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Autore: Malene Moss    24/04/2020    3 recensioni
Il destino mescola le carte, ma è l'uomo che gioca la partita. Con questa storia rimescolerò le carte del destino della mia amata old generation, la storia è ambientata dopo una guerra magica la prima e l'ultima, dove la luce riesce però a vincere le tenebre. Ma a quale costo? Vedremo come sarà l'ultimo anno dei Malandrini e delle Grifondoro del loro anno, passioni proibite e il cammino di questi giovani per cercare di vincere le tenebre lasciate dalla guerra. Godetevi la lettura...
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Dal testo:
"Potter devi dirmi che cosa hai in bocca"
"La lingua"
"Quella l'hai anche troppo lunga, poi?"
"Sai quante cosa potrei fare con questa lingua, Evans?"
"Stai svicolando, cosa hai in bocca"
"Prima mi dai un bacio e io ti dirò che ho in bocca"
E fu così che Lily Evans e James Potter condivisero il loro primo bacio, con un retrogusto di alga branchia.
(storia anche pubblicata sul mio profilo Wattpad "LeneMoss")
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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B.G.C

Per la prima volta da mesi la mattina dell'inizio delle lezione quasi come per screzio il sole pallido e timido settembrino nacque da dietro i monti che circondavano Hogwarts, i raggi al primordio fievoli e sporadici rischiaravano il castello e illuminavano il grande parco davanti ad esso, si infiltravano nei corridoi portando un po' di calore tra le alte mura in pietra e nei dormitori attraverso le finestre risvegliando dal torpore della sera passata a ciarlare gli studenti, quasi come volessero ricordare il fatto che le lezioni sarebbero iniziate di lì a un'ora. Il sole avrebbe dovuto mettere di buono umore anche i giovani frequentanti del settimo anno di Grifondoro, ma così purtroppo così non fu, Lily era riuscita a mal fatica a prendere sonno e quando Morfeo aveva interrotto il frullare incessante e paranoico dei pensieri e dei ricordi di quella sera della testa della rossa erano ormai le cinque e mancavano solo due ore a quando il suo orologio biologico le avrebbe intimato di alzarsi dal letto e liberarsi della soffice trapunta oro e rossastra per acquistare tutt'altra mise.

L'alter ego da prefetto perfetto di Lily Evans non tardò a presentarsi nella mente assonnata della ragazza, lasciando poca possibilità di scelta alla ragazza se non quella di andarsi a preparare per il suo ultimo primo giorno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Sbuffò scansando con un movimento meccanico le lenzuola e lasciando cadere la trapunta dal letto, prese la bacchetta e rimboccò perfettamente il letto, non voleva lasciare ancora più lavoro di quello che già dovevano sopportare agli elfi, si fermò in mezzo alla stanza e guardò in direzione dell'unico letto intatto oltre al suo, Alice in questo momento sarebbe potuta essere lì a farle compagnia in quanto era l'unica puntuale del gruppo oltre a lei guardò il suo baule e un punta di amarezza mista a senso di colpa si unì al suo alter ego

"Dopotutto Alice ha ragione, avresti potuto evitare, avresti risparmiato a Marlene di essere chiamata puttana, a Mary di essere additata come bambina con gli incubi e a Emmeline di esser vista come paranoica"

Distolse l'attenzione dal baule della Prewett e si diresse in bagno, si specchiò nella toeletta e cominciò a macchinare un restauro ad opera d'arte, si tolse il pigiama e si addentrò nella doccia, aprì l'acqua e optò per il getto gelido, se non si fosse svegliata con quello voleva dire soltanto che era morta assiderata nel frattempo. Fu la doccia più celere della sua esistenza, con un movimento circolare della bacchetta in Salice dagli intarsi eleganti e con un trillo, suono che emetteva solitamente quando scagliava incantesimi, la folta chioma vermiglia della giovane era completamente asciutta e acconciata in dolci boccoli naturali, Lily si sedette sullo sgabello davanti allo specchio, e ringraziò mentalmente chiunque avesse inventato il trucco, che in quel momento l'avrebbe salvata dalla vista dei solchi bluastri che aveva sotto gli occhi.

In un momento fu pronta e si infilò l'uniforme che la sera prima aveva preparato accanto alla finestra e soffermò la sua attenzione su un dettaglio che la fece sorridere, Alice l'aveva scorciata come ogni anno, era una regola che si erano imposte dal quarto anno, quando la ragazza si era appassionata al restiling, così da poter dire di stare infrangendo una regola in più di chiunque altro in quanto era vitato che le gonne scolastiche e non, fossero più corte di quattro dita sopra il ginocchio e le loro erano sicuramente fuori dalla norma.

Si affrettò e riprese la bacchetta da sopra la toeletta, con un movimento secco aprì tutte le tende dei letti a baldacchino delle sue compagne di stanza

"In piedi dormiglione, è un nuovo giorno gli uccellini cinguettano, Thor guaisce, Fierobecco divora un furetto ed è l'ora per voi di prepararvi"

Da sotto il cuscino di Marlene arrivarono suoni indistinti e attoniti, Emmeline si alzò di scatto con una mano sul petto ansimante e rifilò un'occhiata di frustrazione verso l'orologio sopra la porta in acero del bagnetto quindi si alzò e corse verso di essa urlando

"Mi prenoto" e poi sparì.

Mary dormiva ancora indisturbata, così Marlene che si era alzata nel frattempo recuperò la sua bacchetta in melo sperduta in quella marmaglia di roba che aveva gettato senza la minima cura nel suo baule e la puntò sul viso della bella addormentata

"Aguamenti"

La mora si spinse di scatto a sedere in posizione di attacco afferrando a sua volta la bacchetta in corniolo da sotto il cuscino e si guardò intorno spaventata, quando mise a fuoco la stanza notò le sue due amiche, Marlene e Lily, che se la ridevano saporitamente

"Brutte stronze, vi odio" mugugnò la ragazza mentre si apprestava a strascicare i piedi e la sua figura completamente zuppa verso il bagno, provò ad entrare spingendo in basso la maniglia in ottone, ma capì che il bagno era già occupato, cominciò a bussare ripetutamente

"Che ci vai a fare in bagno, la doccia l'hai già fatta" la prese in giro Marlene che stava aspettando il suo turno in bagno

"Simpatica davvero, tu mica sei così schizzinosa, nel senso va bene se entriamo in due quando esce sta qui" propose Mary indicando la porta del bagno, Marlene si aprì nella sua tipica risata che consisteva in un alternarsi di sbuffetti e la lingua che puliva i denti bianco candido

"McDonald, mi sono fatta la doccia con James fino alla scorsa estate e ho vissuto con i quattro malandrini al completo per una settimana, ho abbandonato qualunque tipo di schizzinosità"

Mary e Lily se ne uscirono con un "Marlene" esasperato come facevano tutte le volte che la bionda se ne usciva nei suoi impeti di incontrollata sincerità, Emmeline uscì poco tempo dopo dal bagno che era già occupato dalle altre due che ottimizzando al massimo i tempi riuscirono ad essere presentabili in poco.

Uscirono quindi dal dormitorio femminile scherzando ma furono gelate sul posto da qualcosa, per la precisone da qualcuno, Alice Prewett usciva dal dormitorio di fronte, cioè quello dei ragazzi, per mano al fidanzato, la ragazza dopo che si fu staccata dal bacio delicato e pudico con Frank guardò la compagnia di ragazze davanti a lei e non fece niente, l'unico pensiero che sfiorò la mente delle altre fu che magari era esagerata tutta quella messa in scena di risentimento, dopo tutto avevano già perdonato l'amica dopo neppure cinque minuti dalla litigata

"Alice io devo andare dai ragazzi, saranno già giù, ci vediamo a lezione" la congedò Frank scoccandole un bacio sulla guancia, lei le rifilò un sorrisetto tirato e si avvicinò alle amiche

"Ragazze io-" non la fece finire Mary e le circondò le spalle con un braccio

"Vedi Prewett, sarà che è il primo giorno, sarà che siamo troppo buone, mettici anche il fatto che siamo talmente esauste che odiarti ci prosciugherebbe ogni linfa vitale che ci rimane, ma ti abbiamo perdonato"

Le altre tranne Marlene e Alice si incamminarono verso la sala grande sotto richiesta silente di Lily, le due che rimasero si avvicinarono alla finestrella sbarrata del corridoio semicircolare prima delle scale

"Alice, sai... dio come siamo arrivate a questo punto... sai, io quando lo faccio, intendo il sesso, è come se per una volta nella vita vivessi il momento e non avessi preoccupazioni future, mi sento potente, appagata, leggera e felice per un po' e così riesco ad estraniarmi dai miei problemi, come se svanissero nel nulla, come se la guerra non ci fosse mai stata, come se non avessi visto la morte in faccia, come se davvero avessi la libertà di vivere il momento, ti giuro che questa mia piccola dipendenza finirà presto, quando troverò quello giusto per me, magari mi aiuterà avervi h24 accanto, come finirà Lily di fumare quando si accorgerà che l'unico modo per far defluire i pensieri fuori è imparare a conviverci, come Mary finirà di piangere quando si abituerà al fatto che tutto è cambiato che non devi più girare col chi va là per paura di essere uccisa, come Emmeline smetterà di vedere un probabile pericolo da tutte le parti quando si deciderà ad affrontare la paura di essere osservata e spiata e come tu, Alice, smetterai di sentirti dannatamente sola e di estraniarti da tutti per il vizio di importi la felicità quando ti inculcherai in testa che confidarti con altre persone fa venire a galla le tue debolezze, ma ti aiuta anche a condividere il dolore per tuo padre con qualcuno che ti possa aiutare... andrà tutto bene, come sempre" appoggiò una mano sulla spalla di Alice e la strinse, l'altra si girò e cinse la vita della bionda in un tenero abbraccio mentre lei le massaggiava i capelli come se fosse sua madre, le due si staccarono, Marlene chiarì

"Questo ce lo teniamo per noi vero, Prewett" la mora sorrise e guardò l'orologio da polso oro

"Merda sono le otto, dieci minuti e qualunque professore avremmo alla prima ora ci ucciderà" le due si ridestarono e si fiondarono per le scale correndo come matte, quasi a memoria si diressero giù verso il piano terra, arrivando in meno di cinque minuti in sala grande, ispezionarono la grande ed immensa sala ma notarono solo i Malandrini seduti comodi che stavano tranquillamente gustando la loro colazione come se di lì a poco non sarebbero stati inevitabilmente in ritardo, alle due servivano gli orari della mattina e quindi si decisero ad andare a chiedere informazioni al quartetto meno consigliato

"Jay, sia lodato Godric, ti ho trovato" si fece scappare Marlene in un sussurrò mentre riprendeva fiato, rimase in piedi al lato sinistro della lunga tavolata seguita a ruota da Alice e portando l'attenzione su di sé

"Lene, dimmi tutto ciò di cui hai bisogno ed io lo esaudirò" rispose James inforcando meglio gli occhiali sul naso e aprendosi in un sorriso di sghembo

"Bene era quello che volevo sentire, sei una gioia per le mie orecchie, gli orari" allungò il braccio e rivolse il palmo della mano all'aria aspettando che il foglio di pergamena la riempisse, il moro la guardò con un sopracciglio alzato ma fu preceduto da Remus

"Marlene, non ti arrabbiare, ma li ha presi Lily i vostri, noi abbiamo i nostri, ma non so a quanto vi possano servire"

La bionda strinse i denti e dalla bocca già devastata dal freddo uscì un verso stizzito e frustrato

