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Autore: Meramadia94    19/04/2020    0 recensioni
Dominick Carisi jr aka Sonny, è un giovane aspirante avvocato che per mantenersi agli studi ha ripiegato sul '' mestiere più vecchio del mondo''. Rafaèl Barba è un procuratore di successo, annoiato che non ha una propria vita privata. I due si incontreranno e sconvolgeranno l'uno il mondo dell'altro fino diventarne parte integrante
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Amanda Rollins, Odafin Tutuola, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rafaèl Barba era un avvocato. Un ottimo avvocato. Si era diplomato a pieni voti nel liceo cattolico del Bronx in cui aveva studiato per poi laurearsi in tempi record ad Harvard. Nella sua vita non aveva mai avuto molto tempo per conoscere persone o corteggiare qualcuno che suscitava il suo interesse. Ed il motivo era semplice. Aveva vissuto infanzia ed adolescenza con un padre alcolista, violento, e come se non bastasse era uno di quelli convinti che la propria opinione fosse un concetto assoluto, un assioma, ovvero un concetto che non aveva nessuna necessità di essere supportato da prove e fatti per essere considerato vero e che aveva l'abitudine di picchiare selvaggiamente chiunque tentasse di mostrargli un nuovo punto di vista. Aveva perso il conto delle volte in cui suo padre gli aveva messo le mani addosso e delle volte che in ospedale aveva detto di '' essere caduto dalle scale''. Aveva vissuto nel Bronx, in un quartiere in cui le possibilità erano solo due: o diventare un delinquente o un rappresentante della legge, ed aveva visto molte volte, forse troppe, mariti violenti tornare a casa dopo che le mogli li avevano denunciati per percosse o piccoli criminali che andavano e venivano dal carcere come un hotel, ed aveva sempre avuto troppa paura di dire ai medici o alla polizia che gli chiedeva delucidazioni sui suoi '' incidenti'' che in realtà il padre lo aveva picchiato a sangue perchè aveva preso le difese della madre rea di aver bruciato la cena in una lite domestica o perchè era tornato a casa con A-. Era per questo che aveva scelto di fare l'avvocato. 
Un po' per difendere le persone, un po' per fare un dispetto a suo padre. Il suo sogno era di trovarselo davanti come imputato, travisare e contestargli tutto quello che gli usciva dalla bocca, e vederlo incapace di reagire perchè un giudice e due guardie giurate erano pronte a metterlo a stare. 
Si era sempre trovato bene da solo, non aveva mai sentito il bisogno di trovare una compagnia o qualcuno che lo aspettasse, ma era ancora sotto shock per la prematura scomparsa di sua nonna Catalina, e si era appena trasferito da Brooklyn a Manatthan e non aveva voglia di passare la prima notte da solo. Un suo collega gli aveva passato il numero di gigolò che ci teneva a restare nell'anonimato e gli aveva consigliato di chiamarlo. 
Si era  detto '' Perchè no''... e poi aveva visto gli occhi del cielo d'Irlanda su un cucciolo adorabile. 
Dominick Carisi Jr, chiamato affettuosamente Sonny. In pochi minuti aveva sconvolto il suo mondo. 
- Quindi...- fece Barba rivolgendosi alla squillo che si era presentata all'Unità Vittime Speciali, dichiarando di essere stata picchiata e violentata da un cliente - Lei è stata stuprata da un cliente... lo aveva già visto prima?- 
La ragazza, tremante da capo a piedi, fece cenno di no con il capo.
- Era la prima volta.- fece la ragazza.
- Come l'ha contattata?- fece il tenente Benson. 
- Una mail all'indirizzo che ho creato per questo lavoro.- fece la ragazza - Siete liberi di non credermi, ma anch'io ho dei sogni. Faccio questo per pagare le bollette e la casa di cura in cui mia madre è ricoverata.- 
'' Devo portare a casa dei soldi, e questa è la via più facile''- gli aveva detto Sonny la sera precedente. 
- Nessuno ti sta giudicando.- fece Olivia - Il lavoro che fai non è certo un cartello con su scritto '' Fate di me ciò che volete.- 
- Ditelo a lui.- fece la ragazza - Io non lo sapevo che fosse uno di quelli.- 
- Quelli chi?- 
- Uno di quelli che se non sottomette o non prende con la forza non si diverte.- fece la ragazza - appena siamo entrati in stanza ha iniziato a mettermi le mani ovunque, è diventato violento, mi ha sbattuto sul letto strappandomi via i vestiti e mi ha presa con la forza.- 
- Gli hai chiesto di rallentare, di fermarsi...?- fece Liv.
La ragazza annuì.
- Era come parlare al vento. Ha detto che i soldi erano suoi, e che io li avevo accettati quindi aveva il diritto di fare tutto quello che voleva...- 
- Questo non è vero.- fece Liv - Solo perchè ha pagato questo non gli dava il diritto di farti male o qualcosa che non volevi.-
'' Non sono tutti gentili come te. Vogliono tutto e subito.''
- Ci servirà l'indirizzo mail con cui l'ha contattata.- fece Barba. 
