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Autore: petruccina    09/08/2009    1 recensioni
La maturità incombente. La facoltà da scegliere. I test da passare. L’università.
La maturità incombente. Nessuna voglia di studiare, ma di essere se stessi.
La maturità incombente. Voglia di fare quello che si vuole. Almeno per una volta. Almeno per una notte. Tutto in una notte. La notte dei miei 19 anni.
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati un po’ di mesi dalla notte dei miei 19 anni. Trascorsa nella solitudine della mia stanza. Sembra passata una vita dalla maturità incombente, eppure è giusto un mese.

La maturità incombente. La facoltà da scegliere. I test da passare. L’università. La maturità incombente. Nessuna voglia di studiare, né di essere sé stessi. Nessuna voglia di vivere.

Telefonò Mario, o meglio, telefonò a Federico, per dirgli che la sua ex aveva avuto un incidente. Accompagnai Federico all’ospedale. Passai la notte dei miei 19 anni all’ospedale. Mi arrivò una chiamata di auguri all’ospedale. Ringraziai meccanicamente dicendo che stavo all’ospedale. Salutai perché un’amica stava all’ospedale. Amica poi…
Federico e la tizia tornarono insieme sotto ai miei occhi. Occhi che appoggiavano lo sguardo sulla cerniera dei jeans di Fede, ancora aperta.
Io e Federico stavamo per fare sesso, così, ognuno per i suoi motivi.

Lui per non pensare a Flavia, io perché mi ero stancata di aspettare. Ti dicono di aspettare, aspettare quello giusto, aspettare di innamorarti, aspettare il matrimonio. E tu aspetti. Io ho aspettato. E aspetto.
Aspetto mentre mi chiedo a che serve questo fiore di velina che porto ancora fra le gambe. Fiera. Fiera di aver aspettato quello giusto, di aver aspettato di innamorarmi. Di aver aspettato per paura, perché ci provavamo, ma mi faceva troppo male. E allora rimandi. Rimandi e pensi. Pensi alla nonna che fin da bambina ti ripeteva che il sesso è la cosa più schifosa del mondo. Pensi a mamma che tace per acconsentire. Pensi a te che vuoi, ma non riesci. Pensi alla pressione.
E mentre pensi, quello giusto trova una più giusta di te.
E allora ti infili una maglietta con scritto “SALDI” e ti dai al primo che capita. O almeno ci provi.
Mi avevano detto che la verginità si può curare, eppure, sono ancora malata.







lo so, la storia è uno schifo, la conclusione è una merda. XD però l'ho cominciata mesi fa e certamente non immaginavo questo come finale, ma a tutto c'è un perchè.
  
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