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Autore: Ino chan    08/08/2009    4 recensioni
....Professor Lupin?
Erano passati solo due anno da quando in quello stesso scompartimento Harry Potter aveva poggiato lo sguardo sulla figura addormentata di Remus John Lupin.
Sorrise, passandosi una mano sul viso.Era normale che quella figura accoccolata contro il vetro del finestrino avesse innescato nella sua memoria una violenta sensazione di deja-vu.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Came back to the hell'
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Capitolo 84

 

Capitolo 84.

 

 

 

James Remus aveva parlato per un ora,  quasi senza prendere fiato aveva raccontato quello che era successo, come si era sentito e soprattutto la paura che non voleva abbandonarlo, Remus lo aveva ascoltato in silenzio, annuendo ogni tanto e sospirando con lo sguardo rivolto al soffitto “La vita è come un cerchio…” sembravano dire le sue spalle calate, il ragazzo gli lanciò un’occhiata - No Jaime…- disse interpretando la sua espressione con una scrollata del capoNon sono sorpreso…Purtroppo questo momento arriva puntale nella vita di ogni Lupo Mannaro.- appoggiò i gomiti sul tavolo e si sistemò sulla seggiola- Non c’è scampo.-

James si premette le dita sugli occhi mentre Moony cercava le parole da usare per spiegare la situazione al ragazzo, inspirò profondamente e prese coraggio Vedi… La psiche del Licantropo e divisa in due… Da una parte c’è l’uomo, dall’altra il lupo.- James emise uno sbuffo, quello lo sapeva già, cazzo,!  Si massaggiò le tempie con una smorfia sofferta . Voleva sapere perché il suo Coccolo si era tramutato in un mostro! Due menti distinte e separate che si dividono un corpo solo, converrai con me , che un po’ di confusione a volte! I pensieri del lupo si mischiano a quelli dell’uomo e a volte chi amiamo diventa una preda ai nostri occhi.-

James appoggiò il mento nel palmo della mano, aveva come l’impressione che Remus stesse girando attorno a un argomento scottante – Vedi James, i licantropi scelgono le proprie amicizia in base all’odore. Più troviamo gradevole l’odore proprio di una persona più ci affezioniamo a lei, il problema è che quello che noi troviamo rassicurante il lupo lo trova appetibile.-

-Io credevo che…-

-Il tuo odore agisse sul Lupo? No…- scosse il capo con un sorriso “E’ molto difficile per un normale essere umano capire da che parte gira il cervello di un Licantropo...A volte nemmeno io riesco a capire come ragiono.”Tossi e si asciugò la bocca con un fazzoletto color crema, la sua salute stava peggiorando, James lo guardò comprensivo – E’su Ted che fa presa…- spostò lo sguardo lo sguardo verso la finestra aperta alla sua sinistra e socchiuse gli occhi alla luce del sole al tramonto  - E’ lui che si calma e si riappacifica quando ti ha attorno… Il tuo odore fa riaffiorare la sua parte umana e il lupo non riesce a sopportarlo. -

 

-Mi odia…-

-Esattamente.-

James si prese la testa fra le mani- E adesso che devo fare?-

 

- Stanotte ci sarà luna piena, è un lupo giovane è difficile da gestire. Quello che hai sentito parlare era Lui, era la bestia… Sta tranquillo, passato il plenilunio tornerà il solito Ted, capirà che può controllare questo impulso e tutto sarà come prima - riunì le mani attorno alla sua tazza di cioccolata e tirò le labbra in un’espressione indefinibile –Non sai quante volte ho avuto l’istinto di uccidere tuo padre…- espirò turbato - Eppure non l’ho fatto.-

 

-Volevi uccidere papà?-

Remus piegò la testa su una spalla -Il mio lupo lo trova estremamente appetitoso.-

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 Eppure James non era tranquillo. Aveva percepito il male nella voce di Ted, il desiderio di ucciderlo, di assaggiare ancora una volta il suo sangue, si portò una mano al collo e un brivido lo attraversò da parte a parte. Non riusciva a dimenticare, non riusciva a passare sopra, la sua mente si era tramutata in un circuito chiuso, alla fine, gira e rigira lo riportava a quel momento. A quando, per la prima volta,aveva avuto paura del suo migliore amico.    

