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Autore: Dreamer In Love    16/04/2020    2 recensioni
Un trono esurpato da un crudele tiranno.
Una principessa dal cuore di ghiaccio a cui la vita a riservato solo dolore e falsità
Un ragazzo temerario che sogna la libertà, per se e per il suo popolo.
Ma ne vale davvero la pena di rischiare la propria vita?
La vendetta non porta mai a nulla di buono e Shade lo sa ma come potrà perdonare l'uomo che gli ha reso la vita impossibile?
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Shade, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Rebel'
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39. Complotto
 
La sensazione di prurito sul torace destò Shade dal sonno che lo avvolgeva e si stiracchiò con un verso strozzato. In quel momento, i suoi sensi intorbiditi metabolizzarono cosa stava succedendo: riconobbe il tocco di un dito leggero sulla sua pelle che, imperterrito, continuava a scendere verso zone proibite. Scattò, afferrando la mano che lo stava vezzeggiando e aprì le iridi scure sul volto arrossato dall’imbarazzo di Fine. Era stupenda con quell’espressione colpevole, i capelli spettinati dalla notte movimentata e coperta solo da un leggero lenzuolo che si posava morbido sulle sue curve. La luce del mattino che entrava ovattata da una finestra a lato del letto e il calore del corpo della principessa contro la sua pelle rendevano quell’attimo così intimo e piacevole che sperò durasse per sempre. Non si trattenne, però, nello sfoderare un sorriso malizioso.
- Sono così irresistibile? –
La ragazza diventò ancora più paonazza e, mugugnando, gli diede un pizzicotto sul fianco.
- Mi hai fatto male! -, protestò lui.
Fine rise e calò sulla parte lesa, dove pose un piccolo bacio.
- Pensavo di essere io quella irresistibile. –, pronunciò con fare noncurante.
Poi, sfiorò casualmente con la gamba il basso ventre di Shade, dove si era già accesa la passione. Dolcemente, risalì il suo petto con una scia di baci fino ad arrivare al pomo d’Adamo dove una leggera peluria le solleticò le guance. I loro bacini erano ora a contatto e l’uomo si lasciò sfuggire un gemito strozzato, chiudendo gli occhi dal piacere. Tornò a guardare Fine che lo osservava languida.
- Hai ragione. Vieni qua. –, le disse sbrigativo.
Il ribelle l’accomodò meglio su di sé, facendo aderire i loro corpi e scivolò lentamente in lei. Stavolta fu la principessa a gemere.
 
