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Autore: Koa__    14/04/2020    4 recensioni
Questa raccolta conterrà storie più o meno brevi, incentrate sulla coppia John Watson e Sherlock Holmes e (anche, ma non soltanto) sul loro ruolo di genitori.
La storia: "La geniale imperfezione di Sherlock Holmes" partecipa al contest "Tante navi per una palma" indetto da GiuniaPalma sul forum di EFP.
Alcune di queste storie partecipano alle Challenge dei gruppi: "Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart" e "Aspettando Sherlock 5".
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note introduttive: Si tratta di una song-fic incentrata sul testo della canzone When I fall in love, cantata da Nat King Cole per la prima volta nel 1952, sarebbe utile ascoltare il brano durante la lettura (sebbene non sia fondamentale). Questo è il link. Altre note in fondo.



 
 
 
 
Restless world and
moonlight kisses
 
 





Hai così poca cognizione di te stesso, che a chiudere gli occhi ti sembra quasi di galleggiare. D’avere la leggerezza degli angeli, la consistenza impalpabile delle nuvole, l’animo spensierato di un bambino. Hai così poca cognizione di te stesso che a tratti quasi dimentichi dove ti trovi. Ti scordi di tutto, concentrandoti soltanto sulla consistenza del suo corpo premuto contro al tuo. Sarà che stai ballando su una pista di ghiaccio con John stretto al petto e sarà che non c’è nessun altro oltre a voi due, ma il cuore è un tumulto di tremiti e sospiri, rilasciati come a voler scacciar via la pesantezza. Sarà che non capisci più niente da tanta è l’emozione.

«Avrei dovuto dirtelo anni fa.»

John tra le tue braccia è impacciato ma felice, tace e ride appena. Ti ha detto che ti ama. E tu sei rimasto lì, imbambolato. Col suo respiro addosso, le mani calde attorno alla vita e le dita allacciate alle sue in un groviglio senza inizio o fine. Ti senti l’idiota più idiota al mondo e non t’importa neanche. Il suo canticchiare allegro ti fa vibrare labbra e palpebre. Ma sarà che gli appena detto d’amarlo, e ancora non ci credi.
 
 


 
When I give my heart It will be completely
Or I’ll never give my heart

 
 


Avevi una razionalità, un tempo c’era. La ricordi vagamente e sai che aveva a che fare con la logica e forse anche con una specie di metodo deduttivo. Ora però è svanita, andata e i fili di pensieri che ti si tendono nella mente e si diramano ovunque tra sensi e battiti, hanno una radice proprio assurda. La colpa è dell’atmosfera suggestiva di una vigilia di Natale che riesce a coinvolgerti per la prima volta in tutta la vita. La colpa è delle luci del palco che vi illuminano entrambi di un orrendo violetto, e che ti ritrovi ad adorare. Ami il fatto che faccia un dannato freddo e ami persino questa canzone dolciastra e strabordante di quel romanticume falsato che in genere detesti.
 

 
 
In a restless world like this is
Love is ended before it's begun
And too many moonlight kisses
Seem to cool in the warmth of the sun



 
John mormora a voce bassa quelle poche strofe. È una musichetta semplice e assai banale, la logica suggerirebbe che Brahms o Chopin sarebbero più adatti alla situazione. Eppure, oh, è stupefacente la maniera in cui la sussurra! Ti fa battere il cuore e tremare un non ben precisato qualcosa dentro ed è per questo che ti pare d’esser sospeso a mezz’aria, avvolto dal nulla. Abbracciato a mirabolanti illusioni; che sia un sogno? Non t’importa, comunque sia è la sensazione più bella che tu abbia provato e questo groviglio che sale dallo stomaco e t’affanna la gola, assomiglia dannatamente alla felicità. La tua, la sua. Una beatitudine appena agguantata e che non hai intenzione di lasciar andare.



 
And the moment I can feel that
You feel that way too (I feel that way too)
Is when I'll fall in love (I fall in love)
With you

 

 
 
«Sarà per sempre. So che fatichi a crederlo, ma io lo so. So che sarà per sempre perché non ho mai amato nessuno prima di te. Non ho mai fatto per un’altra persona quel che ho fatto stanotte per te.»
«Baciarmi sotto la luna?» chiede John, sorridendo appena.
«Non ti ho baciato» rispondi invece tu, confuso e vagamente saccente.
«E allora che aspetti?» Ridi e lui con te, perché eri talmente preso da te stesso e dai tuoi pensieri d’aver scordato certi passaggi fondamentali, o forse sei troppo arrugginito in faccende sentimentali per sapere quali sono i passaggi necessari. Probabilmente una parte di te contava su di lui e sulla sua esperienza, e infatti è John a prendere l’iniziativa. Nemmeno ti dà il tempo di rendertene conto che t’afferra per il bavero del cappotto, attirandoti a sé con una foga che vi fa pericolosamente vacillare. Solo allora lo baci. Ed è strano, lento, morbido. Umido e appassionato. È vorace, sensuale e poi di nuovo più dolce. È un imprevisto baciarsi mentre Nat King Cole ancora canta di voce suadente. Buffo, pensi, sta iniziando a nevicare.
 

 
 
When I fall in love it will be forever

 
 
 
Pattinare, e farlo a mezzanotte. Pattinare e un po’ ballare, a ritmo di una musica lenta, col corpo che si scioglie mentre i fili intricati dei pensieri s’attorcigliano attorno a un’unica, meravigliosa, prospettiva. Una che per ora ricacci in un angolo della mente, ignorandola perché a certe alte cose penserete a casa. Pattinare in una Somerset House deserta, con lo sfarfallio delle luci ancora accese, e intanto perderti in quel toccarsi intimo. Pattinare e baciarsi a occhi aperti. Quasi insicuri. Pattinare con le ginocchia che tremano e le carezze che non bastano. Pattinare, e ballare, e cantare e nel contempo baciarsi. Pattinare e per un istante, uno soltanto, temere che sia stato tutto un sogno. E allora tremare e avere paura. Pattinare e cadere dentro a un abisso di dolce follia. A svegliarti è la neve che cade a bagnare la punta del naso e la risata leggera di John.
«Ti amo» dici, ma sarà che sei impazzito. Sarà che, di cognizione di te stesso, ancora non ne hai.
 
 



 
 
Fine
 






Note: Ci sono molte piste di pattinaggio all’aperto a Londra, la più suggestiva secondo me è quella di Somerset House

Altra storia recuperata dalla mia cartella delle fan fiction, questa al contrario di alcune delle precedenti che ho recuperato dai meandri del mio computer, era già pubblicata su AO3, ma non qui su Efp. La storia risale al dicembre del 2017. Al momento rileggere storie così vecchie mi è molto d’aiuto e ho pensato che tenerle nel cassetto fosse un peccato.
Grazie a chi sta leggendo e a chi recensisce.
Koa
   
 
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