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Autore: Allen Glassred    23/04/2020    4 recensioni
un momento ciascuno per le incarnazioni demoniache dei Peccati Capitali ed i loro opposti, le Incarnazioni Angeliche delle Virtù Cristiane.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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Alla fine della strada per il Paradiso, mani calde mi furono offerte.
Ma non riuscirono a raggiungermi. 


La giovane donna pare quasi perdere i sensi per un istante: il dolore è lancinante. Accanto a lei il bicchiere di cristallo: è in frantumi. Ciò può voler dire solo una cosa: non guarirà mai da quella ferita infertale da Carità con la sua balestra: ha distrutto la sua arma e così, sentendo il corpo ospite morire, anche il suo peccato la sta abbandonando. Infatti a terra si è formata una pozza arancio sempre crescente, mischiata al sancue della donna. Sente dolore anche al polso: lo stesso polso che si era azzannata in preda alla fame, quella fame che l'aveva persino indotta a tentare di divorare sè stessa. I suoi occhi riprendono lentamente il colore originario, è un segno che oramai Gluttony l'ha quasi del tutto abbandonata, decidendo di far provare a Lucrezia tutto il dolore che comporta morire. Tuttavia la donna non pare pienamente consapevole di questo: cerca di alzarsi da terra per potersi portare vicina al bicchiere. " Se lo riaggiustassi, allora io... ". Tossisce sangue non appena si mette su un fianco: è impossibile che riesca a muovere anche solo un passo, anzi, anche solo alzarsi in questo momento è impossibile. Dall'altro lato, lui: Martino. Sorregge la balestra di Carità con la mano destra, gli occhiali sono volati da qualche parte durante lo scontro ma in quel momento non gli importa: in quel momento è Charity a prevalere, non l'umano Martino ma la Virtù che è rinata tramite lui. Osserva il suo opposto che sta lentamente morendo e qualcosa si muove nel suo gelido animo: sa di aver agito bene e di aver solo eseguito gli ordini di Krad, ma come mai di punto in bianco, tutto ciò gli pare profondamente ingiusto? Prima di essere un'incarnazione demoniaca, quella donna era Lucrezia: una donna, una madre che ha sofferto e che ha sempre lottato per suo figlio e per lui solo. Per lui è scesa in campo, per proteggerlo dalla furia di Fede e Carità, che sicuramente non lo avrebbero risparmiato se lei non fosse intervenuta. In oltre c'è anche la questione di Allen: non le è mai andato giù il fatto che colui che è stato suo marito e suo amato, il padre di suo figlio, abbia sempre amato Giustizia e che l'abbia solamente usata come " sostituta ". " Mi rimetterò in piedi e ti divorerò, maledetta... ". Sibila infuriata la rossa, il morso della fame la attanaglia: vuole mangiare. Non resiste più e, ora che lo vede meglio, non pensa a quel bicchiere come ad una cosa da aggiustare, ma da divorare! Sarebbe disposta a mangiare anche quei cocci, ormai non si controlla più. " Datemi... datemi...! ". Qualcuno la sorregge improvvisamente: non sa nemmeno lui come mai ma, vedendola in quello stato, la pietà lo ha invaso e si è precipitato da lei. 

" Riposa ora, Gola: è finita. Non c'è più bisogno che ti agiti... ". commenta solamente il giovane dalla chioma rossa. Lucrezia può avvertire chiaramente quell'odore aprticolare: lo percepì anche all'inizio del loro scontro. Quel profumo che la sta invadendo lentamente e che, incredibilmente, sta calmendo la fame residua che il suo peccato, nella propria crudeltà, le ha lasciato provare prima di uscire dal suo corpo e, tramite quella pozza arancio, posarsi sul bicchiere di cristallo cercando di ripararlo. 

" E' cannella... ". Sussurra solamente la donna: è vero, quello è profumo di cannella. Un profumo che la riporta a moltissimi anni prima quando, ancora giovane ed innocente e totalmente ignara della propria vera natura, incontrò Allen. " Anche lui aveva questo profumo... ". Sussurra. Colui che si rivela essere Martino la guarda: sente il potere di Gola indebolirsi sempre di più. 

" Perdonami, Krad, ma io sono Carità, dopo tutto: non potevo restare indifferente e lasciarla morire da sola. Sarebbe stato troppo per me, sarebbe significato andare contro la mia stessa Virtù... ". Mormora semplicemente l'occhialuto. Lucrezia lo guarda un momento per poi percepire qualcosa di diverso dall'odio verso quell'uomo. 

" Ah... lo sento, sai? ". Sussurra attirando così l'attenzione di Martino. " Il tuo profumo, il profumo di quella Virtù così pura: tu non sei come lui. Scappa... scappa finchè sei in tempo... ". Commenta solamente mentre la Virtù di Carità la osserva sorpreso: cosa intenderà dire? " Puoi... puoi restare qui con me ancora per un pò? ". Chiede poi la rossa. martino rimane sorpreso qualche istante, per poi comprendere che questo è il desiderio dell'umana Lucrezia, ormai quasi totalmente libera dal suo peccato. Annuisce per poi posare una mano sulla sua, che a sua volta è posata sulla vistosa ferita all'addome. 

" Rimarrò al tuo fianco, Gola... ". Ma lei lo interrompe, scuotendo il capo seppur molto flebilmente. 

" Lucrezia... io sono Lucrezia... ". Lo dice quasi in un sussurro. Martino annuisce: i suoi lunghi capelli sfiorano il viso della donna, facendole nuovamente percepire quell'intenso aroma di cannella. 

" Lucrezia, va bene: se è ciò che desideri, rimarrò al tuo fianco ". Fa con decisione Carità. Lei annuisce per poi pronunciare le sue ultime parole.

" Ricorda ciò che ti ho detto: tu... tu non sei come lui ". Fa solamente, prima che in un'intensa luce arancio tutti i frammenti del bicchiere si sbriciolino in tanti cristalli minuscoli: è finita. Gola ha lasciato questo mondo, eppure un dubbio atroce attanaglia Carità: ha seguito gli ordini del capo, ma non è più così sicuro che sia stata la decisione migliore. 


Salve amici, come va? Eccomi con il terzo dei sette capitoli di questa storia: Lucrezia sta morendo, ma percepisce chiaramente il vero animo di Martino, colui che l'ha uccisa. 
   
 
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