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Autore: Angele87 e Phoebe80    11/05/2005    9 recensioni
Hermione sente l'apatia gravare sulla sua vita d'adolescente. L'amore di sempre per il suo amico Ron l'aiuterà a riprendersi. Come recitava una bella canzone di un cartone animato. "Un bacio rubato è qualcosa di più."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Nice shock

Nice shock

3

I personaggi di questa storia  appartengono tutti a J. K. Rowling. Io li ho utilizzati solo per divertirmi e dilettare tutti quelli che leggeranno questo breve racconto auto conclusivo. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di Harry Potter.

Questa storia è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato infranto.

 

AngéleJ e Phoebe80

 

 

Rigiro la zuppa di piselli nella mia ciotola. Già non li amo molto, adesso, dopo quasi 15 volte che rigiro il cucchiaio al suo interno, i piselli si sono completante spappolati, tramutando quel composto in una poltiglia disgustosa solo a vederla.

 

Alzo lo sguardo, incontrando quello chiaro di Ginny. Mi sorride, addentando un pezzo di pane. La invidio. Anche con la bocca piena, ha sempre quel modo di fare così sexy, tranquillo e piacevole. Ha la lunga chioma vermiglia sollevata in uno chignon dal quale escono sfilacciati alcuni capelli rosso vino.

Inghiotte il boccone, bevendo un lungo sorso di succo di zucca.

 

-Sai che mi devi raccontare quello che è successo ieri.- mi dice allegra, togliendosi una ciocca dagli occhi.

 

Mi stringo nelle spalle. Non mi va molto. Lì per lì, fare quel che ho fatto era riuscito a trasmettermi un brivido lunghissimo sulla schiena. Poi, il comportamento di Ron di quella sera mi aveva deluso o meglio spento, facendomi tornare nel piattume. Era entrato nella sala grande con la sua camicia bianca dalle maniche arrotolate fin sugli avambracci, poco prima dei muscoli abbastanza sviluppati, si era seduto di fronte a Ginny, incurante degli sguardi d’apprezzamento delle mie compagne di stanza, Lavanda e Calì. Mi aveva accennato un sorriso stentato e non mi aveva più dato attenzione.

 

-Forse è meglio di no. Rischierei di aprire un libro che per il momento vorrei restasse chiuso.-

 

…Magari non se n’è accorto…

 

 

-Un libro…- riprende la mia battuta Ginny.

 

Un leggero venticello arriva dalle finestre e mi fa rabbrividire. Il cielo è molto strano oggi. Le nuvole bianche e morbide si rincorrono nel blue.

 

-Oggi pomeriggio ti va di venire con me ad Hogsmead? Ho bisogno di acquistare alcune penne d’oca.-

 

Mi volto, sorridendole. Mi piacerebbe accompagnarla, ma devo studiare, ed ora è la giornata ideale per farlo all’aria aperta.

Allontano la ciotola del mio pranzo e mi alzo, caricandomi la borsa sulle spalle.

 

-Mi spiace, tesoro.- la guardo inarcare un sopraciglio. –Ma oggi devo studiare. Sono un po’ indietro con i compiti.-

 

Ginny scuote la testa, inghiottendo un boccone di piselli. –Se tu sei indietro con i compiti allora Ron non è mai partito…-

 

Ridacchio alla sua battuta, richiudendomi il terzo bottone della camicia che si scioglie sempre. Non ho capito se è l’asola troppo grande o il bottone troppo piccolo. Magari più tardi vado a fare un giro nella sartoria.

 

-Comunque, se devi studiare, vorrà dire che mi porterò dietro Harry.- i suoi occhi brillano, mentre le sue guance morbide, spruzzate di lentiggini si colorano di un adorabile rosa scuro. Anche quando arrossisce Ginny è sempre delicata.

 

-Ti prego non trattarlo troppo male. Sai che gli piaci.- le dico, facendo una smorfia con le labbra.

 

-Io non lo tratto male…- mi risponde, pulendosi le labbra con il tovagliolo. –Mi sto prendendo solo una piccolissima rivincita. E’ divertente vederlo arrossire quando mi guarda.-

 

Scuoto la testa, rassegnata. So che questa è una vendetta che in fondo si merita. Vedere Harry, però, struggersi ogni volta che Ginny gli sorride, mi fa male al cuore.

 

-Va bene, però, non esagerare.-

 

La mia amica butta giù un sorso di acqua e alza una mano in segno di assenso. –Ok, capo Granger.-

 

Rido, indietreggiando di qualche passo. –Va bene, io vado.-

 

…Stac…

 

Il terzo bottone si è completamente staccato quando ho alzato il braccio per salutarla. Sono così impegnata a cercare un rimedio che non mi accorgo che un ragazzo sta venendo dalla parte opposta. Cammina, parlando con uno dei tassorosso.

