Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: AryaDream    19/04/2020    3 recensioni
Le cinque leggende e l'uomo nero creature nate dalle parole e dalle emozioni degli essei umani, ma esistono davvero o sono solo frutto dell’immaginazione? Elsa ex regina di Arendelle dovrà ricredersi e affrontare numerose sfide insieme a Jack Frost e alle altre leggende per fermare i piani di Pitch Black
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Nelle isole del Sud tutti si stava avvicinando il primo giorno di primavera. Tutti erano felici, tranne una persona: Il Principe Hans da alcune notti veniva tormentato da un incubo ricorrente che lo tormentava.
All'inizio vedeva solo un ombra, ma poco dopo capì chi era la protagonista che tormentava le sue notti, ora conosceva il suo volto della fanciulla che aveva distrutto il suo piano di impadronirsi del regno di Arendelle.
Quel volto che da molto tempo aveva rimosso dalla sua mente, ora era diventato di nuovo un problema. Mai avrebbe pensato che una fanciulla, una regina insignificante per lui, potesse divenire un pericolo.
Per la prima volta nella sua vita conobbe la paura, una strana sensazione che oscurava la sua sete di potere. Dopo ogni notte il sudore e l'ansimo accompagnavano il suo risveglio, mentre il suo cuore batteva all'impazzata. Fu in quel preciso momento che Pitch Black si insinuò nella sua mente, nutrendosi delle sue paure più profonde, dei suoi ricordi dolorosi.
La sua voce bassa e stridula dell'uomo nero, lentamente si faceva largo, facendolo sprofondare nell'oblio, in quell'oscurità senza ritorno.
Gli fece ricordare come nel corso della sua vita abbia provato l'esperienza della solitudine. La storia della sua vita gli passa davanti raccontata da quella voce che non voleva andarsene dalla sua mente, si era impossessato di lui, ed ora faceva ciò che voleva, persino i movimenti del suo corpo non erano più sotto la volontà, ma guidati da quella forza misteriosa che si era impadronito di lui.
Era costretto a ricordare eventi passati che per lui sono stati un vero inferno.
Il vero obiettivo di Pitch era quello impossessarsi completamente di Hans, e per farlo, aveva un unico modo: I suoi ricordi passati. I suoi fratelli maggiori lo deridevano e prendevano in giro, cosi facendo lo avevano reso, l'uomo spietato e privo di scrupoli che aveva tentato di impadronirsi del regno di Arendelle.
Il ricordo di Hans inizia li, in quel castello delle Isole del Sud, in quella splendida sala piena di servitù.
Lentamente camminava verso il tavolo e prese a notare i suoi fratelli che lo ignoravano completamente come se lui in quel momento fosse invisibile e non esistesse. Cominciava a pensare realmente che lui fosse un fantasma, ma allora perché la servitù si accorgevano di lui? Perché poteva sentire il gusto del cibo? Se fosse stato un fantasma non avrebbe potuto fare tutte quelle cose Perché i suoi fratelli allora non lo vedevano? Ogni volta si faceva queste domande ma a quel tempo era solo un bambino e non capiva che lo stavano prendendo in giro, ma non si rendevano conto che lo stavano trasformando in una persona diversa che si sarebbe rovinato con le sue mani.
Il piccolo Hans si siede su una sedia in disparte dagli altri fratelli che continuano ad ignorarlo, una volta finito di mangiare, si alza passando davanti agli altri undici principi, quando improvvisamente si trova a terra, non si era reso conto che uno dei suoi fratelli gli aveva fatto uno sgambetto e lui era caduto a terra.
Si voltò a guardarli, ma le loro espressioni erano impassibili, si alzò lentamente in piedi, gli sembrava di essere fuori luogo. Gli sgorgarono le lacrime dagli occhi. Non appena venne aiutato da una governante che lo portò fuori, i fratelli presero a ridere e prendendo tutto come un gioco.
-Basta.- Gridò Hans, in preda ad un attacco di panico nel rivivere quel ricordo cosi doloroso e la paura prese di nuovo possesso del suo corpo e l'uomo nero, cominciò a divorarla, acquisendo nuova forza.
-Sei davvero un essere debole principe Hans.-
-Chi sei e cosa vuoi?-
-Vendetta contro coloro che mi hanno sconfitto. Tu con il mio aiuto potresti riscattarti contro i tuoi fratelli, ma anche contro le due “signorine” che ti hanno sconfitto quando ti trovavi ad Arendelle- Quelle parole lo fecero riflettere, se quella voce nella sua testa diceva la verità, poteva anche lui avere la sua vendetta contro coloro che fino a quel momento, l'avevano sempre deriso.
-Cosa dovrei fare?-
-Lascia che io, l'uomo nero, mi impossessi completamente della tua mente, cosi da poter vendicarci, oltre che portare la paura nel mondo.-
In quel preciso momento il principe Hans, non fece resistenza, Pitch Black, lo aveva convinto. Si arrese senza lottare.
L'uomo nero aveva ciò che voleva un corpo dove poter agire indisturbato per cominciare la sua opera di vendetta verso le leggende che lo avevano sconfitto.
 