 
- Certo che puoi anche evitare eh! –
Neanche il tempo di richiudere la porta alle spalle che la voce di Altezza l’aveva accolta con il suo solito tono stridulo e ironico.
- Buongiorno anche a te, Altezza. Che ho fatto di male? -, le chiese Fine seccata.
L’amica si strinse nelle spalle.
- La tua faccia soddisfatta è troppo appariscente. Siete diventati dei conigli per caso? –
Quelle insinuazioni maliziose erano la routine per loro ma il vero problema era che nella stanza erano presenti anche Maria, Milky, Lione, Narlo e Sophie; per non parlare delle guardie della sua scorta che presidiavano la porta e che cercavano di mantenere un’espressione seria.
Fine sgranò gli occhi in direzione della bionda per cominciare una furibonda invettiva ma quella sfoderò il suo sguardo da "che cosa ho fatto?", e si accarezzò distrattamente la pancia per ricordarle che era una donna incinta. La principessa dovette massaggiarsi le tempie per riprendersi da quel colpo basso e la risata di Shade alle sue spalle non aiutava di certo. Lanciò a lui un’occhiata omicida, giusto per prendersela con qualcuno, ma il capo dei ribelli l’aveva superata. Si era già seduto al tavolo per fare la colazione e stava parlottando con Lione. Fine era rimasta stupita nel notare quella confidenza e la ragazza le aveva raccontato con un sorriso che non sapevano spiegarsi nemmeno loro quel legame ma che erano molto affezionati l’uno all’altro. Inizialmente si era scoperta un po’ gelosa ma aveva capito velocemente di non aver nulla da temere. Lione faceva il tifo per lei e Shade e il suo cuore, dopotutto, era ancora massacrato dalle vicende con Black.
Comunque, Maria sembrava non aver sentito lo scambio di battute con Altezza, troppo presa a servire il latte e il sorriso rassegnato di Milky la fece sentire perlomeno compatita.
Sophie le faceva ogni tipo di cenno per invitarla a sedersi accanto a lei e così fece. Fine si era scoperta tollerante nei confronti della stramba regina dei Tanin e anzi, la trovava molto interessante e divertente, soprattutto quando si metteva a infastidire Altezza.
- Non dovresti esagerare con quei biscotti, cara. -, cominciò infatti.
La riccia rimase con la bocca spalancata sul cibo e la faccia sporca di briciole.
- Devo mangiare per due o sbaglio? -, rispose inacidita.
Sophie piegò la testa di lato e le rivolse una risata leggera.
- Sì ma non sarà il bambino a ingrassare ma tu. –
- Brutta… -
In un suono stridulo, Altezza aveva abbandonato la sedia e si era già lanciata sul tavolo per raggiungere la sovrana e tirarle i capelli. Prontamente, però, Auler e Shade l’avevano afferrata per i fianchi, trattenendola e rimettendola a sedere. A quel punto, Altezza si dovette accontentare di rivolgere alla futura cognata epiteti poco carini di cui Sophie rideva sguaiatamente, facendo innervosire ulteriormente la bionda.
Auler tirò un lungo sospiro e si voltò vero Fine con cipiglio serio.
- Mia sorella mi ha detto che hai avuto delle visioni sul futuro di Altezza. Di che si tratta? –
L’erede al trono si strozzò con il latte che stava bevendo. Tossì brevemente, mentre Sophie le dava pacche sulla schiena per aiutarla. Al tavolo, comunque, era calato il silenzio. Fine vagò lo sguardo sulle sue compagne di viaggio e si fermò su Altezza che si era improvvisamente rattristita. Rivelarle cosa aveva visto non era stato semplice ed era l’unico motivo – oltre alla nausea - per cui si era lasciata convincere a rimanere in seconda linea durante l’assalto a Mari. Era stato un duro colpo da digerire per la bionda, soprattutto dopo la scoperta della gravidanza. Ne avevano discusso molto, comunque, cercando di capire come non far realizzare quella premonizione disastrosa e su come informare Auler. Sia Fine sia Altezza non erano entusiaste all’idea di dare quella comunicazione al ragazzo ma Sophie aveva sostenuto che in quel modo avrebbero potuto aumentare le possibilità di successo.
Fu la voce della bionda, flebile e timorosa, ad anticipare una qualsiasi risposta della principessa.
- I draghi le hanno rivelato che morirò durante la battaglia di Lilian. Non abbiamo capito se sarà per mano di Aaron o di Fine. –
L’azzurrò spalancò gli occhi e cominciò a boccheggiare, passando lo sguardo confuso tra le donne sedute al tavolo.
- Com’è possibile che ciò accada se tu non combatterai? –
Si soffermò smarrito su Altezza che abbassò gli occhi, imbarazzata.
- Privarla della battaglia non è la soluzione Auler. -, intervenne Fine riportando l’attenzione del giovane su di sé.
- Che intendi? –
- Abbiamo vagliato tutte le opzioni ma le possibilità che Altezza non rischi nulla sono poche. Per questo, aspettavamo il momento giusto per parlarne con te. La sua incolumità dipende anche dalle tue decisioni. –
