Capitolo 84.
James
Remus aveva parlato per un ora, quasi senza prendere fiato aveva raccontato
quello che era successo, come si era sentito e soprattutto la paura che non
voleva abbandonarlo, Remus lo aveva ascoltato in
silenzio, annuendo ogni tanto e sospirando con lo sguardo rivolto al soffitto “La vita è come un cerchio…” sembravano dire le sue spalle calate, il ragazzo gli
lanciò un’occhiata - No Jaime…- disse interpretando
la sua espressione con una scrollata del capo –Non sono sorpreso…Purtroppo questo momento arriva puntale
nella vita di ogni Lupo Mannaro.- appoggiò i gomiti sul tavolo e si
sistemò sulla seggiola- Non c’è scampo.-
James
si premette le dita sugli occhi mentre Moony cercava
le parole da usare per spiegare la situazione al ragazzo, inspirò profondamente
e prese coraggio – Vedi… La
psiche del Licantropo e divisa in due… Da una parte c’è l’uomo, dall’altra il
lupo.- James emise uno sbuffo, quello lo
sapeva già, cazzo,!
Si massaggiò le tempie con una smorfia sofferta .
Voleva sapere perché il suo Coccolo si era tramutato in un mostro! –Due menti distinte e
separate che si dividono un corpo solo, converrai con
me , che un po’ di confusione a volte! I
pensieri del lupo si mischiano a quelli dell’uomo e a volte chi amiamo diventa una preda ai nostri occhi.-
James
appoggiò il mento nel palmo della mano, aveva come l’impressione che Remus stesse girando attorno a un
argomento scottante – Vedi James,
i licantropi scelgono le proprie amicizia in base all’odore. Più troviamo
gradevole l’odore proprio di una persona più ci affezioniamo
a lei, il problema è che quello che noi troviamo rassicurante il lupo lo trova appetibile.-
-Io credevo che…-
-Il tuo odore agisse sul Lupo? No…- scosse il capo con un sorriso “E’ molto
difficile per un normale essere umano capire da che parte gira il cervello di
un Licantropo...A volte nemmeno io riesco a capire come ragiono.”Tossi e si
asciugò la bocca con un fazzoletto color crema, la sua salute stava
peggiorando, James lo guardò comprensivo – E’su Ted che fa presa…- spostò
lo sguardo lo sguardo verso la finestra aperta alla sua sinistra e socchiuse
gli occhi alla luce del sole al tramonto - E’ lui che si calma
e si riappacifica quando ti ha attorno… Il tuo odore fa riaffiorare la sua
parte umana e il lupo non riesce a sopportarlo. -
-Mi odia…-
-Esattamente.-
James
si prese la testa fra le mani- E adesso che devo fare?-
- Stanotte ci sarà luna piena, è un lupo
giovane è difficile da gestire. Quello che hai sentito parlare era Lui,
era la bestia… Sta tranquillo, passato il plenilunio tornerà il solito Ted, capirà che può controllare questo impulso
e tutto sarà come prima - riunì le mani attorno alla sua
tazza di cioccolata e tirò le labbra in un’espressione indefinibile –Non sai quante volte ho avuto l’istinto di uccidere tuo
padre…- espirò turbato - Eppure non l’ho
fatto.-
-Volevi uccidere papà?-
Remus
piegò la testa su una spalla -Il mio lupo lo trova estremamente appetitoso.-
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Eppure James non era tranquillo. Aveva percepito il male nella
voce di Ted, il desiderio di ucciderlo, di assaggiare
ancora una volta il suo sangue, si portò una mano al
collo e un brivido lo attraversò da parte a parte. Non riusciva a dimenticare,
non riusciva a passare sopra, la sua mente si era tramutata in un circuito
chiuso, alla fine, gira e rigira lo riportava a quel
momento. A quando, per la prima volta,aveva avuto
paura del suo migliore amico.
