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Autore: lmpaoli94    16/04/2020    1 recensioni
Paperon De Peperoni, costruendo la sua fortuna con azzeccati investimenti e sulle sue influenze mondiali, trascorre gli anni della sua vita nel meraviglioso castello di Schwerin in Germania.
Nella sua grandissima dimora ha tutto quello che può desiderare: degli ottimi nipoti e una consolidata salute che non lo mette in pericolo dinanzi a niente.
Ma il suo passato sta per tornare a bussare alla sua porta e la sua fortunata ricchezza sta per essere messa a dura prova a causa di alcuni individui della sua famiglia e non che faranno di tutto per impossessarsene e togliere di mezzo il papero più ricco del mondo.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quando Paperon De Paperoni rimaneva in compagnia dei suoi nipoti, diventava un papero molto più amorevole di quello che conoscevano gli altri servitori.
< Devi risolvere questa operazione e spostare i numeri da questa parte. Proprio così. >
< Hai ragione, zio. Non ci avevo pensato. Grazie davvero. >
< Figurati. Modesti a parte, in matematica sono sempre stato molto bravo. >
< Certo. Bisogna essere portati per contare i propri soldi. >
Sentendo la voce di Gastone Paperone, Paperon De Paperoni si scusò con sua nipote dicendogli se poteva continuare da solo.
< Vai pure, zietto. Ormai ho definitivamente capito. >
< Brava la mia Gaia. Sono fiero di te > rispose il papero dandogli un bacio sulla fronte.
Lasciando la stanza della nipote, Paperone fu molto adirato per il disturbo di Gastone.
< Che cosa vuoi? quando sono in compagnia dei miei nipoti, non voglio essere disturbato per nessun motivo. >
< Scusami, Paperone. Era molto importante. >
< E poi la tua battuta infelice sui soldi che conto potevi pure risparmiartela. >
< Gaia non capirebbe mai. È ancora molto piccola e innocente. Fortunatamente… >
< Spero che la faccenda di cui mi vuoi parlare non riguardi mia nipote. i piccoli della famiglia devono stare alla larga dai miei affari. Ne avevamo già parlato. >
< Tranquillo, sono venuto qui per parlare del tuo capo della sicurezza: Jet McQuack. >
< Adesso che ha combinato quel buono a nulla? >
< Paperone, devi allontanarlo all’istante dalla nostra famiglia. I suoi modi di fare e la sua inettitudine, ci stanno portando in una mare di guai. >
< Che cosa vuoi dire? >
< E’ troppo sospettoso e si comporta in maniera molto ambigua. Secondo me ci nasconde qualcosa. >
< Lo credo anch’io, Gastone. Ma finché non avremmo le prove necessarie, non posso farlo fuori come dici tu. Bisogna essere molto cauti. >
< Ma per quanto? E se poi fosse troppo tardi? >
< La situazione attuale è totalmente sotto controllo. I soldi della nostra famiglia sono al sicuro. Ieri ho parlato con i miei investitori e mi hanno assicurato che il patrimonio non corre nessun rischio… A proposito degli investitori, da quanto tempo è che non ti rechi in banca? >
< Da alcuni giorni… Perché mi fai questa domanda? >
< Cosa avevi da fare di così urgente da sottrarti ai tuoi doveri? >
< Niente, Paperone. Sono tornato da un viaggio in Francia. Per questo non ero presente qui al castello. >
< In Francia? Ecco dov’eri finito… Spero che tu non sia andato a trovare uno dei miei acerrimi nemici nel suo castello di Carcassonne. Sarebbe molto imperdonabile da parte tua. >
< Non frequento quel ramo della nostra famiglia da molto tempo, Paperone > rispose Gastone adirato < E mi dispiace molto nel sentirti dire che non credi della mie intenzioni. >
< L’hai appena detto tu: dobbiamo stare molto attenti. >
< Guardati le spalle da Jet. È la mia unica richiesta > rispose Gastone prima di recarsi in sala da pranzo per la cena.
“Gastone Paperone. Hai fatto un errore a mettermi contro di me.”
 