Auler pareva più confuso di prima. La principessa continuò la sua spiegazione.
- Pensaci: Altezza è indecisa su cosa fare. Certo, proteggere vostro figlio è la priorità ma probabilmente, dopo il primo assalto si getterebbe comunque nella mischia. E se anche ne fosse convinta, scommetto che assisterebbe dalle retrovie e vedendo qualcuno in difficoltà non esiterebbe a intervenire. –
- Non sono così prevedibile. -, borbottò la diretta interessata, offesa da quelle congetture che la facevano sembrare troppo impulsiva.
- Se invece fosse obbligata a non partecipare, -, continuò Milky, - troverebbe comunque un modo per scappare e seguire Fine, rischiando di mettere ulteriormente in pericolo se stessa.  –
- Inoltre, considerando che le previsioni dirette dei draghi si avverano sempre, nell’eventualità che effettivamente sia tenuta lontano dalla battaglia, non manca la possibilità che il posto di Altezza sia preso da qualcun altro tra voi. -, chiuse Sophie inzuppando un biscotto nel latte, distratta.
Altro che biscotti! La bionda di fronte a lei avrebbe voluto inzuppare la sua faccia nella tazza. Stavano spaventando Auler: la mano del ragazzo era corsa a cercare la sua e la stringeva convulsamente. Certo, non sarebbe mai stata in grado di convincerlo da sola; il giovane sapeva essere testardo e impetuoso quanto lei a volte, soprattutto se si trattava della sua sicurezza. Avrebbe faticato parecchio a farlo ragionare.
Shade, nuovo pure lui di quei discorsi, si piegò meditabondo sul tavolo. Anche Maria e Lione si erano fatte subito silenziose.
- Quindi non c’è una soluzione? –, chiese il cobalto.
Si voltò verso la biondina e le fece un sorriso divertito.
- Certo, riusciremmo finalmente a godere di un po’ di silenzio senza di te ma, dopotutto, mi dispiacerebbe per Auler. –
Una gomitata ben piazzata nelle costole gli fece mancare il fiato.
- Cretino fornicatore. –
Eppure la bionda non lo disse con il solito tono sprezzante: aveva colto il tentativo per alleggerire la tensione. Fine, intanto, rispondeva al capo dei ribelli.
- Beh, in realtà sì. Non sappiamo se effettivamente funzionerà, ma non ci resta che provare. È stata Milky ad avere l’idea. -
La ragazza si strinse nelle spalle e intervenne.
- Sophie ci ha spiegato che ci sono delle incongruenze tra le sue visioni e la realtà. –
- Riguardano solo Fine e Shade in realtà. –, puntualizzò la regina dei Tanin con un sorriso divertito.
- Io e Fine? –
Milky annuì.
- Siete gli unici di cui non ha sogni premonitori. Ho pensato che le vostre azioni non siano prevedibili perché da ciò che fate dipendano molte persone e genera degli eventi a catena nelle vite di chi vi circonda. Ad esempio, Sophie ha avuto una visione sulla gravidanza di Altezza: se Fine non avesse deciso di lasciare il palazzo e cercare Camelot non si sarebbero mai conosciute; ciò ha portato alla decisione di cercarti e all’incontro con Auler.
I nostri futuri, quindi, una volta che voi avete fatto una scelta, si delineano in maniera più netta e si manifestano allora nei sogni di Sophie. Insomma, Fine e Shade sono delle vere e proprie incognite per i draghi e potremmo sfruttare questa cosa a nostro vantaggio. –
A quelle parole, la principessa incrociò le iridi cremisi con quelle di Shade.  
- Se fossimo solo noi due ad andare da Aaron il futuro non sarebbe prevedibile. -, spiegò brevemente al compagno.
Il capo dei ribelli si aprì in un sorriso determinato.
- Non vedo l’ora di incontrarlo. –
Auler, intanto, aveva iniziato ad agitarsi sulla sedia.
- No, non lo accetto. Sono il tuo braccio destro Shade. Io verrò con te. Qualcuno ti deve pur parare il culo.
L’amico si alzò e appoggiò entrambe le mani sulle spalle dell’azzurro.
- Hai un compito più importante: dovrai combattere insieme ad Altezza e proteggerla. Vedrai che io e Fine ce la caveremo. –
Con una pacca, lo invitò a seguirlo.
- Vieni, andiamo. Abbiamo molti preparativi da fare per stasera. –
Di malavoglia, l’uomo lo seguì continuando a borbottare il suo malcontento. Non appena uscirono dalla stanza, Fine e Altezza tirarono un sospiro di sollievo.
- L’hanno presa bene. -, sentenziò la rossa con un sorriso sulle labbra.
Allungò una mano e strinse il braccio all’amica, per rincuorarla. Era sollevata nel saperla al sicuro con Auler e non vedeva l’ora di avere un confronto con suo zio. Eppure c’era un piccolo tarlo che l’assillava.
- Vi ricordo che c’è sempre la possibilità che sia Shade a essere colpito a morte. –
Appunto. Sophie riusciva a pronunciare frasi apocalittiche con una semplicità e leggerezza disarmanti. Lo sapevano tutte, fin troppo bene, e il cobalto per primo aveva capito subito che c’era quell’eventualità. Non rimaneva altro da fare che rischiare e decidere passo a passo del loro futuro.
 
