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Autore: My fair lady    22/04/2020    2 recensioni
Sequel della fanfiction "Matrimonio", una fiction What-if che raccontava dei giorni prima del matrimonio di Harry e Draco, e ora scopriremo gli eventi che sono accaduti dopo.
Se avete adorato Matrimonio, amerete anche questa.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti. 
Volevo ringraziare chi sta commentando e sta recensendo questa storia. Lo apprezzo molto. La sento più mia, rispetto alla prima parte. 
Capitolo 3: Vita in quattro
 
Senza grossi imprevisti, erano trascorsi già dieci giorni, da quando Aidan era entrato a far parte della vita di Harry e Draco.
La sveglia suonò, e Draco emerse dal groviglio di lenzuola, ancora molto assonnato.
La porta si aprì e una figura magra e chiassosa irruppe sulla soglia della camera cantando ad alta voce “E’ MATTINA DORMIGLIONI! GIU’ DAL LETTO BRUTTI POLTONI!”
Harry non poteva non svegliarsi. Sbuffò “Alexandra…Come diavolo fai ad avere tutta questa energia di primo mattino?”
“Che cos’hai sulla faccia?” urlò disgustato Draco.
“È semplice pus di bobotubero, sciocchi. È ottimo per le imperfezioni della pelle!”
“Non ti dico cosa sembra perché non voglio essere volgare.” Sospirò il mago biondo.
Alexandra fece la linguaccia e poi lasciò la stanza.
Harry, che aveva trovato la forza di mettersi a sedere constatò amaramente “Se venisse l’assistente sociale ADESSO, saremmo in guai seri. Comunque lo porti tu oggi a scuola il moccioso?”
“Non sono un moccioso!” protestò Aidan che passava dal corridoio per andare in cucina.
“Davvero facciamo schifo come padri.” Sospirò Draco.
“Forse perché abbiamo ventotto anni? E forse perché il destino non ci voleva padri facendoci essere gay?” rispose Harry, chiaramente ancora scosso da ciò che era successo.
Non che odiasse i bambini. Gli piaceva passare del tempo con Teddy, e quando aveva visto Rose, la figlia di Hermione e Ron si era sciolto dalla dolcezza, ma crescerne uno tutto suo no.
Gli sposi si rassegnarono e raggiunsero Aidan in cucina.
Alexandra stava fumando la sua sigaretta elettronica e chiese “Possibile che vi siate dimenticati di comprare i cereali?”
“Io pensavo facessi colazione con sigarette e vodka” ironizzò Harry.
“Ma non per me! Per Aidan. Che razza di tutori siete?”
Harry sbuffò, mettendo il bollitore sul fuoco “Tu non fai nulla dalla mattina alla sera, non potresti farla tu la spesa e renderti utile in qualche modo?”
“E quindi io che mangio?” sbuffò Aidan, con piglio infantile, tanto per ricordare effettivamente la sua età.
“Ci sono dei biscotti. Poi giuro che oggi ti compro i cereali!” annuì Draco. Poi si guardò intorno e scosse la testa sconsolato “Questa casa è un porcile. Siamo tre uomini e mezzo e non riusciamo a tenerla ordinata.”
“Io valgo per uno, non sono mezzo!” protestò Aidan.
“Infatti per mezzo parlavo di Alexandra.”
“Intanto Alexandra lo va a prendere a scuola, quando voi non potete, brutti ingrati insensibili.” Sbuffò la drag.
Insomma, sembrava che fossero tutti molto suscettibili quella mattinata.
“Voi siete così cattivi e freddi con me, eppure io cerco solo di aiutarvi. Chi è che ti ha dato quel consiglio con Harry?”
“Quale consiglio?” chiese curioso Harry.
Draco arrossì leggermente, e bisbigliò all’orecchio di suo marito.
Lui sorrise “Ah non sapevo venisse da Alexandra.”
“Come ti trovi?” sorrise lei maliziosa. Lui annuì “Non mi lamento.”
Aidan alzò gli occhi al cielo “Io dovrei andare a scuola, qualcuno si ricorda che esisto?”
Draco annuì “Eccomi. Vai a prendere lo zaino in camera tua. Che vorresti per cena?”
Aidan si fece pensieroso, poi il suo sguardo cambiò… Diventò triste.
Tutti se ne accorsero, ma nessuno voleva farsi avanti e capire quale fosse il problema.
“Cosa c’è?” chiese Harry.
Aidan scosse la testa sospirando “Niente è che…il venerdì…era il giorno dei fish and chips con ma...” e poi terminò il discorso. Da quando era arrivato non aveva più pronunciato quella parola, fino ad oggi.
Draco ed Harry si ricordarono in quel momento che quello effettivamente, per quanto maturo e sarcastico, era un bambino di sette anni che aveva perso la madre.
Lo sguardo di Draco si addolcì e sorrise “Allora faremo fish and chips oggi. D’accordo?”
Aidan annuì, prese la mano di Draco e poi si smaterializzarono.
Finalmente soli, Alexandra si avvicinò furtivamente ad Harry e sorrise “Allora...cosa hai in mente di fare per il compleanno di Draco?”
“Mancano solo gli ultimi dettagli e la location. “
“Tesoro mi offendi così…sai che ho un locale.”
“Ma non avevi detto che Rodrigo l’aveva occupato e riempito di incantesimi?” chiese Harry
Alexandra rise trionfante. “Sì, ma…ricordi Leonard? Il ragazzo che avete cacciato di casa quella sera? Lui è un auror, e ci siamo tenuti in contatto e gli ho chiesto un piccolo favore, ed è riuscito a sgombrare il locale. Purtroppo, Rodrigo è ancora latitante e ha i miei soldi, ma almeno posso riaprire L’Unicorno Rosa.”
“Ottima notizia! Quindi l’hai rivisto?”
Lei rise “Affermativo. E sa il fatto suo. Sia a letto, sia a lavoro. Però mi ha consigliato di continuare a stare da voi, perché se fossi senza protezione, Rodrigo potrebbe rintracciarmi…”
Harry sospirò “Va bene, in fondo, sei brava con il piccolo. E mi hai liberato di un peso. Ora devo solo pensare agli ultimi inviti, ah, e fai in modo che le decorazioni siano sobrie quella sera. Ci saranno anche i genitori di Draco.”
“Mi sono liberato di un uomo che controllava la mia vita e adesso lo deve fare anche uno dei miei più cari amici?”
“Davvero mi reputi uno dei tuoi più cari amici?”
“Certo” sorrise la drag, con gli occhi già lucidi. “E io cosa sono per te?”
“Una grande scocciatura” rise Harry.

