >
< Perché dite questo, Raymond? Abbiamo attraversato momenti ben peggiori. >
< Carla, fatemi il favore: state zitta. La vostra presenza e le vostre parole non mi fanno pensare. >
< Sto cercando di rimediare insieme a voi. Capisco il vostro astio, ma nostra figlia pagherà con una bella punizione. >
< Oh, ci potete scommettere. Infatti ho pensato di mandarla nel convento a Kylemore appena una mia vecchia conoscenza giungerà qui al castello. >
< Di chi state parlando? >
< E’ un segreto, mia cara… Così quella mocciosa di una bambina viziata si pentirà di essersi messa contro i voleri della nostra famiglia. >
< Raymond, credo che sarebbe meglio dargli un’altra possibilità. >
Nel sentire quelle parole, Raymond divenne più furioso che mai.
< Carla May Wilks, volete fare compagnia a Katherine Kavanagh in prigione? Perché è lì il posto che le donne senza cervello come voi vi meritate. Adesso, se volete scusarmi, ho altre faccende da risolvere. >
Ma prima che Carla potesse lasciare la sala da pranzo, Anastasia fu scortata dalla servitù.
Aveva un aspetto orrendo a causa della nottataccia appena passata.
< Guarda come ti sei ridotta, Anastasia. Sarai contenta per il brutto spettacolo che hai messo in piedi con la tua amica. >
< Non mi ricordo niente, padre. Di quale spettacolo state parlando? >
< Lasciate stare. Ormai non ha più importanza… Quel che è successo non si può cambiare in nessun modo, purtroppo. Ma presto ne pagherai le conseguenze, mia cara. A cominciare non ti sarà permesso di lasciare la tua stanza nemmeno per andare in bagno. Se avrai bisogno di ogni bisogno fisiologico, dovrai prima sentire la tua nuova serva personale. >
< Di chi state parlando? >
< Visto che in questo paese non si riesce a trovare servitori all’altezza di tale compito, ho pensato che la tua amica sarebbe perfetta nel tenerti d’occhio. >
< Userete la mia amica Katherine per controllarmi a vista? >
< Certo. E se la giovane ragazza cercherà di fare il doppio gioco con me, io lo verrò a sapere e la mia punizione diventerà sempre più dura. Fate entrare la ragazza. >
Appena Anastasia vide la sua amica Katherine, si pentì amaramente per aver rovinato la sua esistenza per la sua frivolezza.
< Ha un aspetto orribile, padre. Che cosa gli è successo? >
< Non ha dormito questa notte. E non credo che sia per colpa dell’alcol. >
< C’erano topi e ragni ovunque nella mia cella. È stato davvero terribile. >
< Dovevi pensarci prima, Katherine. Ma ora non ti preoccupare. Tu e mia figlia rimarrete a stretto contatto per tutto il tempo che riterrò necessario. Abbiamo già parlato delle condizioni e non voglio che nessuna regola venga infranta. Altrimenti troverò qualcosa di più terribile della prigione. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Sì, Signor Steele. >
< Molto bene, Katherine. Comincia nel portare mia figlia nella sua camera. Farà colazione lontano da tutto e da tutti. >
< Sì, Signor Steele. Vieni Anastasia. >
Non avendo la forza di controbattere alla cattiveria del padre, Anastasia si limitò a fissare sua madre.
< Voi non dite niente di tutto questo, madre? La follia di nostro padre sta superando ogni aspettativa. >
< Tua madre non deve nemmeno fiatare su questo argo mento, pena la morte… Mettiamolo su questo punto. >
< Uccidereste davvero vostra moglie, padre? Che razza di uomo siete? >
< Un uomo dalle regole molto ferree. E vedi di non osare contraddirmi ragazzina, altrimenti i tuoi prossimi giorni saranno i peggiori della tua vita. >
< Mi avete già rovinato la vita, padre. Con le vostre macchinazioni. >
< Ebbene dovevi pensarci molto prima. Adesso vai. Non voglio più vederti fino a che non vorrò io. >
Mentre Anastasia lasciò la sala da pranzo in lacrime, anche sua moglie non poté sopportare tale cattiveria.
< Smettetela di piangere. >
< Farete in modo che io non veda più mia figlia? >
< Fino a quando non avrò deciso il momento adatto. >
< Che cosa avete in mente per lei? >
< Lo scoprirete molto presto. Intanto di consiglio di farvi una bella passeggiata per rischiare le idee. Questo pomeriggio dovrò partire per Dublino insieme al Duca di Ashford. Abbiamo un investimento da portare avanti insieme… E se durante la mia assenza oserete tu o chiunque altro vedere o fare in modo che mia figlia non si trovi nella sua stanza, io lo verrò a sapere e la mia rabbia sarà implacabile. Detto questo, spero che al mio ritorno questa famiglia mostri un po’ più di rispetto di quello che credo. >
Non riuscendo a rispondere al volere di suo marito, Carla si limitò a fare un cenno d’assenso con la testa.
< Preparate i miei bagagli. Partirò nel primo pomeriggio > fece Raymond dando precisi ordini alla sua servitù.
< Ho piena fiducia in voi nel lavoro che si svolgerà in questi giorni > mormorò il conte al suo maggiordomo < Non deludetemi. >
< No, signore. La situazione sarà sempre sotto controllo. Glielo garantisco. >
< Molto bene. Già che ci siete avvertite il Duca di Ashford della nostra imminente partenza. Il suo tour del castello lo potrà riprendere un’altra volta. >
< Sarà fatto, signore. >
   
 
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