 

Io ho la testa china, lui pensa ad altro e alla fine ci finiamo addosso.

 

-Ahi!- dico, finendo a terra. Alzo lo sguardo ed arrossisco come non mai. –Ron…- sussurro mentre lui cerca di darmi una mano.

 

-Scusami, non ti avevo vista…-

 

…Ma che bello…

 

-Oh, niente. Sono atterrata sul morbido.- gli spiego, indicando la borsa dei libri che mi ha attutito la caduta. 

 

Ron mi sorride, fissandomi per un solo interminabile attimo negli occhi. –Beh, sei stata salvata dalla cultura…-

 

Abbasso lo sguardo, arrossendo dieci volte di più di un pomodoro. –Già…-

 

-Ha…hai già pranzato.- mi chiede  insicuro, grattandosi la nuca.

Lo scruto e mi sembra di scorgere, per un breve secondo, l’ombra di rossore intorno alle sue orecchie. E’ strano.  Distolgo i miei occhi dal suo viso, inumidendomi le labbra.

 

-Sì, Ron.-

 

-Oh…-

 

Sembra quasi dispiaciuto. Mi ciondolo sui piedi in silenzio, incerta sul come comportarmi. Ron è monosillabico e non l’ho mai visto così. Sembra quasi trattenga il respiro.

Alzo di scatto la testa e lo scopro osservarmi con un sorriso. Dio! Perché deve essere così bello? Mi gratto il collo.

 

…Sa…

 

Divento rossa più di prima. La sensazione che provo è terribile. Mi sento nuda di fronte a lui. Il mio cuore palpita all’impazzata.

 

...Ron…

…sa…

 

Non può essere. Non deve essere. Dormiva e non può essersi accorto di un lievissimo bacio. Mi porto una mano alla bocca, reprimendo un conato di vomito.

 

-Tutto bene?-chiede, vedendomi cambiare colore.

 

…Sa…

 

Alzo gli occhi, scrutandolo. Non posso crederci. Mi sto sbagliando.

 

-Sì, sì…- gli rispondo in fretta, cercando di oltrepassarlo.

 

-Vieni ad Hogsmead?- grida quando mi allontano.

 

Mi giro appena, sussurrando un leggero. –No, devo studiare.-

 

Percorro in pochi secondi lo spazio che mi separa dalle porte della Sala grande, e con un sospiro provocato dalla differenza di temperatura, mi immergo nella penombra tranquilla e sicura dei corridoi, cercando di tranquillizzarmi.

 

…Sa…

 

 

Sono sdraiata sul prato accanto alla quercia. L’odore dell’erba mi circonda, facendomi sentire parte integrante della natura. Sento il vento passare tra le foglie dell’albero, giocare con i miei capelli e regalarmi altri profumi lontani.

Il cielo è azzurro striato da nuvole candide e spumeggianti, che deliziosamente si rincorrono nell’immensità.

 

Le risate di alcuni ragazzi, che stanno giocando a Quidditch nel campo  sull’altra riva, mi giungono ovattate e quasi irreali. Le acque del lago suonano contro le sponde mentre con tranquillità il mio petto si alza ed abbassa.

 

-Vuoi diventare parte integrante del terreno?-

 

Riconosco la voce di Ron ed il mio cuore, perde un battito. Mi sistemo la gonna che era scivolata oltre il ginocchio e mi tiro a sedere. Striscio fino ad appoggiarmi al tronco dell’albero.

 

-Posso sedermi?-

 

Ha i capelli bagnati tirati all’indietro. Non l’avevo mai visto così carino. Le sue labbra sono invitanti: rosse e ben disegnate. La cascata di lentiggini dà al suo viso un aspetto così sbarazzino, da monello.

 

-Certo…- gli dico.

 

…Respira…

 

Deve essersi fatto una doccia, perché profuma più del solito. La camicia è bianca e riflette la luce solare, illuminandomi i boccoli. Gli dovrò sembrare uno spaventa passeri.

Lo sorprendo a fissarmi.

 

-Che c’è?- gli chiedo, sentendo le mie guance andare a fuoco.

 

-Hmmm…- mi guarda ancora. –Hai qualcosa che non quadra?-

 

…Hermione stai calma…

 

Ron alza una mano e, come una foglia che cade dall’albero, me la passa sul corpo, senza mai carezzarmi. Non riesco ad evitare di tremare.

Arriva alle mie guance bollenti e me le sfiora appena con il suo dorso fresco. Socchiudo gli occhi: è più forte di me.

