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Autore: padme83    14/04/2020    10 recensioni
Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.

*
[Raccolta di flash e one-shot, omogenea ma non troppo - benché i baci, in qualche modo, c'entrino sempre. Arco temporale variabile, con una predilezione per il periodo a Godric's Hollow; alcuni capitoli partecipano a challenge o a eventi/attività di gruppi fb; POV alternati, si comincia con Gellert]
*
"La pioggia cade, cade, sottile, non si ferma e vi sommerge, vi travolge, vi protegge, testimone fidata e discreta del vostro amore. Sussurra favole di innamorati, prima di voi, fra le stesse lenzuola umide e vestiti sfatti dimenticati in un angolo. Racconta di notti insonni, di gemiti soffocati con furia tra i denti, di amanti felici e pazzi come voi, legati come voi, disperati come voi.
Ma nessuno è come voi."
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Lemon, Missing Moments, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We were closer than brothers'
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A Marta, con infinita gratitudine <3



Brace d’inverno,
I capelli tuoi,
Dove il mio cuore brucia.
(Stephen King – IT)
 
 
 
 
 
 
 
 
~ La notte appartiene agli amanti ~
 
 
 
 
 
 
 
Take me now, baby, here as I am,
pull me close, try and understand.
Desire is hunger is the fire I breathe,
love is a banquet on which we feed.

Come on now try and understand
the way I feel when I'm in your hands.
Take my hand come undercover,
they can't hurt you now,
can't hurt you now,

can't hurt you now.
 
 
 
 

 
Sto arrivando.
La sua voce echeggia limpida nella tua mente, simile al rintocco vibrante di un’antica campana d’argento.
Sorridi tuo malgrado, rilassando i muscoli intorpiditi, mentre osservi distratto le nuvole sopra Godric’s Hollow addensarsi e farsi rapidamente più cupe.
La brezza che entra dall’abbaino è fresca e satura di umidità, e lascia presagire l'avvento di un temporale coi fiocchi prima del calar della sera.
Albus si materializza al centro esatto della stanza, coperto da un velo di polvere violacea; avanza verso di te a passi decisi, senza esitare, il portamento spavaldo e fiero, le iridi color oltremare illuminate dal sollievo – dalla gioia? – di essere finalmente qui, accanto a te.
Non dire niente.
Mi dispiace, dovevo…
Non. Dire. Niente.
Ti raggiunge e si accomoda al tuo fianco, nel vano della finestra, limitandosi a sollevare il capo verso l’alto e a fissare con distacco la coltre di nubi che si staglia minacciosa oltre il profilo degli alberi. Fischietta una nenia priva di senso, sul viso un'espressione assorta, imperturbabile, irraggiungibile. In fondo, rifletti, ti conosce davvero troppo, troppo bene, per offendersi sul serio – è una conoscenza intima e reciproca, la vostra, e, del resto, tu pure sai che ora si divertirà a fingere di ripagarti con la medesima indifferenza, almeno per un po’.
Rimanete così, in silenzio, immobili, a guardar svanire nel nulla minuti che appaiono eterni, perdendovi tra i sibili del vento e il fruscio della pioggia che inizia a scrosciare impetuosa sul tetto.
All'improvviso, con un gesto che a te sembra lentissimo – ma è in un battito di ciglia, in realtà, che tutto si consuma – Albus si volta, alza una mano e si impadronisce di una ciocca dei tuoi capelli; li vezzeggia a lungo, sfiorandoli dolcemente e intrecciandoli con cautela fra le dita. È tanto vicino che ne percepisci il calore del corpo e il profumo – profumo di tè, sole e rose bianche –, un sentore talmente vivido e inebriante da non poter in alcun modo resistervi.
Trattieni il fiato, reprimendo a stento un sospiro, perché non c'è altro che delicatezza, nel suo giocare, e meraviglia, e tenero stupore, come se tra le falangi gli fluisse la seta più preziosa, la lana più morbida, l'oro più puro.
Si scosta un poco e scende piano, dalla nuca al collo, ne accarezza calmo l’epidermide sensibile, quasi con devozione, e il tocco bruciante dei suoi polpastrelli invia potenti scariche elettriche al tuo bassoventre. I tuoi pensieri vagano, sconnessi, d’un tratto ricolmi d’immagini nitide, intense, persino violente – immagini di voi, di lui, sotto, sopra e ovunque attorno a te.
Sussulti, pervaso da un’eccitazione immediata, feroce, impossibile da controllare o nascondere. Albus ti afferra per le braccia e ti attira a sé, trascinandoti sul pavimento; si siede e poggia la schiena al muro, le unghie artigliate ai tuoi fianchi, lo sguardo già offuscato, liquido, smarrito nel tuo. Non c’è più spazio per la gentilezza, adesso. I suoi occhi, ardenti come scintille di fuoco, splendono e nel buio ti trafiggono, ti scuoiano, ti risucchiano – parlano, cantano, urlano – io ti voglio, ti voglio, ti voglio –
Obbedisci al suo tacito comando, ti spogli in fretta e ti soffermi ad ammirarlo, estasiato, mentre a sua volta si libera di ogni singolo strato di stoffa che ancora si ostina a interporsi fra te e la sua pelle.
Allarghi le gambe e gli cadi addosso, gli circondi il busto e lo stringi con furia tra le cosce – e il soffio roco che riesci a strappare dalle sue labbra è una melodia sublime che avverti risuonare sin dentro le ossa. Ti chini sul suo volto e ti impossessi della sua bocca umida, la costringi a schiudersi in risposta ai tuoi assalti avidi, disperati, la mordi e ti fai mordere, mischiando il tuo sangue al suo.
Se mi vuoi allora prendimi, non aspettare. Penetrami, squarciami, pianta in me radici d’acciaio, scavami nelle viscere, negli abissi più profondi e riempimi fino a farmi scoppiare.
Un lampo opalino lacera la fitta penombra che vi avvolge e, per un istante, la sua luce irrora d’azzurro il pallore dei vostri corpi diafani, sudati, crocifissi l’uno sull’altro.
Albus cattura le tue mani, annodandole alle sue, poi si inarca sicuro contro di te e ti affonda tra i glutei con un’unica spinta. Serri le palpebre, la testa gettata all’indietro, l’addome esposto ai suoi baci roventi, e ti abbandoni a lui, ti consacri al piacere di un rito che, ogni volta, entrambi siete chiamati a venerare e celebrare insieme – vivamus, mea Lesbia, atque amemus. Ti aggrappi alle sue spalle e gli offri tutto te stesso, assecondando il desiderio folle, l’urgenza primordiale, il bisogno straziante dei suoi movimenti.
Mio
Dimmi che sei mio
Mio
Mio
Mio
Solo mio

