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Autore: EleAB98    25/04/2020    5 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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Come promesso, la mattina dopo Jane si avviò nell’ufficio di Hunt per discutere del suo nuovo progetto. Non sapendo bene cosa aspettarsi, la giovane continuava a richiamare nella mente le parole del professore, il quale aveva asserito di aver bisogno di lei per poter gestire al meglio la sua rinnovata ‘mansione’ di regista. Una parte di lei ammetteva di esserne alquanto orgogliosa, nonché lusingata.
In fondo, non capitava certo tutti i giorni di cimentarsi in un’occasione del genere (peraltro con l'uomo più desiderato di tutta Los Angeles!). E non era altresì da tutti saper tenere testa al professor Hunt, come forse soltanto lei era in grado di fare. Con viva trepidazione, guardò l’orologio: mancavano soltanto due minuti alle sette e trenta.

La sua avventura stava ufficialmente per avere inizio e la giovane sperava con tutto il cuore che l’emozione non le giocasse un brutto tiro.

Facendo un bel respiro, bussò alla porta.

Nessuno rispose.

Ciò le parve alquanto strano, data l’indiscussa e usuale puntualità del suo professore. Guardò nuovamente l’orologio.

Le 7:31.

Malgrado Hunt non fosse ancora arrivato, la studentessa decise infine di entrare nel suo ufficio e, sorprendentemente, trovo la porta già aperta. Dando una sommaria occhiata in giro, Jane notò dei particolari cui non aveva prestato la benché minima attenzione, nonostante vi si fosse recata almeno un paio di volte. Sulla sinistra, a lato della stanza, un piccolo ma accogliente divano stile impero era piazzato con estrema precisione tra il piccolo lucernario attaccato alla parete e un armadietto color grigio pallido protetto da un lucchetto.

Sulla destra, invece, trovava posto una piccola libreria. Jane le si avvicinò, con uno scintillio negli occhi che testimoniava la propria curiosità in merito. Esaminando i libri all’interno di quegli scaffali, Jane ebbe modo di notare quanto i gusti del suo professore fossero sofisticati.
 
Dostoevskij, Bukowsky, Tolstoj...
 
Davvero un tipo autoritario come Thomas Hunt si dilettava nel leggere quegli astrusi – quanto stupendi - capolavori letterari afferenti al passato?

Insomma, che egli nutrisse grande passione per la lettura, per lei non era certo un mistero. Per un attimo, ecco che la giovane si ritrovò a pensare al club di lettura e a quelle loro stimolanti discussioni che lo avevano tanto animato. Chissà a che punto del libro erano giunti... Darcy si era forse dichiarato alla sua Elizabeth? E soprattutto, Elizabeth aveva ricambiato nell’immediato i propri sentimenti? Conoscendone il carattere, ne dubitava assai... ma il romanzo avrebbe senz’altro goduto di un finale alquanto dignitoso, degno di una favola romantica.

Non appena si riscosse da quei pensieri, la giovane non riuscì a non rimanere impressionata da quella minuta – seppur corposa nei contenuti – raccolta di romanzi e di saggi filosofici riposti con gran rigore sugli scaffali, perfettamente ordinati per colore di copertina - nonché suddivisi per categoria -.

Poco più a destra, trovava invece posto la filmografia di Hunt. Cortometraggi, documentari sulla teoria del cinema e film di vario genere, anche appartenenti ad altri registi... Il tutto le apparve semplicemente fantastico.

In particolare, però, il titolo di una cassetta attirò inevitabilmente la sua attenzione: Storia di una lacrima.

“Questo deve essere il suo primo film...” pensò la giovane, come in preda a un’estasi mistica “Mi chiedo come abbia fatto Hunt a strutturarlo in modo tale che diventasse un successo planetario.” si domandò poi, alquanto tentata di estrarre la cassetta per leggere il contenuto della trama sulla copertina.

No, la studentessa non aveva mai avuto l’occasione – e l’onore - di visionare quel film benché nella sua mente ne rimembrasse alcune scene, viste in anteprima o messe in evidenza prima della visione di una generica pellicola nei vari cinema della sua città e nei vari cartelli pubblicitari affissi nei meandri di Los Angeles. Nonostante fossero trascorsi ben più di dieci anni dalla messa in onda di quel film, tutta la città continuava a ricordarlo come uno dei più originali lavori prodotti negli ultimi vent’anni. Sembrava che nessun regista, per quanto dotato, fosse riuscito a stabilire il record di incassi raggiunto dalla compagnia di San Francisco che aveva lanciato quel film e fatto conoscere al mondo lo straordinario talento di quel Thomas Hunt, che all’epoca aveva vinto il premio Oscar.

