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Autore: Raffaella92    24/04/2020    2 recensioni
Dimentichiamo la Sana e l'Akito che conosciamo nel Manga. Se non si conoscessero, cosa succede se si scontrano da ubriachi fradici in una Las Vegas piena di gente e di guai?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salveeeeeee gentee! Eccomi con un nuovo capitolo, spero che vi piaccia, è un pò corto ma il prossimo sarà più lungo! Grazie a tutte che recensite la mia storia, grazie anche ai lettori silenziosi dicono molto anche loro!  





La luce del mattino filtra attraverso la finestra, apro gli occhi è mi accorgo che sono avvinghiata ad Akito e in un attimo il ricordo della notte appena trascorsa riappare nella mia mente facendomi arrossire di colpo. Mi rendo conto che sto talmente bene tra le sue braccia che vorrei che questo momento non finisse mai, mi stringo ancora più a lui e aspetto che si svegli è così bello quando dorme, i suoi addominali scolpiti, il suo viso d'angelo, comincio a tracciare il profilo dei suoi bicipiti con il mio indice, comincio a scendere sempre più, poi risalgo, fino ad arrivare al suo viso, dorme ancora e non sembra accorgersi del mio tocco, gli sfioro le labbra con le dita poi ripercorro lo stesso percorso di poco fa, nello stesso istante però non riesco a staccare lo sguardo dal suo viso. Dorme così profondamente che non lo sveglierebbero neanche le bombe a mano accidenti. Sono sveglia da più di un'ora, lui dorme beatamente, come fa non lo so. Decido fare una doccia, così mi dirigo in doccia e il getto di acqua calda sul mio corpo mi aiuta a non pensare troppo, stanotte quando Akito si è addormentato io non riuscivo a dormire così mille pensieri e paure hanno cominciato a farsi spazio nella mia mente, pensavo a Kamura, al suo sguardo, al suo tono di sfida, allo sguardo glaciale che ha lanciato ad Akito, ho paura di quello che possa fare quell’uomo, è dotato di tanta di quella cattiveria che non è pensabile in un essere umano. Sono così assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che il box doccia si è aperto e due braccia forti e possenti mi stringono. Hayama si è svegliato, richiamato dal fruscio d’acqua mi ha raggiunto. Mi abbraccia da dietro e comincia a lasciarmi una scia di baci sul collo, poi sulla spalla e poi risalire al collo, avverto un brivido lungo la schiena, allungo il mio braccio dietro la sua nuca e lo tiro di più a me.
“Buongiorno dormiglione, ti sei svegliato finalmente”
“Buongiorno mia principessa, sai com’è stanotte non ho dormito molto..Sai credo che dovremmo risparmiare un po’ d’acqua, quindi ho deciso che faremo la doccia insieme..”
mi dice con una voce sensuale e allusiva che mi strappa subito un sorriso e tutti i miei pensieri sono già spariti, mi giro verso di lui occhi negli occhi, mi stringe sui fianchi e mi spinge con delicatezza verso la parete, pelle contro pelle, ci guardiamo, poggio le mie mani sulle sue spalle si avvicina di più a me e in un attimo le sue labbra sono sulle mie, un bacio dolce, passionale e carico di desiderio, lo stringo a me, fa scendere le sue mani sulle mie natiche e mi alza e allaccio le miei gambe intorno al suo bacino, la sua bocca scende sul mio collo poi sul mio seno, lo succhia, lo bacia, gioca con i miei capezzoli, sa come farmi impazzire, inarco la schiena ed emetto un gemito di paciere, struscio la mia intimità contro la sua per un po’ poi ecco che cerca il mio sguardo e in un attimo ci uniamo di nuovo, non pensavo che sentirlo dentro di me mi potesse dare questa sensazione di completezza, si in questo momento, tra le sue braccia, con lui dentro di me per la prima volta in vita mia mi sento finalmente completa. I nostri respiri i nostri gemiti diventano sempre più veloci e forti raggiungiamo l’apice del piacere insieme ci accasciamo a terra ancora stretti l’uno all’altra la sua testa sulla mia spalla e ancora dentro di me.