"Io frequento le lezioni per Auror, come Jay e Black, anche se penso che sceglierò la strada del giocatore di Quidditch professionale, sto tergiversando comunque per me non è un problema vedrò dai vostri, Alice per te che frequenti quelli per scrivere per la Gazzetta del Profeta è un bel casino" macchinò veloce Marlene mentre batteva il piede nervosamente sul pavimento in marmo

"Oh grazie tante Marlene non me ne ero accorta"

Stavano per esplodere nel solito battibecco infantile, quando Sirius si alzò elegantemente e fischiò per prendere la parola

"Calmate gli estrogeni ragazzine, collegate il cervello, tutte le prime lezioni sono di materie generali e si dà il caso che in tutti i nostri orari ci sia come prima lezione: storia della Magia, sennò non saremmo qui a gozzovigliare"

Le due lo guardarono risentite, ma anche grate dell'informazione e si fiondarono fuori dalla sala, Alice quando stava per solcare il confine tra sala grande e corridoio si girò e chiese con il tipico cipiglio da mamma che aveva

"Avete intenzione di restare tutta la mattina lì o alzate le vostre regali chiappe e ci seguite"

"La preferivo nel mood disperato" bisbigliò Peter facendo sogghignare gli amici

"Arriviamo mammina" Urlò James che prese a correre e si caricò in spalla Marlene che iniziò a ridere chiassosamente, i due sarebbero stati una bella coppia, peccato che non era mai nata la chimica giusta, gli altri dietro cercavano di tenere il passo del Grifondoro fallendo miseramente, arrivarono dopo poco davanti all'aula nella quale evidentemente la lezione non era ancora iniziata, Lily, Mary e Emmeline videro arrivarsi contro una mandria sconquassata, in testa a tutti c'erano James Potter e la loro amica Marlene sulla sua spalla come un sacco di farina mentre quest'ultima riempiva il silenzio del corridoio con le sue risa sgangherate con enorme felicità del suo destriero, dietro c'erano altre quattro persone che cercavano di stare al passo con Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black e la loro amica Alice che sembrava stremata.

James appena mise a fuoco la meta partì in una frenata di talloni slittando sul pavimento e con una sterzata elegante e un po' traballante si fermò e posò il sacco di farina dai capelli biondi per terra e lei gli scompigliò i capelli sotto lo sguardo intenerito di Mary e Emmeline e quello leggermente infastidito di Lily, arrivarono presto anche gli altri che si abbandonarono sulle panche in legno tassello adiacenti alla porta.

Dalla porta dagli stipiti in quercia videro la figura trasparente e minuta del professor Ruf trapassare il muro dietro la grande cattedra in legno e fluttuare in tutto il perimetro dell'aula, i ragazzi tra sbuffi annoiati e chiacchiericci incomprensibili entrarono nella grande aula luminosa grazie alle grandi vetrate gotiche, presero posto nei banchi che erano delle ricostruzioni più minimaliste dell'enorme cattedra con intarsi vittoriani, tutto in quella classe persino il professore era un rimando ai tempi morti.

Lily si sistemò con Marlene, ma stranamente non aveva voglia di battibeccare con la sua amica e nemmeno parlare con lei di qualunque argomento da conversazione, la bionda se ne accorse

"Lily, tutto bene?" Chiese lei mettendole una mano sulla spalla e scuotendola

"Oh certo, tutto tutto bene" finse lei mentre offriva un sorriso il più rassicurante che potesse, il suo immediato mutismo era iniziato dal momento in cui aveva visto Marlene e Potter insieme, mentre si ridevano complici, la bionda non era convinta per niente del "tutto tutto bene" della sua amica ma decise di non assillarla, non voleva sembrare paranoica ed insistente.

Dietro di loro sedevano i dongiovanni firmati Potter e Black, sembravano fare di tutto tranne che prestare attenzione al discorso che il professor Ruf senza ogni dubbio, nemmeno del professore stesso, stava facendo a se stesso. I due prima avevano giocato a filetto, poi James si era messo a pensare agli schemi per il Quidditch e Sirius aveva schiacciato il suo meritato, a detta sua, pisolino di bellezza, dopo che James sollevò un argomento delicato

"Pad"

Nessuna risposta

"Pad"

Lo scosse e la testa riccioluta del ragazzo si levò lentamente e lo squadrò con altrettanta lentezza

"Non credi che...insomma che..."

Si strofinò la mano dietro la testa in segno di timidezza e disagio

"Insomma che cosa, Prongs sputa il rospo"

Il moro ostentò e poi si portò le mani in viso come quando ci si lava il viso, l'amico fu colto dall'illuminazione

"È la Evans, non è vero?" sbuffò annoiato

"E se invece che mollare la presa dovessi ricominciare tutto da capo"

"Non ti seguo"

Il moro girò la sedia verso l'amico fregandosene platealmente del professore e del suo estenuante sproloquio

"Se per tutti questi anni avessi sbagliato tattica di approccio"

"Finalmente"

James lo guardò confuso

"No dico finalmente ci sei arrivato, temevo che avrei dovuto continuare a ripeterti il mare è pieno di pesci James, la Evans non è l'unica, per poi venire ignorato puntualmente"

Rise lui mentre si spostava i capelli in un movimento magnetico ed aggraziato

"Stupido cane pulcioso" lo spinse con un braccio fuori dalla sedia e i due cominciarono a sghignazzare il più silenziosamente possibile.

"Mi vuoi dire che hai? Tanto prima o poi lo scoprirò, risparmiami almeno la fatica" Marlene McKinnon non era una che mollava e questo Lily lo stava provando sulla sua pelle

"Ti ho detto che non ho niente per Merlino e tutti i fondatori" scandì lei lentamente mentre poi zittiva la sua amica che continuava a picchiettare le unghie sul banco

"Io non ti credo"

"Dovresti farlo"

"Menti da schifo, ne sei a conoscenza vero?"

"Credo di sì"

Le due si guardarono e sostennero lo sguardo l'una dell'altra, poi Lily sospirò e alzò gli occhi, non era facile, non sapeva nemmeno come spiegare a se stessa cosa aveva sentito quando le si erano parati Potter e Marlene davanti, quel lieve fastidio, decise di rimanere vaga

"Va bene, ma tu dimmi una cosa, quanto siete amici tu e Potter, un numero voglio"

"Fanculo Lily, mi è preso un colpo, non so dare un numero, Perché?"

"Beh tu provaci"

Ora la lezione era solo un vago sottofondo

"Mi sto innervosendo Evans ti avverto, comunque direi da una scala da uno a dieci, dieci, ora mi puoi spiegare perché?"

La rossa si massaggiò le tempie e spostò poi le mani tremanti sui capelli e li afferrò saldamente

"Nient'altro interesse che non sia l'amicizia deduco?"

La bionda esplose in una risata scomposta ed attirò l'attenzione dell'intera classe sulle due ragazze, Lily divenne rossa mentre bisbigliava a Marlene di calmarsi con minacce di morte e altre cose molto dolci

"Oddio Lily, ma ti senti? James è stato più fratello con me di quanto lo sia stato Adam"

La rossa tirò un sospiro di sollievo e si aprì in un sorriso tranquillo

"Oh oh oh" rise Marlene e guardò la sua amica che si mangiava convulsamente le unghie e si avvicinò al viso di Lily

"Ora ho capito tutto, sei interessata a James, a te piace James" cominciò a battere le mani come un lattante, la rossa cercò di macchinare una scusa credibile e finalmente la trovò

"Non è per me, è per Sandy Hall, una mia amica, una delle poche sane in quel covo di vipere di Corvonero, era gelosa della vostra amicizia e visto che delle mie parole non si fidava molto, ho voluto essere certa di averle detto la verità"

La bionda aprì e chiuse la bocca meccanicamente sperava davvero che l'amica potesse fare coppia fissa con suo fratello, e dal canto di Lily, quella che aveva raccontato a Marlene era la verità o almeno una parte di quella.

Finì il noioso comizio sulla vita di uno dei maghi meno significativi dell'Inghilterra e con lei anche la tortura ai danni degli studenti di Grifondoro e Tassorosso.

I primi si apprestarono verso l'aula di pozioni, Remus si sentiva assonnato e dolorante, era vicina, le cicatrici bruciavano, tiravano, era ridotto una pezza, quell'estate il Medimago Piper Johnson, famoso per le sue ricerche sulla licantropia, aveva trovato la cura, non completa, ora era come un animagus, manteneva la lucidità durante la trasformazione, che però non si poteva trasformare a piacere, ma la pozione Anti-lupo un po' giovava agli effetti collaterali, la trasformazione era dolorosa quanto un pizzicotto e il mostro in cui si trasformava era un lupo di razza normale lontano anni luce dall'essere rachitico e contorto di prima.

E allora perché il momento prima della luna seppur di fosse accorciato era tale a prima? Si sedette su una delle panche in marmo del portico e si disse che magari poteva prendersi il lusso di saltare una lezione, dopotutto gli importava poco di cosa avrebbe potuto pensare quel vecchio codardo di Lumacorno, i suoi amici avrebbero capito il motivo della sua assenza. Preso come era da quei pensieri non si accorse che una figura snella e slanciata lo guardava con un'aria che non capiva se fosse preoccupata o estatica, Mary McDonald lo squadrava con un sopracciglio alzato e le mani incrociate sotto al seno

"Remus Lupin, l'incarnazione maschile di Lily Evans in ritardo per la prima lezione di Pozioni"

Rise lei mentre prendeva posto accanto al ragazzo biondiccio

"Per essere precisi in realtà salterò la prima lezione di pozioni" fece spallucce lui alzando un angolo della sua bocca sottile

"Ancora più eccitante" si accorse del doppio senso che aveva appena plasmato e arrossì visibilmente provocando una risatina composta di Remus

"Sei un po' contorta sai Mary?"

"Non è proprio la cosa più carina da dire ad una ragazza qualunque, ma lo prendo come un complimento" si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, prestò tutta l'attenzione sul ragazzo che aveva accanto e si beò della vista che aveva davanti, seppure non tutti lo notassero a primo impatto quando scorgevano il gruppo dei Malandrini sicuramente perché non era il più appariscente, Remus Lupin aveva il tipico fascino tenebroso, dannatamente magnetico e lei anche se aveva cercato in tutti quegli anni di reprimerlo, ci era cascata bellamente.

"Mary McDonald, ti ritieni una ragazza qualunque?" la squadrò il ragazzo, una ragazza qualunque era la definizione più lontana dalla brunetta, era unica in tutto, unicamente esuberante, dolce, gentile, aveva un modo tutto suo di pettinarsi, di servirsi da mangiare, di sorridere, contò ben cinque tipi di sorrisi e fu quello il momento in cui mise a tacere una delle sue personalità da maniaco sessuale.

"Non so se il fatto che odio quasi tutto il castello e non mi faccio chiunque respiri influisca su questa cosa"

Risero, Remus pensò che doveva aggiungere la simpatia e la lieve ironia alla lista dei pregi della ragazza

"Mh credo allora che tu non possa avere il privilegio di far parte di questo club"

Risero ancora, Mary si rese conto che Remus era intelligente e spiritoso, era davvero il ragazzo ideale come pensava

"Ora sono talmente dispiaciuta da non poter affrontare l'ora di Pozioni appena iniziata da dieci minuti" gli puntò un dito dall'unghia curata sul petto con un'espressione furba e gli occhi neri ridotti a due fessure brillanti

"Va bene"

"Vai"

"Vai"

Si guardarono e risero diventando tutti e due rossi in viso, tra loro c'era tensione perché tutti e due erano talmente presi dall'altro da non accorgersi che l'altro provava le stesse cosa.

