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Autore: Raffaella92    25/04/2020    2 recensioni
Dimentichiamo la Sana e l'Akito che conosciamo nel Manga. Se non si conoscessero, cosa succede se si scontrano da ubriachi fradici in una Las Vegas piena di gente e di guai?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tuttee. Eccomi con un nuovo capitolo! Qui viene spiegato quello che è successo tra Sana e Nao. Ma dell'astio che lui prova verso la famiglia Kurata verrà fuori più avanti, spero che vi piaccia e vi auguro buona lettura!! 
 
 
 
 
 
 
 
 

Tiro un respiro profondo, prendo Aki per mano e ci accomodiamo sul divano, gli tengo le mani e comincio a raccontare
"Quando ho detto che Naozumi ha cominciato a seguirmi non si è limitato solo a quello. A parte farmi avere dei regali, fiori per far si che io accettassi una sera di uscire con lui, speranze che gli sono morte dopo molto tempo. Una sera dopo una serata con Aya stavo rientrando in casa era molto tardi, ero stanca e quindi non mi accorsi subito che c'era qualcosa che non andava. Mi stavo dirigendo al piano di sopra quando si accende la luce del soggiorno.. "
scoppio in lacrime nel ricordare quella sera Akito anche se non sembra è molto sensibile mi abbraccia forte e sussurra al mio orecchio
" Piccola tranquilla, ora ci sono io qui con te"

"Ed è l'unica cosa che mi da la forza di continuare il racconto, dicevo si accende la luce in salotto e da dietro il muro spunta lui, Kamura con un sorriso beffardo sul volto, che mi fa ancora tanta paura. Comincio ad urlare e cercai di dirigermi con  lentezza e calma verso la cucina mentre con le mani incrociate dietro la schiena cercai di recuperare il cellulare e chiamare aiuto. Una persona valeva l'altra l'importante è che ascoltassero quel dialogo. Comincia a parlare per capire cosa volesse
piano piano lui si avvicinava a me e io indietreggiavo, se avesse scoperto il cellulare sarebbe stata la fine. Avevo ed ho ancora terrore di lui non lo nego. Mentre lui si avvicina io indietreggio sempre di più fino a quando urto contro il piano cucina e pensai che fosse arrivata la mia fine, nel suo sguardo leggevo soddisfazione per vedermi così terrorizzata

Il suo sguardo era gelido, m'incudeva terrore così annuii molto lentamente non riuscivo a dire nulla

ero terrorizzata infatti la mia voce tremava.
La sua voce era roca mi faceva schifo anche solo il pensiero che potesse toccarmi con quelle mani luride. https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/images/cleardot.gifsenza rendermene conto comincia a piangere
< No piccolina non piangere, non ti farò del male, tu sarai mai, comunque, con le buone o con le cattive perciò inutile versare lacrime>
< Nao ti prego.. aspetta parliamone, giungiamo ad un accordo> cerco di racimolare un brivido di lucidità e provai a farlo ragionare ma non ci fu verso, lui continuava a ridere e io speravo che il mio cellulare avesse chiamato qualcuno che poteva aiutarmi realmente. Lui si avvicinava a me, mi bloccò le braccia e con la sua bocca cominciò a scendere lungo il mio collo, ero pietrificata non riuscivo a muovere un muscolo, solo le lacrime scendevano incontrollate, quando stava cominciando a sbottonarmi la camicetta sento la porta di casa aprirsi velocemente, vedo la mia ancora di salvezza, Rey l’assistente di mia madre, è sempre stato presente per me come un padre senza di lui mi sentirei sola in certi momenti.
< Lasciala subito> urla con tutto il fiato che aveva in corpo, il suo volto era spaventato credeva di essere arrivato tardi, si avvicina in un lampo e strattona Kamura e lo allontana da me, ne comincia una colluttazione senza esclusione di colpi, io ero come paralizzata, sotto shock non sapevo che fare, vedevo loro due intenti a darsene di santa ragione. Come risvegliata da un incubo mi avvicinai a loro due
gli urlo tra le lacrime, mi avvicino e gli fermo in braccio a mezz’aria che era pronto a colpire ancora una volta il volto di Kamura, si volta mi guarda e capisce che ho ragione cosi si alza e mi abbraccia e scoppio ancora una volta in lacrime disperate. Naozumi era stordito dalle troppe botte non era abituato poverino, il signorino fa sporcare ad altri le mani.
Rei si volta verso di lui lo prende per il collo della camicia e lo fa alzare da terra





A quel punto sia io che Rei sgraniamo gli occhi, e ci guardammo negli occhi, come fa ad essere sempre un passo avanti a noi non capivamo. Perché tanto odio verso la mia famiglia.
non avevo mai visto Rei così arrabbiato e impaurito per me. È sempre stato un tipo molto apprensivo nei miei riguardi, peggio di un padre credo, non ho mai avuto un padre lui è quella figura maschile che più gli si avvicina.




Detto questo gira le spalle ed esce da casa mia ancora barcollando per le botte. Io scoppio tra  le braccia di Rei, ero sconvolta, non sapevo come uscirne. Ma Rei era deciso a denunciarlo e con l’aiuto di mia madre riuscino a convincermi. Così il mattino seguente andammo a denunciarlo, non ci credevano perché lui era un uomo potente, non poteva fare del male ad una donna, era inconcepibile. Poi una poliziotta aveva ascoltato la nostra denuncia e decise d’intervenire, prendendo le mie difese, dicendo che conosceva bene Nao, aveva agito allo stesso modo anche con la sua famiglia, li aveva ridotti in rovina, aveva abusato di lei, si perché ci era riuscito quella volta, non era stata fortunata come me. Aveva provato a denunciarlo ma essendo una persona influente la denuncia è caduta nel dimenticatoio, si era arruolata proprio per cercare di incastrarlo. Da lì in poi cominciò una vera e propria campagna Anti-Kamura.
Ricevevo le sue minacce quasi ogni giorno, poi dopo quattro mesi fu arrestato finalmente. Da allora non ne ho saputo più nulla. Sembrava che me ne fossi liberata. Fino al giorno del suo arresto sono tornata a vivere da mia madre, avevo paura di restare sola. Poi la sera stessa in cui ci arrivò la telefonata tornai subito a casa mia.

