Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: AutriceIsterica    23/04/2020    3 recensioni
La storia parte subito dopo la battaglia contro il Night King (episodio 8X04).
Dal primo capitolo:"Sandor Clegane pensava veramente che quella potesse essere la sua ultima battaglia e che nessuno di loro sarebbe sopravvissuto, invece, contro ogni previsione, adesso sedeva insieme agli altri nella grande sala dei banchetti di Winterfell con il calice ricolmo sino all’orlo di vino, un pasto caldo nello stomaco e il cuore che ancora gli batteva nel petto".
Sansa e il Mastino alle prese con piccoli problemi di cuore!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una volta arrivata nelle sue stanze Sansa si ritrovò per la prima volta da molti giorni sola. Aveva congedato un paio di ore prima Brienne e le dame di compagnia. 
“Questa è una notte che va festeggiata!”. Gli aveva detto sorridente.
Si era disfatta velocemente delle pesanti vesti, aveva sciolto i capelli dalla treccia che le ornava il capo e aveva finito di prepararsi per la notte. Una volta che si fu coricata sotto le pesanti coperte le fu impossibile addormentarsi. Dall’esterno continuavano a filtrare le voci e i rumori di Grande Inverno in festa. Nelle vene ancora l’adrenalina per la battaglia vinta. La mente ancora attanagliata dalle preoccupazioni. Le prime incrinature nel rapporto tra Jon e Daenerys viste in quei giorni, la vera identità di Jon e l’imminente assedio ad Approdo del Re erano i pensieri che le assillavano la mente e non la lasciavano riposare. “Quante sono le persone a me care che devo ancora perdere?”. Una lacrima era sfuggita alle ciglia, i ricordi in quel momento furono troppo dolorosi e lei, solo per pochi istanti, era tornata quella ingenua ragazzina di tanto tempo fa. Non poteva permetterselo, non in quel frangente, così si alzò dal letto, indossò la veste da camera sopra la camicia da notte e si diresse nell’altra stanza. Adesso sedeva all’ampia scrivania sommersa di carte. Avrebbe fatto tutto ciò in suo potere per proteggere il Nord e coloro a cui voleva bene.
 
Sandor stava vagando come un disperato per Grande Inverno cercando qualcosa che potesse alleviare i suoi dolori, il vino aveva solo fatto peggiorare la situazione, si era completamente sbagliato. Dopo l’incontro di qualche ora prima adesso si ritrovava più assetato che mai. Nella sua mente l’immagine di Sansa era ancora vivida, la bellezza del suo viso e il profumo della sua pelle erano un tarlo fisso in testa. “Un cane innamorato della padrona”. Niente di più vero.
“Cosa devo fare ora?”. Le sue certezze si stavano sgretolando. Il solo fatto di averla rivista aveva fatto riemergere quei sentimenti che per anni aveva cercato disperatamente di tenere nascosti. Il desiderio di vendetta nei confronti di suo fratello Gregor, che a lungo lo aveva guidato, andava a infievolirsi sempre di più. Ora l’unica cosa che bramava era servire la sua lady a Grande Inverno.  
La consapevolezza lo colpì come un pugno in pieno viso, era conscio tutt’a un tratto che quei sentimenti non sarebbero mai stati ricambiati, l’unica cosa a cui poteva ambire era il sorriso di Sansa sempre e solo da lontano. 
Ubriaco e in preda ai suoi deliri, il Mastino aveva vagabondato per il castello. Si era ritrovato vicino al mastio, il torrione centrale, più forte e più elevato rispetto agli altri, costituiva l'estremo baluardo di difesa in caso di assedio. Lì sapeva che avrebbe trovato le stanze dei sir e delle lady di Grande Inverno. 
“Devo andare da lei”. Non sapeva bene come era riuscito a formulare quel pensiero. L’alcool gli aveva completamente annebbiato la mente e fatto perdere il lume della ragione, proprio come era successo ad Approdo del Re, durante la Battaglia delle Acque nere, quando Sandor le aveva chiesto di scappare con lui, quando le aveva promesso che l’avrebbe protetta da tutto e tutti e l’avrebbe riportata al Nord. 
Gli alloggi di lady Stark si trovavano in cima alla torre, non furono difficili da individuare neppure nello stato in cui si trovava il Mastino che, dopo tutto il vino bevuto, barcollava camminando e faticava a parlare in maniera corretta. I pochi soldati di guardia che aveva incontrato non avevano fatto rimostranze quando lui aveva spiegato loro chi era e che doveva urgentemente riferire a lady Sansa un messaggio di massima urgenza. 
 
