Capitolo 3 La Biblioteca, il mio regno!
La luce del sole filtra attraverso i vetri colorati della finestra,
formando sul pavimento incantevoli giochi di luce, che distraggono i
miei occhi dal libro che ho davanti. Anche oggi in biblioteca
c'è poca gente.
Certo, come
potrebbe essere il contrario! Con tutto ciò che sta
succedendo gli studenti di Hogwarts potrebbero concentrarsi sui libro?
No!
Eppure
è l’unico modo che io conosco per rilassarmi:
leggere e studiare. Ma oggi, anzi da un po’ di tempo, non
riesco a fare neanche questo, sono troppo distratta. Non so cosa mi
succede, non ho mai avuto problemi a concentrarmi nello studio...
Sarà la preoccupazione per Harry?
Sa
già che la prima prova consisterà nell'affrontare
un drago. Una cosa da niente, per il bambino sopravvissuto a
colui-che-non-deve-essere-nominato!
O
sarà il fastidio provocato dal litigio dei mie due migliori
amici? O.... sarà per il fatto che Victor Krum mi sta
fissando?
Non avrei mai immaginato che uno come lui potesse trovarsi in
biblioteca.
Da un
po’ di giorni lo trovo ovunque, sto iniziando a pensare che
mi segua.
" Ok, sei
diventata paranoica! Ora basta Hermione concentrati sulla relazione di
pozione!
"
la mia mente prontamente mi riporta con i piedi per terra.
Riprendo a leggere il grosso libro aperto sul mio banco. Sono costretta
a leggere un paragrafo dieci volte prima di riuscire a capire che cosa
stia dicendo.
Vabè
ho capito! Oggi non è proprio giorno per studiare!
Chiudo il grosso libro, ma non voglio andare via dalla biblioteca, per
me è un posto così familiare e rilassante.
Questo
è il mio regno! Qui riesco a studiare, a leggere, a
riflettere e, nello stesso tempo, a non pensare niente. E non pensare,
è ciò di cui ora ho bisogno.
Appoggio la
mia testa sul grosso e duro libro di pozioni, ormai chiuso, inizio a
fissare la finestra. La mia mente vola lontano da Hogwarts, immaginando
come sarebbe stata la mia vita se non fossi stata una
“strega”.
Il mio film
personale è interrotto da Victor Krum, che con il suo
vocione mi saluta.
<
Ciao! Io sono Victor Krum. Piacere. E' comodo quel libro? >
<
Piacere, io sono Hermione Granger. Non c’è bisogno
che ti presenti, qui ti conoscono tutti. Per quanto riguarda il libro,
no è davvero duro! >
dico
sorridendo a quella montagna di muscoli, molto carina.
< Bhe
questi sono gli svantaggi di essere una star >
dice con
fare spavaldo
<
Quando vuoi rimorchiare una bellissima ragazza, non puoi nemmeno
attaccare bottone presentandoti, perché conosce il tuo nome.
>
Scoppia a
ridere ed io lo seguo a ruota
< Ma
credo che per una celebrità come te, non ci sia nemmeno il
bisogno di attaccare bottone con una ragazza. Credo che siano le
ragazze a venire da te >
Le ragazze
di Hogwarts non fanno altro che parlare di lui e di dove possano
incotrarlo!
<
Si vero! Con le ragazze comuni è così!
Ma non con le bellissime ragazze, quelle se ne stanno rinchiuse in
biblioteca a leggere libri, molto duri >
Arrossisco
all’istante e tutto quello che riesco a fare e sorridere.
" Parla Hermione! parla! Non fare
la stupida! È solo un ragazzo.... molto, molto, molto
carino! "
il mio cervello mi
esorta a non rimanere lì ferma e muta come una statua.
< Ah
bhe, allora non devono esserci molte ragazze
“bellissime” in questa scuola. Guarda che mortorio!
Non capisco perché la gente non apprezzi la bellezza della
biblioteca e dei libri, e preferisce giocare a Quidditch piuttosto che
leggere >
Affermo guardandomi intorno.
< Si
hai ragione, le ragazze bellissime sono più uniche che rare.
In ogni modo questo discorso dovresti farlo a qualcun altro, visto che
io sono famoso proprio grazie al Quidditch. Sai volare è
un’emozione indescrivibile! >
Risponde
al mio rimprovero agli studenti di Hogwarts.
< si
volare... il vento tra i capelli... l’adrenalina che deriva
dall’altezza... il sentirsi libero....>
imito Ron
quando parla del quidditch.
È
proprio simpatico quel ragazzo. Non è antipatico come
sembra. Inizo a credere che lo rendono insopportabile. E poi....
è così carino!
Nella mia
mente, l’immagine di Victor lascia il posto a quella di
Cedric. Cedric? È da tanto che non lo vedo, mi manca. Ormai
è uno dei miei migliori amici.
Ad
avvicinarci è stata quella chiacchierata sul mio sogno. Le
sue idee su ciò che mi tormentava erano identiche alla mia.
Ricordo benissimo le sue parole:
Comunque non devi mai dimenticare che i tuoi amici ti vogliono bene.
Sai vi ho osservato attentamente, siete un bellissimo gruppo,
è evidente che la vostra amicizia è
sincera. Perciò ricorda non sei sola!
E... se vuoi sentirti meno sola vieni da me, sarò contento
di farti compagnia. >
Quel giorno
parlammo per due ore intere, fu davvero divertente, era come se ci
conoscessimo da anni. Ora non posso fare a meno della sua presenza, dei
suoi consigli, della sua amicizia.
Quasi quasi vado a cercarlo.
Per oggi
basta biblioteca!