 
- Shade potresti morire. –
Il cobalto alzò gli occhi al cielo.
- L’avevo capito. –
Auler si era fermato in mezzo alla strada e cercava da una decina di minuti di convincere il capo dei ribelli a lasciar perdere.
- Non possiamo perderti. –
- La mia morte è il minore dei mali. E farò di tutto perché non sia Fine a perdere la vita, su questo puoi starne certo. –
- Permettimi di venire con te. –
- Sul serio lasceresti quella pazza di Altezza da sola? –
L’amico mise letteralmente il broncio, seccato per l’insulto alla sua amata e per l’ovvietà della risposta a quella domanda.
Shade si aprì in un sorriso vittorioso.
- Siamo apposto, allora. –
Ripresero il passo, procedendo verso l’ex caserma di Mari dove avrebbero dovuto organizzare le truppe di assalto a Lilian.
- Devi stare attento. –, continuò Auler poco convinto.
Il capo dei ribelli sbuffò.
- Sì, mamma. -, lo prese in giro.
- Non sottovalutarlo Shade. Aaron è un nemico temibile. –
- Saremo in due contro uno. –
- Non stai tenendo conto dei tuoi sentimenti. Non si tratta di un soldato qualunque ma dell’uomo che ha ucciso tuo padre e che ti ha condannato alla prigionia. –
L’altro rizzò impercettibilmente le spalle e non rispose.
- Hai deciso cosa farai? –
Shade sapeva bene a cosa Auler si riferiva. Guardò di sbieco l’amico.
- Voglio dare fiducia a Fine. –
- Ma se fosse la rabbia a vincere? Siete entrambi troppo soggetti a quell’uomo. Potrebbe riuscire a manipolarvi. Non posso lasciarvi soli. –
Erano già nel cortile interno, dove diversi soldati li salutarono nel vederli. Stavano provando le armature dei nemici e le nuove armi. Prima di avvicinarsi, però, prese Auler per la spalla e lo guardò serio.
- Non posso chiedere a qualcun altro di rischiare così la vita. –
L’azzurro sospirò e con una mossa fece cadere il braccio di Shade. Scosse leggermente la testa e si allontanò. Era deluso: da Shade che aveva deciso di andare avanti, a testa bassa, a costo di sacrificarsi, e di se stesso che, nonostante sapesse i rischi che stava per correre l’amico, non poteva fare altro che guardare impotente, consapevole che ormai la sua priorità era Altezza. Veniva meno alla promessa che si era fatto di stare sempre accanto a Shade: quell’uomo gli aveva dato uno scopo nella vita, una famiglia; non si sarebbe mai sdebitato abbastanza.
Il capo dei ribelli rimase a guardarlo mentre cominciava a dare indicazioni sull’allestimento. Auler aveva ragione: doveva vagliare bene ogni possibilità e tenere conto che, sì, probabilmente Aaron avrebbe trovato un modo per mandarlo fuori di testa. Anche Fine non ne era esente ma sperava che insieme avrebbero potuto aiutarsi a vicenda. Fece per raggiungerlo quando notò Roman, in un angolo, che parlava con un drappello di uomini di Riardo e Bright. Era sempre più stranito da quel duo: come faceva un aperto contestatore della monarchia a giustificare la sua amicizia con il principe?
Aveva uno strano presentimento che fu confermato diversi minuti più tardi.
Si stava dirigendo verso le prigioni sotterranee per andare a parlare con alcuni detenuti che si erano detti disposti a combattere per la causa, quando venne intercettato da Rein che lo spinse in fondo al corridoio in un angolo buio e appartato. Aveva visto poco prima la ragazza aggirarsi nell’ex caserma dando una mano nella preparazione dei vettovagliamenti; era sempre avvezza a ciondolare dietro a Bright per cui vederla dare una mano aveva fatto sorridere Shade. Dopotutto, gli stava simpatica.
Comunque, Rein rivolse uno dei suoi sguardi più preoccupati a Shade.
- Abbiamo un problema. –
- Cioè? -, domandò il giovane con tono leggero.
- Avete più nemici di quanto pensiate. –
Il cobalto alzò elegante un sopracciglio.
- È una novità? –
- No, tu non capisci. -, si mosse agitata. - Si tratta di Roman. –
- Parla Rein. -, la esortò il capo dei ribelli, curioso e spazientito dal tono cospiratorio che lei stava usando.
- Ieri sera è venuto nella nostra stanza. Ha chiesto a me e Bright qual è il modo più veloce per raggiungere la sala del trono e le stanze del re. -
Shade rimase paralizzato.
- Ha chiesto a Bright di fargli da guida per entrare al castello. –
- I soldati di Roman non dovrebbero nemmeno avvicinarsi al castello. -
- Lo sappiamo. Bright ha cercato di capire qualche fosse il suo piano. Era già molto ubriaco e gli abbiamo offerto qualche bicchiere di liquore per renderlo più loquace. –
- Che cosa avete scoperto? –
- Ha lasciato intendere di voler uccidere personalmente… qualcuno. Siamo sicuri che non stesse parlando di Aaron. –
Il ragazzo afferrò per il braccio Rein, sconcertato.
- Sei sicura di quello che stai dicendo? –
La serva si limitò ad annuire: sul viso una smorfia di sofferenza per la stretta di Shade. Lui se ne accorse e la lasciò malamente.
- Quindi pensate che i suoi bersagli siamo io e Fine? –
- Sì. –
- Ma perché rivolgersi a voi?-
La serva diede un’alzata di spalle.
- Bright è stato allerta fin dall’inizio. Era insospettito del fatto che lo stesse proteggendo durante lo scontro di Mari. L’ha però lasciato fare e Roman è ora convinto di essere riuscito a circuirlo e che otterrà ciò che vuole. Pensa che Bright voglia opporsi a Fine e sostituire suo padre sul trono; che per questo motivo si è schierato con la ribellione. –
- Ed è così? –
Il viso di Rein si piegò in un’espressione dura.
- Dubiti ancora di noi? Fine ha salvato la vita a entrambi. –
- Perché Bright non è qui allora? –
La ragazza produsse un verso esasperato. Shade era convinto, invece, che la prudenza non fosse mai troppa e le sue domande più che motivate.
- Sta tenendo impegnato Roman. La mia mancanza è facilmente giustificabile ma se vedesse te e Bright parlare insieme capirebbe subito che c’è qualcosa che non va. –
- Quindi non sospetta di voi? –
Rein negò.
- Non penso. –
Shade prese la giovane per le spalle e la guardò dritto negli occhi.
- Allora ho un compito importante da affidarvi. –
- Bright sapeva che la mossa giusta era parlarne con te. –, affermò sollevata la serva.
- Avete fatto bene, sì. Digli di tenere Roman il più lontano possibile da me, Fine e Aaron. Non deve però capire cosa sta succedendo, deve pensare che Bright sia dalla sua parte. Se dovesse scoprirlo, Roman non esiterebbe un attimo a uccidere Bright. Hai capito? –
L’azzurra si limitò ad annuire, improvvisamente consapevole dei rischi che avrebbe corso il suo amato e terrorizzata da quell’eventualità.
Shade la scosse leggermente per riportarla alla realtà e incrociò le sue iridi verdi.
- Mi fido di voi. -, la rincuorò prima di lasciarla sola nel corridoio.
 
