Nice shock
3
I personaggi
di questa storia
appartengono tutti a J. K.
Rowling. Io li ho utilizzati solo per divertirmi e dilettare tutti quelli
che leggeranno questo breve racconto auto conclusivo. I fatti narrati di
seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.
Questa storia
è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato infranto.
AngéleJ e Phoebe80
Rigiro la zuppa di piselli
nella mia ciotola. Già non li amo molto, adesso, dopo quasi 15 volte che rigiro
il cucchiaio al suo interno, i piselli si sono completante spappolati,
tramutando quel composto in una poltiglia disgustosa solo a vederla.
Alzo lo sguardo, incontrando
quello chiaro di Ginny. Mi sorride, addentando un pezzo di pane. La invidio.
Anche con la bocca piena, ha sempre quel modo di fare così sexy, tranquillo e
piacevole. Ha la lunga chioma vermiglia sollevata in uno chignon dal quale
escono sfilacciati alcuni capelli rosso vino.
Inghiotte il boccone,
bevendo un lungo sorso di succo di zucca.
-Sai che mi devi raccontare
quello che è successo ieri.- mi dice allegra, togliendosi una ciocca dagli
occhi.
Mi stringo nelle spalle. Non
mi va molto. Lì per lì, fare quel che ho fatto era riuscito a trasmettermi un
brivido lunghissimo sulla schiena. Poi, il comportamento di Ron di quella sera
mi aveva deluso o meglio spento, facendomi tornare nel piattume. Era entrato
nella sala grande con la sua camicia bianca dalle maniche arrotolate fin sugli
avambracci, poco prima dei muscoli abbastanza sviluppati, si era seduto di
fronte a Ginny, incurante degli sguardi d’apprezzamento delle mie compagne di
stanza, Lavanda e Calì. Mi aveva accennato un sorriso stentato e non mi aveva
più dato attenzione.
-Forse è meglio di no.
Rischierei di aprire un libro che per il momento vorrei restasse chiuso.-
…Magari non se n’è accorto…
-Un libro…- riprende la mia
battuta Ginny.
Un leggero venticello arriva
dalle finestre e mi fa rabbrividire. Il cielo è molto strano oggi. Le nuvole
bianche e morbide si rincorrono nel blue.
-Oggi pomeriggio ti va di
venire con me ad Hogsmead? Ho bisogno di acquistare alcune penne d’oca.-
Mi volto, sorridendole. Mi
piacerebbe accompagnarla, ma devo studiare, ed ora è la giornata ideale per
farlo all’aria aperta.
Allontano la ciotola del mio
pranzo e mi alzo, caricandomi la borsa sulle spalle.
-Mi spiace, tesoro.- la
guardo inarcare un sopraciglio. –Ma oggi devo studiare. Sono un po’ indietro
con i compiti.-
Ginny scuote la testa,
inghiottendo un boccone di piselli. –Se tu sei indietro con i compiti allora
Ron non è mai partito…-
Ridacchio alla sua battuta,
richiudendomi il terzo bottone della camicia che si scioglie sempre. Non ho
capito se è l’asola troppo grande o il bottone troppo piccolo. Magari più tardi
vado a fare un giro nella sartoria.
-Comunque, se devi studiare,
vorrà dire che mi porterò dietro Harry.- i suoi occhi brillano, mentre le sue
guance morbide, spruzzate di lentiggini si colorano di un adorabile rosa scuro.
Anche quando arrossisce Ginny è sempre delicata.
-Ti prego non trattarlo
troppo male. Sai che gli piaci.- le dico, facendo una smorfia con le labbra.
-Io non lo tratto male…- mi
risponde, pulendosi le labbra con il tovagliolo. –Mi sto prendendo solo una
piccolissima rivincita. E’ divertente vederlo arrossire quando mi guarda.-
Scuoto la testa, rassegnata.
So che questa è una vendetta che in fondo si merita. Vedere Harry, però,
struggersi ogni volta che Ginny gli sorride, mi fa male al cuore.
-Va bene, però, non
esagerare.-
La mia amica butta giù un
sorso di acqua e alza una mano in segno di assenso. –Ok, capo Granger.-
Rido, indietreggiando di
qualche passo. –Va bene, io vado.-
…Stac…
Il terzo bottone si è
completamente staccato quando ho alzato il braccio per salutarla. Sono così
impegnata a cercare un rimedio che non mi accorgo che un ragazzo sta venendo
dalla parte opposta. Cammina, parlando con uno dei tassorosso.
Io ho la testa china, lui
pensa ad altro e alla fine ci finiamo addosso.
-Ahi!- dico, finendo a
terra. Alzo lo sguardo ed arrossisco come non mai. –Ron…- sussurro mentre lui
cerca di darmi una mano.
