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Autore: NIHAL_JOHNSON    21/04/2020    4 recensioni
Hermione si avvicinò a Ron e con la luce della candela notò che i gemelli Weasley dormivano in due letti dall’altra parte della stanza.
“Cosa ci fanno loro nella stanza di Ron?”
“L’hanno lasciata a degli ospiti che vengono alla partita.” Sbadigliò Harry, “cosa stai facendo?”
“Sta a vedere.” Sussurrò lei maligna.
Si avvicinò al letto di uno dei due, osservando bene il suo volto addormentato profondamente. Era senz’altro Fred. Dormiva sereno, aveva fatto crescere i capelli ed erano fiamme di fuoco sparse sul cuscino. Hermione avvertì l’impulso di sfiorarli e toglierli un ciuffo ribelle dalla fronte.
“Ma che diavolo ti prende Hermione?” Si chiese scuotendo la testa. Si avvicinò lentamente fino a che fu ad un soffio dal suo volto.
“FRED WEASLEY! MAMMA HA SCOPERTO I NOSTRI ESPERIMENTI!” Gridò a pieni polmoni imitando la voce più profonda di George.
Fred scattò a sedere sbarrando gli occhi, “No, no, no! George nascondi le prove!” Gridò spaventato e ancora mezzo addormentato.
Come nasce l'amore tra Fred ed Hermione, tra battibecchi, frecciatine, sguardi... ma sembra non esserci davvero speranza, finché tre anime buone non interverranno in loro aiuto, con una piccola... spinta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 2
 
 
*TERZO ANNO: HOGWARTS
 
 
 