- Inutile.- fece la ragazza - Dopo che mi ha violentata ho provato a scrivergli una mail per dirgli che lo avrei denunciato, ma quando ho provato ad inviarla ho scoperto che l'indirizzo mail era disabilitato, e mi ha pagato in contanti...- 
- Possiamo fare un identikit.- fece Liv - chiamerò il disegnatore per fare un identikit.- 
- Scusatemi.- fece Barba uscendo pensando -'' Dio, ma che cosa mi hai fatto...?''
Ogni volta che guardava quella escort, con la faccia arrossata dal pianto e dalle botte che aveva preso mentre raccontava di essere stata aggredita e violentata da un cliente, non riusciva a non vedere il ragazzo con cui si era ''intrattenuto'' due giorni prima davanti a lui con i vestiti strappati, il volto tumefatto, sconvolto ed in lacrime mentre diceva loro le stesse identiche cose. E a non sentire un dolore tremendo al cuore. 
Fino a due giorni fa aveva pensato che chi toccava una donna meritasse la morte. Meglio se lenta e dolorosa... ma come molti altri aveva serie difficoltà a prendere sul serio le accuse di violenza sessuale formulate da una escort, una persona che per vivere faceva sesso con chiunque le capitasse a tiro. E non perchè non ci credesse. 
Portare in aula un caso di stupro ai danni di una prostituta era un rischio troppo grande per qualunque PM, perchè nessuno era pronto a credere che una prostituta avesse la facoltà di dire no... e forse anche lui sotto sotto aveva creduto che se una persona così gridava allo stupro o se l'era andata a cercare o era perchè a suo dire non era stata pagata abbastanza... ma da quando aveva avuto tra le sue braccia quel ragazzo aveva iniziato a crederci. 
E non sapeva perchè ma l'idea che un giorno potesse ritrovarselo davanti come vittima o perchè aveva incontrato qualcuno che lo aveva forzato a fare qualcosa che non voleva lo mandava ai matti.
Aveva bisogno di vederlo.
...
...
...
Gli diede appuntamento davanti ad un'edicola a Soho borbottando qualche scusa, chiedendogli di venire il prima possibile e che non se ne sarebbe pentito. 
Sonny non si fece pregare. 
- Ciao...- fece Sonny.
- Ciao.- 
- Volevi vedermi?- fece Sonny - c'è... qualche problema, qualche conto in sospeso...- 
Barba lo tranquillizzò - No tranquillo. C'era solo una cosa di cui volevo parlare con te.- 
- Ok, allora parla.-
- Vorrei che mi parlassi degli altri.- fece Barba.
- Quali altri?- fece Carisi sperando di non essere incappato in uno che pretendeva un rapporto esclusivo. Non era uno di quelli che puntava a uomini solitari e ricchi per farsi mantenere a vita, offrendo sesso in cambio di regali, cene costose e vacanze da cinquemila dollari al giorno. Gli bastava che in cambio di quanto aveva da offrire gli venisse dato quanto bastava per pagare la retta scolastica e le bollette. 
- Hai detto che non tutti sono gentili come me.- fece l'avvocato - potresti essere più chiaro al riguardo? Nel senso... ti hanno mai forzato a fare qualcosa che non volevi fare o che avresti preferito evitare?- 
- Mi stai chiedendo se qualche cliente mi ha mai violentato?- fece Sonny. 
- In linea di massima... si.- fece Barba - allora? E' mai successo?- 
- Te l'ho detto. A volte trovo qualcuno che salta i preliminari per arrivare subito al dunque.- fece Sonny. 
- Cos'è, un si?- 
- No.- fece Sonny - Nessuno mi ha mai stuprato. Ogni tanto sono un po' rudi, questo si, ma non mi hanno mai fatto male.- 
- Beh, nel caso dovesse succedere...- fece Barba dandogli il suo biglietto da visita - Voglio che mi chiami. Immediatamente.- 
Sonny prese il biglietto da visita... e quando lesse la parola '' assistente procuratore distrettuale'' sbiancò. 
- Procuratore.... oh cazzo...- fece Sonny con la voce che tremava - senti... se vuoi puoi scoparmi tutte le volte che ti viene voglia, anche gratis, ma ti prego non dirlo a nessuno... per favore. Questo rovinerebbe la mia vita.- 
- Non ho intenzione di rovinarti.- fece Barba - Ma un giorno potresti aver bisogno di un avvocato.- 
- Secondo te cosa sto studiando?- fece Sonny - ti ringrazio per l'interessamento, ma mi arrangio da me.- 
- Un gigolò a tempo perso che si difende da solo?- fece Barba - ti mangerebbero vivo.- 
- Ed anche se fosse a te che importa?- fece Sonny - Mi hai scopato una volta e hai pagato quanto dovevi. Solo perchè abbiamo fatto sesso una volta, non sentirti obbligato ad occuparti delle potenziali disgrazie che potrei incontrare nel corso della mia vita.- nel dir così guardò l'orologio - scusami, adesso ho lezione e sono già in ritardo.- 
Barba lo trattenne per un braccio. 
- Prometti che ci penserai.- fece Barba - e che se ti sentirai a disagio con qualcuno mi chiamerai. Sistemeremo la cosa senza troppo clamore, promesso.- 
- Te lo prometto. Adesso se permetti ho da fare.- fece Sonny allontanandosi in fretta per prendere il taxi che lo avrebbe condotto a lezione.
  
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