************************************

Aidan era seduto sul banco a lezione, a ricopiare gli appunti della maestra, quando gli arrivò un bigliettino.
Si girò e vide Frank Berger , il bulletto della sua classe.
Ancora non capiva perché sua madre avesse voluto iscriverlo ad una scuola babbana prima di Hogwarts.
Aprì il bigliettino e lesse con ortografia abbondantemente scorretta “Aidan ha due padri!”
Il bambino sbuffò. Tutta colpa della maestra che aveva fatto un discorso sulla sua situazione, mettendolo in imbarazzo davanti alla classe.
Si sistemò gli occhiali sul naso e decise di ignorare la scritta del suo compagno di classe.
Peccato che a ricreazione, il bulletto non aveva le sue stesse intenzioni.
Si avvicinò ad Aidan mentre mangiava una mela e rise “Aidan ha due papà! Come stanno i tuoi zietti gay?”
“Lo sai, ho letto che chi ce l’ha con i gay spesso, teme di esserlo.”
“Ripetilo se hai coraggio” Frank strinse i pugni cicciotti
“Sicuro. Sei quello che chiamano cripto-omosessuale” sorrise il bambino, con aria innocente.
Ovviamente Frank non aveva capito nulla di quello che Aidan gli aveva detto, ma non per questo non si meritava un pugno.
Caricò un pugno in direzione di Aidan, ma i poteri magici del bambino intervennero scaraventandolo per terra.
Purtroppo, proprio in quel momento la maestra responsabile della classe li beccò e disse autoritaria “Voi due! In presidenza!”
****
 