Fred Weasley stava camminando per i corridoi di Hogwarts insieme al gemello, con aria sicura e disinvolta.
Erano diretti all’aula di Trasfigurazione per la lezione della McGranitt, ma con molta, molta calma.
Alla fine la scuola era iniziata solo da un paio di settimane. C’era tempo per recuperare, e alla fine la professoressa McGranitt aveva un debole per loro, Fred ne era sicuro.
Camminavano spalla a spalla. Fred indossava solo la camicia con le maniche arrotolate fino al gomito, e la cravatta allentata, George il maglione arrotolato e la camicia che gli usciva da sotto, la cravatta semplicemente appoggiata intorno alle spalle.
“Hai testato con Lee quei dolcetti di cui parlavamo?” Chiese George al fratello spostando un primino che gli intralciava il cammino.
Fred annuì furbo. “Si… la formula non è ancora corretta, a Lee sono cresciuti degli strani pallini rossi su tutto il naso. Adesso è in infermeria.” Rispose lui, mentre si bloccava guardando con sfida un gruppo di piccoli Serpeverde in mezzo al corridoio.
Loro li guardarono dal basso e poi si spostarono per farli passare.
“Grazie.” Sussurrò spavaldo Fred.
George ridacchiò. “Povero Lee…”
“Ha voluto unirsi a noi in questa avventura? E’ stato lui a proporsi di fare da cavia, fino a quando la formula non diventerà più sicura…  A quel punto…”
“Sperimenteremo su quelli del primo anno.”
“Uhh, sei diabolico Georgie, ti adoro.”
Fred sorrise, poco distante dall’aula di Trasfigurazione e notò Hermione che camminava velocemente con i libri di pozione stretti al petto. Veniva dai sotterranei.
Sorrise, ma gli si spense immediatamente quando vide Malfoy, Tiger e Goyle seguirla velocemente.
George avanzò in avanti quando il primo spinse Hermione in avanti, alla quale caddero tutti i libri dalle mani.
“Dove te ne vai tanto di fretta Mezzosangue?”
Hermione si bloccò, stringendo i denti.
“Stavo cercando di mettere più distanza possibile tra me e te Malfoy, ma alla fine finisci sempre per seguirmi.”
Malfoy rimase senza parole per un attimo, poi si avvicinò a lei al punto che la costrinse contro un muro.
“Preferirei morire che seguire una SangueSporco come te.” Sputò tra i denti.
“Eppure eccoti qui…” Mormorò lei sfacciata.
Fred e George si avvicinarono velocemente, senza essere visti, pronti ad intervenire.
“Che c’è? Ti senti sola senza lo Sfregiato e il Rosso?”
“E tu credi che avresti il coraggio di fare questo senza quei due troll che ti porti appresso come guardie del corpo?”
“Osi ancora aprire bocca in mia presenza?” Urlò Malfoy afferrando Hermione per il viso con una mano.
Hermione si limitò a sorridere, ma i due gemelli scattarono in avanti all’unisono. Quello era troppo.
“Forse ti agiti tanto perché in fondo ti piaccio…” Azzardò provocatoria Hermione. Malfoy a quelle parole sbarrò gli occhi, mollò la presa e si ritrasse.
“Non con quella faccia che ti ritrovi.”
Si voltò per allontanarsi, ma Hermione lo richiamò, “Malfoy?”
Lui si voltò per un attimo verso di lei e il sonoro gancio della ragazzina si assestò sul naso del Serpeverde, mandandolo lungo disteso a terra.
George bloccò all’istante Fred, che si dovette trattenere per non scoppiare a ridere.
“Ahia.”
“Ouch”
Commentarono i due gemelli, portandosi un pugno chiuso alla bocca.
Il ragazzo si alzò da terra, il naso era completamente inondato di sangue che scendeva copiosamente sul mento e sulla sua camicia nuova di zecca.
“Anche la tua faccia non è niente di che Malfoy…” Commentò lei fissandolo negli occhi.
La guardò con uno sguardo strano, un misto di odio, spavento, ma Hermione giurò di aver notato anche una punta di ammirazione nei suoi occhi. Poi si voltò e scortato da due attoniti Tiger e Goyle scomparve dietro ad un angolo.
“Salutami Lee quando lo vedi!” Gli urlò dietro Fred, che era corso a raccogliere i libri di Hermione.
“Oh, grazie Fred…”
“Come fai a dire che sono Fred?”
“Già, potrei essere io Fred.”
