Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: McGonaogall_Sister    16/04/2020    2 recensioni
What IF:
Se negli anni di Harry Potter a Hogwarts ci fosse stata un'insegnante in più, una legilimens, come sarebbero andate le cose? Cosa sarebbe cambiato?
Una cattedra nuova a Hogwarts, una ragazza parecchio strana (perfino per i criteri del mondo magico).
Dumbledore avrà fatto questa scelta davvero solo per ampliare la didattica?
N.B. La storia è il primo capitolo di una serie, le coppie si riferiscono alle coppie presenti nella seria, non nella singola storia
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I ragazzi erano stati bravi. Più che bravi.
La stupida sceneggiata intimidatoria e tutta la tensione che Malfoy e la Umbridge avevano creato a inizio della lezione alla fine aveva giocato a favore di Pamela. Quando il piccolo corteo era rientrato in aula e avevano ripetuto i test, la differenza nelle misurazioni era stata clamorosa, talmente clamorosa da far ripetere un paio di volte l’incantesimo a Miranda perché il signor Malfoy non era disposto a crederci. Per un uomo come lui era quasi impossibile capire quanto la paura potesse inibire anziché stimolare e che al contrario la calma, la cura, potessero tirare fuori il meglio da qualcuno.

Pamela sorrideva tra sé riordinando l’aula e ricordando la furia stupida nei suoi occhi e la delusione scocciata in quelli del professor Snape. Poteva ben dire di aver vinto una battaglia.
Lasciò l’aula con ancora quel senso di rivincita, ma non fece in tempo a girare l’angolo che la figura nera di Snape la fece trasalire di colpo. L'aveva aspettata apposta lì, dietro l'angolo, per costringerla a inciampargli addosso.

“Immagino di doverle delle scuse” disse prima che Pamela potesse riprendersi dalla sorpresa. Il tono però non era affatto di scuse, era più una monocorde accusa.

“Non lo trovo necessario” rispose Pamela con un sorriso che in realtà diceva: sì, sì dovrebbe proprio, idiota borioso.

“Devo… devo ammettere di aver trovato… stimolante la sua… lezione.”
Il professor Snape non riusciva a guardarla negli occhi e per la prima volta lo sentiva incespicare. Le venne il dubbio che quelle fossero davvero delle scuse, o qualcosa di simile. “Posso comprendere che per certi soggetti, particolarmente deboli, il suo metodo possa essere un valido appoggio.”

Pamela sorrise con una certa indulgenza e stava per rispondere qualcosa quando si rese conto di un freddo buio che stava strisciando ai margini della sua coscienza, qualcosa di pesante come un macigno che si allargava ed espandeva a macchia d’olio dentro di lei. Fece uno sforzo chiudendo gli occhi e cercando di blindare la propria coscienza con quanta più decisione possibile.
Non fu sufficiente e il buio la invase e perse i sensi.

Quando si riprese era seduta su una delle poltrone nell’ufficio di Dumbledore senza sapere come ci fosse arrivata. Il professor Raptor stava chinato davanti a lei con un’aria preoccupata e avvilita.

“Oh, molto bene, molto bene.”
Dietro la schiena del professor Raptor, il preside la osservava soddisfatto.

“Ora, immagino che vorrai tornare a pensare alle tue lezioni, Quirinus” aggiunse con quel tono cordiale che non ammetteva repliche.

“Sì, sì, certamente. S-sono felice di ve-veederla meglio. Ci-ci ha fatto spaventare, sa?” Il professor Raptor si alzò spostandosi e liberandole la visuale mentre una mezza risata imbarazzata lo squassava tutto.

Ora Pamela iniziava a mettere a fuoco il mondo intorno: l’ufficio, una teiera fumante sul tavolo davanti a lei, Snape in un angolo della stanza a braccia conserte. Per un momento le sembrò di vederlo guardare il preside con un’espressione preoccupata. Non era certa di capire cosa stesse succedendo, in ogni caso fu molto contenta quando, con una certa riluttante lentezza, il professor Raptor uscì dallo studio.

“Mi dispiace, non so cosa mi sia preso” disse sottovoce sistemandosi meglio sulla poltrona mentre Dumbledore le porgeva una tazza piena di una tisana profumata.

Il professor Snape si avviò a passo di marcia alla porta aprendola di colpo e, per un attimo, Pamela pensò che stesse per andarsene, ma dopo aver scrutato la scala a chiocciola, richiuse la porta e tornò nella stanza.

“Non è stato un caso” disse “dobbiamo intervenire e farlo subito…”

“Pazienza, Severus.”
Lo interruppe il preside tornando dritto e imponente.
“Dovrò assentarmi a lungo, ci sono cose che devo verificare” aggiunse andando ad ampi passi alla scrivania “mi aspetto che voi mettiate da parte i vostri disaccordi e collaboriate. Tenete d’occhio Quirinus, proteggete la pietra. Fate in modo che niente turbi la scuola e, soprattutto, il ragazzo… tenete al sicuro Harry Potter. Se i nostri sospetti sono fondati un grande pericolo incombe.”
Aggiunse smettendo di sistemare carte sul tavolo e fermandosi a fissarli.
“Credo che entrambi dobbiate darvi delle spiegazioni" aggiunse come un nonno che chieda a due nipoti insubordinati di darsi la mano e fare la pace "e spero vogliate farlo in maniera… esaustiva. Credo che Pamela dovrebbe sapere tutti i dettagli, Severus. E credo che sia giusto informare Severus di quello che sai, Pamela.”

La ragazza si era voltata a fissarlo ed ebbe di nuovo la sensazione che stesse parlando di qualcosa che lei non gli aveva mai detto e che non avrebbe dovuto aver modo di sapere.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: McGonaogall_Sister