Prese un bel respiro e fece scattare la serratura –John…Eh?-

 

 

-James!-

-Che diavolo vuoi?-

Lo sguardo color cielo di James saettò da Charlie, seduto in mezzo al letto con l’aria di chi è appena sopravvissuto ad un agguato, a John , spiccicato per terra con una mano piantata in faccia- Scusate la domanda.- disse reprimendo un ghigno malefico – Che stavate facendo!?-

Charlie avvampò mentre John si issava sul materasso e rotolava accanto a lui –NULLA! ASSOLUTAMENTE NULLA!- mentì con un colorito che non aveva più nulla di umano.

James si appoggiò al battente della porta con un faccino che diceva “Non sono nato ieri, Tappo.”scrollò le spalle e si girò verso John, che a differenza di Charlie sembrava piuttosto tranquillo, un po’ frustrato per la brusca interruzione, ma tranquillo   -Stanotte ci sarà luna piena.-

 

-E allora?-

 

-Beh, io stanotte diserto. Ditelo a Ted…-

 

 

John aggrottò le sopracciglia, Charlie spalancò la bocca –Cosa? Perché? –chiesero quasi in coro. James agitò una mano davanti al viso con un sorriso spudoratamente falso –Niente tranquilli!- ridacchiò – E’ solo che non mi sento tanto bene…-

 

-Ah…

-D’accordo…

 

 

“Non se la sono bevuta, ma hanno capito che non devono fare domande…” Afferrò il pomolo della porta, grato di avere attorno persone tanto intelligenti –Ah, Charlie..- disse girandosi verso il moretto –Hai pantaloni slacciati.- Chiuse la porta di scatto e rimase in ascolto

 

-…-

-…-

-…-

 

-JOHN, MA QUANDO CAZZO ME LI HAI SCLACCIATI?????-

 

 

 

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 Ted gemette penosamente prima in bocca un pugno di coperte che morse fino a strappare mentre la colonna vertebrale s'incurvava per assumere la postura a quattro zampe della bestia “Non è venuto…” si disse in un rantoloE’Lui è felice. crollò su un fianco, sotto lo sguardo del piccolo zoo che da sempre si radunava attorno a lui: il cane, la volpe, il puma e il cervo, si volse verso di loro, mentre il mondo svaniva e il desiderio di uccidere si decuplicava lasciandolo senza fiato.  

Un urlo.

 

Un ululato.

 

E il Lupo Mannaro Loony si specchiò nella luce della luna…

 

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James si girava nel letto nella speranza di trovare una posizione che gli conciliasse il sonno. Sentiva di aver tradito Ted, di aver mandato a fan culo anni di amicizia per un unico momento di follia. Schiacciò il viso nel cuscino , Merlino, che diavolo stava facendo ancora lì? DOVEVA ANDARE, era ancora in tempo per raccogliere i cocci della sua cazzata e mettere una bella pezza sulla sua vigliaccheria. Stringendo e tirando i lacci dei pantaloni guadagnò il centro della stanza, uno sbuffo di fumo grigio. Apparì nel soggiorno di casa Lupin, come sempre la volpe “Charlie” dormiva a zampe all’aria sul divano , rise, come diavolo faceva a dormire in quella posizione era un vero mistero.

 

Seguì il morbido ronfare di John ed entrò in una fetta di luce lunare nella cucina della casa,  John era acciambellato sul divano, Jolie era accanto alla finestra, diede un leggero colpo di tosse e sorrise ai suoi occhioni color castagna. Si fissarono per un momento poi il cervo tornò donna – Che fai qui? Credevo stessi male.-

 

James incrociò le braccia – Da qualche parte ho ancora un briciolo di palle.-

 

-Davvero?- Jolie sembrava scettica.