"Lupin, che racconti?"

"Tra di noi l'ascoltatore bravo sarei io, lo sai vero?"

"Lo so, ma come tutte le cose del mondo mi frega poco se sei un buon ascoltatore, racconta qualcosa dovrai convincermi a non cercare altra compagnia offrendomi il tuo racconto è maledettamente interessante"

Il ragazzo scelse con cura ciò di cui parlare, gli piaceva da matti la compagnia di Mary e voleva fare qualcosa di egoistico una volta nella sua vita, e poi partì

"Bene, scelto... ieri dopo lo psicodramma di cinque ragazze di Grifondoro, settimo anno che litigavano a caso, non so se le conosci- rise quando la ragazza sbuffò una risata e incrociò le braccia- quel cane stupido di Sirius ha deciso di voler andare nelle cucine-"

La ragazza si fece più vicina e studiò Remus con una faccia sognante ed allibita

"Tu sai dove sono le cucine?"

Il ragazzo rise a quella visione e le mise un nano sulla spalla ma la levò subito a causa di una scarica elettrica che gli arrivò fino alla spina dorsale

"Sono molto esperto in questo campo, se mi lasci finire dopo ti ci porto, ma tu prometti di mantenere il segreto"

"Sarà il nostro posto segreto, Lupin" il ragazzo arrossì e si massaggiò la nuca visibilmente in imbarazzo

"Bene dicevo Sirius ieri sera se n'è uscito con 'Andiamo nelle cucine' seguito da una frase filosofica di James sul cibo e i melodrammi, tipico suo, vabbè insomma siamo usciti dalla sala comune e ci siamo apprestati verso le cucine, tranquilli del fatto che Gazza non fa le ronde il primo giorno perché lo passa a lucidare la sua armeria per le torture da punizione. Ad un certo punto eravamo quasi arrivati alla meta, quando sentiamo un miagolio, ci nascondiamo dentro allo stanzino delle scope più vicino, ma sentivamo di starci particolarmente stretti, James si è messo a sghignazzare e ha fatto voltare Sirius, poi Peter ha iniziato a ridere pure lui e quindi mi sono girato per intimare il silenzio, dopo aver finito di girarmi mi trovò davanti la scena più disgustosa e esilarante allo stesso tempo dell'intero globo"

Mary completamente rapita dal racconto era assetata di notizie, voleva sapere cosa era così esilarante e disgustoso allo stesso tempo

"Mulciber e la Fint nel bel mezzo del tu-sai-cosa che ci guardavano con gli occhi fuori dalle orbite"

La ragazza aprì la bocca

"Mulciber e Flint?" sussurrò lei e l'altro annuì,

era completamente rapita dal racconto e stava pensando alla vita terribilmente noiosa che doveva condurre, se anche Mulciber faceva sesso fuori dal coprifuoco e dalla sala comune di Serpeverde e lei no, poi esplose in una risata scomposta

"Mulciber e Flint, Merlino la sagra del vomito" Remus rise a ruota e poi la ragazza si ricordò della promessa, si alzò con il sorriso sulle labbra e tese la mano al suo compagno di casa

"Bene Lupin ti sei guadagnato appieno la mia compagnia ora però hai una promessa da mantenere" il ragazzo prese la mano sorridendo a sua volta e ignorando le scossette, il dolore era un vago ricordo, prese a camminare velocemente e Mary si beò del panorama della faccia di Remus concentrata, poi per poco non lo fece cadere andandogli a sbattere contro, si era fermato davanti ad un enorme arazzo con un cesto di frutta, la ragazza stava per fargli notare che non era la cosa più normale del mondo solleticare una pera in un arazzo, quando davanti a loro si aprì un varco con un piccolo corridoio in pietra viva che finiva in una volta a botte. Un insieme di profumi investì il volto di Mary, che si aprì in un'espressione di piacere sotto lo sguardo divertito di Remus, la ragazza partì spedita e si addentrò nella grande cucina, una miriade di elfi domestici lavoravano meticolosamente su diversi piani di cottura, sembrava di essere finita nel film "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato", gli occhi le brillarono e si aprì in un sorriso estasiato si sentiva Veruca Salt.

"Padron Remus, è vivo, erano tanto preoccupati gli elfi quando ieri non è venuto con padron Peter, padron James e padron Sirius" Mary sbuffò una risata divertita

"Twinkly, come sei carina, stiamo tutti bene e ho da presentarvi una persona"

Tutti gli elfi smisero di lavorare e si accalcarono davanti ai due

"Lei è Mary McDonald, state tranquilli con lei il segreto delle cucine è al sicuro"

Tutti gli elfi la osservarono con i grandi occhi gentili, l'elfo Twinkly alzò la mano e si accostò a Remus

"È la fidanzata di padron Remus" cominciò a saltellare, ma fu fermata da Mary che la toccò sulla spalla ossuta

"Oh no no"

"Beh allora dovrebbe esserlo, sono tanto carini padron Remus e Padrona Mary"

I due arrossirono di botto e cominciarono a massaggiarsi la nuca imbarazzati, Remus parlò per primo

"So che Mary è troppo gentile per chiedervelo, ma potreste farle un po' di porridge con tanta cioccolata e scorza d'arancia" sussurrò ad un altro elfo, la ragazza lo guardò strabuzzando gli occhi, non sapeva se essere piacevolmente colpita o un po' inquietata, l'altro la notò e fece spallucce

"Sono un ottimo osservatore"

Mary gli sorrise e scosse la testa fiondandosi sul porridge

"Quindi siamo amici?"

"Beh tu mi hai già confidato un tuo segreto, quindi credo di sì"

Remus le sorrise e il suo occhio cadde sull'orologio strabuzzò gli occhi

"Merda"

"Buongiorno anche a te, Lupin"

"No merda"

"L'hai già detto"

"La lezione di pozioni è appena finita e sta per iniziare trasfigurazioni"

Mary sputò il boccone di Porridge che era dentro la sua bocca rosea e si alzò iniziando a correre, Remus salutò e ringraziò cordialmente gli elfi e si fiondò all'inseguimento della ragazza, i due corsero, prima rampa di scale, seconda, terza, svoltare un angolo a sinistra, poi a destra e ci furono, peccato solo che la porta in cedro fosse ormai chiusa.

I due deglutirono rumorosamente, i loro amici avrebbero fatto loro il terzo grado certamente e in più i loro compagni di lezione erano i Corvonero ergo sarebbero stati argomento gettonato dei prossimi pettegolezzi.

La ragazza aprì la porta e si presentò in classe seguita dal compagno di evasione, tutti spostarono l'attenzione dalla pergamena in chi stavano scrivendo con la loro piuma sulla coppia appena entrata e la reazione fu all'incirca la stessa, puro stupore era stampata sulle facce dei presenti

"Lupin e McDonald ci donano della loro presenza, dieci punti verranno tolti a Grifondoro per la vostra mancanza di giudizio e maleducazione ora sedetevi"

Sentenziò la McGranitt, loro malgrado i banchi liberi erano quelli accanto a James e Sirius che ghignavano sommessamente e a Lily e Marlene e avevano l'aria malvagia che sprizzava da tutti i pori dei loro visi, i due ragazzi erano in ultima fila e le ragazze erano subito davanti a loro, presero posto e la lezione ricominciò

"Remussino"

Lo chiamò James seguito da Sirius che rideva

"McDonald, come è questa storia scusa?"

Le chiese Marlene che era la più esterna della fila e che stava incrociando le braccia sotto al seno mentre rideva, Lily la soccorse

"Lene lasciala stare, ci dirà cosa è successo solo quando saremo sommerse da chiffon, tulle e pizzo Veneziano per il suo matrimonio con Rem Rem" rise lei mentre batteva il cinque all'amica bionda alla sua sinistra, mentre quella alla sua destra lasciava cadere la testa sul banco sconsolata.

"Rem Rem visto che la nostra amica fa lo sciopero del silenzio, parla tu che nella coppia si suppone che tu porti i pantaloni" si girò Marlene ghignando e puntando la sua attenzione sul ragazzo biondo che si stava tartassando le mani

"Va bene, mi promettete che non farete facce da "oddio ma che carini" e voi da "bel lavoro Moony""

"Croce sul cuore" rise Lily

"Tu non hai un cuore da crociare" scherzò Marlene che si meritò uno schiaffo amichevole sulla fronte

"Allora, dopo storia della magia mi sono seduto sulla panchina del porticato perché avevo un sonno assurdo, Mary si è seduta accanto a me e abbiamo parlato e poi avevamo fame così abbiamo preso quello che restava nella sala grande e stavamo mangiando, quando ho visto l'ora e ci siamo precipitati qui anche se evidentemente eravamo in ritardo" spiegò Remus, Mary sapeva che mentiva, I Malandrini sapevano che mentiva e molto probabilmente le altre due spettatrici sapevano che Mary sapeva che lui mentiva. Mentiva da fare schifo in effetti.

James rise e assestò una poderosa pacca sulla spalla dell'amico

"Oh Remussino, menti peggio di Sirius quella volta quando mia madre gli domandò perché il maglione che aveva messo a lavare puzzava di erba e lui rispose che era bruciato un cespuglio vicino a casa"

L'interessato cercò di mantenere la sua migliore espressione da bambino viziato con un broncio dal labbro inferiore proteso, ma poi al ricordo del perché il maglione di ciniglia puzzasse di erba si aprì nella sua tipica risata tanto somigliante ad un latrato, la McGranitt lo squadrò furente da dietro gli occhialini rettangolari

"Signor Black, vedo con piacere che trova esilarante questo argomento, lei e il suo compagno Potter sapete dirmi che cosa è un animagus, il lungo processo di trasformazione e tutto ciò che ho spiegato in merito all'argomento"

I due ghignarono era fin troppo semplice, la strega continuò

"Inoltre vorrei che continuaste voi la lezione, io mi metterò nei panni di uno studente e ascolterò le vostre abilità oratorie"

I due si guardarono complici, si alzarono e si diressero spavaldi verso la cattedra e si misero uno, Potter, appoggiato sulla cattedra, mentre l'altro vicino alla lavagna

"Signorina McGranitt in quanto studentessa deve prendere posto prima che tolga due punti alla sua casa" disse Sirius, la donna in tutta risposta si indispettì e prese posto vicino a Lupin che lo guardava terrorizzato.

Cominciò il ragazzo occhialuto

"Bene classe, cercheremo di risvegliare le vostre menti assopite con una lezione interessante e interattiva, a chi risponde bene verrà riservato un posto per i B.G.C" notoriamente conosciuti in tutta la scuola del terzo anno su come Big Gatsby Club, la grande festa che i Malandrini organizzavano dopo il Lumaclub, per il professore grassoccio, che adorava preferire una stretta cerchia dei suoi studenti tra cui pochissimi erano quelli meritevoli rispetto a quelli che avevano una parentela famosa, era diventata un'aperta competizione con i Malandrini a quale delle due feste fosse la più memorabile e i vincitori erano sempre e solo i Malandrini, tutti bisbigliarono tra loro, persino Lily Evans era interessata alla proposta, una mano ossuta si levò dal pubblico, Minerva McGranitt era confusa

"E cosa sarebbero?"