-Scusami, non ti avevo
vista…-
…Ma che bello…
-Oh, niente. Sono atterrata
sul morbido.- gli spiego, indicando la borsa dei libri che mi ha attutito la
caduta.
Ron mi sorride, fissandomi
per un solo interminabile attimo negli occhi. –Beh, sei stata salvata dalla
cultura…-
Abbasso lo sguardo,
arrossendo dieci volte di più di un pomodoro. –Già…-
-Ha…hai già pranzato.- mi
chiede insicuro, grattandosi la nuca.
Lo scruto e mi sembra di
scorgere, per un breve secondo, l’ombra di rossore intorno alle sue orecchie.
E’ strano. Distolgo i miei occhi dal suo
viso, inumidendomi le labbra.
-Sì, Ron.-
-Oh…-
Sembra quasi dispiaciuto. Mi
ciondolo sui piedi in silenzio, incerta sul come comportarmi. Ron è
monosillabico e non l’ho mai visto così. Sembra quasi trattenga il respiro.
Alzo di scatto la testa e lo
scopro osservarmi con un sorriso. Dio! Perché deve essere così bello? Mi gratto
il collo.
…Sa…
Divento rossa più di prima.
La sensazione che provo è terribile. Mi sento nuda di fronte a lui. Il mio
cuore palpita all’impazzata.
...Ron…
…sa…
Non può essere. Non deve
essere. Dormiva e non può essersi accorto di un lievissimo bacio. Mi porto una
mano alla bocca, reprimendo un conato di vomito.
-Tutto bene?-chiede,
vedendomi cambiare colore.
…Sa…
Alzo gli occhi, scrutandolo.
Non posso crederci. Mi sto sbagliando.
-Sì, sì…- gli rispondo in
fretta, cercando di oltrepassarlo.
-Vieni ad Hogsmead?- grida
quando mi allontano.
Mi giro appena, sussurrando
un leggero. –No, devo studiare.-
Percorro in pochi secondi lo
spazio che mi separa dalle porte della Sala grande, e con un sospiro provocato
dalla differenza di temperatura, mi immergo nella penombra tranquilla e sicura
dei corridoi, cercando di tranquillizzarmi.
…Sa…
Sono sdraiata sul prato
accanto alla quercia. L’odore dell’erba mi circonda, facendomi sentire parte
integrante della natura. Sento il vento passare tra le foglie dell’albero,
giocare con i miei capelli e regalarmi altri profumi lontani.
Il cielo è azzurro striato
da nuvole candide e spumeggianti, che deliziosamente si rincorrono
nell’immensità.
Le risate di alcuni ragazzi,
che stanno giocando a Quidditch nel campo
sull’altra riva, mi giungono ovattate e quasi irreali. Le acque del lago
suonano contro le sponde mentre con tranquillità il mio petto si alza ed
abbassa.
-Vuoi diventare parte
integrante del terreno?-
Riconosco la voce di Ron ed
il mio cuore, perde un battito. Mi sistemo la gonna che era scivolata oltre il
ginocchio e mi tiro a sedere. Striscio fino ad appoggiarmi al tronco
dell’albero.
-Posso sedermi?-
Ha i capelli bagnati tirati
all’indietro. Non l’avevo mai visto così carino. Le sue labbra sono invitanti:
rosse e ben disegnate. La cascata di lentiggini dà al suo viso un aspetto così
sbarazzino, da monello.
-Certo…- gli dico.
…Respira…
Deve essersi fatto una
doccia, perché profuma più del solito. La camicia è bianca e riflette la luce
solare, illuminandomi i boccoli. Gli dovrò sembrare uno spaventa passeri.
Lo sorprendo a fissarmi.
-Che c’è?- gli chiedo,
sentendo le mie guance andare a fuoco.
-Hmmm…- mi guarda ancora.
–Hai qualcosa che non quadra?-
…Hermione stai calma…
Ron alza una mano e, come
una foglia che cade dall’albero, me la passa sul corpo, senza mai carezzarmi.
Non riesco ad evitare di tremare.
Arriva alle mie guance
bollenti e me le sfiora appena con il suo dorso fresco. Socchiudo gli occhi: è
più forte di me.
-Ecco…- dice, dopo avermi
toccato i capelli. –Un filo d’erba, incastrato tra i tuoi ricci.-
Li riapro, rendendomi
finalmente conto della sua vicinanza.
-Grazie…-
Mi guarda negli occhi e ho
per la seconda volta nella giornata l’impressione di vederlo arrossire sulle
orecchie.
-Figurati.- getta il filo
d’erba, appoggiandosi al tronco.
Rimaniamo in silenzio ad
osservare la forma delle nuvole. Senza una parola. Sembra quasi che anche lui
trattenga il fiato. Io da parte mia sto in apnea.
-A cosa pensi?- mi chiede
dopo un po’. Si volta a guardami con un sorriso.