 

-Non si direbbe, eh?-Si chinò leggermente in avanti con aria sconfitta quando il ronfare soddisfatto di John lo fece ridere – Sta russando!- esclamò girandosi verso l’enorme felino che occupava tutto il divano –Sentilo… Sta pure facendo le fusa o sbaglio?- si massaggiò il mento con aria malvagia mentre Jolie ad accarezzare il testone morbidoso dell’amico –Chissà che hanno combinato quando li ho lasciati.-

 

-Non lo so, ma Charlie non riusciva a sedersi.-

 

James tacque un momento poi scoppiò in una sonora risata –Era ora che quei di si mettessero assieme…- si asciugò una guancia col dorso della mano “Finalmente una bella notizia.” Aggiunse mentalmen… Sollevò la testa di scatto e la volse verso la porta, gli occhi color miele di Loony brillarono nell’ombra e in un secondo si rese conto di aver fatto la cazzata più grande della sua vita.

 

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La mattina dopo Ted giaceva bocconi sotto una pesante tenda di panno. Se l'era tirata addosso durante le de trasformazione ed era rimasto sotto di essa , troppo stanco e indolenzito per tirarsi via e portarsi almeno al letto. Guardò i vestiti, le bottiglie d'acqua, i sandwich e gli parvero lontani anni luce. Erano comparsi dopo il sorgere del sole,grazie a un incantesimo a tempo che suo padre aveva evocato sulla casa solo qualche giorno dopo la sua costruzione.. La barretta di cioccolata che faceva bella mostra di   accanto ai tramezzini portava la sua firma.

Scivolò sui gomiti e stranutì per il freddo.

Era nudo come un verne in un casa senza riscaldamenti avviati e quella notte, a giudicare dal colore della luce che dalle persiane doveva aver nevicato.

Arrancò fino all'acqua, stappò la bottiglia con i denti e mandò un paio di lunghi sorsi che lo fecero tossire, era stata una nottata ar dir poco infernale, il Lupo doveva aver dato il meglio del suo repertorio. Guardò le tracce della lotta sparse per la casa, gli schizzi di sangue alle pareti e le lacerazioni aperte lungo le gambe e le braccia, si era quasi staccato a morsi il piede sinistro a giudicare da come era girato strano rispetto all'altro.

Si tese verso il panino di sinistra quando sentì qualcosa colargli lentamente lungo il mento, aggrottò le sopracciglia e si pulì col pollice, era sangue, doveva aver avuto un’emottisi. Appoggio entrambi i gomiti e si fece forza, doveva arrivare ai…No, un momento, quel sangue aveva un’odore strano, se lo strofinò sotto il naso. Assieme al ferro emanava anche un vago sentore di ...Miele.

 

-OH MIO DIO.-

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Andrea lasciò cadere la bacinella che teneva fra le mani mentre Ted guadagnava il capezzale di james e si lasciava cadere sul pavimento accanto a lui: -Teddy…- mormorò sconvolta dalla striscia che macchiava le listarelle del parquet e le condizioni in cui verteva il piede del ragazzo –Tesoro, vieni qui, devi farti vedere da un medimago.-

 

-Io …Io l’ho… -

-Sirius vieni qui.-

-Zia, io l’ho morso?-

La donna si bloccò sulla porta, Ted la vide irrigidire le spalle e stringere il pugno sinistro “Dio mio no, ti prego…” mormorò . Si piegò scrollare l’amico che dormiva, gli prese il viso fra le mani chiamandolo- JAMES! JAMES PER FAVORE!JAIME APRI GLI OCCHI.-

 

-UhnTed?-

 

-Sì.-

 

James socchiuse gli occhi e Ted si sentì raggelare… erano color miele.

 

“Il marchio della bestia…”

 

Un grazie enorme ai:

 

134 lettori che hanno messo questa mia storia fra i preferiti.

38 che l’hanno messa fra le seguite.

E soprattutto a.

Lyrapotter:  

Brando.

_kristy_

 

 

Per le loro recensioni.

 

 

 


 

 

 

 

   
 
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