Il telefono babbano di Harry, che non riceveva quasi mai chiamate squillò, e Harry che in quel momento stava rivedendo gli schemi d’attacco per la prossima partita, appellò il telefono e rispose distrattamente “Pronto?”
“Salve signor Potter, sono la signora Carlson, la maestra di Aidan. Oggi ha picchiato un suo compagno di classe, quindi le chiedo di venire qui e parlarne un po’.”
Harry sospirò “Va bene. Arrivo subito.”
“Ma so che abitate dall’altra parte di Londra…”
“Non si preoccupi. Ho una macchina molto veloce.”
Quando la professoressa sentì bussare la porta del suo ufficio da Harry Potter, dieci minuti dopo averlo chiamato, si chiese come fosse possibile…come il fatto che il suo allievo Aidan avesse potuto spingere Frank senza toccarlo. Sicuramente c’era qualcosa di strano in quella famiglia.”
Per Harry era strano camminare per strada senza che nessuno lo riconoscesse. Neville che faceva l’insegnante di Erbologia, gli aveva detto che aveva visto diversi studenti con il suo nome.
Aveva cercato di pettinare i suoi capelli sempre indisciplinati, con scarsi risultati.
“Buon pomeriggio Signor Potter. Ha fatto molto presto.”
Harry si accorse che seduto di fianco alla maestra c’era Aidan.
Cercò di sorridere forzatamente “Ero vicino per lavoro. Mi può spiegare bene cosa ha combinato Aidan?”
La maestra tossì e spiegò l’accaduto “Lui era a ricreazione, quando un suo compagno di classe, Frank Berger lo ha stuzzicato, penso per via della sua…ehm…come dire, attuale sistemazione e… Aidan l’ha spinto per terra…ma sembra quasi come se non l’avesse sfiorato.”
Harry sbuffò, tirò fuori la bacchetta e pronunciò “Oblivion”
La maestra di Aidan fu avvolta da una nebbiolina chiara.
“Hai usato la magia?” chiese Harry
“Credo di sì…lui mi stava per dare un pugno.”
Harry non ricordava a che età avesse iniziato a fare piccoli incantesimi inconsapevoli, ma usare la mania in maniera intenzionale a sette anni sembrava veramente notevole.
La signora Carlson si rinvenne dall’incantesimo e continuò “Anche se non è certo né il primo né l’ultimo che da una spinta ad un compagno, volevo informarla dell’accaduto.”
Harry annuì “Certo. Mi rendo conto della situazione.”
Il mago fece per alzarsi dalla sedia, quando la signora Carlson si schiarì la gola e disse in tono vagamente accusatorio “Aidan è un bambino molto intelligente e non aveva mai avuto reazioni simili prima dell’orribile situazione che ha vissuto…e non so se l’ambiente che sta vivendo possa fargli bene”
Harry sospirò, e si passò una mano tra i capelli. “Quale ambiente?” Ovviamente conosceva già la risposta della maestra, ma voleva sentirla dalla sua bocca.
“Un ambiente diverso…”
“Io e mio marito siamo una coppia molto stabile, forse anche più di molte altre. E nonostante le nostre vite siano cambiate molto negli ultimi giorni, cerchiamo di essere delle brave figure di riferimento per Aidan. Non credo di dover dire altro.”
La signora Carlson era rimasta allibita, dall’ardore di Harry e dal suo discorso. Il mago si alzò e guardò Aidan “Andiamo”
Il bambino non se lo fece ripetere due volte, e uscirono dall’ufficio.
“Non posso credere a quello che è successo.” Disse Aidan meravigliato, mentre camminavano nei corridoi della scuola.
“Cioè?”
“La maestra è famosa in tutta la scuola per aver sempre l’ultima parola con i genitori degli alunni”
Harry rise “Ho affrontato il mago più oscuro di sempre, di certo non mi faccio intimorire da una babbana che vuole dare mostra del suo potere. Spero solo che non ci siano ripercussioni su di te…in caso dimmelo.”
In quel momento, ad Aidan successe qualcosa. Per la prima volta vide Harry, il cugino di sua madre, con altri occhi, in qualche modo si sentiva compreso…meno solo…come se ci fosse qualcuno a sostenerlo nel suo cammino, come aveva fatto sua madre.
“Adesso ti porto a casa, ma è meglio che non chiedi di nuovo ad Alexandra di aiutarti a fare i compiti di storia, perché non è il suo forte. Ma in matematica se la cava”
Aidan annuì, poi prese per mano Harry e si smaterializzarono.
  
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