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Autore: ArrowVI    24/04/2020    0 recensioni
L'Arcadia, un luogo idilliaco dove chiunque vive in tranquillità ed armonia, la nazione con meno criminalità e la qualità di vita migliore fra tutte...
Fino a quando rimani all'interno delle mura della sua capitale.
Dietro la facciata di "Nazione perfetta", si cela un lugubre teatro dove chi non è considerato utile alla nazione viene rapidamente allontanato, un mondo dove coloro che sviluppano abilità speciali sono considerati demoni e prontamente eliminati.
Si dice che la luce della speranza possa nascere anche nei luoghi più bui... Sarà veramente così?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 7-2: Problema [2-2]

 


"Rudra".

Bastò sentire Yuu pronunciare quel nome per farmi accapponare la pelle, per qualche motivo.
Sia io che Mist avemmo la stessa idea: ci nascondemmo dall'altro lato del muro, lasciando Yuu da solo all'interno di quella stanza.

Jeanne ci aveva detto che non era insolito per lui parlare da solo, ma che comunque c'era qualcosa di strano... Come se ci fosse veramente qualcuno insieme a lui.
Non credemmo alle sue parole, inizialmente, ma decidemmo comunque d'indagare, quando possibile. 


Eppure, quel nome... Perché mi suonava così familiare?
Non avevo mai sentito di qualcuno con un nome del genere in tutta l'Arcadia. Eppure... Per un attimo mi sembrò quasi di ricordare una faccia familiare.


Fu Mist a farmi tornare con i piedi per terra.

<< Jeanne aveva ragione. >>
Gli sentii dire, sussurrando.

Eravamo ancora dietro quel muro, nel mezzo del corridoio. Yuu aveva appena smesso di parlare.

<< Andiamo, prima che esca e ci veda. >>
Continuò subito dopo.
Lo seguii ben presto, lasciandomi Yuu e quel nome alle spalle... Senza però riuscire a togliermelo dalla mente.


Raggiungemmo rapidamente la stanza di Jeanne: dovevamo parlarle.
Quando ci aprì la porta si guardò rapidamente intorno.

I suoi occhi erano rossi, ed era ovvio che avesse forzatamente smesso di piangere.

Mist la rassicurò rapidamente, dicendole che Yuushi Hikari non era con noi.
Non so se quelle parole la fecero stare meglio o peggio, onestamente. Non riuscii a leggere dietro quella sua espressione.

Quando le chiesi di farci entrare, accettò rapidamente.
Evans si era assicurato di farle avere una delle camere migliori di quel piano. Era strano che fosse stranamente così premuroso nei riguardi di Yuu e Jeanne, ma non ci feci molto caso. Dopotutto, anche la mia stanza era simile a quella... Eccetto, speculare.

Jeanne si sedette sul divano azzurro appoggiato al muro, per poi riprendere a singhiozzare. 
Stava cercando di trattenersi: non credo fosse abituata a venir maltrattata, la poverina.


Provai a rassicurarla un pochino, per quanto possibile. Non mi piaceva vedere le altre persone in difficoltà... Non dopo quello che io stessa passai, da sola, dentro la capitale.
Quando possibile... Volevo essere d'aiuto alle persone come meglio potevo. 
Volevo essere per gli altri la figura che io volevo, ma che non avevo mai trovato.


Mi sorrise, quando mi sedetti vicino a lei. Era più piccola di me, qualche anno, e forse vidi in lei la sorellina che tanto desideravo da piccola.
Provai a dirle qualche cosa di stupido tanto per farla ridere un pochino, sembrò funzionare... 


Mist mi lasciò fare per qualche minuto, ma non andammo avanti a lungo.
Alla fine, avevamo un motivo preciso per cui eravamo andati a trovarla.


<< Mi dispiace interrompervi, ma vorrei fare qualche domanda. >>
Disse, finalmente, attirando la nostra attenzione.

Sospirai.


<< Reagisce così spesso? >>
Domandò a Jeanne, ben presto.

Lei rispose con un cenno negativo del capo.

<< A volte non è proprio "amichevole", ma... Solitamente non se la prende in quel modo... >>
Mist non sembrò convinto da quella risposta.

