Neville era più che certo che Luna gli stesse nascondendo qualcosa. Capire cosa le passasse per la testa non era mai facile, ma ultimamente lo era meno del solito.
Luna appariva strana. E non di quella stranezza dolce e sognante di cui era innamorato, doveva esserci dell’altro.
«Sei proprio sicura che tu non sappia niente?»
Ginny avrebbe dovuto immaginare che – quando sarebbe rimasta sola con lui – Neville le avrebbe fatto quella domanda. Per poco non le era andato di traverso il tè.
«Neville, non ci sarà niente che tu dirai che potrà farmi parlare. È un segreto e Luna è la mia migliore amica, toccherà a lei dirtelo.»
«Ma io sono anche il tuo migliore amico! E sto insieme a Luna. Non è che per caso si è innamorata di un altro? Ho capito, è questo! E non sa come dirmelo!» si disperò.
Ginny alzò gli occhi al cielo, tipico di Neville pensare al peggio.
«Non è assolutamente questo, rilassati. Ma non posso dirlo, non sarebbe corretto!»
Neville sapeva che mai e poi mai Ginny avrebbe ceduto, quindi non poteva che arrendersi. Doveva però ammettere che vedere quelle due confabulare e zittirsi in sua presenza ogni volta era frustrante. Neville Paciock sapeva essere molto insicuro e quella situazione lo disturbava parecchio.
Per tal motivo, la mattina di qualche giorno dopo decise di togliersi ogni dubbio. Trovò Luna in giardino, china sui gigli.
Era bellissima come sempre, come una ninfa dei boschi.
«Amh… Luna… ti posso chiedere una cosa?»
La ragazza lo guardò, con gli occhi socchiusi e l’espressione tranquilla.
«A proposito di cosa?»
«Ecco…» Neville appariva nervoso. «Con questo non intendo farti pensare che non mi fidi di te, ma… cosa state nascondendo tu e Ginny? Gliel’ho chiesto, ma lei non ha voluto dirmelo. Ho fatto qualcosa che non dovevo? Ti prego, non torturarmi ancora!»
Luna sgranò appena gli occhi chiari, sorridendo.
«Neville, tu conosci il linguaggio dei fiori?»
«Eh?» domandò lui. «Sì, in linea generale, direi di sì.»
Luna allora si sollevò lentamente.
«Nel linguaggio dei fiori, i gigli hanno vari significati. Purezza, candore… e anche nascita.»
Dopodiché gli regalò un sorriso luminoso. Neville inizialmente non capì. E poi guardò la sua espressione raggiante.
«Tu sei… sei incinta?!» domandò, alzando eccessivamente la voce. Luna annuì, dondolandosi appena.
«È la prima volta che mi capita e non sapevo come dirtelo. Per questo avevo chiesto a Ginny di mantenere il segreto. Mi spiace che la cosa ti abbia creato problemi…»
Neville scosse il capo, avvicinandosi per cingerla in un abbraccio. Aveva temuto chissà cosa ed invece quella rivelazione gli aveva appena cambiato la vita, in meglio.
«Oh, Luna. Lascia che ti sveli io qualcosa, adesso: Ti amo», sussurrò accarezzandole i capelli e ridendo poi senza riuscire a trattenersi. Luna si staccò appena, guardandolo.
«Lo sapevo già. Però mi raccomando, aspettiamo ancora un po’ per dirlo. Manterrai il segreto?»
Neville rise ancora, in preda alla gioia più totale.
«Non ti prometto niente.»


Nota dell'autrice
Questa è una delle tre storie che partecipa al contest di Juriaka, che io ringrazio immensamente per le bellissime idee che ha sempre. Luna e Neville sono una delle mie otp e mi spiace scrivere così poco di loro, quindi ho colto l'occasione. Questa flashfic è una delle cose più tenere che io abbia mai scritto, ma perchè con loro mi viene naturale. Poi insomma, spero che l'idea di base vi sia piaciuta, perché in effetti è stata una cosa dell'ultimo minuto. E poi il giglio mi è venuto in aiuto, oltre a simboleggiare la nascita, simboleggia candor e purezza, qualità che secondo me rispecchiano molto Luna, quindi meglio ancora. Spero vi sia piaciuta.