“Piccola strega, cosa mi hai fatto?”
mi sussurra all’orecchio e una lacrima sfugge al mio Controllo tutta la tensione accumulata nella giornata di ieri, tutti i pensieri di poco fa abbandonano il mio corpo e mi lascio andare in un pianto liberatorio, Akito ha uno sguardo perso non si aspettava queste mie lacrime, mi prende il volto tra le mani mi guarda intensamente, l’acqua che scende si confonde con le mie lacrime lui si alza e mi trascina con sé fuori dalla doccia m’infila l’accappatoio e ci dirigiamo in camera da letto continuo a piangere, ci accomodiamo sul bordo del letto e mi accoccolo sulla sua spalla, mi avvolge in un caldo abbraccio e senza dire niente restiamo lì per non so quanto tempo, il silenzio è riempito solo dai miei singhiozzi. Quando finalmente mi calmo lo guardo dritto negli occhi, poggio un leggero bacio sulle sue labbra.
“Grazie Aki” gli sussurro ad un soffio dalle sue labbra
“Non credevo che fare l’amore con me facesse così schifo, stanotte non eri della stessa opinione o sbaglio?”
Mi dice con un tono che vuole sembrare ironico ma non ci riesce, non sa essere divertente, così scoppio a ridere, credo che era quello voleva perche vedo il suo sguardo distendersi e mi stringe a sé.
“Fare l’amore con te è una delle cose più belle che potessi immaginare. Non essere scemo! Andiamo a fare colazione e ti racconto”
Annuisce e in silenzio ci vestiamo e ci dirigiamo al piano di sotto a fare colazione. Mentre io preparo il caffè Aki si è offerto di preparare dei pancake
“Lascia faccio io rischi di dare fuoco alla cucina altrimenti. Non voglio disturbare i vigili del fuoco di domenica mattina” 
Non ha per niente fiducia nella mia cucina, infondo non ha tutti i torti, io e la cucina siamo due mondo diametralmente opposti. Ma non posso dargliela vinta quindi mi fingo offesa  sbuffo e incrocio le mani sotto il petto.
“Io potrei anche stupirti che ne sai! Se non mi fai provare Tsè”
lui guardo di sbieco alza un sopraciglio e gli compare un ghigno sul viso che lo prenderei a schiaffi.
“Kurata, tengo troppo alla mia vita e anche questa casa non mi dispiace quindi evitiamo di correre in ospedale almeno oggi”
“E va bene hai vinto. Dai sediamoci che ho fame” ci sediamo allo snack della cucina, addento uno dei pancake devo dire che sono veramente ottimi, come si dice, quando una cosa è buona uno tira l’altro.  M’ingozzo come se non ci fosse un domani
“Kurata come fa un corpo come il tuo a contenere tutte queste schifezze che mangi? Sei impossibile”
“H-am-Hayama taci! Non puoi capire io sono piena di risorse. Tsè” dico fingendomi offesa.
Mentre finiamo la colazione veniamo interrotti dal suono del campanello, Hayama va ad aprire subito lo vedo tornare con la testa basta
“Aki chi…”
le parole mi muoiono in gola quando vedo entrare mia madre con uno sguardo che non ammette obiezioni e una rivista scandalistica tra le maniche ritrae una foto mia e di Akito mentre facevamo l’amore ieri sera. Non è possibile.