 
 
Ho finalmente raccontato tutta la verità ad Akito, ma adesso ho paura, sapere che Kamura è libero di nuovo di agire e la prima cosa che ha fatto è stato farmi finire sui giornali mi terrorizza. Per mesi mi svegliavo di notte, sognavo che fosse ancora a casa mia, che stesse per violentarmi.
 
“Da quel momento sono passati tre anni, a quanto pare la prima cosa che ha fatto è venire a casa mia ieri mattina, Aki non avrei mai voluto trascinarti in questa situazione, mi dispiace. Sei libero di andartene” abbasso lo sguardo mentre sono ancora tra le sue braccia. Lui sospira poi mi prende il mio mento tra le sue dita e mi fa alzare il capo ci guardiamo intensamente per qualche istante.
“Non sarà un Kamura qualsiasi a spaventarmi. Il solo pensiero che lui abbia provato a toccarti mi fa salire il sangue al cervello, se l’avessi saputo ieri l’avrei pestato fino a fargli smettere di respirare” lo disse con una tale rabbia che avevo visto solo quando nominava suo padre.
“Non osare metterti nei guai per me! Promettimelo”
“Non ti posso promettere una cosa che non sono sicuro di mantenere, ma ti posso promettere che non ti lascerò sola da questo momento in poi”
ci abbracciamo e cominciamo a baciarci con passione, non riusciamo a stare vicini, che ci accendiamo in un nanosecondo. Infatti è un attimo e lui e sopra di me siamo sdraiati sul divano che continuiamo a cercarci con le mani, le mie mani vagano sul suo corpo in cerca del bordo della sua maglia e le sue vagano senza sosta sul mio. Quando veniamo interrotti dal suono del campanello. Maledizione. Ci stacchiamo controvoglia e mentre io mi sistemo un po’ Akito va ad aprire.
“Oh buong… abbiamo interrotto qualcosa amico?”
Sono Aya e Tsu, si sono bloccati sulla porta appena hanno visto i capelli di Akito arruffati e le mie guance arrossate. Così mi affretto a rispondere visto che Hayama non si degna.
“No, che dici Tsu, entrante, buongiorno. Come mai siete da queste parti?”
Dico un po’ imbarazzata mentre i ragazzi si accomodano sul divano che sono riuscita a mettere apposto in un nanosecondo.
“Sana in realtà si volevamo sapere come stavate, da questa mattina non si fa che parlare di voi, siete su tutti i giornali e anche in tv”
dice Aya con il suo solito tono materno
“In tv?” diciamo insieme io e Akito
“Si, amico non mi dite che non avete ancora acceso la tv da quando vi siete svegliati! Non mi dite che non avete fatto altro che..”
Tsu sembra prenderci in giro io divento un peperone
“Tsu piantala! Non fare l’idiota” il tono di Akito non ammette repliche è in evidente imbarazzo.
“Aya per favore mi spieghi cosa dicono in tv? In realtà non abbiamo avuto tempo di accendere la tv, perché mia madre si è presentata come una furia qui, dopo aver letto la rivista che ci ritraeva e con tanto di luna di miele annessa!”
“Sana non so come ma hanno saputo che siete sposati da meno di un mese, non hanno detto come vi siete sposati ma hanno detto che il vostro è stato un matrimonio lampo, le foto dell’altra notte hanno fatto il giro di tutti i tg, dicono che non sappia il motivo di decidere di non partire per la luna di miele, però sembra che non vi stiate annoiando…”
l’ultima frase Aya la dice con un po’ d’imbarazzo e poi mi fa un sorriso che solo io riesco a leggere. È felice per me e Akito un po’ meno perché la mia prima volta sia finita sui giornali.
“Tutta colpa di Naozumi, è tornato Aya, ieri mattina si è presentato qui, voleva che andassi con lui a cercare casa, tsè, Akito è intervenuto e l’ha messo alla porta dicendogli che eravamo sposati, lui ha preso la volo l’occasione e ha fatto appostare un gruppo di giornalisti sotto casa e alla prima occasione ecco che ci ha venduti alle migliori testate. Credo che questo sia solo l’inizio della sua vendetta.”
“È tornato? Com’è possibile? Doveva restarci almeno altre 3 anni in carcere..”
Aya ha lo sguardo terrorizzato si avvicina e ci abbracciamo, lei sa tutto, sa cosa ho passato, sa di tutte le mie notti insonni, dei miei incubi, di tutte le mie lacrime.
“Ragazzi di cosa state parlando? Vorreste spiegarmi chi è che questo? E perché c’è l’ha tanto con Sana?”
“Tsu, siediti armati di pazienza che la storia è lunga. Ora ti racconto, lasciamo le ragazze sole andiamo in cucina. Sana ha bisogno di sfogarsi con un amica” Akito è dolcissimo, capisce sempre quand’è il momento di dire e quello di agire. Trascina il suo amico in cucina lasciandomi sola con Aya. Così gli racconto tutto quello che è successo nella giornata di ieri. Anche di ieri sera le racconto tutto. Della notte, dei miei pensieri, del risveglio, e  dell’arrivo di mia madre.    

   
 
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