Sbuffò con fare infastidito, fissando Jeanne con quel suo classico sguardo gelido e le braccia conserte.

<< E' la prima volta che succede? >>
Continuò subito dopo.
Jeanne fece di si con il capo.

<< L'abbiamo sentito parlare da solo. Succede spesso? Quando è l'ultima volta che ricordi sia successo? >>
Le domandò ancora una volta.

<< Uhm... Non ne sono sicura... Solitamente non lo fa intorno alle persone, sono sicura che anche lui sappia che sia strano. L'ho sentito poche volte proprio perché sa come e quando farlo per non farsi sentire dalle altre persone. >>
Rispose la ragazzina, rapidamente.

<< Di cosa parla, durante quei momenti? >>
Davanti a quella serie di domande, Jeanne venne colta alla sprovvista.
Ci guardò con uno sguardo confuso, non capendo sicuramente il motivo nascosto dietro a quelle nostre domande.

<< Cosa hanno a che fare queste domande con il suo comportamento? >>
Ci domandò, con un tono confuso e incuriosito.

<< Crediamo che il tuo compagno abbia sviluppato una forma di "personalità multipla" con la quale sembrerebbe essere in grado d'interagire. >>
Quella risposta sembrò cogliere Jeanne alla sprovvista.

<< Personalità multipla...? >>
Borbottò.
Ben presto una strana espressione apparve nel suo volto.

<< N-No! Non è così! >>
Esclamò. Quell'improvvisa reazione colse sia me che Mist alla sprovvista.

<< Vi state sbagliando! >>
Continuò subito dopo, voltandosi verso di me.

<< Dici sul serio...? >>
Borbottai, stupita dalla sicurezza con cui ci disse che stessimo sbagliando.

<< Come puoi esserne sicura? >>
Le domandò Mist, ben presto, non credendo alle sue parole.

<< Soffre palesemente di PTSD. Ha subito un trauma da piccolo che, con il tempo, può aver causato questo problema. Non siamo dottori, ma non lo sei nemmeno tu: come puoi dire che "non è così", senza neanche avere uno straccio di prova? >>
Continuò.
Sembrava infastidito dalle parole di Jeanne.


Jeanne abbassò lo sguardo.
Sembrò che qualcosa la stesse facendo preoccupare, il suo comportamento divenne improvvisamente inusuale.
Cominciò a toccarsi i capelli, evitando il mio e lo sguardo di Mist: era palese che sapesse qualcosa... E che non volesse rivelarcela.

Mist non lo realizzò, ma io si.

<< Per favore, non devi provare a giustificare quel tipo solamente perché ti pia- >>
Sentii dire da Mist, prima che lo interrompessi.

<< Sei a conoscenza di qualcosa che noi due non sappiamo, vero? >>
Domandai improvvisamente a Jeanne.
La mia domanda colse sia lei che Mist alla sprovvista: Jeanne mi fissò con occhi spalancati, quasi come se fosse paralizzata.

<< N-No... Beh, Io... Uhm... >>
Borbottò, senza riuscire a rispondere nulla di concreto.

<< Di cosa stai parlando, Sera? Di cosa dovrebbe essere a conoscenza? >>
Sentii domandarmi da Mist.

Non mi voltai verso di lui: continuai a fissare Jeanne che, al contrario, non era in grado di mantenere il contatto visivo.

<< Hai delle prove... Ma non vuoi rivelarcele, vero? >>
Le domandai.

<< S... Si... >>
Borbottò, sollevando poi lo sguardo verso di me, finalmente.

<< Ma... Non mi credereste... >>
Continuò subito dopo.

<< Provaci, allora. >>
Fu la mia risposta.



Ciò che Jeanne ci disse poco dopo, sembrò quasi surreale.

Non solo lo sentì più volte parlare da solo... Sentì anche quella voce
Non parlava da solo: c'era qualcuno con lui... Sempre.

Quando le domandai come facesse a sentire quella voce, Jeanne ci rispose che non ne aveva idea.
Lei era in grado di sentire quella voce autoritaria e minacciosa, per motivi a lei ignoti.

Mist non credette alle sue parole: penso che credesse Jeanne ci stesse prendendo per i fondelli.
Ma io volevo crederle.