Hermione scosse la testa mentre raccoglieva l’ultima pergamena. “No, tu sei Fred.” Constatò indicandolo con il mento, sicura.
“Come fai ad esserne sicura?” Chiese Fred malizioso allungandole i libri raccolti. Quando lei li prese le loro dita si sfiorarono per un momento. Hermione avvertì come una scossa, e il suo stomaco fece un triplo salto mortale, come il suo cuore.
La ragazza non poteva saperlo, ma lui aveva provato la stessa cosa. Fred ammutolì, ma si ricompose velocemente, tornando al suo solito tono malizioso e ammiccante.
Hermione arrossì e scosse la testa con noncuranza, provando ad atteggiarsi in modo normale. “Ho tirato ad indovinare…”
I due gemelli si scambiarono un’occhiata non del tutto convinti, ma decisero di lasciar perdere.
“Beh… buona giornata.” Concluse lei stringendo nuovamente i libri al petto e incamminandosi lungo il corridoio nella direzione dell’aula di Trasfigurazione. I due gemelli si affrettarono a raggiungerla, affiancandola da un lato e dall’altro.
“Certo che tu di protezione non he hai bisogno…”
“Hai visto la faccia di Malfoy?”
“Impagabile.”
“Quando mai avete pensato che io abbia bisogno di protezione?” Chiese lei scocciata.
“Dopo oggi non lo penserò sicuramente mai più.”
“Mi sono battuta con cose ben peggiori di Malfoy.”
“Lo sappiamo.”
“Noi stavamo solo…”
“Venendo in tuo soccorso nel caso…”
“Beh tranquilli. Non ho bisogno di nessuno, né di Harry, né di Ron. E men che meno della protezione di voi due spilungoni buonannulla.” Commentò acida bloccandosi di colpo.
“Beh, stai pur tranquilla che non ci immischieremo più nei tuoi battibecchi adolescenziali.” Disse Fred con una punta di risentimento nella voce.
“Finalmente! Grazie.”
Lei riprese a camminare sorridendo di sottecchi, seguita a ruota dai due.
“A proposito di Ron…”
“Non cominciate.”
“State facendo progressi voi due?”
“Ron non ti ha ancora dimostrato quanto sia idiota e inetto?”
“Sincero Granger, puoi avere di meglio.”
“Tipo chi? Tu Fred?” Chiese ironica voltandosi verso Fred.
Quest’ultimo si sporse leggermente dietro la schiena di lei verso il gemello, mentre camminavano, “come fa a riconoscermi sempre?” Sussurrò confuso. George fece spallucce e ridacchiò.
“Non volevo certo dire questo.”
“Voi non capite, Ron è dolce, premuroso e…”
“Irritante.”
“Orrendo.”
“Inutile.”
“L’ho già detto irritante?”
Hermione sorrise sfacciata proprio quando ebbero superato l’aula di Trasfigurazione, “Ma non avete niente di meglio fa fare voi due, tipo…?”
“…Lezione forse?” Concluse la frase una voce rigida e severa alle loro spalle. I gemelli sbiancarono e si bloccarono, lasciati indietro da Hermione, che rideva compiaciuta.
Si voltarono lentamente e videro la professoressa McGranitt ferma sulla soglia della sua aula, che li guardava con un’aria di disapprovazione mischiata a rassegnazione, il piede che batteva a terra.
Dopo un attimo di silenzio i due sfoggiarono i sorrisi a trentadue denti più falsi e ammiccanti che potevano.
“Professoressa…”
“Lei è più bella ogni giorno che passa.”
“Quel cappello le sta d’incanto.”
“Noi eravamo in orario, lo giuriamo. Stavamo…stavamo solo…”
“…Salvando la signorina Granger dalle ingiurie di Malfoy.”
“Abbiamo fatto un atto eroico alla fine.”
“Ci siamo battuti valorosamente.”
“Dovrebbe assegnarci addirittura dei punti.”
La McGranitt sospirò seria, ma dentro di lei ridacchiava.
“Ci avete provato. Ho visto il gancio formidabile della signorina Granger. Non penso le occorra il vostro aiuto. E adesso dentro, op op.”
Gli fece segno di superarla e i due, a testa china, entrarono nell’aula, trattenendo un sorriso.
“Cosa devo fare con voi?” Si chiese la McGranitt mentre li guardava superarla.
“Ci ami professoressa!” Le arrivò il grido di uno dei gemelli, facendo scoppiare a ridere l’intera classe del quinto anno già seduta ai banchi.
“Solo altri due anni Minerva, solo due anni.” Disse fra sé e sé mentre chiudeva la porta dell’aula.
 