Sansa era concentrata su una mappa delle Terre della Corona quando le sembrò di udire qualcuno che debolmente bussava alla porta. Inizialmente non ci aveva fatto caso ma poi il rumore si era fatto più forte e insistente. Un brivido di paura le percorse la schiena. “Chi mai poteva essere ormai?”.
Si era avvicinata alla porta e vi aveva posato sopra l’orecchio cercando di fare meno rumore possibile.
“Uccelletto, ti prego, apri”. Riconobbe subito la voce del Mastino che filtrava dallo spesso strato di legno. 
 
Quando Sandor entrò tirandosi dietro la pesante porta, la giovane fanciulla percepì tutt’a un tratto la stanza farsi troppo piccola per entrambi e l’imminente desiderio di scappare. In un attimo Sansa fu assalita dal ricordo di Ramsay e delle sue mani sulla pelle. Si trovò, improvvisamente, a indietreggiare di fronte alla figura del Mastino sempre più imponente dinanzi a lei. 
 
“Quale terribile errore ho commesso”. Sandor lesse quasi immediatamente il terrore negli occhi di Sansa e capì subito quello che stava succedendo. “Ha paura di me”. Quel pensiero lo colpì come una coltellata al cuore ma ormai era tardi per tirarsi indietro.
“Ho lottato invano. Non c'è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti”. Mentre pronunciò quelle parole si inginocchiò di fronte a lei.  “Devo dirti quanto ti amo Uccelletto”.
Dopo quelle parole nella stanza cadde il silenzio, Sandor rimase lì inginocchiato per quelli che gli parvero anni, senza osare guardarla negli occhi. Sansa, di fronte lui, lentamente riacquistava colorito in viso. Adagio la giovane lady Stark si era chinata a sua volta e delicatamente aveva iniziato ad accarezzargli la parte sfigurata del viso. In quell’istante il mastino trovò il coraggio di guardarla negli occhi. La lady di ghiaccio con cui aveva parlato quella sera era scomparsa, adesso di fronte a lui c’era di nuovo il suo piccolo uccelletto dalle ali spezzate. Sandor le cinse con attenzione le spalle coinvolgendola in un abbraccio. Il cuore di Sansa batteva all’impazzata.  
 
Sansa dopo tutto quello che aveva passato, dopo tutte le umiliazioni che aveva subito non si era più concessa, anche solo di desiderare, questo genere di attenzioni. Aveva giurato a sé stessa che non avrebbe mai più permesso ad un uomo di toccarla o di stringerla a sé. Soltanto l’idea la disgustava. Però, quando il Mastino aveva pronunciato quelle parole, si era risvegliato qualcosa in lei che aveva creduto sopito per sempre. 
Quando si destò da quei pensieri Sandor le stava asciugando le lacrime sul viso con un fazzoletto sudicio, non sapeva neanche quando aveva cominciato a piangere. Gradualmente riprese il controllo di sé stessa, si sciolse da quell’abbraccio e si rimise in piedi. Quando le sembrò di cadere Sandor con delicatezza la sostenne senza lasciarla. Adesso si trovavano l’uno di fronte all’altra.
“Sono stata così cieca”. Aveva detto Sansa in un sussurro. “Io non pensavo che…”. Le parole le morirono in gola quando lui si avvicinò ulteriormente e le diede un bacio in fronte.
 
 
Note dell’autrice (isterica): 
La dichiarazione di Sandor si rifà alle parole di Mr Darcy (la mia crush letteraria). “Orgoglio e Pregiudizio” è uno dei miei libri preferiti se non si fosse capito XD.
Vi prego ditemi cosa ne pensate di come sto iniziando a sviluppare il personaggio di Sansa, perché mi crea molti problemi riuscire a renderlo realistico visto le violenze che ha subito durante la serie (psicologiche e fisiche). Ho paura di trattare in maniera non adeguata temi così delicati anche se li tocco in maniera molto marginale. 
Ringrazio tutti coloro che hanno perso tempo a leggere e recensire questa storia, tutti coloro che hanno inserito questa storia fra le preferite, le seguite e le ricordate e infine il mio beta che all’alba delle 3 di notte perde il suo tempo a correggere i miei errori (cioè orrori XD). Se siete nuovamente arrivati sino a qui siete degli intrepidi coraggiosi. Grazie a tutti di cuore <3
   
 
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