Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: YallaYalla    24/04/2020    1 recensioni
for your perusing
At times confusing,
hopefully amusing
Introducing me
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Da quel momento in poi Hermione andò tutti i giorni da Severus e i due leggevano insieme in biblioteca per ore. Parlavano anche ogni tanto, discutevano di ciò che stavano leggendo, raccontavano qualcosa su di loro. 

Hermione un giorno gli raccontò di aver obliviato i suoi genitori per proteggerli e di averli mandati in Australia a rifarsi una vita senza di lei. Lui rimase a bocca aperta davanti alla forza di quella ragazza e le tenne la mano mentre la poverina si disperava; le diceva che era stata incredibilmente coraggiosa e che aveva salvato la vita ad entrambi. Lei non si sentiva per nulla coraggiosa, ma le parole di lui l’aiutavano a stare meglio. 

“So che non potrò mai riaverli indietro, che non si ricorderanno mai di me, ma sono vivi e per ora mi basta questo” disse lei. 

“La scelta più difficile è sempre quella tra ciò che è giusto e ciò che è semplice” rispose lui. All’epoca lui aveva litigato molto con Albus per l’imparità dei trattamenti tra i parenti di Harry e quelli di Hermione: per i signori Granger non c’era stato nessun dispiegamento di forze, nessuno si era preoccupato di loro e una povera ragazza li aveva dovuti perdere per la negligenza degli adulti intorno a lei. 

“Sono solo felice che, ovunque siano, siano insieme e al sicuro e che non debbano preoccuparsi di una figlia insensibile che non ha saputo fare di meglio che cacciarli dalla sua vita”. Hermione aveva pensato per mesi ad una soluzione che non comprendesse perderli, ma quando il tempo era ormai alle strette si era affidata a quello che sapeva essere il metodo migliore. Ora di loro non le rimaneva altro che un album di fotografie. 

“Hermione, non parlare così di te stessa. Il coraggio che hai dimostrato, il tuo senso di abnegazione, sono doti che pochissime persone hanno” iniziò a dire lui, ma lei lo interruppe: “Lei le ha”.

“Io espio delle colpe, non fare di me un santo” rispose l’uomo con un tono amaro e per quel giorno i discorsi finirono lì. 

Dopo qualche giorno lui le raccontò dell’accordo tra lui e Albus, della richiesta del preside di ucciderlo per salvare l’anima di Draco. Severus si sentiva in colpa per aver assistito ad un momento così intimo per Hermione come il discorso sui suoi genitori e voleva contraccambiare raccontandole qualcosa di lui: scelse la morte di Albus perché aveva bisogno di mostrarle che non era davvero il mostro insensibile che tutti credevano, sentiva di aver bisogno del suo perdono.

“Albus stava morendo” disse all’improvviso mentre leggevano. 

“Mi scusi?”

“Albus stava morendo; quel vecchio idiota era caduto in una trappola per bambini e aveva contratto una maledizione. Gli rimaneva qualche mese di vita. Il signore Oscuro aveva deciso che Draco Malfoy, per guadagnarsi la sua fiducia, avrebbe dovuto uccidere il vecchio, ma questo fardello stava consumando il ragazzo. Così Albus, dall’alto del suo insindacabile giudizio, decise che spettava a me l’onore di ucciderlo «Così consoliderai il tuo ruolo con Voldemort, ragazzo mio» diceva lui «e inoltre salverai l’anima del povero signor Malfoy». Hermione pianse ancora, pianse per l’ingiustizia della vita, pianse per i sacrifici che Severus aveva dovuto fare nella vita e perché nessuno aveva pensato alla sua di anima. Lui la guardava mentre la donna descriveva cosa avrebbe fatto al mago se solo non fosse stato un ritratto; la scena lo faceva sorridere, vedere quella piccola strega con i calzini pelosi seduta sul suo divano a minacciare il più potente mago di tutti i tempi gli faceva provare delle sensazioni che pensava dimenticate. 

Una mattina, mentre si trovano al piano più alto della biblioteca, Hermione guardò attraverso la finestra verso il lago e sospirò.

“Le piacerebbe fare una passeggiate vicino al lago?” chiese. 

“In questo momento sono occupato, ma se vuoi andare, ti prego, sentiti libera. Sarò qui quando tornerai” rispose lui. Lei sorrise e andò verso il lago. Amava passeggiare per i giardini, sentire l’odore della foresta che si mischiava a quello del lago. 

Severus rimase a leggere ancora per un po’, ma poi si alzò e andò verso la finestra e la guardò mentre passeggiava e respirava a pieni polmoni l’aria fresca. 

Successe tutto in un attimo. Un momento lei stava guardando la piovra e un momento dopo era stata sollevata in aria, immobilizzata e lanciata nel lego. Severus volò immediatamente fuori dalla finestra e si gettò nel lago; la trovò quasi subito e la riportò a riva.

“Hermione?” 

Lei tossì, ma era ancora incapace di muoversi allora lui sciolse l’incantesimo su di lei e la donna gli si lanciò al collo, lo abbracciò e pianse sul suo cappotto. 

“Va tutto bene, sono qui”

Lei tirò su col naso e lo guardò per molto tempo. Era completamente zuppo, il cappotto aderiva perfettamente al suo corpo, i suoi capelli erano tirati all’indietro e le sue lunghissime ciglia erano punteggiate di goccioline. Gli occhi neri dell’uomo penetravano nei suoi e lei si sentiva persa. Rimasero così per un’eternità.

Lei arrossì come se le avessero dato fuoco e sciolse l’abbraccio. Lui la stava ancora guardando. 

“Grazie, signore”

“Severus”

Lei sorrise.

“Grazie, Severus”

Lui la aiutò ad alzarsi e la portò nei suoi appartamenti. Una volta lì, asciugò i vestiti di entrambi, preparò del tè e accese il camino per farla sentire al caldo.

“Hermione, cosa è accaduto?”

“Non lo so, stavo guardando la piovra e all’improvviso ero immobile e stavo volando verso il lago”.

La donna stava tremando così l’uomo trasfigurò una coperta per lei. 

“Grazie”

“Sono preoccupato”

“Riguardo cosa?” 

“Sei stata attaccata, qualcuno ha provato ad ucciderti. Hai bisogno di protezione”

Hermione era infastidita da quella frase.

“Sono perfettamente in grado di proteggermi da sola”

Lui sollevò un sopracciglio e la guardò. 

Lei arrossì e abbassò lo sguardo.

“Beh, forse non così bene”

Lui sorrise. 

“So che sei più che in grado di proteggerti da sola, ma questo vorrebbe dire perdere la tua libertà, passare ogni momento con la paura costante di un’aggressione. Non voglio questo per te”

“Quindi cosa hai in mente?”

“Dovresti trasferirti qui, con me”

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: YallaYalla