 
 
§
 
 
 
Hermione era in biblioteca, arrabbiata, spaventata e rammaricata per Hagrid. Era sera, il mattino seguente avrebbero giustiziato Fierobecco, ingiustamente. Tutta colpa di quell’idiota di Malfoy. Lo avrebbe preso volentieri a pugni di nuovo.
Si era recata lì subito dopo cena, alla ricerca di un libro di Leggi sulle Arti e Animali Magiche, sperando disperatamente che potesse trovare qualcosa di utile per scagionare Fierobecco e aiutare lui e Hagrid.
Era convinta che non sarebbe servito comunque a nulla, era già stato tutto deciso, ma valeva la pena tentare. Forse c’era ancora una speranza.
Aveva lasciato Harry e Ron in Sala Grande ed era lì ormai da quasi un’ora. La biblioteca stava quasi per chiudere e non aveva ancora trovato nulla.
Sospirò affranta, dopo aver chiuso l’ennesimo volume, e lasciò cadere la testa sul libro.
Niente.
Era stanca, arrabbiata, e frustrata, non era abituata a non trovare le risposte che cercava.
Una risatina irritante le arrivò l’orecchio e lei spostò appena la testa dal libro per vedere uno dei gemelli Weasley avvinghiato ad una ragazza del quinto anno, seduti ad un tavolo in disparte.
La biblioteca era vuota tranne loro tre, due ragazzini del secondo anno e Madama Pince si stava quasi addormentando mentre puliva gli scaffali.
Le voci irritanti di due si fecero più alte, e quando vide uno dei gemelli fare il solletico alla ragazza, alzò gli occhi al cielo.
Provò a ritornare alla sua lettura, ma senza successo, le parole si confondevano con il fastidioso sottofondo della coppietta.
Hermione, forse perché era stanca, arrabbiata, addolorata per Hagrid e Fierobecco, si alzò di scatto furente e si avvicinò al tavolo dei due.
Non capì perché, ma quando sentì la ragazza mormorare “Fred…” la rabbia crebbe ancora di più e non ci vide più. Lasciò cadere l’enorme tomo sul tavolo, facendo sobbalzare i due che non l’avevano vista.
Fred alzò lo sguardo su di lei beffardo.
“Oh scusate, vi ho disturbati?”
“Nient’affatto… stavamo solo…”
“Vedo cosa state facendo, e ci sono tanti altri luoghi dove farlo. Ma non la biblioteca, dove la gente viene per LEGGERE, E STUDIARE. Io sto cercando di…” Non riuscì a finire la frase, il respiro le si mozzò in gola.
Fred rimase ammutolito, non stava scherzando.
“Tutto bene Granger?” Le chiese staccandosi dalla ragazza che pareva molto irritata dalla situazione. Fred non staccava gli occhi da quelli castani della ragazza, che si stavano velando di lacrime.
“Alla grande. Continua pure, non volevo interrompervi.” Mormorò lei soffocando la voce rotta e voltandosi di scatto per uscire dalla biblioteca.
Camminò svelta tra gli scaffali, ma una mano la bloccò per il polso.
“Stai bene?” Fred era preoccupato, glielo leggeva in volto. Ma con i gemelli non si poteva mai sapere, poteva prenderla in giro per qualsiasi cosa avrebbe detto.
“Certo.” Rispose noncurante, strattonò il braccio e Fred mollò la presa. Lei tornò a camminare.
“Non me la dai a bere Granger.”
“Non ho bisogno di te.”
“Questo lo credi tu…”
“Stammi lontano!”
“Parla cosa succede?” Alzò la voce lui, quella ragazzina era tremendamente testarda. “Non stai bene?”
Ed Hermione scoppiò, buttando fuori tutto quello che si era tenuta dentro in quelle settimane, sempre però riponendo diligentemente i libri che aveva preso al loro posto. Con Fred alle calcagna.
“No Fred non sto bene se lo vuoi sapere. Hagrid è distrutto, non fa che piangere da giorni. Ammazzeranno Fierobecco. Ah non lo sapevi? Per colpa di quella sanguisuga di Malfoy, che ha detto tutto a suo padre. Era solo un graffio capisci? Ma lui gli ha detto che l’ha attaccato, che l’ha quasi ucciso, e Lucius, ha proposto ad una riunione del Ministero che venisse ucciso. Ed è stata accettata!
Dio quanto vorrei… mi sento inutile. Perché non posso aiutare Hagrid, non posso aiutare Fierobecco. E domani verrà giustiziato. Sono qui da ore, da settime sto cercando un modo, qualsiasi per scampare legalmente a questa situazione, ma niente.” Ormai le lacrime le scendevano sulle guance, ma a lei non importava. “E come se questo non bastasse sono sopraffatta dalle lezioni, riesco a stare dietro a dodici corsi a malapena e non riesco a concentrarmi perché non faccio altro che pensare a Fierobecco da settimane e per di più devo sempre guardarmi le spalle da Malfoy e i suoi aguzzini che sfruttano ogni momento in cui sono sola per vendicarsi di quel maledetto pugno. Non avrei mai dovuto farlo…”