Prese
un bel respiro e fece scattare la serratura –John…Eh?-
-James!-
-Che diavolo vuoi?-
Lo
sguardo color cielo di James saettò da Charlie, seduto in mezzo al letto con l’aria di chi è appena sopravvissuto ad un agguato, a John , spiccicato
per terra con una mano piantata in faccia- Scusate la domanda.- disse
reprimendo un ghigno malefico – Che stavate facendo!?-
Charlie
avvampò mentre John si issava sul materasso e rotolava
accanto a lui –NULLA! ASSOLUTAMENTE NULLA!- mentì
con un colorito che non aveva più nulla di umano.
James
si appoggiò al battente della porta con un faccino che diceva “Non sono nato
ieri, Tappo.”scrollò le spalle e si girò verso John, che a differenza di Charlie sembrava piuttosto tranquillo, un po’ frustrato per
la brusca interruzione, ma tranquillo -Stanotte ci sarà luna piena.-
-E allora?-
-Beh, io stanotte diserto. Ditelo a Ted…-
John
aggrottò le sopracciglia, Charlie
spalancò la bocca –Cosa? Perché?
–chiesero quasi in coro. James agitò una mano davanti
al viso con un sorriso spudoratamente falso –Niente
tranquilli!- ridacchiò – E’ solo che non mi
sento tanto bene…-
-Ah…
-D’accordo…
“Non
se la sono bevuta, ma hanno capito che non devono fare domande…”
Afferrò il pomolo della porta, grato di avere attorno persone
tanto intelligenti –Ah, Charlie..-
disse girandosi verso il moretto –Hai pantaloni
slacciati.- Chiuse la porta di scatto e rimase in ascolto
-…-
-…-
-…-
-JOHN, MA QUANDO CAZZO ME LI HAI SCLACCIATI?????-
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Ted gemette
penosamente prima in bocca un pugno di coperte che morse fino a strappare
mentre la colonna vertebrale s'incurvava per assumere la postura a quattro
zampe della bestia “Non è venuto…” si disse in un rantolo“E’Lui è felice.” crollò su un fianco, sotto lo sguardo del piccolo zoo che da
sempre si radunava attorno a lui: il cane, la volpe, il puma e il cervo, si
volse verso di loro, mentre il mondo svaniva e il desiderio di uccidere si
decuplicava lasciandolo senza fiato.
Un
urlo.
Un
ululato.
E
il Lupo Mannaro Loony si specchiò nella luce della
luna…
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James
si girava nel letto nella speranza di trovare una posizione che gli conciliasse il sonno. Sentiva di aver tradito Ted, di aver mandato a fan culo anni di amicizia per un unico momento di follia.
Schiacciò il viso nel cuscino , Merlino, che diavolo
stava facendo ancora lì? DOVEVA ANDARE, era
ancora in tempo per raccogliere i cocci della sua cazzata
e mettere una bella pezza sulla sua vigliaccheria. Stringendo e tirando i lacci
dei pantaloni guadagnò il centro della stanza, uno sbuffo di fumo grigio. Apparì nel soggiorno di casa Lupin,
come sempre la volpe “Charlie” dormiva a zampe
all’aria sul divano , rise, come diavolo faceva a
dormire in quella posizione era un vero mistero.
Seguì
il morbido ronfare di John ed entrò in una fetta di luce lunare nella cucina
della casa, John era acciambellato sul
divano, Jolie era accanto alla
finestra, diede un leggero colpo di tosse e sorrise ai suoi occhioni color castagna. Si fissarono per un momento poi il
cervo tornò donna – Che fai
qui? Credevo stessi male.-
James
incrociò le braccia – Da qualche parte ho ancora un
briciolo di palle.-
-Davvero?- Jolie
sembrava scettica.