 
Jack forst era determinato a scoprire cosa l'avesse attirato al cospetto di Elsa. Sapeva che non era stato l'uomo della luna ad indirizzarlo in quel castello di ghiaccio, ma la verità era un'altra: Jack conosceva Elsa quando era una bambina e amava i suoi poteri legati al ghiaccio.
Ricordava che le piaceva vederla giocare con sua sorella Anna nel fare pupazzi di neve, ma non si era mai reso conto che Elsa, potesse vederlo o meno, ma poi, un giorno improvvisamente aveva smesso di usare quei poteri cosi belli e la vedeva piangere ogni giorno nella sua stanza. Lei odiava i suoi poteri e odiando quei poteri, odiava anche lui e ogni cosa legata all'inverno e il ghiaccio. Si chiedeva perché ora poteva vederlo? Jack in qualche modo si stava tormentando. Possibile che Elsa avesse imparato a controllare i suoi poteri e conviverci? Erano queste le domande che lo spirito d'inverno si poneva, ma non trovava nessuna risposta.
Tra i due vi era stato un lungo silenzio fatto solo di sguardi e improvvisamente Elsa divenne rossa in volto, anche perché all'ex regina di Arendelle, non le era mai accaduto di incontrare una persona simile a lei o di dover rivolgere parola ad un'altra persona per più di alcuni minuti. Si fece coraggio e prese cosi parola.
-Da dove vieni?-
-Una domanda alla volta vostra altezza.- Non voleva pronunciare il nome della fanciulla, anche perché lei non gli aveva detto il suo nome e non voleva raccontarle che lui, la conosceva da quando era una bambina e giocava con sua sorella Anna.
-Vengo da ogni parte.-
-Questa non è una risposta.- Disse lei con aria ancora più confusa.
-Il fatto vostra altezza è che mi confondi...- Il tono della voce di Jack si era fatto basso.
-Non parlarmi di confusione, anche perché io lo sono più di te...Un ragazzo sconosciuto dall'aria familiare e anche molto bello, si presenta nel mio castello costruito in cima alla montagna più alta dei monti di Arendelle. Fai delle cose strane e poi mi dici di essere confuso?.- Jack aveva smesso di ascoltare le parole di Elsa, dopo che lei aveva pronunciato “molto bello” nessuno gli aveva mai detto una cosa del genere, ma doveva ammettere che la cosa gli faceva molto piacere, cosi prese la palla a balzo.
-Mi trovi bello?- La giovane rimase per un attimo impietrita e non riusciva a crederci che avesse pronunciato quelle parole.
-Non ho mai detto quelle parole.- In quel momento Elsa doveva mettersi sulla difensiva per cercare di deviare di nuovo il discorso.
-Si, invece.- Jack invece era molto divertito dalla cosa.
In quel momento Elsa rinunciò a fare domande al quel misterioso ragazzo, ma fu Jack a sorprenderla di nuovo.
-Cosa ci fai tutta sola in questo castello? Non hai un fratelli o sorelle?-
-Ho una sorella, ma sai ogni tanto mi piace stare sola.- Elsa si faceva molte volte trasportare dalle emozioni che prendevano il sopravvento su di lei e in quei momenti doveva stare calma e respirare per tranquillizzarsi altrimenti non avrebbe potuto controllare il suo potere. Quando Elsa non riusciva a controllare il suo potere accadevano solo guai, come in quel momento che vide Jack che stava scomparendo.
Lui si rese conto di questo.
-Elsa non lasciarti trasportare devi resistere...-
-Ti prego non andare via...- In quel momento elsa allungò la mano, verso Jack che la prese ricomparendo davanti a lei.
-E' tutta colpa mia.-
-Non è accaduto nulla di grave...- Il tono di voce di Jack era rassicurante. Si avvicinò a Elsa e l'abbracciò, stringendola a sé , per rassicurarla. Lei nel frattempo tremava perché non voleva essere come prima, ma poco dopo si lasciò andare.
-Ti fidi di me?- Chiese Jack con un sussurro.
-Si.- Fu la risposta di Elsa. Non riusciva a capire come fosse possibile, ma si fidava di lui nonostante fosse un po' pazzo.
Jack si staccò da Elsa e poco dopo fece comparire una sfera magica, un globo di neve che gli aveva donato Nord, ovvero Babbo Natale.
-Cos'è?-
-Una sfera molto speciale che ci condurrà dalle altre leggende.- Elsa non capiva, ma non appena lui le afferrò le mani, la sfera magica, si azionò e i due scomparvero dal castello di ghiacciò comparendo in un altro luogo molto speciale per Jack.



Note Autrice:
Eccomi di nuovo a continuare questa storia molto speciale. Ho impiegato un pochino ad aggiornare, ma essendo la prima volta che scrivo un cross-over sto cercando di farlo al meglio, senza perdermi troppo o creare confusione.
Jack conosce già la nostra Elsa, ma non dice nulla, per questo riguarda Elsa, nonostante sia quella del secondo film ho voluto renderla fragile visto che nonostante abbia imparato a gestire il suo potere, molte volte quest'ultimo prende il controllo.
Volevo ringraziare Nao Yoshikawa per l'aesthetic e i consigli.
Evil 65 per avermi tolto dei dubbi.
Grazie per essere arrivati fin qui.
  
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