"Del Big Gatsby Club ci è concesso dire solo la regola, non si parla del Big Gatsby Club" Rispose alludendo alla citazione di "Fight Club" un Sirius Black molto a suo agio nella posizione di professore

"Ora se il mio collega è pronto, direi di cominciare, prego professor Potter" l'altro rise e iniziò

"Gli animagus sono rari, molto rari, infatti in tutta l'Inghilterra si contano solo undici maghi questo perché solo streghe e maghi molto potenti e qualificati sono in grado di diventare Animagi. Il processo è lungo, arduo e non privo di rischi, infatti, la trasformazione può fallire o peggio ritorcersi contro lo sventurato neofita, con terribili conseguenze. Tuttavia, una volta che la formazione è completata, un Animagus può cambiare a piacimento in qualsiasi momento, con o senza bacchetta."

Guardò il suo pubblicò e domandò

"La gara per assicurarsi il B.G.C è ufficialmente aperta, chi sa dirmi come fa un Animagus a decidere l'animale in cui trasformarsi?"

Ci fu un po' di esitazione nella classe, poi la mano annoiata di Peter scattò in alto

"Bene Signor Minus, ci illumini" strizzò l'occhio all'amico Sirius mentre prendeva posto vicino a James molto divertito da tutto

"La vostra è una domanda trabocchetto, in quanto un Animagus può trasformarsi in un solo animale e questo non viene scelto dal mago ma è determinato dalla sua personalità e dai suoi tratti innati, inoltre lasciatemi aggiungere che pur trasformandosi in un animale il mago o la strega manterranno sempre dei tratti caratteristici"

"Signor Minus anche se era ovvio che avevi già un posto d'onore nel B.G.C ti sei guadagnato il tuo posto" sentenziò Sirius e chiese silenziosamente al compare di continuare

"Bene si apre la seconda Manche, come voi tutti confido che sappiate, il processo per trasformarsi è arduo, ma ancora più importante è diviso in diverse fasi questo fa sì che la durata del percorso sia variabile e molto lunga e certi dicono sia anche dolorosa, quindi arriviamo alla seconda domanda, quali sono le fasi per trasformarsi?"

La mano di Lily Evans scattò in aria con un sorrisetto compiaciuto, Black la captò subito

"La signorina Evans si è quasi staccata un braccio, credo che le daremmo la grazia di rispondere"

La rossa sbuffò un po' divertita

"Prima si sceglie l'animale in cui ci si vorrebbe trasformare, esso non deve essere un animale fantastico o magico, anche se il desiderio al momento della trasformazione potrebbe non essere preso in considerazione, qualora l'animale più affine alla persona che si vuole trasformare sia un altro, si sceglie sempre un animale della zona, soprattutto se la persona non si vuole registrare al Ministero, così da dare il meno possibile nell'occhio, se mi dovessi a trasformare in Inghilterra non sceglierei un pinguino imperatore come animale. Dopo la scelta c'è l'assunzione per un mese di una pozione specifica per togliere momentaneamente il senso del gusto della persona per prepararsi alla fase tre dove si deve tenere in bocca per due mesi una foglia di Mandragola che ha un sapore acre che all'inizio non verrà percepito grazie alla pozione, ma già dal secondo mese il mago o la strega dovranno convivere con quel sapore. Infine c'è la fase quattro quella meno prevedibile e dalla durata più variabile, qui il mago o la strega entreranno in sintonia con l'animale e cercheranno di far apparire sul loro corpo dei segni caratteristici dell'animale in cui si trasformeranno, se uno si trasforma in un gatto, è probabile che all'inizio invece che una trasformazione completa, appaiano le orecchie e poi gradualmente quando la mente, ma soprattutto gli organi saranno pronti a sostenere cambiamenti, il mago sarà in grado di trasformarsi"

I due sorrisero alla Rossa e il telecronista delle partite di Quidditch di Hogwarts parlò

"Chapeau signorina Evans non fosse che sarei accusato di favoritismi le riserverei un posto nel privet" James rise e si ricompose dopo lo sguardo imbestialito della McGrannit

"Bene, ultima Manche perché tra poco ci dilegueremo tutti da quella porta allegramente, Quale incantesimo viene usato per far tornare un Animagus alla forma umana e quale è la differenza tra lupo mannaro e animagus?" la mano annoiata di Marlene Mckinnon si alzò con estrema lentezza

"La signorina McKinnon vuole con tutte le forze ed energie che ha in corpo rispondere a questa domanda, vada allora" ghignò Sirius spostandosi i capelli dal viso con un movimento elegante, Marlene sollevò un lato del labbro superiore in una smorfia irritata

"L'Incanto Homosembiante costringe un Animagus ad abbandonare la sua forma animale, la differenza tra animagus e licantropo è che la licantropia è causata da un'infezione del sangue trasmessa attraverso il morso di un lupo mannaro o per via ereditaria, mentre l'abilità trasformarsi volontariamente in un animale è appreso. I lupi mannari non possono mantenere le proprie capacità mentali, dopo la metamorfosi (a meno che prendere la Pozione Antilupo), né possono controllare la trasformazione, mentre gli Animagi possono fare entrambe le cose. Un Animagus nella sua forma animale può avvicinare un lupo mannaro senza correre rischi" ghignò la ragazza bionda a suo agio, James le strizzò un occhio e concluse la lezione

"Bene, per te valeva la stessa cosa di Wormy , Lene hai vinto comunque il biglietto, devo dire che da questa breve esperienza ho imparato che è più noioso fare l'insegnante che sentir cantare Celestina Warbeck, ci si becca in giro gente l'ora è finita andate in pace"

Tutti gli studenti radunarono le loro cose nelle borse in pelle di drago, e velocemente guardarono l'orario per vedere L'atrocità che aspettava loro, Mary furtivamente tentò di dileguarsi nella folla, ma Alice la bloccò tirandola per il colletto della camicia

"Oh cara Mary, Emmeline starà con Peter, e Bonnie e Clyde- si riferì a Lily e Marlene con quel nomignolo- sono una ad Antiche Rune e l'altra è alla riunione di Quidditch con quel cavallo pazzo di Potter, quindi siamo noi"

La bruna la guardò un po' intimorita, avrebbe chiesto spiegazioni e con Alice era impossibile mentire. La ragazzina col caschetto prese a saltellare intorno all'amica procurando un livello sovrumano di agitazione e nervosismo nell'altra, stava perdendo la pazienza lentamente e inesorabilmente, Alice aprì bocca, ma Mary ormai al culmine della pazienza la precedette

"Remus mi ha raccontato che ha beccato Mulciber e la Flint nello sgabuzzino delle scope, poi siamo andati nelle cucine e abbiamo fatto ritardo, non c'è altro"

L'altra ghignò e di fermò nel corridoio incrociando le braccia esili

"Volevo chiederti se mi facevi copiare il tema sull'incantesimo Fidelius, ma questo è molto più interessante" rise Alice mentre superava l'amica, lei la prese per il braccio e la fece voltare, l'altra la guardò scettica

"Cioè tu mi dici che non ti fregava niente del perché io e Lupin siamo arrivati insieme a trasfigurazione? Che ne hai fatto di Alice Prewett" rise Mary mentre riprendeva a camminare silenziosamente verso la biblioteca, Alice la affiancò e soppesò i lati positivi o negativi della frase che stava per dire, ghignò e emise una risatina, la mora la guardò con un sopracciglio alzato, non le sembrava di essere stata così spiritosa

"Remus è cotto di te e tu sei cotto di lui, sembrate due che hanno mangiato tre chili di Polentine-riferendosi ai biscotti che facevano venire le ginocchia molli- quindi ho subito capito che eravate andati da qualche parte ad amoreggiare" rise Alice mentre si gustava l'ennesimo leccalecca al gusto di sangue, era il terzo di quella mattina, non sarebbe più entrata in nessun abito da sera per il Lumaclub ma poco importava se quello era il motivo.

Mary si indispettì

"Intanto avrei piacere se non lo sapesse tutto il castello, poi non è assolutamente vero, io e Remus siamo-" l'altra non la lasciò finire che si intromise

"Amici, giusto-rise sommessamente-anche io e Frank siamo amici, come no"

Si erano già sedute ad uno dei tavoli circolari e attorniati da divanetti in pelle camosciata, Mary era stufa di quell'argomento, ma voleva saperne di più di come il suo comportamento cambiava quando entrava nel suo campo visivo il giovane Lupin, Alice intanto si era già messa all'opera aveva appellato i libri che le servivano per quel maledetto tema di incantesimi e aveva iniziato a raccogliere informazioni con un incantesimo che aveva imparato ad utilizzare nei tirocini che la scuola faceva per gli studenti del sesto e settimo anno per velocizzare il percorso formativo lavorativo, che metteva in risalto i punti salienti di un argomento, Mary la guardò mentre un sorrisetto divertito le spuntava sul viso

"Prewett stai barando"

l'altra finse un'espressione preoccupata e scioccata, per poi rimettersi all'opera, Mary si convinse che riguardare per la millesima volta il suo tema non le avrebbe fatto poi così male, tirò fuori le sei pergamene che aveva scritto, le rilesse e si beò di cotanta precisione e accuratezza, quelli potevano essere i temi che rispecchiavano una persona come la sua amica Lily o al limite Emmeline, sempre ligie al dovere, mai un capello fuori posto, sempre sorridenti, sempre cordiali, sempre disponibili, insomma perfette, sicuramente la loro categoria non includeva lei che si definiva "un casino vagante", dopo un po' che scribacchiavano, Mary alzò la testa e si convinse che Alice sarebbe stata la persona giusta, in altri casi avrebbe preferito dire alla sua migliore amica, Emmeline, ma ultimamente era occupata, occupata a studiare la materia dal nome "Peter Minus", quei due le avrebbero fatto venire il diabete, si accostò a Alice

"Alice" nessuna risposta

"Terra chiama Alice" ance qui nessuna risposta, il suo autocontrollo che era già era stato messo a dura prova per tutta quella lunga mattina non resse, si alzò con i pungi stretti

"Porca Morgana, Alice stappati quelle cazzo di orecchie e ascoltami" l'altra la guardò imbarazzata e un filo interrogativa, la sala ormai aveva puntato l'attenzione su di loro inevitabilmente non tutti i giorni ti capitava di vedere movimenti differenti dallo sfogliare annoiato di grossi tomi o dallo scorrere delle piume bagnate di inchiostro sulla pergamena. La cosa peggiore era che con la sua uscita poco fine e conforme alle norme sul tono di voce, Mary McDonald aveva attirato lo sguardo furente e infastidito della guardiana rinsecchita e decrepita della biblioteca, Madama Pince, la quale si affrettò ad arrivare alla fonte del rumore, le due erano gelate sulla figura della donna e non osavano fiatare, quando arrivò al tavolo pronunciò il verdetto

"Per il vostro ardore, la vostra maleducazione e l'infrangere di almeno due regole del codice per vivere serenamente in biblioteca- con il dito nodoso e rugoso indicò il leccalecca di Alice e poi Mary che intanto era come impietrita- sarete bandite da questi luoghi per una settimana, non mi interessa se avete compiti urgenti da portare a termine, avevate a pensarci prima di farmi saltare i pochi nervi sani che mi rimangono e voi ragazzini ritornate ai vostri temi mediocri o farete la stessa fine" si girò e se ne tornò da dove era arrivata, le due si guardarono e radunarono le loro cose in fretta e furia, in poco tempo furono fuori dalla biblioteca.