 
 

“La figlia della famosa scrittrice e redattrice del nostro paese Katrinhe Kurata ha sembra che
abbia trovato l’amore!
Sembra che la giovane Sana Kurata stia trascorrendo una luna di miele anche se
casalinga molto calda.”
 
 
 
 
 

“Sana va bene tutto, che ospiti uno sconosciuto, che ci vai a letto, ma no che ci finisci sulla copertina di una rivista scandalistica e per di più scopro che te lo sei anche sposato! Ti rendi conto? Io devo sapere dai giornali che mia figlia ha sposato un uomo di cui io non sapevo nulla? Per grazia mi vorresti dare qualche spiegazione, credo che sia arrivato anche il momento”
È arrabbiata, ha ragione, ma come ci siamo finiti su quella rivista, come hanno saputo che ci siamo sposati, non riesco a venirne a capo.  Mia madre è fuori controllo, ha urlato come non avevo mai visto in tutta la mia vita. Credo che sia arrivato il momento della verità.
“Mamma per favore calmati, ora ti spiego tutto pero siediti e calmati” come sempre riesco a tranquillizzarla.
Si siede sullo snack della cucina ha ancora uno sguardo duro spero che dicendole la verità si calmi almeno un po’.
“La sera in cui ho conosciuto Akito, ero uscita con Aya siamo andate in un locale, abbiamo alzato un po’ il gomito, ero in pista a ballare e ho incontrato lui, un bicchiere tira l’altro ed eravamo ubriachi fracidi, non so come siamo usciti insieme fuori dal locale e ci siamo diretti alla cappella dei matrimoni al centro della città. Ci siamo sposati. Abbiamo firmato un contratto. Il mattino seguente quando mi sono svegliata non ricordavo nulla e neanche Akito, ci siamo accorti ad avere le fedi al dito solo dopo un po’ ho trovato poi il contratto matrimoniale e prevede che prima di richiedere una separazione dobbiamo convivere sotto lo stesso tetto per tre mesi. Sapevo che ti saresti arrabbiata e ho preferito mentirti, ti ho detto che era un amico in difficoltà. Tra me e Akito c’era un tacito accordo di convivenza civile e forzata, ma non avevamo previsto che ci saremmo innamorati mamma..” interrompo un attimo il racconto per guardare mia madre e poi Akito che è rimasto lì in silenzio sul ciglio della porta ad ascoltare tutto il racconto. Lo sguardo di mia madre sembra più tranquillo, poggia una mano sulla mia e la stringe forte, il suo sguardo diventa sempre più dolce. Sembra quasi si sia emozionata.
“Figliola, io sono contenta che tu abbia trovato finalmente la persona giusta, non ammetto che tu beva in modo disumano, ma non capisco chi sapeva che vi eravate sposati? Chi ha potuto parlare a questa rivista? “
“Aya e Tsu il migliore amico di Akito, ci fidiamo cecamente di loro, poi tu la conosci la mia amica non è una persona così meschina, non sapevano neanche che stiamo insieme è successo tutto così in fretta ieri che non abbiamo avuto il tempo neanche di parlarne con loro due..”
“Allora chi Sana? Chi poteva farlo? Inutile dirti che questa cosa avrà delle grosse ripercussioni su di noi e sul giornale. Eravamo già sul filo del rasoio”
“La fata turchina!”
All’improvviso Hayama se ne esce interrompendo mia madre, come se si fosse illuminato.
“Hayama che dici? Chi è la fata turchina?”
“Kamura, è colpa mia signora Kurata mi dispiace!”
dice abbassando lo sguardo mortificato ed io capisco subito a cosa si riferisce, la scenata di ieri sera.
“Hayama non è colpa tua, non potevi sapere che tipo era, l’hai fatto solo per difendermi”
“Kamura? È stato qui? Figliola non dirmi che ha ricominciato? Stavolta lo denunciamo”
“Ricominciato cosa Sana? Cosa non mi hai detto?”
Vedo Akito dilatare le pupille, ed ha uno sguardo freddo, che non gli ho mai visto da quando lo conosco. Mi fa paura.
“Aki, per favore calmati..” dico scendendo dallo sgabello e avvicinandomi a lui posando una  mano sul suo braccio.
“…era questo che volevo dirti quando ti ho detto che ti avrei raccontato tutto”
“Ora ne hai l’occasione figliola digli tutta la verità, adesso io vado sono cose che dovete chiarire tra di voi, però appena riesci chiamami dobbiamo risolvere questa situazione prima che Naozumi ti tolga la cosa più importante, l’amore” non ho mai visto mia madre così preoccupata neanche quando rischiava di perdere la redazione. Le faccio un cenno con la testa ci abbracciamo e poi va via. Restiamo soli è giunto il momento di dire tutto.

   
 
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