 
Guardando l’orologio, Paperone vide che erano le sette e mezzo passate.
< Gaia, dobbiamo andare a cena. A che punto sono i tuoi compiti? >
< Ho quasi finito, Paperone. Tu vai pure. Io ti raggiung0o presto. >
< Non ti preoccupare. Ti aspetterò volentieri. >
< Adoro quando sei gentile con me. >
< Grazie, tesoro. Non per altro sei la mia nipotina preferita. >
Ma mentre stava coccolando la piccoletta, Paperone venne disturbato ancora una volta.
“Adesso chi potrebbe mai essere?2
< Finisci pure i tuoi compiti, Gaia. Arrivo subito. >
Aprendo la porta della stanza di Gaia, Paperone fu molto inorriditi di trovarsi dinanzi Jet.
< Mi scusi signore per il disturbo, ma ho bisogno di parlarle. >
< Spero che sia importante… Hai scoperto il colpevole di quella lettera? >
< Non ancora. Però ho una pista che mi conduce ad un individuo della sua famiglia. >
< Di chi parli? >
< Colui che ha scritto questa lettera minacciosa, l’ha firmata con un sigillo che lei conosce molto bene. >
Mettendo la lettera sotto una candela, Jet fece lo stesso gioco che aveva fatto in precedenza quando era al telefono con l’individuo misterioso.
< Il sigillo dei Faredoro… >
< Adesso abbiamo la prova inconfutabile che non sono stato io, signore. >
< Frena le tue supposizioni, Jet > lo interruppe Paperone < Chi mi assicura che tu non abbia architettato tutto questo? >
< Ma signore, io non mi sono mai recato in Francia. L’ultima volta che l’ho fatto ero insieme a lei qualche anno fa’. >
< Sì, hai ragione. Scusami… Ma allora… >
Nel ripensare che fu proprio Gastone quello della famiglia ad essere andato in Francia ultimamente, i sospetti di Paperone divennero sempre più limpidi.
< Raggiungiamo Gastone in sala da pranzo. Voglio vedere cosa ha da dirmi al riguardo. >
 
 
Dopo aver richiamato sua nipote che era tempo di cena, Paperone suggerì a Gaia di recarsi in cucina ad aiutare Nonna Papera.
< Va bene, zietto. Vedrò cosa posso fare. >

< Va bene, nessun problema. >
< Appena Paperone si ritrovò da solo con Jet, i due si recarono in sala da pranzo per scovare Gastone.
< Non c’è nessuno in sala da pranzo > fece Paperone < Eppure Gastone mi aveva detto… >
< La cena è in tavola > disse a gran voce Nonna Papera mentre tutta la famiglia si stava riunendo.
< Zietto, siamo tutti pronti per cenare. Anche i miei fratelli > rispose Gaia con felicità.
< Brava, tesoro. Sei stata in gamba. >
Ma le preoccupazioni non potevano concludersi per Paperone, chiedendo a tutti i presenti se avevano visto Gastone.
< L’ultima volta che ho visto Gastone si aggirava nelle stanze dei piccoli > fece Archimede Pitagorico < Forse cercava te, zio. >
< Ebbe sì, ci ho parlato poco fa > confessò Paperone < Ma mi aveva detto che sarebbe arrivato qui in sala da pranzo. Ma vedo che non c’è… >
< Nessuno di noi l’ha visto, paperone > mormorò Paperino.
< E se fosse andato via senza che ce ne potessimo accorgere? > fece Jet McQuack.
< No, non credo. Le telecamere di sorveglianza avrebbero registrato tutto e cosa ancora più importante almeno uno di noi lo avrebbe visto. >
< A meno che non abbia preso un passaggio segreto > fece Archimede.
Nel sentire quelle parole, Paperone si accese come una lampadina.
< Magari ha preso il suo piccolo jet privato e… >
Nel controllare l’immenso garage del castello, Paperone fu seguito da tutti i membri della sua famiglia.
< Come pensavo: il jet di Gastone non è qui. >
Vedendo Paperone perplesso, Jet gli domandò se era ancora a rischio radiazione.
< No, Jet. Per ora puoi rimanere. Dobbiamo ritrovare Gastone  immediatamente. La sua fuga improvvisa lo mette in prima fila dei sospettati. >
< E come faremo a trovarlo? >
< Credo che Cuordipietra Faredoro mi dovrà dare alcune motivazioni al riguardo. Per questo dovremmo recarci in Francia. Immediatamente. >
< Paperone, almeno mangia qualcosa > fece Nonna Papera.
< Mangerò qualcosa sull’aereo. Non ho tempo da perdere. >
< Zio Paperone, possiamo venire con te? > gli domandarono in coro Qui, Quo e Qua.
< No, ragazzi miei. Voi dovete badare alla piccola Gaia. E soprattutto guardatevi bene le spalle. Qualcuno potrebbe anche conquistare il castello nel momento che io e Jet siamo via per la Francia. >
< State molto attenti voi due. E fateci sapere l’andamento della situazione. >
< Non ti preoccupare, Archimede. Torneremo il più presto possibile.
Mettendo in modo il jet privato di Paperone, Jet fu pronto a partire sotto gli occhi tristi della famiglia del suo padrone.
< Paperone, non so se davvero abbiamo fatto bene ad andarcene. >
< Perché dici questo? >
< Veda la situazione: se fosse tutto un espediente per allontanarci? La sua famiglia sarebbe in grave pericolo. >
< Sanno badare a loro stessi, non ti preoccupare. Anche se sono molto preoccupato, credo che arriveremo in fondo a questa storia molto presto. >
< Spero che lei abbia ragione. >
   
 
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