"Cosa mi volevi dire dolce Mary?" ghignò Alice, Mary quasi non urlò dalla concitazione

"Davvero Alice, ora mi ascolti?" le assestò uno schiaffetto amichevole sulla schiena, l'altra fece spallucce e continuò scendendo le scale per andare alla lezione di incantesimi al terzo piano, quando la sua accompagnatrice si arrestò per le scale in marmo si bloccò sbuffando

"Ti muovi o faremo tardi ad incantesimi" continuò a scendere, Mary stranamente silenziosa la scortò fino al corridoio dell'aula, davanti alla porta in cedro, ogni porta di ogni materia era realizzata con il legno della bacchetta del professore che la spiegava, sostavano i Malandrini, il cuore di Mary galoppò, quasi non cadde inciampando in un primino, la sua amica la scrutò e rise piano

"Sei esilarante, McDonald"

"Si vede così tanto?"

"Cosa si vede così tanto?"

"Che a Mary piace il tenebroso e magnetico Lupin" rise Alice in risposta a Marlene che era appena arrivata saltellando e si era sistemata accanto alle sue amiche che stavano percorrendo il corridoio, la bionda rise scompigliandosi i capelli

"Non è vero e poi non è così evidente" protestò Mary in risposta

"Che cosa è così evidente?" Arrivò spedita Emmeline e si aggiunse all'insolito gruppetto, i capelli biondi erano scompigliati e era abbastanza trafelata e accaldata anche se faceva un freddo da record per essere il due settembre, Marlene si aprì in una risata ancora più divertita dalle tre che condividevano la camminata verso incantesimi con lei

"Che Mary è infatuata di Remussino e che tu hai fatto sesso" le due arrossirono di botto e si zittirono mentre Alice che divorava l'ennesimo leccalecca stava ridendo liberamente, arrivarono davanti ai Malandrini che appena le videro riposero nella borsa di Remus qualcosa che evidentemente doveva essere molto preziosa data la frenesia con cui l'avevano celata ai loro occhi, Alice ispezionò il gruppetto, erano solo in quattro, Frank era a erbologia molto probabilmente, si incupì e chiese

"Avete visto Lily? Con noi non è e pensavamo fosse con voi" gli altri la guardarono divertiti e si aprirono in un sorriso sardonico

"Davvero Prewett, lo stai chiedendo a noi, potesse la Evans ci crucerebbe ogni volta che ci vede" rise Potter con una punta di impercettibile amarezza, Sirius arrivò in soccorso della ragazza preoccupata di dove si fosse cacciata la sua amica, indicò un punto dietro le spalle delle ragazze. 

Lily Evans avrebbe raggiunto l'esaurimento nervoso molto presto e dal nervosismo sarebbe morta di infarto a trent'anni, ne era certa. Percorreva a lunghe e leggiadre falcate l'ultimo corridoio, dietro di lei tre ragazzi del quinto anno le stavano alle calcagna, sembrava quasi che la volessero scortare, finì la sua sfilata fermandosi con il gruppetto dei Malandrini e delle ragazze e si voltò lentamente

"Bene visto che penso che Merlino vi abbia donato del dono della parola e sono alquanto innervosita dal fatto che mi avete fatto da ombra per ben tre piani, volete di grazia dirmi cosa vi turba così tanto?" gli altri tre scelsero il loro portavoce, forse martire era la parola giusta, lui fece un passo verso la soprannominata da tutto il castello "Vedova nera: bellissima quanto letale", deglutì sonoramente e parlò

"Evans, senti prima che tu mi schianti, ti volevo dire che i prefetti di corvonero le fanno sapere che per la prossima settimana non potranno adempiere al loro compito, la ronda di martedì si intende e chiedevano di poter fare quella di mercoledì al posto dei serpeverde" la rossa lo guardò, gli rivolse uno sguardo divertito e il ragazzo si sciolse un po'

"Bene ricordami anzi dimmi il tuo nome e cognome"

"David Massey"

"Perfetto David, dì a quelli che ti hanno mandato qui che avrei apprezzato di più che fossero venuti loro a parlarmi e che la loro richiesta è stata accolta, dì anche che oltre alla ronda di mercoledì faranno quella di sabato al posto mio e di Potter" sentenziò la rossa congedando il ragazzo che se ne andò felice e grato di avere ancora il dono del respiro, il gruppetto la guardò incredulo e divertito, il primo a parlare fu James allietato dalla scenetta

"Davvero Evans da quando deleghi?"

"Oh caro Potter, da quando ho saputo che gli auror ci avevano messo una ronda di Sabato, ma io dico senza alcun ritegno" sfilò tra il gruppetto e si addentrò nella classe luminosa e un po' fredda seguita dagli altri studenti di Grifondoro e di Tassorosso.

La lezione di incantesimi passò piacevolmente in modo veloce, così che gli stomaci affamati degli studenti si potessero cimentare presto nel pranzo sfizioso a base di Black pudding, pollo arrosto, pasticcio di carne e verdure grigliate di ogni tipo.

"Porca Walburga, che abbiamo oggi pomeriggio? Abbiamo iniziato oggi e già ci caricano come Thestral" affermò un Sirius Black che ingurgitava tutto ciò che gli capitava a tiro alquanto scocciato

"E da quando ti preoccupano i compiti Pad, non dirmi che lascerai la grande arte del procrastinare solo al sottoscritto" rise James mentre batteva una poderosa pacca sulla spalla del compagno che sputacchiò una patata arrosto nel piatto sotto lo sguardo schifato di Lily e Marlene che sedevano davanti ai due

"Io oggi pomeriggio ho Erbologia, Alchimia, il club di Pozioni e poi finalmente mi daranno informazioni sul mio tirocinio in medimagia" palesò Lily che fremeva dalla voglia di fare qualcosa di utile e pratico, non che non le piacessero le materie che studiava ma trovava vagamente inutile sapere le proprietà di un Bezoar sui veleni se poi non le poteva veder mettere in pratica, Marlene la squadrò disgustata dal fatto che tanta felicità provenisse dal fatto che invece di passare il pomeriggio a giocare a gobbiglie era sommersa di lezioni

"Tu hai bisogno di rivedere le tue priorità, Rossa" la esortò ironica Mary mentre prendeva la mela cotta da un piatto oro davanti al suo calice, Lily le fece una linguaccia e continuò il suo discorso

"Pensala come ti pare, ma finalmente hanno capito che madama Chips non sia idonea ad insegnare cosa fare in casi di emergenza, ci vuole un medimago vero non un guaritore che non si occupi solo di taglietti o gente schiantata, dicono che hanno scelto uno che ha ricevuto ben tre Mungo Bonham, una leggenda vivente in pratica" esalò lei con gli occhi che brillavano, un mago o una strega così capaci e potenti da aver ricevuto ben tre premi per la Medimagia si contavano sulle dita di una mano, Alice accorse a presentare i suoi programmi del pomeriggio

"A chi lo dici bella, io la prossima settimana quando inizieranno questi benedetti tirocini avrò il piacere di condividere l'ossigeno con Charity Purkiss, chissà che donna interessante e quante storie ci racconterà e magari ci svela anche un po' dei suoi segreti, scrive d'incanto quella donna-" Peter fermò l'elogio della Prewett alla direttrice e scrittrice di cronaca nera e gialla della Gazzetta del Profeta

"Alice presentati con un bel solitario di diamante, non potrà resisterti" rise lui trascinando gli altri in una risata rumorosa e sguaiata. Finirono il pranzo tra le chiacchiere e scherzando allegramente, si alzarono sazi e un po' inebetiti da tutto il cibo che il loro stomaco stava disgregando freneticamente e con estrema fatica, James stava parlando con Marlene del Puddelmore United e della loro incredibile partita contro i Cannoni Cuddle, quando si gelò sul posto, gli occhi sbarrati, i capelli come se riflettessero le sue emozioni non erano più intirizziti ma cadevano flosci sulla fronte e la bocca era contratta in una smorfia di puro terrore misto a sorpresa, il gruppetto si girò verso il capitano di Quidditch

"Prongs ma che-" iniziò Remus

"Mamma?" sussurrò lui impercettibilmente

"James vorrei tanto essere tua madre, sarei una bella donna sulla cinquantina, con un marito affascinante dai soldi illimitati, dalle camere alla Gringot strabordanti e tre premi Mungo Bonham" rise Marlene, girò la chioma capelluta, così come fecero gli altri e si gelarono nella stessa posa di James.

Euphemia Potter era una donna sulla cinquantina che dimostrava trentacinque anni, dal fascino elegante, irresistibile e incoscientemente superbo caratteristico della sua famiglia da nubile, i Black, aveva lunghi capelli neri come la pece che aveva ereditato il figlio, il suo viso era elegante e le rughe, grazie anche al fatto che fosse una strega e che quindi il processo di invecchiamento era più lento rispetto a quello dei babbani, erano poche, impercettibili e le davano l'aria affascinante di donna di esperienza, era la tipica donna in carriera che si divideva tra il suo lavoro da Medimaga e primario del San Mungo e la sua famiglia formata dal marito, Fleamont, il figlio James da lei tanto amato e viziato e gli altri tre malandrini che considerava come figli adottivi e che amava accogliere nell'immensa tenuta Potter tutte le estati. Amava il Quidditch e si era diplomata nella casa di Serpeverde come la sua famiglia d'origine, ma si era innamorata di un Grifondoro traditore del suo sangue ed era stata, con suo sommo piacere, radiata dall'albero genealogico dei Black dalla sua amabile nonnina.

In quel momento gli occhi grigi stavano leggendo la Gazzetta del Profeta mentre era seduta compostamente con le gambe incavallate su una panca in marmo della Sala d'ingresso, Minerva le aveva dato appuntamento in quel luogo, chiuse di scatto la Gazzetta sbuffando, la sua amica Charity Purkiss non aveva scelto niente di così emozionante quella mattina da attirare la sua attenzione, e la posò accanto a lei, si alzò e penso che mai come allora i suoi piedi chiedevano pietà per essere stati rinchiusi nelle ennesime decolletè in pelle di drago che suo marito le aveva regalato per uno dei loro anniversari. Si stava spazientendo e seppur in circostanze normali non lo avrebbe mai fatto si passò una mano tra i capelli corvini, si spolverò i vestiti neri e si apprestò verso la sala grande, non avrebbe aspettato altro tempo, aveva già rinunciato ad un intervento importante per parlare con Minerva e lei era in ritardo di ben venti minuti, camminava elegantemente e il mantello di velluto bordeaux le svolazzava per il vento, il mento leggermente sollevato e il viso dai lineamenti eleganti era impostato in un'espressione scocciata.

Vide da lontano un gruppetto che accalcava l'entrata alla Sala Grande, dovevano essere Grifondoro del settimo o, al limite, del sesto anno, ghignò apertamente, stava molto probabilmente per ricongiungersi con suo figlio, quei pensieri furono provati da una parola che uscì dalla bocca del ragazzo che si era gelato sul posto appena l'aveva vista

"Mamma?"