Chiudo gli occhi, cercando
di concentrarmi sulla risposta ed evitare di arrossire. Quando ride sembra un
angelo.
-A nulla.-
-Non è vero!- mi rimbecca,
subito. –Non puoi non pensare a nulla. Perché se non pensi a nulla, allora vuol
dire che hai un quoziente intellettivo pari a quello di Goyle e sappiamo che
nel tuo caso non è assolutamente vero.-
Inizia a fare una conferenza
sul mio quoziente intellettivo. Giuro, tira fuori centinaia di parole che mi
fanno venire un mal di testa. A metà discorso non lo seguo già più. Esasperata,
gli metto una mano sulla bocca.
-Va bene…- dico, guardandolo
negli occhi. –Pensavo a qualcosa.-
Sorride.
-A cosa?-
Ridacchio. –Non ho nessuna
intenzione di dirtelo.-
Mi guarda con malizia,
avvicinandosi. –Sì, che me lo dirai.-
-No.-
-Sì-
-No-
Mi si butta addosso,
iniziando a farmi il solletico dovunque. Inizio a ridere come una matta,
cercando di divincolarmi e tornare a respirare. Perdiamo l’equilibrio,
iniziando a rotolare sul prato. Non resisto.
-Va bene.- grido tra le
risate. –Te lo dico.-
Si ferma immediatamente e ci
ritroviamo sdraiati, l’uno sull’altra, nel parco di Hogwarts. I nostri visi
sono a pochissima distanza e i nostri nasi quasi si sfiorano. Sento il peso del
suo corpo opprimermi piacevolmente. Vorrei restare per sempre così. Stretta tra
le sua braccia, bisognosa di affetto.
Ora è palese. Ron è
arrossito.
Si tira su, sedendosi a
gambe incrociate sul prato.
-Allora?-
Mi tiro a sedere anch’io.
–Baci.-
-Cosa?- mi chiede,
voltandosi all’improvviso.
Sorrido, arrossendo come non
mai. –Pensavo ai baci.-
Ron mi guarda stralunato.
Sapevo che non dovevo dirglielo ma è così naturale essere sincera con lui.
-Uffa.- sbruffo, gattonando
di nuovo verso la quercia. -Intuivo, mi avresti guardato così!-
-No, no. Aspetta-
Mi volto ad ammirarlo.
–Perché pensavi ai baci?- ha
una voce strana nel pronunciare questa frase. E’ rauca e timorosa.
-Perché non ho mai avuto un
vero bacio.- gli spiego, sedendomi. –E’ un argomento sul quale non so nulla e
queste cose non si possono imparare dai libri. E’ tutta pratica.- rido,
arrossendo. –Sono sicura che quando mi fidanzerò, a 40 anni, il tipo mi lascerà
perché non lo so fare. Per non parlare del senso d’inferiorità che provo, ogni
volta che le altre ragazze ne parlano-
Ron mi si avvicina,
sedendosi a gambe incrociate di fronte. Devo essergli apparita come una disperata.
Un frustrata. Che vergogna!
-Innanzitutto, non credo tu
ti fidanzerai a 40 anni. Al massimo a 39.-
Rido.
-Poi, baciare non è così
difficile. Lo sanno fare tutti. Devi solo fare pratica ed essere rilassata
quando lo fai.-
Inarco un sopraciglio. –Sì,
rilassata. Ma per favore! Già l’idea mi
agita…-
Mi sorride. –Qui sta la
bravura del partner. Farti sentire a tuo agio. Ti va di fare una prova?-
Mi strangolo con la mia
saliva. –Oh, sì! Magari con un ranocchio del lago. Ne ho visto uno carinissimo,
qui sulla destra.-
-Hermione.-
Non avevo mai sentito il mio
nome pronunciato dalla voce di Ron con così tanta serietà. Mi si avvicina di
più.
-Il ranocchio sarei io.
Quindi non mi offendere.-
Sbarro gli occhi. Mi sta
offrendo di baciarlo?! Insomma un bacio vero e proprio.
-Ma sei matto?-
…Vuoi essere violentato?...
-No.-
…Sì…
-Ti sbaverei dovunque…-
…In realtà, già lo faccio…
-Ma che!-
…Ron…
-No, non posso!- dico,
arrossendo come una fragola.
-Hermione Jane Granger esigo
che tu mi dia un bacio. Ora.-
Lo guardo negli occhi.
-Cosa c’è hai paura
d’innamorarti di me?-
Quella sua domanda resta
sospesa nel vuoto. Innamorarmi di lui. Che stupido! Possibile che non se ne sia
accorto? Io mi sono completamente persa per lui dal primo giorno che l’ho
visto.