 
Con il viso appoggiato mollemente al dorso della mano, l’uomo fissava i battenti della pesante porta convinto che prima o poi si sarebbe aperta.
Era trepidante all’idea di rivederli e aveva fatto preparare ogni cosa con cura e precisione: le stanze erano state rinfrescate e le tavole apparecchiate, tutti i candelabri erano stati lucidati e accesi, i letti erano rifatti e aveva voluto fiori in ogni vaso presente nel castello. Si sistemò la corona e il pellicciotto sulle spalle, convinto che a momenti il servitore li avrebbe annunciati. Aveva persino indossato il suo abito migliore, quello del funerale di sua madre Grace, cucito a mano dal migliore sarto del regno. Aaron rizzò le spalle e si mosse nervoso sul trono. Forse era meglio far aggiungere un cuscino perché cominciavano a indolenzirsi le chiappe.
Tornò a guardare l’ingresso ma nulla da fare, nessun cambiamento.
Sospirò e puntò lo sguardo sull’unico altro essere vivente che si trovava nella stanza. Viso sciupato, aspetto trasandato, occhi vitrei: Black non gli era mai sembrato tanto disperato e gli sfuggì un sorriso sulle labbra.
- Presto arriveranno. Non sei contento? –, gli chiese con tono cantilenante.
Il ragazzo non si degnò nemmeno di guardarlo. Anzi, con qualche passo attraversò la sala e si appoggiò al davanzale della finestra da cui si vedeva il sole calare all’orizzonte.
L’ingresso si aprì all’improvviso ed entrambi trasalirono. Aaron e Black si voltarono verso l’attendente che si era piazzato al centro della sala. Un breve inchino e parlò.
- Mio Signore, le truppe dei ribelli si stanno muovendo. All’alba raggiungeranno le porte di Lilian. –
Il re si lasciò andare a un verso acuto e batté felice le mani.
- Non vedo l’ora. -
 