Sul momento, Jane resistette alla tentazione e, allontanandosi dalla vetrina che conteneva i suoi tre film più celebri, si sedette sulla scrivania con le mani giunte e con il cuore a mille, in attesa del suo professore. ‘Suo malgrado’, però, qualcos’altro attirò la sua attenzione. In basso, sulla sinistra, Jane notò che un cassetto dello scrittoio era aperto, lasciando intravedere il DVD del celeberrimo film ‘Storia di una lacrima’. Il suo cuore sussultò nuovamente e un’espressione di sentita meraviglia si dipinse su quel giovane volto ‘macchiato’ dall’inesperienza ma, allo stesso tempo, caratterizzato da una forte determinazione e curiosità.

No, non poteva resistere.

Con estrema cautela, lo estrasse dal cassetto, quasi temesse di danneggiare una qualche reliquia preziosa. L’immagine di copertina era semplicemente stupenda. Una parte di sé avrebbe voluto portarsi a casa quel DVD, leggerne attentamente il boocklet in esso contenuto e, finalmente, visionare quel film.

Ma se Hunt lo avesse scoperto, come avrebbe reagito?

Purtroppo, la giovane avrebbe dovuto abbandonare il suo proposito e sperare comunque di poterne assaporare la visione, un bel giorno. Quel film, però, era ormai irrintracciabile. Negli ultimi anni, infatti, la casa cinematografica che lo aveva lanciato ne aveva tutelato i diritti, temendo che una qualche compagnia estera del Sudamerica potesse spacciarlo come una sua creazione, o meglio, potesse usufruire del diritto di poterne realizzare un ‘remake’, ovvero una ‘ricalcatura’ della storia da cima a fondo con l’impiego, però, di diversi attori protagonisti. Certo, le possibilità che ciò accadesse erano probabilmente ridotte al minimo ma, come si suol dire, la previdenza non è mai troppa nel mondo del cinema. Per combattere la pirateria, il film era stato bandito persino da tutti i siti addetti allo streaming delle pellicole cinematografiche, delle serie TV e dei documentari. Per cui, visionarlo le sarebbe stato impossibile. A meno che...

No, non poteva farlo.

A malincuore, Jane ripose il DVD nel cassetto decidendo, però, di fare una piccola eccezione. Vi estrasse il boocklet e lo ripose nel suo zaino con la speranza di poterne fare una copia, per poi tenerlo con sé nel proprio dormitorio al riparo da sguardi indiscreti e riporre al più presto l’originale nell’apposita custodia.

In fondo, lei non poteva non conoscere la storia più celebre che fosse stata mai scritta dal suo professore e regista, adesso che si apprestava a lavorare con lui a un progetto importante: realizzare un nuovo film che fosse all’altezza delle aspettative di chiunque attendesse il ritorno sulle scene del grande Thomas Orson Hunt.

 
***

 
“Mi scusi per il ritardo, signorina, ma sono stato trattenuto.” esordì Hunt, non appena entrò nel suo ufficio, qualche minuto dopo l’orario stabilito “Ha fatto bene ad accomodarsi, nel frattempo.”

“Non si preoccupi.” rispose Jane, alquanto emozionata per quell’incontro.

Il suo professore le apparve più affascinante del solito: dalla sua espressione traspariva una ‘strana’ felicità, o per lo meno questa fu l’impressione che Jane ebbe di lui non appena aveva varcato la soglia del suo studio. Con quel fantastico sguardo magnetico puntato su di lei, sarebbe mai riuscita a concentrarsi sul proprio compito? Con estrema risolutezza, si disse che ce l’avrebbe fatta: quel professore non le avrebbe provocato una perenne e completa distrazione, per quanto carismatico potesse apparirle.

“Pronta per cominciare?” domandò Hunt, sedendosi immediatamente di fianco a lei, distogliendola dai suoi più intimi pensieri “Questa che ho in mano è la bozza della prima stesura della mia nuova sceneggiatura. Non le ho ancora assegnato un titolo, ma non credo ci vorrà poi molto tempo a elaborarne uno che le si addica.”

Jane scrutò la bozza con attenzione. La scrittura del professor Hunt era incredibilmente perfetta, sebbene fossero qua e là presenti delle cancellature e delle modifiche da lui apportate; anch’esse, però, perfettamente simmetriche. Teneva forse in mano un righello, ogni qualvolta necessitava di cassare qualche parola o concetto?

