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Autore: caprafuribonda    19/04/2020    1 recensioni
"Vorrei vedere loro andare in giro a scuotere una bacchetta con 42 gradi all'ombra". – dal Prologo.
Genere: Satirico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai passate già due ore da quando Nancy era entrata nella mia umile dimora obbligandomi a leggere un manuale di istruzioni, che si vantava di aver scritto, di circa 28 pagine.
«Perché mai dovrei leggere 28 inutili pagine per comprendere come utilizzare una sfera di cristallo?»
«Dovresti solo essermi grata» mi bacchettò la strega, «È sicuramente più chiaro e conciso della versione originale!».
Inutile dire che la sua concezione di "chiaro" e "conciso" doveva essere molto contorta. Pur consistendo in meno pagine rispetto a quelle usualmente assegnate per una comune interrogazione scolastica, quel prontuario¹ era di una complessità insostenibile alla lettura e alla comprensione, almeno per una persona avente le mie capacità. Eppure non avevo mai faticato a leggere e assimilare in poco tempo dei concetti.
 
La stanchezza mi aveva pervasa e, vista la quantità di tempo impiegata in queste "lezioni extra", era giunto il momento di alzarsi senza dare troppo peso alla reazione di Nancy. A suggerirmi questa magnifica idea era stato il mio sedere dolorante e appiattito per il lungo contatto con la superficie solida della sedia di legno. Nancy aveva alzato l'indice destro e aveva spalancato la bocca pronta a sputare una delle sue solite frasi canzonatorie.
«Sono davvero esausta!» gridai anticipandola, «Se sono in questa situazione non è per mia scelta». 
«Lo so» aveva ammesso sconsolata. «Per oggi è tutto. Ripassa i concetti chiave per il prossimo incontro».
«Perché non passare direttamente alla parte pratica?».
La professoressa roteò gli occhi di tutta risposta e si infilò la giacca bordeaux ripetendo nuovamente "Concentrati sui concetti chiave", sparendo infine nel nulla. 
 
Il giorno dopo mi era stato concesso del tempo libero. Avevo deciso di trascorrere il pomeriggio al parco. L'estate era ormai vicina e così la fine del mio penultimo anno scolastico da liceale. 
L'odore dell'erba bagnata dagli irrigatori, il sole caldo del primo pomeriggio di maggio e la piacevole arietta di una primavera ancora troppo poco stanca per andare in letargo davano la sensazione di trovarsi in paradiso, oscurando tutta la mia difficile situazione attuale.
«Bella là Gallagher!» mi aveva salutata Fips. Si era piazzato proprio davanti a me facendomi ombra. Teneva in mano, quasi con fatica, la sua inseparabile mountain-bike rosso fiamma.
«Sei caduto di nuovo?»
«Da cosa lo hai capito? Caz...» iniziò ad imprecare controllando, per quanto gli era possibile, la ferita ancora fresca poco sopra la ginocchiera sinistra. 
 
Fips era stato il mio primo ragazzo e anche la mia prima scopata. La nostra relazione non era durata più di un mese, in terza liceo. I motivi che ci spinsero a metterci insieme erano stati la solitude e anche, in particolar modo, gli ormoni. Eravamo nel pieno della nostra adolescenza e non mancava di certo la curiosità di fare le prime esperienze, soprattutto a livello sessuale. Almeno potevo vantarmi di aver perso la mia verginità in modo assolutamente piacevole, poiché il ragazzetto ci sapeva fare e, nonostante la sua rozzaggine, a letto era un vero galantuomo. Peccato fosse un rapporto privo d'amore e pieno solo di amicizia e stima reciproca.
Io e Fips non eravamo compatibili.
 
«Domani ci sei alla festa?» 
«Quella sulla spiaggia? Di già?»
Lui annuì. 
«Ultimamente sono impegnata con...» e Fips scoppiò a ridere impedendomi di finire la frase. 
«Tranquilla, lo so che non ti va» aveva poi detto accellerando il passo.
«Spero di poter venire con Julia!»
Le ruote della bicicletta avevano smesso di muoversi sul terriccio polverso e il mio amico si era voltato felice, forse per il nome appena pronunciato.
 
Ricordo il primo incontro tra Julia e Fips. Io e il ragazzetto avevamo messo da poco una pietra sopra la nostra storia da teen fiction americana. Julia aveva appena incominciato a frequentare il mio corso di lingua spagnola e, inevitabilmente, avevamo subito fatto amicizia, un po' per noia un po' per curiosità. Quando le mostrai Fips, Julia si mostrò subito interessata pur non volendolo ammettere, forse a causa della nostra relazione passata. In ogni caso tra i due fu tutto fumo e niente arrosto, ma Fips rimase comunque particolarmente legato a quella bella riccioli d'oro della mia amica. 
 
Quella sera ero tornata a casa malinconica. Fips mi aveva fatto compagnia per tutto il tragitto di ritorno e nel mentre avevamo parlato del più e del meno, come due amici che non si vedono da tanto. Poi era sparito con la sua bici, lasciandomi davanti il cancelletto che portava nel cortile del mio palazzo.
Avevo infilato la chiave nella serratura e l'avevo girata, scatenando nell'aria un interminabile click. Aperto il cancello mi ritrovai davanti una casetta apparentemente desolata circondata da un giardinetto pieno di ortaggi anche fuori stagione: carote, zucche, pomodori, piselli, peperoni... 
 
Poi il mio occhio cadde sulla scricchiolante porta in legno. Una graziosa bambina con indosso un grembiule verde pallido mi guardava sorridendo. 
«Hai intenzione di entrare o no?» mi aveva domandato una voce alle mie spalle. 
«Nancy?».
 
***
 
Prontuario¹: manuale contenente i dati o le nozioni più importanti relativamente a una disciplina, ordinati in modo da renderne agevole la ricerca e la consultazione. (Fonte: Google)
 
   
 
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