-Non si direbbe, eh?-Si chinò leggermente
in avanti con aria sconfitta quando il ronfare soddisfatto di John lo fece
ridere – Sta russando!- esclamò girandosi verso
l’enorme felino che occupava tutto il divano –Sentilo…
Sta pure facendo le fusa o sbaglio?- si massaggiò il mento con aria
malvagia mentre Jolie ad accarezzare il testone morbidoso dell’amico –Chissà che hanno combinato quando li ho lasciati.-
-Non lo so, ma Charlie non riusciva a
sedersi.-
James
tacque un momento poi scoppiò in una sonora risata –Era ora che quei di si mettessero assieme…- si asciugò una guancia col dorso
della mano “Finalmente una bella notizia.” Aggiunse
mentalmen… Sollevò la testa di scatto e la volse
verso la porta, gli occhi color miele di Loony brillarono nell’ombra e in un secondo si rese conto di aver
fatto la cazzata più grande della sua vita.
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La
mattina dopo Ted giaceva bocconi sotto una pesante
tenda di panno. Se l'era tirata addosso durante le de
trasformazione ed era rimasto sotto di essa , troppo stanco e
indolenzito per tirarsi via e portarsi almeno al letto. Guardò i vestiti, le
bottiglie d'acqua, i sandwich e gli parvero lontani anni luce. Erano comparsi
dopo il sorgere del sole,grazie a un incantesimo a tempo
che suo padre aveva evocato sulla casa solo qualche giorno dopo la sua
costruzione.. La barretta di cioccolata che faceva bella mostra di sè accanto ai
tramezzini portava la sua firma.
Scivolò
sui gomiti e stranutì per il freddo.
Era
nudo come un verne in un casa
senza riscaldamenti avviati e quella notte, a giudicare dal colore della luce
che dalle persiane doveva aver nevicato.
Arrancò
fino all'acqua, stappò la bottiglia con i denti e mandò un paio di lunghi sorsi
che lo fecero tossire, era stata una nottata ar dir poco infernale, il Lupo doveva aver dato il meglio
del suo repertorio. Guardò le tracce della lotta sparse per la casa, gli
schizzi di sangue alle pareti e le lacerazioni aperte lungo le gambe e le
braccia, si era quasi staccato a morsi il piede sinistro a giudicare da come era girato strano rispetto all'altro.
Si
tese verso il panino di sinistra quando sentì qualcosa colargli lentamente
lungo il mento, aggrottò le sopracciglia e si pulì col pollice, era sangue,
doveva aver avuto un’emottisi. Appoggio entrambi i
gomiti e si fece forza, doveva arrivare ai…No, un momento, quel sangue aveva un’odore strano, se lo strofinò sotto il naso. Assieme al
ferro emanava anche un vago sentore di ...Miele.
-OH MIO DIO.-
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Andrea
lasciò cadere la bacinella che teneva fra le mani mentre Ted
guadagnava il capezzale di james e si lasciava cadere
sul pavimento accanto a lui: -Teddy…- mormorò
sconvolta dalla striscia che macchiava le listarelle
del parquet e le condizioni in cui verteva il piede del ragazzo –Tesoro, vieni qui, devi farti vedere da un medimago.-
-Io
…Io l’ho… -
-Sirius vieni qui.-
-Zia,
io l’ho morso?-
La
donna si bloccò sulla porta, Ted la vide irrigidire
le spalle e stringere il pugno sinistro “Dio mio no, ti prego…” mormorò . Si piegò scrollare l’amico che dormiva, gli prese il viso
fra le mani chiamandolo- JAMES! JAMES PER FAVORE!JAIME APRI GLI OCCHI.-
-Uhn…Ted?-
-Sì.-
James socchiuse gli occhi e Ted
si sentì raggelare… erano color miele.
“Il marchio della bestia…”
Un grazie enorme ai:
134 lettori che hanno messo questa mia storia fra i preferiti.
38 che l’hanno messa fra le seguite.
E soprattutto a.
Lyrapotter:
Brando.
_kristy_
Per le loro recensioni.