-No.-
-Bene, allora dammi un
bacio.-
Stringo i pugni,
inumidendomi le labbra. –Va bene. L’hai voluto tu.-
Mi inginocchio, gattonando
fino a raggiungerlo. Gli poggio le braccia sul collo. Il cuore mi batte come un
tamburo nel petto, le guance non hanno più un colore rosa da mezz’ora ormai. Le
mani sono sudate e mi sento inappropriata. Riconosco le sue dita appoggiarsi
sui miei fianchi e mi sento più sicura.
Anche lui è arrossito e
questo mi fa sentire meglio. Mi chino su di lui, sentendo il profumo dolciastro
del suo shampoo. Mi piace.
Mi massaggia con dolcezza la
schiena e mi sento protetta come non mai. Ormai, siamo vicinissimi: le nostre
labbra si sfiorano in un gioco di toccate, malizioso e incredibilmente sexy.
E’ lui che, alla fine, mi
bacia.
Le sue labbra s’incastrano
alle mie come un puzzle. Le muove con tanta bravura che mi fa venire voglia di
schiuderle. Nel frattempo, le mie mani si tuffano trai suoi capelli, mentre le
sue mi stringono sempre di più. Sento il suo alito fresco solleticarmi la
bocca. Improvvisamente, decido di cedere alla pressione gentilissima delle sue
labbra e dischiudere le mie. Il bacio diviene profondo e incredibilmente stravolgente.
Non si capisce bene dove finisce la sua bocca ed inizia la mia. Siamo un
tutt’uno di emozione.
Ron, senza preavviso, si
distacca. E’ rosso come non l’ho mai visto e gli occhi azzurri sono velati di
qualcosa che non conosco.
Sento le mie labbra pulsare.
-Sei… sei…- mi dice,
cercando di guardarmi in faccia. –Un talento naturale.-
Annuisco, alzandomi in
piedi. –A… anche tu.- sono ancora in trans.
-Ora sarà meglio tornare al
castello.- continua Ron senza accennare ad alzarsi.
-Ok.- mi gratto i capelli,
imbarazzata. –Grazie, eh?-
Senza aspettare una sua
risposta fuggo verso il castello. L’aria fresca mi frusta la faccia accaldata,
la corsa attutisce i battiti del mio cuore. I capelli svolazzano intorno al mio
viso e non riesco bene a focalizzare la realtà.
…Ho baciato Ron…
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Prova, prova?
*Angèle verifica il microfono*
Ehi, bimbi belli^_^.
Come va? A me non tanto bene. Sto vivendo un periodo
orrendo e come al solito quando vivo qualcosa di brutto faccio una sola cosa:
scrivo. E’ la mia valvola di sfogo e senza il mio computer non saprei come
fare.
Avete visto, che brava la mia amicissima Phoebina^_^?
Ha descritto un Ron perfetto, modestie a parte.
Spero che la mia Hermione abbia mantenuto il buon
livello della prima. Fatemi sapere cosa ne pensate, nel frattempo, cedo la
palla alla mia co-autrice, Phoebe per il IV chap.
A presto,
Angéle^_^
Per lo scorso capitolo ringrazio:
Maria chan: Sei stata la prima a recensire!! Beh direi che un
grazie è + che necessario! … direi che il capitolo appena letto è una risposta
+ che esaustiva alla tua domanda ehehe ;)
Daffydebb: Eh eh concordo pienamente l’amicizia è il bene +
prezioso! Sono felice che ti sia piaciuto il modo in cui ho descritto Ron e il
suo rapporto con Harry … ti dico la verità… non era nemmeno programmato la
storia ha preso vita da sola eheh! Spero anche per il prossimo capitolo di
essere all’altezza
Miciamao: ciao!! Si miciamao continua.., non so per quanto ma
continua!!! Spero proprio che questo capitoletto ti sia piaciuto! Io lo
ADORO!!! *_*
Fede: Felici di averti accontentata! Come ho già detto è
tutto merito di Angèle se ho scritto il capitolo ma è tutto merito mio …
(phoebe si complimenta con se stessa per il lavoro di convincimento riuscito) …
o meglio del mio lavoro di insistenza se ha accettato ehehe!!! Ma come le
vogliamo bene a Angèle?!?! SMACK a tutti!!!!
Lulu: Eccoti accontentata!!! Visto che capitoletto ha
sfornato la nostra autrice preferita? Io direi che anche se abbiamo ( si anche
io ho aspettato ehehe ) per il capitolo 3 ne è valsa la pena no? BESOS!!!!
AvaNa Kedavra: GRAZIEEEE!!!! A dire il vero non mi sento per nulla brava, tutt’altro ho
sempre avuto dei seri problemi nel mettere i miei pensieri su carta! Cmq sono
contentissima che ti piaccia e spero tanto, tanto di essere all’altezza di
questo capitolone!!! Kiss Kiss!!!
Phoebe^_^