Aveva detto tutto in un solo fiato, quasi gridando, fino ad affievolire la sua voce sull’ultima frase che fu quasi un mormorio.
Hermione rimase lì in piedi, lo sguardo a terra, cercando di reprimere le lacrime. Fred non disse nulla. Semplicemente la fece voltare e l’abbracciò stretta, come nessuno aveva mai fatto.
Hermione si sentì al sicuro, protetta da quelle braccia forti e il petto caldo, ricambiò l’abbraccio e si lasciò andare in un pianto disperato, ma liberatorio.
Fred aspettò pazientemente che finisse, rimasero lì per molto tempo, ma a nessuno dei due importava.
Stavano bene, si sentivano completi e felici. Solo che ancora non lo sapevano del tutto.
Quando Hermione si calmò Fred la tenne ancora stretta, poi la liberò dall’abbraccio, ma la tenne vicina. Lui era molto più alto di lei e dovette abbassare di molto la testa, e lei alzarla perché si potessero guardare bene negli occhi.
Fred sorrise, ma non era un sorriso scherzoso, di sghembo o malizioso. Era il suo vero sorriso, dolce come il suo gesto.
Le asciugò l’ultima lacrima che le rigava il volto con il pollice. “Hermione, tu sei veramente la strega più brillante che io abbia mai conosciuto. E non sei solo questo, non è solo cervello. Tu sei forte. Non sai nemmeno tu quanto.
Non possiamo vincere tutte le battaglie, ma possiamo migliorarci e farci trovare pronti per quella dopo. E più forti.”
Sussurrò infine. I loro nasi quasi si sfioravano. Hermione sorrise, rincuorata da quelle parole.
Erano ad un soffio di distanza.
E’ così bella.” Fred si meravigliò del suo stesso pensiero improvviso, “Aspetta…cosa?”
“Cosa ci fate ancora qui?” La voce irritata di Madama Pince arrivò alle loro orecchie come un fulmine a ciel sereno. Sobbalzarono entrambi e si separarono immediatamente.
“Ho appena chiuso la biblioteca, sono le 22.00! Non dovreste essere ancora in giro. Su muovetevi uscite!” Gli gridò dietro accompagnandoli alla porta e sbattendogliela senza molte grazie in faccia.
Scoppiarono entrambi a ridere e si diressero verso i loro dormitorio. Non si dissero una parola. Ma le loro spalle si sfiorarono per tutto il tragitto. Arrivati davanti alla Signora Grassa, Hermione bloccò il gemello.
“Grazie Fred. Per tutto.” Mormorò, sentì che doveva essere imbarazzata, ma non lo era. Si sentiva stranamente a suo agio con lui.
“Dovere.”
“Senti, quindi tu e quella ragazza state assieme?”
“Ti interessa?”
“Sono solo curiosa. George non mi sembra così sfacciato con le ragazze come te.” Lo rimbeccò lei convinta.
Fred sorrise malizioso incrociando le braccia. “Che c’è Granger? Non dirmi che è stata una sfuriata di gelosia in realtà.”
“Tu sei pazzo, nemmeno fra un milione di anni Weasley.”
“Ah giusto, io sono il fratello sbagliato vero?”
Hermione non rispose. Non sapeva cosa dire.
“Come pensavo. Ti consiglio di fare tu la prima mossa con Ron, è leggermente tardo, aspetteresti veramente un milione di anni.”
“Allora, con quella ragazza è una cosa seria…?” Provò a cambiare argomento, parlare di Ron la disturbava.
“Te lo dirò se tu mi dirai come fai a riconoscermi.”
Hermione si zittì. Sospirò, non lo sapeva nemmeno lei, forse. Era istinto, oppure no?
Non voleva certo dargli quella soddisfazione.
“Te l’ho già detto Weasley, tiro ad indovinare. Ho fortuna.”
Fred ridacchiò scuotendo la testa. “Non sei molto brava a mentire Granger.” Poi si avvicinò pericolosamente a lei, “ah e tanto per la cronaca, non bisogna sempre trovare delle soluzioni legali per avere successo.” Le sussurrò ad un orecchio, lei alzò un sopracciglio, confusa da quelle parole.
“Pensaci.” Terminò il ragazzo sparendo dietro al ritratto e lasciando una pensierosa Hermione in corridoio. Non capiva esattamente quello che intendesse Fred; non lo sapeva, ma lo avrebbe scoperto molto presto.
Istintivamente le sue dita corsero per un attimo al ciondolo con la GiraTempo che teneva nascosta sotto alla camicia.
 
 
 
 
NOTA DELL’AUTRICE: Buongiorno di nuovo a tutti. Con questo capitolo si conclude il terzo anno nella storia.
Dal prossimo passerò al quarto, e inizieranno ad accadere sempre più avvenimenti tra i due.
Ma il vero colpo di scena arriverà al quinto anno e ultimo di Fred. Abbiate pazienza, voglio costruire per bene la loro storia per far capire quanto da soli non ce la facciano proprio a capirlo.
Avranno infatti un piccolo aiuto esterno. Non vedo l’ora di scrivere quella parte.
A presto! Se vi piace lasciatemi un commento che mi fa super piacere.
   
 
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