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Autore: queenjane    13/04/2020    5 recensioni
Su Luois Joseph dei Borboni, delfino di Francia, morto nel 1789 a nemmeno 8 anni, il 4 giugno 1789, dopo che le campane avevano principiato a suonare per scandire le quaranta ore di preghiera per la sua salute.. E quaranta giorni dopo la Bastiglia cadeva.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore
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Durante le discussioni dell’Assemblea degli Stati Generali,  instaurate nel maggio 1789, le condizioni  del delfino, ovvero dell’erede al trono,  ebbero un ulteriore tracollo, la tubercolosi che lo divorava stava compiendo i suoi ultimi passi. 
Il piccolo principe, la cui nascita era stata salutata con immensa gioia e tripudio nell’  ottobre 1781, aveva ben di rado goduto di buona salute, era fragile, afflitto da molti malanni, con febbri continue e costanti. Era, comunque, un fanciullo dolcissimo, con grandi occhi chiari, che amava la storia e le gesta di Giovanna d’Arco.
 

Il 2 giugno le campane di Notre Dame iniziarono i loro rintocchi, principiavano le quaranta ore di preghiera per il piccolo principe, che morì il successivo 4 giugno, alle una di notte, tra le braccia di sua madre, la regina Maria Antonietta,  subito allontanata per esigenze di etichetta.

Dai giardini di Meudon, ultimo ritiro del bambino, si  levava il profumo fumoso di rose, gelsomino e glicine.

Il 6 giugno, il deputato di Parigi, Bailly, scelto come portavoce, ebbe  una udienza con Luigi XVI, riproponendo la questione del voto, tanto che il Re ebbe a domandare,  con tristezza, se non vi fossero padri nell’assemblea del Terzo Stato.
Non vi erano i soldi per le esequie, si dovette fondere le argenterie per farvi fronte ..
 
Il cuore del piccolo  fu portato al convento benedettino di Val de Grace, il suo corpo traslato nella cripta di San Denis, ove riposavano i suoi avi.
E  la piccola bara era coperta da un drappo d’argento, su cui erano posate la corona, la spada e le insegne del suo rango, passate ora a suo fratello minore, Luigi Carlo, duca di Normandia, ora nuovo Monseigneur, ovvero di principe ereditario.

Sia Luigi Carlo che la sorella, Madame Royale, piansero a lungo nell’apprendere la  morte del fratello.

 Maria Antonietta era devastata dai fantasmi, dall’insonnia, dai cattivi pensieri, adesso si era  convinta di portare colpa e sfortuna, osservava che il troppo dolore rende superstiziosi. Madame Campan, sua camerista,  ebbe a riferire  che una sera, appena dopo i funerali, si erano spente senza alcun motivo apparente due candele al pari di una terza. La Regina le intimò  di stare ferma, rilevando che, ove si fosse spenta la quarta fiammella , lo avrebbe interpretato come un funesto presagio.
Così fu.
 

La Bastiglia cadeva 40 giorni dopo, il 14 luglio 1789.

Il 10 agosto 1793, su ordine della Convenzione Nazionale, la sua tomba, insieme a quelle dei re e delle regine di Francia, dei membri della famiglia reale, alti dignitari, venne distrutta e i resti dispersi.
Suo padre era stato ghigliottinato in quel mese di gennaio, sua madre ne avrebbe seguito la sorte nel venturo ottobre. 
   
 
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