Quando le chiesi altri dettagli, mi disse una cosa che mi fece raggelare il sangue.

Il nome di quella voce. Lei lo sapeva.
Quando le domandai come ne fosse venuta a conoscenza, evitò di darmi una risposta chiara.
L'unica cosa che mi disse fu "Me l'ha detto una mia amica."

Rudra.

I nomi combaciavano. Non poteva essere una coincidenza.


<< Deve essere uno scherzo...! >>
Ringhiò Mist, incredulo.

<< Lo giuro, non sto mentendo! >>
Rispose Jeanne, portandosi le mani davanti al petto in segno di preghiera.

<< Non può essere una coincidenza... L'hai sentito anche tu, no? Il nome che prima ha pronunciato Yuu e questo sono uguali. >>
Dissi a Mist, che sembrò andare su tutte le furie.

<< Non significa nulla. Può averlo semplicemente sentito in un qualunque momento prima di arrivare qui! >>
Mi rispose. 
Non compresi, all'inizio, perché Mist fosse così infastidito.

<< Non può essere. Non ricordi cosa stava dicendo Yuu? Ha detto più volte di non conoscere il nome della voce con cui stava parlando. >>
Gli feci notare.

Mist si portò una mano davanti al volto, ringhiando.

<< Questo... Non fa che peggiorare la situazione, allora. >>
Mi rispose.

In quell'istante realizzai cosa fosse a preoccuparlo.
Mi colpì come un fulmine a ciel sereno.

<< Se quello che dice Jeanne è vero... Yuushi Hikari è attualmente in contatto telepatico con uno sconosciuto che potrebbe essere a conoscenza dell'ubicazione della nostra base. >>
Disse, finalmente, confermando le mie preoccupazioni.
Anche Jeanne sembrò stupita davanti a quelle sue parole.

<< E se quel qualcuno avvertisse i militari? Cosa accadrebbe? E se fosse un soldato? >>
Continuò subito dopo, ringhiando.

<< Aspetta, Mist, non possiamo saperlo. Ripensa a cosa stava dicendo Yuu, in quella stanza. Ha detto che quella voce era "con lui da troppo tempo per essere frutto della sua immaginazione". >>
Gli feci notare, cercando di farlo calmare.

<< Per quale motivo un soldato dovrebbe rimanere in contatto telepatico con un ragazzino per così tanto tempo? Inoltre, hai mai sentito parlare di abilità che permettono di parlare con qualcuno dalla distanza? >>
Domandai subito dopo.

<< No, non ho mai visto abilità di quel tipo. E tu, invece, eri a conoscenza di abilità come la mia prima d'incontrarmi? >>
Rispose Mist.


Non aveva torto.
Prima d'incontrare lui, non ero a conoscenza che esistessero abilità in grado di manipolare la realtà... Essere in grado di teletrasportarsi da un posto a un altro tramite la sua nebbia era una cosa che mai avevo visto prima in vita mia. E lui stesso mi disse di non essere l'unico a possedere un'abilità di quel tipo.

Era una possibilità... Qualcuno poteva essere in contatto telepatico con Yuu, e quel qualcuno sarebbe potuto rivelarsi un problema se fosse venuto a conoscenza dell'ubicazione della nostra base operativa... Mist non aveva torto.


Dovevamo tenere Yuu sotto controllo, ed evitare che venisse a conoscenza di dove fosse esattamente la nostra base. Non potevamo lasciarlo andare, ormai... Non così alla leggera. E sia io che Mist sapevamo che Yuu non avrebbe accettato facilmente questa forma di "prigionia forzata". 

Dovevamo pensare a come comportarci...

... Dovevamo capire come poter localizzare l'esatta ubicazione di quel "Rudra" e capire chi fosse in realtà.



Non potevamo neanche immaginare, a quel tempo, che cosa avrebbero portato a galla le nostre ricerche, in futuro. 


____________________________________________________________________________________________________________

Fine del capitolo 7-2, grazie di avermi seguito e alla prossima!
Mi dispiace per questo lungo periodo di iato, ma sono finalmente tornato anche su Arcadia! 



 

   
 
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