Si apprestò ad arrivare all'immenso portone in quercia nera e una risatina soffiata le uscì dalla bocca perfettamente colorata da un rossetto rosso sangue

"Ragazzo, tua madre non ti insegnato come si saluta?" proclamò lei mentre si fermava davanti al gruppetto, le ragazze la guardavano allibite e un po' confuse, una ragazza alta e avvenente richiamò l'attenzione della donna

"Oh santo Godric, Euphemia Potter è qui davanti a me! Piacere Lily Evans" la Donna si aprì in un risolino melodioso, strinse la mano della ragazza che sembrava dover morire da un momento all'altro per l'eccitazione

"So chi sei ragazza, sei particolarmente famosa in casa mia, non sicuramente per la tua simpatia, ma per la tua intelligenza e forza d'animo" Lily non sapeva se essere onorata che Euphemia Potter sapesse chi fosse, infastidita dal fatto che l'avesse definita acida e antipatica o al settimo cielo per il complimento appena ricevuto, quindi sorrise

"Mamma che ci fai qui?" chiese sbuffando suo figlio, mentre lei salutava la sua Marlene e parlavano insieme della scuola

"Hogwarts è proprio come me la ricordavo, sai James fu qui che-"continuò la matriarca Potter mentre guardava il corridoio dietro di lei

"Mamma osi usare l'arte del tergiversare di cui sono il possessore contro di me?" Il ragazzo incrociò le braccia sul petto e si piazzò davanti al campo visivo della donna

"Avrei apprezzato un'accoglienza più calorosa, un "ciao Mamma mi sei mancata, ho letto la tua lettera e non ho volontariamente non risposto ad essa", ma tralasciamo, sono qui perché Minerva ha richiesto un colloquio con me" spiegò Euphemia del tutto non turbata dall'ostilità di suo figlio che in quel momento stava maledicendo il capo della sua Casata per aver chiesto un colloquio con sua madre e si stava domando il motivo di tanta urgenza e segretezza, ma era tranquillo che il problema di cui avrebbero parlato non sarebbe stato lui per due motivi: la scuola era iniziata quel giorno e né lui né i Maladrini avevano fatto ancora niente di illegale.

"Bene se non hai altro da chiedere figlio mio io avrei un colloquio, ciao Sirius, Remus, Peter, nipote Alice, Evans- si fermò sulle altre sue che si presentarono subito- arrivederci ragazzi" con un elegante mossa scansò la combriccola e si addentrò nella grande Sala, ebbe un tuffo al cuore di malinconia, si riscosse e studiò la sala, non c'era l'ombra di Minerva McGrannit, una voce la richiamò

"Euphemia eccomi, scusa il ritardo, abbiamo avuto un'emergenza"

La strega fece retrofront e sotto gli sguardi concitati di tutta la sala che non credeva ai propri occhi che vedevano la strega più popolare che spesso campeggiava nelle copertine di teenwitch, vincitrice di tre Mungo Bonham e capo del San Mungo, a grandi falcate ritornò nel luogo da cui era partita e si apprestò a seguire la McGranitt che con passi veloci saliva le scale principali seguita dal gruppetto di Grifondoro, si fermarono davanti all'ufficio del preside, il Gargoyle squadrò il gruppo davanti a lui e proferì con voce roca

"Parola d'ordine"

"Victoria Sponge" affermò la professoressa, la statua possente si sollevò e fece spazio alla combriccola che salì le scalette a chiocciola in pietra per ritrovarsi davanti ad una porta in Sambuco, alche la McGranitt si girò lentamente

"Bene ora che ci avete scortato gentilmente dal Preside ho l'obbligo di congedarvi" gli altri la fissarono corrucciati e sotto lo sguardo ammonitorio della vicepreside si diressero verso la sala comune di Grifondoro nel mentre le due donne stavano entrando nello studio del Preside.

La piccola saletta dall'aria affascinante era organizzata su tre piani di cui i due superiori erano dei soppalchi con delle librerie piene di libri di qualsiasi argomento e oggetti dall'inestimabile valore e potenziale magico, i due soppalchi erano organizzati in colonnati e sorretti a loro volta da colonne in marmo bianco al centro della saletta circondata da librerie c'era una cattedra in legno scuro con il piano in panno di velluto blu sommerso da pergamene, dietro ad essa sedeva su una poltrona dalla regale seduta in pelle di drago nera il preside di Hogwarts, sorrise alle donne appena entrate e protese il braccio per indicare una delle poche sedie lasciate libere

"Salve Euphemia e bentornata ad Hogwarts, prego si metta a sedere, il viaggio è stato di suo gradimento?"

"Beh Caro Albus, per i limiti di tutti i viaggi in metro polvere in Inghilterra" rise compostamente la donna, quasi non si era accorta del pubblico che aveva intorno, riconobbe i coniugi McKinnon, i Lupin, i Prewett, i Paciock, i Minus, Terence Vance e quella che doveva probabilmente essere sua moglie, altre due coppie di coniugi che non conosceva e per finire suo marito appoggiato alla finestra con uno dei suoi sigari Cumbalette in bocca mentre le sorrideva, non fosse stata innamorata follemente di quell'uomo avrebbe cestinato ogni suo sigaro, non le piaceva né il sapore né tantomeno il vizio, si avvicinò alla sedia indicata dal suo amico

"Cosa abbiamo qui, una riunione del Wizengamot?" Rise lei sedendosi con le gambe accavallate sulla sedia in pelle

"Cara, la simpatia non è il tuo forte, lasciala a chi di dovere" sogghignò Fleamont strizzando un occhio da dietro gli occhiali dalla montatura spessa, si alzò e prese posto accanto alla moglie, la McGranitt che fino ad allora era rimasta in egregio silenzio si sistemò in piedi accanto al Preside

"Vediamo prima di sistemare le faccende minori, Cara Euphemia, ti volevo proporre di far parte del programma di tirocinio di Medimagia qui ad Hogwarts, non c'è bisogno che tu sosti al castello, ti apriremo un passaggio metropolvere" Propose la donna esitante

"Certamente e con immenso piacere Minerva, odio le matricole inesperte, ad una condizione" la McGranitt la guardò timorosa, conosceva bene il figlio della signora Potter e se la sua interlocutrice era come lei la richiesta sarebbe stata alquanto sopra le righe

"Qualunque cosa" rise nervosa, la donna si levò dalla seduta sotto lo sguardo dei presenti alquanto confusi e proferì tranquillamente

"Ne ero certa, vorrei che solo un gruppo ristretto lavorasse con me, si intende cinque persone, le altre verranno seguite da altri superiori meno capaci della sottoscritta che sceglierò personalmente tra le mie fila, il gruppo che ne uscirà sarà il fiore all'occhiello dei futuri tirocinanti del San Mungo"

"Mi sembra perfetto, come conta di scegliere il suo club?"

"Farò una prima selezione guardando i loro rendimenti scolastici, solo quelli con la media oltre ogni previsione o eccezionale accederanno al colloquio con me, quando verranno a scuola tutti i capi dei reparti della Magia dell'Inghilterra per reclutare studenti e poi farò un test teorico per vedere se la loro preparazione è eccellente e non mediocre"

Pensò a suo figlio James che avrebbe tirato un sospiro di sollievo, non che non le piacesse lei o suo padre, ma Hogwarts era l'unico posto dove poteva essere conosciuto come James Potter non come il figlio di Fleamont e Euphemia Potter, rispettivamente Capo del Dipartimento dell'applicazione della legge magica e capo del San Mungo nonché vincitrice di tre Mungo Bonham, era conosciuto grazie a lui, non grazie alle sue discendenze e voleva che restasse così

"La mia elitè frequenterà corsi al San Mungo così che io non debba fare su e giù, che non è il massimo del Comfort, e che possa al tempo stesso farli assistere ad operazioni di un certo calibro"

Esitò e guardò con aria sognante fuori dalla vetrata

"Ci sarà da divertirsi, amo la sana arte della competizione tra ragazzi"

"Euphemia, sapevamo di poter contare su di lei, ma non è l'unico motivo per cui ho indetto questa riunione"

Si alzò e la lunga veste verde smeraldo prodotta con materiali molto pregiati e adornata con fili d'oro, lisciò il grande pennuto rosso fuoco appollaiato su un supporto in oro, la grande fenice prese due lettere che il Preside le porse e sparì dalla grande vetrata, tutti lo guardarono straniti e in attesa del motivo della convocazione, parlò la signora McKinnon

"Albus, c'è un problema con i ragazzi?"

Lui rise, una risata elegante, contenuta e tranquilla, lisciò la lunga barba e puntò gli occhi intelligenti e blu celati dalle lenti a mezzaluna

"Oh Ophelia, si tranquillizzi sua figlia sta bene e non è nei guai, è un'altra la ragione per cui vi ho trascinato qui"

La strega che aveva parlato aveva i capelli biondo cenere acconciati in modo statuario con gel e lacca che non le toccavano nemmeno le spalle, la preoccupazione era leggibile sul volto della donna dagli occhi neri, suo marito la rassicurava picchiettando pazientemente la mano sulla spalla, un'altra donna dai capelli biondi e la struttura mingherlina e asciutta prese parola

"Scusi l'ignoranza ma io e mio marito non siamo molto esperti di magia, l'unica strega in famiglia è nostra figlia, se non è perché i nostri figli sono nei guai, perché ci ha convocati?"

Poi ricominciò torturandosi le mani

"E perché noi, pur essendo babbani, vediamo il castello? La mia Lily ci ha spiegato che i babbani come noi dovrebbero vedere delle rovine per la protezione del mondo magico"

Il mago si aprì in un sorrisetto compiaciuto e interessato, la signorina Evans aveva preso argutezza da sua madre a quanto pare

"Vedo con piacere che è molto informata sul castello, signora Evans, ho fatto un piccolo strappo alla regola per lei, suoi marito, i signori McDonald, la signora Lupin e la signora Vance"

I maghi presenti bisbigliarono sbigottiti dal fatto che la faccenda doveva essere talmente importante che Albus Silente aveva abbattuto le difese della scuola per ben sei babbani

"Ci dobbiamo preoccupare Albus?" chiese Fleamont tutto ad un tratto diventato serio, sua moglie gli strinse la mano sottile intorno al polso e cominciò a lisciarla nel tentativo di calmarlo

"Assolutamente no, Fleamont. Vi spiegherò tutto in presenza dei Caposcuola" Minerva McGranitt bisbigliò all'orecchio del preside e lui chiamò il suo pubblico ad alzarsi e seguirlo verso il retro di una delle tante librerie, c'erano degli specchi d'acqua che tappezzavano tutto il muro in pietra, erano come schermi e si vedevano i corridoi della scuola

"Dopo i catastrofici eventi di maggio, ho dovuto rafforzare la sicurezza nel castello, questi sono specchi riflettenti, non ho ancora dato un nome proprio a questa mia geniale invenzione, lo specchio d'acqua riflette il tuo pensiero, pensi a chi vuoi vedere e lui ti appare nello specchio e puoi vedere che cosa sta facendo e pensando" spigò il mago ansiano alla comitiva davanti a lui

"Questo ci dovrebbe servire per?" domandò confusa e assetata di notizie Elena Prewett, era una giornalista anche nell'anima dopo tutto

"Cara Elena,al momento ci servirà a sapere perché il signor Potter e la signorina Evans non sono ancora arrivati"

Non lasciò libertà di parola nessun altro che allargò uno degli specchi d'acqua e lo trasferì davanti alle sedute dello studio da cui erano partiti, nello schermo magico apparve una ragazza seduta dietro ad un banco in legno, dai lunghi capelli rossi e dalla faccia identificabile senza alcuno sforzo, i coniugi Evans si sporsero dalle loro sedie per vedere meglio, la loro figlia nello specchio sedeva tranquilla e un po' annoiata mentre una strega di mezza età con davanti un manichino dalle sembianze di una strega spiegava qualcosa che evidentemente era noioso o era estremamente facile per Lily, il sonoro dei suoi pensieri rimbombò nello studio del preside

"O santa Morgana, ma davvero quando abbiamo Euphemia Potter nel castello dobbiamo ostinarci a sentire le chiacchiere insulse su malattie stupide di Madama Chips, dovrebbe baciare dove la madre di Potter cammina, lei sì che è un Medimago con i contro fiocchi"