Tuo
Sono tuo
Tuo
Tuo
Tuo
Solo tuo

Dillo di nuovo
I vostri respiri si fondono e s’infrangono nell’oscurità rarefatta del crepuscolo – non ti fermare, ti prego, non ti fermare, non ti fermare –  
Il mondo, là fuori, scompare nel fragore della tempesta e infine si dissolve fra le tenebre, accompagnato da un ultimo, terrificante, glorioso rombo di tuono – resta con me, non te ne andare, non te ne andare, resta con me –
La notte, per voi, è appena cominciata.
 
 
 
 
 
 
Because the night belongs to lovers,
because the night belongs to lust.
Because the night belongs to lovers,
because the night belongs to us.
 
 
 
 
 
 
 
 
{Words Count: 852}

 
 


 
 
 
 
 
Nota:

 
Buonasera\buonanotte a tutt*!
 
Abbiate pazienza, so che questo capitolo non è un gran che, il periodo del resto sapete bene com’è, sto seriamente dando segni di cedimento per cui sono in qualche modo regredita alle origini, quando per essere felice avevo bisogno di sapere questi due insieme, possibilmente a rotolarsi sopra un letto (o sul pavimento, a questo punto va bene tutto). Come dite? In realtà da queste parti quel periodo non è mai finito? Ah beh, allora non ci sono problemi.
 
Non ho niente da aggiungere, se non il rinnovato augurio unito alla speranza che stiate tutt* bene, voi e le persone a voi care, e che questo momento terribile prima o poi (più poi che prima ormai) possa finire.
 
Soundtrack (un classicone stavolta): Because the night, Patti Smith.
 
Grazie come sempre a chi leggerà – anche silenziosamente –, e a chi commenterà o inserirà la raccolta in una delle liste messe a disposizione da EFP.
 
Un bacio grande :*
 
 
 
padme
 
 
 
N.B: vi ricordo che ho aperto un account Instagram. Se volete seguirmi anche lì – dove posto tutti i miei aesthetic a tema, e non solo – ecco il link https://www.instagram.com/padme83_efp/
   
 
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