“Come può vedere, la sua struttura è ben definita. Si parte dalla ben nota ‘struttura modello’ elaborata dal regista Syd Field. Saprebbe dirmi di cosa si tratta?”

“Credo di sì.” rispose la giovane, cercando di mostrarsi sicura del bagaglio di conoscenze acquisite fino a quel momento “Tale modello si basa sul concetto di durata del film di circa due ore, la suddivisione delle stesse ore in 120 scene della durata media di un minuto.”

“Esattamente.” confermò Hunt, con un barlume di soddisfazione negli occhi “Continui pure.”

“Il modello si basa inoltre sullo step di ‘suddivisione della sceneggiatura’, la quale è composta da un titolo, nel qual caso ancora mancante, e di Tre Atti. Nel primo si ha la presentazione dei vari personaggi protagonisti del film, mentre nel secondo e nel terzo si hanno - rispettivamente - lo sviluppo della vicenda della quale si vuole trattare e ‘lo scioglimento’, ovvero la risoluzione della stessa vicenda o del caso specifico trattato dal film che, ovviamente, dipende dal genere dello stesso.”

“Benissimo. Non poteva spiegarlo meglio.” rispose il professore, alquanto impressionato dalla sicurezza della studentessa “La terza e ultima questione riguarda invece il perfetto equilibrio armonico tra le varie parti che compongono la sceneggiatura; un equilibrio che, al momento, non saremo in grado di valutare in modo attendibile.”

“Capito.” rispose lei, continuando a scrutare con ammirazione e curiosità la sceneggiatura di Hunt “Posso chiederle quale genere di film intende produrre?” gli domandò poi, guardandolo di nuovo negli occhi.

Senza esitazione, Hunt glielo disse.

“In base alla mia idea preliminare, dovrebbe trattarsi di un film drammatico/sentimentale. Al momento, però, ciò che mi interessa maggiormente è focalizzarmi sull’aspetto logico-formale della sceneggiatura, tralasciando i particolari in essa contenuti. Nel frattempo, le ho fornito una copia della stessa, in modo che possa visionarla in perfetta tranquillità non appena tornerà nel suo dormitorio.”

“La ringrazio, professore.” rispose Jane, prendendola fra le mani e riponendola con cura nel suo zaino.
“La visionerò senz’altro. Quanto alla struttura della sceneggiatura, però, mi sembra che lei abbia ancora molto da raccontare. Mi sbaglio?”

“Ovviamente no.” replicò lui, senza alcun accenno di fastidio “Ma adesso che lei conosce i canoni che occorre rispettare tassativamente al fine di redigere uno scritto di successo che, si spera, possa poi venir trasposto in un film interessante, potrà senza dubbio esprimere un’opinione al riguardo. Nel frattempo, intendo farle capire che il saper redigere una sceneggiatura è un'arte. Un’arte che va raffinata con il tempo e con l’esercizio. Mi sarebbe perciò molto utile che lei continui a scriverne una parte, in modo da poter capire come proseguirebbe se lei si trovasse al mio posto.”

A quelle parole, Jane sgranò gli occhi per la sorpresa.

“Cosa? Non mi starà chiedendo di scrivere la sceneggiatura al posto suo...”

“Certo che no, signorina.” ridacchiò Hunt “Ma si limiti ad assolvere questo compito. Servirà a entrambi per poter entrare ‘in sintonia’ con ciò che mi appresto a raccontare. Nel frattempo, io tenterò di fare lo stesso. Dopodiché, confronteremo le due sceneggiature in modo da comprendere ciò che funziona e ciò che non funziona. Si fidi, è un esercizio che le tornerà molto utile nel corso della sua futura carriera.”

In quel momento, Jane si perse nuovamente nella contemplazione del suo professore. Quella serietà e quella professionalità impressi sul suo volto e, nel contempo, quell’inaspettata naturalezza e spontaneità adottata nello spiegarle ciò che lei avrebbe dovuto fare, furono per la studentessa un grande incentivo ad ascoltare i suoi consigli che, pur apparendole in qualche modo bizzarri, avrebbe senza alcun dubbio giudicato preziosi, non appena si fosse trovata nella condizione di applicarli direttamente. In quel preciso momento, Jane comprese di stringere tra le mani la grande opportunità di dimostrare a quel professore il suo valore e quanto fosse forte la sua passione per la cinematografia.

No, non poteva assolutamente fallire.

Doveva dimostrare a chiunque di avere la stoffa per poter diventare, un bel giorno, una regista grintosa, carismatica, determinata e con un grande spirito di iniziativa... Proprio come lo era il professor Hunt.
   
 
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