 


Angolo dell'autrice: 
ok, penso che siano passati tipo 4 anni dall'ultimo aggiornamento che ho fatto! Che dire? L'intenzione è sempre stata di finirla ma non ho mai trovato davvero il tempo e l'ispirazione... in questi giorni però, insomma, ho un sacco di tempo libero e ho pensato di andare a rivedere quel che avevo scritto. Una cosa tira l'altra e sono riuscita a mettere giù un capitolo. Spero comunque che troviate la voglia di leggerlo e accompagnarmi nella chiusura di questa storia che è sempre stata parte di me... una parte ingombrante e a volte scomoda ma che mi ha anche dato grandi soddisfazioni. Voi per primi siete in tantissimi ad averla messa tra le preferite e seguite e ho sempre ricevuto richieste di continuarla, di finirla. La vostra fedeltà meritava di essere ricompensata. Anche perchè davvero manca pochissimo alla chiusura. 

Spero che sia tutto chiaro sulla questione del futuro e dei draghi. Non è stato semplice spiegare la mia idea: 
praticamente Fine e Shade sono i protagonisti indiscussi e ogni loro azione genera una serie di conseguenze che vanno ad influenzare la vita di tutti. Quindi, tecnicamente, il futuro per loro è imprevedibile (quindi i sogni di Sophie non si manifestano per loro) ma sappiamo che le premonizioni dei draghi si avverano sempre per cui, scuramente, qualcuno verrà colpito a morte nella sala del trono. Il riassuno è questo. 
Rein e Bright pian piano si stanno riscattando agli occhi di Shade e si sono rivelati, effettivamente, un importante alleato nella scoperta del complotto di Roman... Chissà che avrà in mente questo altro pazzo! 
E nell'ultima parte rivediamo i nostri amati antagonisti: Black scavato e frustrato dagli avvenimenti ma ancora accanto ad Aaron e il Re trepidante all'idea di rivedere i suoi figli, figliocci, figli di rivali... la nuova generazione insomma!

Nel prossimo capitolo si entra nella battaglia finale gente! So che non vedete l'ora e vi posso solo promettere che ci sarà un aggiornamento. Non so quando eh... si trattano di 7/8 pagine di word solitamente e non si scrivono in mezza giornata ecco!
Nel compenso, però, vi lascio il link della one shot della prima notte di passione tra Fine e Shade se non avete ancora avuto modo di leggerla: 

https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3889684&i=1

Vi mando un super abbraccio e spero di ricevere le vostre opinioni e recensioni, 
Dreamer In Love


 
  
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