La signora Potter ghignò, le piaceva già la ragazza, gli Evans guardarono la donna citata dalla figlia, Euphemia si girò in direzione dei genitori del piccolo genio di nome Lily Evans, Brian Evans le chiese

"Ma lei è la famosa Euphemia Evans, vincitrice di tre premi, come aveva detto Lily?" la donna accanto a lui fece segno di non ricordare e la signora Potter la soccorse

"Mungo Bonham, già sono proprio io"

"Mia figlia non fa altro che leggere suoi trattati e parlarci di lei, la adora"

La donna agitò una mano imbarazzata e strinse la mano ai due che le stavano parlando che scoprì si chiamassero Charlotte e Brian, tornarono con gli occhi sullo schermo e continuò il sonoro dei pensieri della rossa

"Dio solo sa quanto ammiro quell'icona del femminismo, è il mio nuovo idolo, dopo Jimmy Page dei Led Zeppelin, Jimmy rimane imbattuto" 
la ragazza rise a quei pensieri e si disse che dopo aver fatto visita a Silente sarebbe andata dritta in dormitorio e avrebbe rubato il vinile di Physical Graffiti e una burrobirra dal baule di Marlene, continuò a pensare

"Morgana quanto vorrei essere lei, una strega potente con un aspetto da trentenne anche se ha cinquant'anni e di una bellezza assurda, sposata con la trasposizione nel mondo magico di Colin Firth che ugualmente anche se ha cinquanta anni ne dimostra nemmeno trenta, una carriera spettacolare, la faccia stampata sul 60% dei manuali più all'avanguardia della medimagia e tre Mungo Bonham, l'unica pecca della sua perfetta vita è quel cretino di Potter come figlio, si vede che i geni li ha ereditati da nessun dei due, ora che ci penso credo che se non fosse che è la perfetta fusione fisica di quei due penserei certamente che sia stato adottato"

Nello studio di Albus tutti puntarono l'attenzione su Charlotte e Brian Evans, ma i due a sua volta guardarono i coniugi Potter come se avessero appreso un'amara verità

"Quindi sareste i genitori di quel Potter?" sibilò Brian che d'un tratto aveva alternato il sorriso ad una faccia di pura delusione e disappunto, quei due erano i genitori del ragazzino viziato che perseguitava sua figlia sin dal primo anno

"Fieri di esserlo, io mi preoccuperei di sua figlia che tra i due sembra essere quella maleducata" lo freddò sul nascere Fleamont riservando all'uomo tanto disgustato da suo figlio un'occhiata di finta cortesia, Albus Silente richiamò l'attenzione sullo specchio,

Madama Chips stava finendo il suo lungo monologo alla classe e stava chiedendo una diagnosi accurata della malattia che affliggeva il manichino medimagico notoriamente chiamato MUM, Lily alzò gli occhi e sbuffò annoiata

"Possibile che nessuno sappia che è Vaiolo di drago, sono finita nell'unica classe di trogloditi" 

Alzò la mano e Madama Chips le dette parola un po' scocciata del fatto che nessun altro se non quella ragazza dall'aria maledettamente saccente sapeva diagnosticare un comunissimo caso di Vaiolo di drago

"La diagnosi è Vaiolo di drago, è lampante dai sintomi e dalle analisi che lei ci ha fornito, è febbricitante e ha le allucinazioni, è molto facile diagnosticarlo dalle pustole di colore rosso verdastro che in questo caso sono ad uno stato primordiale in quanto le suddette pustole hanno diametro inferiore al centimetro"

"Eccellente come sempre, signorina Evans, dieci punti a Grifondoro"

Madama Chips così congedò la classe, Lily raccolse le sue cose e si precipitò in fretta e furia verso la porta della sala del primo piano, aveva assolutamente bisogno di andare nel suo dormitorio e rilassarsi, la testa le stava esplodendo

"Maledetto ciclo" pensò lei e le donne dello studio che la osservavano risero divertite,

Camminava spedita verso le rampe di scale in fondo al corridoio dove finiva anche il corridoio perpendicolare a quello che stava percorrendo lei, ma una voce la richiamò, non riconosceva la cosiddetta voce

"Evans aspetta" un ragazzo biondiccio e alto quanto lei si fermò ansimante alla sua destra, si aprì in un sorriso che infondeva tutto tranne che acume, forse era un suo compagno di corso molto probabilmente perché era uscito dalla stessa porta da cui era evasa lei

"Posso fare qualcosa per te?" chiese cortesemente lei, mentre si fermava e riponeva la sua attenzione sulla divisa gialla e nera che indossava il suo interlocutore, lui prese a spostare il peso da piede a piede guardandosi le scarpe

"Tu sei... Lily Evans" disse lui balbettando, era così a disagio che Lily non riuscì a non pensare di reprimere ogni istinto omicida nei suoi confronti per aver interrotto la sua ascesa al dormitorio

"Si suppone così" sorrise lei, poi un'atroce verità le sfiorò la mente, era certa di non ricordare il nome del ragazzo che a quanto pare doveva invece conoscere lei, si strofinò la nuca imbarazzata e dispiaciuta

"Scusa la schiettezza, ma... io ti conosco? Perché se sì mi dispiace non ricordarmi chi tu sia" lo studio di Silente espose in una risata imbarazzata

"E tutte le speranze del giovine caddero miseramente" scherzò Daniel McDonad, evidentemente Mary aveva preso il senso dell'umorismo da suo padre

"Lo immaginavo, piacere Thomas Ardeen" disse il ragazzo allungando la mano grande verso quella secca e fredda di Lily

"Non mi aiuti bello, vabbè lasciamo perdere và"

Finse di aver capito e strinse la mano a Thomas affermando subito senza esitazione

"Oh ma certo"

"Si cade sempre più in basso amico" scherzò Colin McKinnon battendo il cinque al suo migliore amico Fleamont che derideva il ragazzo insieme a lui

Un silenzio imbarazzato si creò tra i due ragazzi interrotto dopo quelli che sembravano infiniti minuti dalla Evans che mentendo provò a congedarlo

"Scusa Thomas è stato un piacere, ma ora dovei proprio andare ho una fame svengo, vado a fermarmi lo stomaco" fece per incamminarsi e continuare il cammino che il ragazzo dal cervello paragonabile ad una nocciolina salata aveva interrotto, ma lui per la seconda volta la fermò

"Tieni la mia mela"

"Oh certo, la tua mela" disse lei fintamente gioiosa

"Santa Priscilla, cosa dovrei farci con una mela? Ci zeppo i tavoli con una mela" pensò lagnandosi la rossa, accettò la mela i sorrise fintamente riconoscente, si girò e prima di addentare la suddetta mela pensò che poteva benissimo essere avvelenata, dopotutto era di uno sconosciuto

"Non la mangi?" lei si girò di spalle per non far vedere che sussurrava un incantesimo per controllare che la mela fosse sana e che non incorresse in pericolo di morte

"Non ti fidavi, certo" sembrava un po' deluso, la ragazza si affrettò a scusarsi mortificata

"Scusa non sei tu davvero, ma essendo che di norma non è consigliabile accettare cibo dagli sconosciuti ho dovuto controllare, non si è mai troppo prudenti" spiegò lei che era diventata tutta rossa e aveva stampato in faccia un sorriso imbarazzato, il ragazzo non rispose come se fosse stato destabilizzato da quella regola basilare nel manuale "Come non finire avvelenato/ucciso/drogato" 

"Questo è più stupido di Gazza"

rimuginò Lily mentre aspettava un responso da parte del suo interlocutore, intanto in Presidenza, Fleamont Potter aveva aperto le scommesse clandestine che trattavano su quando la ragazza avrebbe messo fine a quel teatrino imbarazzante, nel mentre il gioco d'azzardo era appena iniziato il ragazzo in questione si risvegliò tutto a un tratto e se ne uscì

"Ovviamente, senti Lily non ce la faccio a trattenermi, ci vieni al Lumaclub con me?"

"Ora come ora vorrei essere carina e gentile come Black e non sentirmi maledettamente in colpa perché così potrei rifiutarmi di passare la serata del Lumaclub come un calvario" 
la presidenza rise e aspettò il verdetto, c'erano in gioco bene dieci galeoni e venti sterline e Lily si senti contrastata internamente, guardò la mela e poi la faccia assente e un po' tarda del ragazzo e non se la sentì di rifiutare

"Certo, perché no" la presidenza si schiaffò una mano sul volto simultaneamente e i vincitori riscossero il denaro nel mentre la rossa vedeva correre via il suo cavaliere constatando la teoria secondo la quale il ragazzo che l'aveva appena invitata non dovesse spiccare per la sua intelligenza, si maledisse e maledisse il suo animo sempre gentile anche nelle occasioni meno opportune mentre si incamminava verso le scale in marmo alla fine del corridoio per adempiere alla richiesta di Silente che la voleva nel suo studio, così come fece il suo collega James Potter che stava camminando con la sua solita andatura annoiata e non curante di ciò che lo circondava, le due mani occupate una da un boccino d'oro che senza alcuno sforzo riusciva sempre recuperare e l'altra da una mela verde che stava addentando, la ragazza lo vide e sbatté le palpebre confusa

"Potter tutto solo? Quando mai è capitato in sette anni di scuola, dove è Black e Remus e Minus?" 
si chiese la rossa mentre si era fermata a guardarlo dal primo gradino delle scale, i coniugi Potter risero a quel pensiero e si trovarono d'accordo con la ragazza, Albus Silente alzò una mano e proferì velocemente

"D'ora in poi non potremo i pensieri della dolce signorina Evans, ma solo il dialogo tra i due, sennò gli specchi entrerebbero in collisione, più di un pensiero non lo possono reggere" gli altri annuirono e puntarono l'attenzione sul corvino che aveva superato la compagna di casa che era rimasta immobile sul primo gradino e lo seguiva con lo sguardo confuso

"Potter che ci fai qui?" chiese la ragazza

"Penso che io abbia la facoltà come libero mago maggiorenne di andare dove mi pare senza un apparente motivo, tu non credi Indil?" si fermò a sua volta lui rivolgendole un sorriso di sghembo, lei lsbuffò sonoramente e continuarono a salire le scale, James addentò la sua mela attirando lo sguardo sorpreso della ragazza

"Che coincidenza Potter, anche tu una mela" lui guardò la mela rossa in mano alla ragazza e fece spallucce spiegando

"è reduce dalla mia esercitazione in trasfigurazione, Minnie stavolta ci ha dato roba talmente semplice che mi sono bastate due tentativi per imparare" Lily lo guardò sbigottita, le c'erano volute ben dieci mele a lei, era infastidita dall'abilità innata di Potter in trasfigurazione, lo studio di Silente rise alla faccia furente e rossa d'imbarazzo che Minerva McGranitt aveva

"Non era semplice per niente, sei tu che non so per quale motivo sei portato per la trasfigurazione, a me mette i brividi" lui la guardò fintamente offeso e contrattaccò

"Farò finta di non aver sentito l'invidia del piccolo alchimista, la trasfigurazione è la materia più affascinante e immediata che ci sia" la professoressa nello studio guardò il suo miglior alunno che per la prima volta in sette anni non si vergognava ad esprimere il suo amore per la materia, era quasi commossa

"Piccolo Alchimista? Vabbè non lo voglio sapere lascia perdere, torniamo alle mele, la mia è un regalo" disse velocemente la caposcuola aspettandosi una reazione curiosa del ragazzo con cui condivideva il cammino

"Aspetta che lui le chieda chi le ha regalato la mela, forza James sveglia!" si sporse dalla seduta la signora McKinnon seguita dalle donne presenti nello studio, ma la richiesta non fu accolta dal ragazzo e fissò con aria diabolica la ragazza, non avrebbe vinto lei

