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Autore: Sia_    25/04/2020    4 recensioni
"È una follia." rompe il silenzio di quell'attimo con un sussurro velato: per quanto le sembri innaturale, non si scosta dal corpo che la sovrasta, non s’allontana.
"Lo è?" la voce del gemello la raggiunge come in ritardo, perché è intenta a osservare il suo viso: sta studiando i lineamenti, la dolcezza della giovinezza, quei primi peli che spuntano sulle guance come fiori di campo.
Hermione annuisce, alzandosi infine sulle punte dei piedi, unendo le loro labbra. È una follia, continua a sentire le sue stesse parole rimbombarle nella testa, è una follia baciare Fred Weasley in mezzo ai corridoi in pieno pomeriggio. Sarebbe una follia anche di notte, di mattina, all’alba e al tramonto. Fred è follia.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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I didn't know you were coming, or I would have picked you up - I'll make sure you never leave
 

I would wish you back to me

And next time that I see you, I'll make sure you never leave

Aprile 2003
 

Si passa la ciocca di capelli che le ricade sul volto dietro all’orecchio, guardando con soddisfazione le numerose scatole che riempiono il corridoio della casa. Ha preso tutto, è pronta a partire. 

Una strana morsa le attanaglia il cuore, è come se le mancasse l’aria. Per questo corre ad aprire la finestra della camera: il vento primaverile le scalfisce il viso, il sole stanco cerca ancora di scaldarla. Inspira l’odore della Tana, della sua stanza, dei fiori di ciliegio che sono appena nati. 

Sull’orlo della partenza fa tutto più paura, ma lei non la sente più sua quella casa: ci ha messo troppo tempo a capirlo, ancora inebriata al ricordo di qualcosa che è passato. All’inizio era rimasta per sé stessa, per ricucire le proprie ferite, poi era rimasta per lui, nell’attesa vana che qualcosa accadesse, ma Fred non ha mai fatto nulla e lei s’è stancata di attendere l’eternità. 

Indugia ancora qualche secondo davanti al tramonto e si ridesta quando qualcuno entra nella camera, evitando di inciampare nelle numerose scatole poste in corridoio. 

"Stai costruendo un fortino?"

"Una barricata." lo corregge, girandosi e appoggiando i gomiti al sostegno della finestra. 

"Da chi ti vuoi difendere?" Fred alza un sopracciglio, piuttosto colpito, mentre un ghigno gli colora il volto. 

"Tua madre." 

Il gemello ride, chiudendosi la porta alle spalle, "Puoi anche fare così, invece di intasare tutto il corridoio." 

"Come se una porta di legno possa essere in grado di fermare Molly."

Fred la raggiunge alla finestra, lancia lo sguardo verso i campi intorno alla Tana, inspirando l’odore del ciliegio. L’osserva: la luce del sole gli bagna il viso, lo rende ancora più bello di quanto non sia già. Le lentiggini cominciano a splendere sul suo naso, mentre quelle sulle guance e sulla fronte rimangono ancora assopite. Il venticello leggerlo gli smuove i ciuffi che ricadono sulla fronte. Glieli sposterebbe, farebbe scendere la mano verso il collo e poi lo bacerebbe: per questo scosta lo sguardo, arrossendo sulle guance come una ragazzina. 

"Quindi te ne vai." è un sussurro velato, ha un suono pesante nelle sue orecchie. La guarda, attratto da lei come un granello di polvere: ha così tante cose da dirle, da chiederle. Perché non sei rimasta? Mi amavi? Perché dopo l’anno scorso non… Sarebbe stupido, Hermione probabilmente non vuole più le stesse cose. 

Ha cercato di dimenticarla, è da tempo ormai che prova a non pensare a lei, ma ogni volta che ride, che parla, che si muove soltanto, la sua mente si accende e il ricordo del loro amore gli esplode dentro, tutto quanto. E Fred manda giù, non vuole imporle niente, sarebbe ridicolo. 

"Non c’è niente che mi trattenga."

"Sei tu che mi hai lasciato." le ricorda, osservando lo sguardo inequivocabile che Hermione gli lancia. 

"Non certo perché avessi… "

Fred ruota il corpo verso di lei, "Avessi cosa?" 

Hermione non ricomincia a parlare, Fred non avrebbe sentito una risposta. È troppo tardi quella volta, le scatole della ragazza sono sparse ovunque, è il segno inequivocabile che se ne sta andando davvero, per sempre. È troppo tardi. 

"Hermione, hai finito di ritirare tutto?" Molly apre la porta con uno spintone, portandosi dietro una scatola di vestiti che le si è incastrata sotto la lunga gonna. Si accorge, in quell'attimo, che il gemello e la giovane si allontanano solo di qualche centimetro, come se non volessero proprio aumentare la distanza che li divide: presto ci sarebbe stato un mare, lì in mezzo. Alla fine è lui il primo che si stacca: lascia quel gioco inutile e aiuta a la madre a liberarsi della scatola. 

"Ho finito, sì." 

 


Riesco ad aggiornare finalmente. Ho amato scrivere questo capitolo, pieno di amore nascosto e di dolore pressante: Fred ed Hermione sono così testardi, orgogliosi. E va bene, perchè se non fossero così non li amerei tanto. 
Prendo un piccolo spazio per fare un ringraziamento speciale a tutti quanti: questa storia è un po' uno sfogo, non so nemmeno come andrà a finire perchè una fine attualmente non ce l'ha - nemmeno nella mia testa. Ma scriverla mi fa bene, rende più leggere queste interminabili giornate. E voi che la leggete, che la commentate con parole così piene di amore mi rendete la persona pià felice del mondo, davvero. 
Spero che la quarantena non stia pensando troppo a nessuno di voi, nel caso sono sempre libera per fare un paio di chiacchiere qui
Sia 

   
 
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