"I tuoi non ti hanno insegnato che non si accetta il cibo dagli sconosciuti, Indil?" ghignò James, la rossa capì la provocazione e contrattaccò difendendosi valorosamente, nel mentre Terence Vance si apriva in un 

"Grande ragazzo, non dargliela vinta" e gli uomini nello studio si radunavano per vedere meglio come le donne avevano fatto precedentemente

"Non è uno sconosciuto Potter, è Thomas Ardeen e mi ha invitato ad andare al Lumaclub con lui" le donne si aprirono in un coro di incitamento, erano così carini insieme quei due, ma la strada era ancora lunga, il cacciatore dal canto suo si aprì in una risatina innocente mentre faceva sparire il torsolo di mela che aveva in mano e riacciuffava il boccino che fino a tre secondi prima svolazzava indisturbato

"Buono a sapersi indil, bel colpo quella mela forse ha il quoziente intellettivo più alto di Ardeen" lei come le donne nello studio aveva percepito la puntina di gelosia nella voce calda di James

"è geloso" cominciarono a dire a tempi alterne le comari e si placarono in tempo per sentire Lily che sbuffava una risata tranquilla, mentre salivano le ennesime rampe di scale

"Buono a sapersi per cosa? Mi devo trovare a dover staccare l'ennesimo mio accompagnatore dal muro o posso stare tranquilla stavolta" la sua mente volò a quando dovette staccare un corvonero del quinto anno che l'aveva invitata al ballo d'inverno e rise limpidamente, James si beò di quel suono soave e poi come se colpito da una scossa si ridestò e assunse una smorfia menefreghista

"Rilassati Indil non sei al centro del mondo, se ti preme così tanto il tuo cavaliere rimarrà illeso, ma userò quest'informazione all'occorrenza, magari sul campo di Quidditch" la signora Potter si ridestò e si schiaffò una mano in volto

"Mio figlio è un'idiota"

La rossa studiò la faccia perfetta del suo accompagnatore analizzandolo, lui la guardò in tralice aspettando una sua risposta che non tardò ad arrivare

"Sei davvero così stronzo o nascondi un lato buono sotto quella faccia da cretino?"

"Questa è servita su un piatto d'argento, enorme errore rossa" rise il signor Paciock

"Se vuoi scoprire il mio lato nascosto esci con me e sarai accontentata" ghignò lui mentre la rossa si schiaffava una mano in viso contratto in una smorfia divertita, lui si passò una mano nei capelli e poi ripose il boccino nella tasca del mantello

"Rettifico, mio figlio è un completo idiota" ribadì Euphemia Potter scuotendo la testa mora in segno di disapprovazione mentre però una risata divertita le usciva dalle labbra fini

"Davvero pessima Potter, sei arrugginito, ha mai funzionato con qualcuna?"

"Oh tu non immagini nemmeno il numero" ridacchiò lui mentre la guardava di sottecchi, la signora Potter era allibita, non si aspettava che suo figlio fosse vergine, dalle conversazioni che riusciva a captare quando James parlava con Sirius doveva essere parecchio gettonato tra il popolo femminile di Hogwarts, ma non pensava a quei livelli

"Tra loro credo ci sia oltre a tutto il dormitorio femminile di Corvonero anche quella francese..."

Non finì che James la fermò con le grandi mani sulle spalle secche, la guardò con le sopracciglia alzate che sembravano voler prendere vita tutto ad un tratto, la ragazza lo guardò stranita

"Indil, so che è la gelosia a parlare per te, ma non puoi parlare di Apolline la mezza Veela, come "quella francese": bionda, con occhi azzurri, nonché la fidanzata intoccabile di Delacour, che tanto casta e pura non era alla fine, anzi-"

Lily lo bloccò con un gesto gentile e leggiadro della mano come se volesse racchiudere la voce di James nel suo piccolo pugno

"Che tu ci creda o no, la tua vita sessuale non rientra nei miei interessi Potter"

"Questi due finiranno insieme prima della fine dell'anno" disse saggiamente Elena Prewett con una faccia di chi aveva esperienza in campo

"Peccato, avremmo molte cose di cui discorrere su questo argomento" rise lui e lei scosse la testa fintamente sconsolata mentre rideva a sua volta

"Senza nessun pudore" sospirò affranta la signora Potter mentre appoggiava la testa alla spalla del marito che se la rideva sotto i baffi

"Allora, il destino ha voluto che ci incontrassimo per la strada, dove vai Potter?"

"Come se non lo sapesse" esclamò Bernardine McDonald procurando le risa di tutte le altre donne

"Oh porco Salazar, Fleamont, non dirmi che la ragazza ha detto destino" Euphemia si portò una mano sulla fronte cosciente di cosa sarebbe successo di lì a tre secondi, infatti James non mancò di fare spallucce e enunciare

"Il destino non esiste è solo una scusa che inventò un mago poco capace e pigro alla prima cosa storta della sua vita, dico io e comunque sto andando da Silente"

"Pure io, intendo sto andando da Silente, per l'altra cosa non sono pienamente d'accordo ma va bene" concordò la rossa mentre era combattuta se dare ragione al suo interlocutore o continuare a vivere tranquillamente a Hogwarts

"No che non va bene Indil, tutto questo potrebbe cambiare l'idea che mi sono fatto di te e che ti sei fatta tu di me" sembrava visibilmente sconcertato e convinto della sua affermazione che Lily non osò contraddirlo, decise però di riportare la conversazione su un tono decisamente più tranquillo

"La mia idea potrebbe cambiare solo in meglio, se ritieni il credere un argomento così importante, va bene, cominciamo da un grande dogma, Dio"

"Santa Agrippa ci risiamo" sussurrò la signora Potter

"Baggianate dico io, gli hanno mai fatto una foto o ha lasciato qualcosa che fosse testimoniatamente scritto da lui, no, ergo niente prove che esista, ergo..."

"Altra cosa a cui non credi, in cui credo io"

"Tu davvero credi alla storia della vergine che si ritrovò magicamente incinta e partorì un figlio che dava vita agli uccellini dal fango, che moltiplicava i pani e i pesci pur essendo chiaramente un babbano e resuscitò magicamente tre giorni dopo essere stato ammazzato?" chiese lui stranito da come una ragazza intelligente come la Evans potesse credere a quelle scemenze

"Se la metti su questo piano ragazzo, hai ragione tu" dichiarò Brian Evans sotto lo sguardo ammonitore della moglie

La rossa rise scuotendo la chioma vermiglia

"È questa la parte bella del credere, credi e stop, Dio non è razionalizzabile"

Poi guardò il ragazzo confuso mentre stavano salendo le scale in pietra e giravano l'angolo, tar non molto sarebbero arrivati a destinazione

"Bene allora passiamo a qualcosa di più soft, credi nel Matrimonio?"

"Indovina? No, lo trovo solo un modo per mostrare sfarzosità non richiesta, un modo per essere al centro del mirino di ogni parente assatanato che devi trattare con rispetto che magari nemmeno si merita perché sei il più gettonato nella dinastia del parentado per l'eredità, qualora mi dovessi sposare ci saremmo solo io, mia moglie, i Malandrini, Marlene e pochi tra le sue amiche o amici, oltretutto secondo la mia umilissima opinione non serve un rito per testimoniare che due persone staranno insieme tutta la vita, se si amano davvero lo faranno con o senza fede al dito" la rossa rimase stupita dalla sua schietta sincerità, era un altro attacco dell'alter ego di James Potter e quel lato la affascinava irrimediabilmente, doveva ammetterlo, le donne nello studio sospirarono e guardarono il ragazzo nello schermo con occhi innamorati

"La futura signora Potter sarà una donna dannatamente fortunata" sospirò la signora Evans che aveva rivalutato completamente il ragazzo

"Wow Potter, mi sorge una domanda a questo punto, credi in qualcosa?"

Il ragazzo annuì, e valutò la risposta da dare alla collega

"Credo in tutto ciò che posso vedere, credo nell'amicizia con i Malandrini o con Marlene o quella in generale, la vedo tutti i giorni e ho visto anche gli effetti su chi la perde, sono abbastanza certo che esita e che serva molto nella vita, credo nella Magia, la vedo tutti i giorni, la sento scorrere in forma di adrenalina nelle vene quando combatto, credo in poche cose Indil, ma più di tutte credo nell'amore, credo che sia la magia più bella di tutte e non parlo del noioso e poco verosimile pranzarono, si sposarono e poi vissero felici e contenti, credo nell'amore quello che ti prende le viscere, che ti fa salire lo stomaco in gola, quello che ti fa fare le peggio cazzate, quello che ti plasma e ti cambia, quello che ti fa sentire bene con te stesso e con il mondo, tu hai Dio che ti ascolta quando hai bisogno io ho Sirius, tu ti sposerai e l'aria intorno ti apparirà magica, io magari mi accontenterò di una cerimonia al limite dell'umiltà ma sentirò la magia scorrermi nelle vene ogni volta che guarderò la donna che amo, non è molto ma per ora mi va bene così"

Le donne se è possibile erano ancora più rapite dalla schietta dolcezza e i pensieri così veri e profondi del ragazzo occhialuto

"Se non se lo sposa la rossa mi prenoto io" decretò con aria sognante la signora Lupin

La ragazza intanto non riuscì a ribattere che furono davanti all'enorme Gargoyle in pietra che si animò quando gli furono davanti i due caposcuola

"Parola d'ordine prego" sentenziò la statua guardando un punto fisso dietro i ragazzi che intanto sembravano aver visto una mangusta

"Merda, me la sono scordata" sussurrò lei cercò aiuto in James ma nemmeno lui se la ricordava, poi una luce Malandrina si accese negli occhi del ragazzo

"Ciao Borromé, come va la vita da statua?"

"tuo figlio parla anche con le statue, non ho sentito dire niente di diverso da "Parola d'ordine" a quella statua" rise Colin McKinnon in direzione del signor Potter che fece spallucce, suo figlio era capace di parlare anche con il porridge

"Ciao anche a te James, Beh un po' poco divertente, sempre uguale e piena di ragnatele che vuoi farci" rise lui mentre batteva un poderoso cinque al ragazzo

"Tu conosci il Gargoyle di Silente?" chiese la rossa stranita, possibile che conoscesse tutto il castello e sembrava anche che fosse l'unica oltre ad alcuni serpeverde ad avere in antipatia il ragazzo

"Ovvio io e Borromé, chiamalo così non gli piace essere di proprietà di qualcuno è molto suscettibile, siamo amici di vecchia data, lunga storia- tornò a rivolgersi alla statua- amico senti ti ricordi il favore che mi dovevi per averti procurato un appuntamento con la statua della strega orba? Bene sono venuto a riscuoterlo"

Lo studio di Silente sbuffò una risatina divertita, quel ragazzo era incredibile

"Qualunque cosa"

"Facci entrare, Silente ci vuole vedere ma non ci ricordiamo la parola d'ordine" implorò il ragazzo corvino intrecciando le mani, Il Gargoyle si spostò un po' riluttante e James lo ringraziò, i due salirono le scalette fino alla porta in legno e bussarono sul legno massiccio e da dentro sentirono uno strascichio di sedie molto rumoroso, i due giovani si guardarono e aspettarono che la voce del possedente dello studio gli desse il permesso di entrare, la voce di Silente non tardò ad arrivare, i due entrarono e si aspettavano di tutto, tranne quello che videro in sala.


   
 
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