 

-Ecco…- dice, dopo avermi toccato i capelli. –Un filo d’erba, incastrato tra i tuoi ricci.-

 

Li riapro, rendendomi finalmente conto della sua vicinanza.

 

-Grazie…-

 

Mi guarda negli occhi e ho per la seconda volta nella giornata l’impressione di vederlo arrossire sulle orecchie.

 

-Figurati.- getta il filo d’erba, appoggiandosi al tronco.

 

Rimaniamo in silenzio ad osservare la forma delle nuvole. Senza una parola. Sembra quasi che anche lui trattenga il fiato. Io da parte mia sto in apnea.

 

-A cosa pensi?- mi chiede dopo un po’. Si volta a guardami con un sorriso.

 

Chiudo gli occhi, cercando di concentrarmi sulla risposta ed evitare di arrossire. Quando ride sembra un angelo.

 

-A nulla.-

 

-Non è vero!- mi rimbecca, subito. –Non puoi non pensare a nulla. Perché se non pensi a nulla, allora vuol dire che hai un quoziente intellettivo pari a quello di Goyle e sappiamo che nel tuo caso non è assolutamente vero.-

 

Inizia a fare una conferenza sul mio quoziente intellettivo. Giuro, tira fuori centinaia di parole che mi fanno venire un mal di testa. A metà discorso non lo seguo già più. Esasperata, gli metto una mano sulla bocca.

 

-Va bene…- dico, guardandolo negli occhi. –Pensavo a qualcosa.-

 

Sorride.

 

-A cosa?-

 

Ridacchio. –Non ho nessuna intenzione di dirtelo.-

 

Mi guarda con malizia, avvicinandosi. –Sì, che me lo dirai.-

 

-No.-

 

-Sì-

 

-No-

 

Mi si butta addosso, iniziando a farmi il solletico dovunque. Inizio a ridere come una matta, cercando di divincolarmi e tornare a respirare. Perdiamo l’equilibrio, iniziando a rotolare sul prato. Non resisto.

 

-Va bene.- grido tra le risate. –Te lo dico.-

 

Si ferma immediatamente e ci ritroviamo sdraiati, l’uno sull’altra, nel parco di Hogwarts. I nostri visi sono a pochissima distanza e i nostri nasi quasi si sfiorano. Sento il peso del suo corpo opprimermi piacevolmente. Vorrei restare per sempre così. Stretta tra le sua braccia, bisognosa di affetto.

 

Ora è palese. Ron è arrossito.

Si tira su, sedendosi a gambe incrociate sul prato.

 

-Allora?-

 

Mi tiro a sedere anch’io. –Baci.-

 

-Cosa?- mi chiede, voltandosi all’improvviso.

 

Sorrido, arrossendo come non mai. –Pensavo ai baci.-

 

Ron mi guarda stralunato. Sapevo che non dovevo dirglielo ma è così naturale essere sincera con lui.

 

-Uffa.- sbruffo, gattonando di nuovo verso la quercia. -Intuivo, mi avresti guardato così!-

 

-No, no. Aspetta-

 

Mi volto ad ammirarlo.

–Perché pensavi ai baci?- ha una voce strana nel pronunciare questa frase. E’ rauca e timorosa.

 

-Perché non ho mai avuto un vero bacio.- gli spiego, sedendomi. –E’ un argomento sul quale non so nulla e queste cose non si possono imparare dai libri. E’ tutta pratica.- rido, arrossendo. –Sono sicura che quando mi fidanzerò, a 40 anni, il tipo mi lascerà perché non lo so fare. Per non parlare del senso d’inferiorità che provo, ogni volta che le altre ragazze ne parlano-

 

Ron mi si avvicina, sedendosi a gambe incrociate di fronte. Devo essergli apparita come una disperata. Un frustrata. Che vergogna!

 

-Innanzitutto, non credo tu ti fidanzerai a 40 anni. Al massimo a 39.-

 

Rido.

 

-Poi, baciare non è così difficile. Lo sanno fare tutti. Devi solo fare pratica ed essere rilassata quando lo fai.-

 

Inarco un sopraciglio. –Sì, rilassata.  Ma per favore! Già l’idea mi agita…-

 

Mi sorride. –Qui sta la bravura del partner. Farti sentire a tuo agio. Ti va di fare una prova?-

 

Mi strangolo con la mia saliva. –Oh, sì! Magari con un ranocchio del lago. Ne ho visto uno carinissimo, qui sulla destra.-

 

-Hermione.-

 

Non avevo mai sentito il mio nome pronunciato dalla voce di Ron con così tanta serietà. Mi si avvicina di più.

 

-Il ranocchio sarei io. Quindi non mi offendere.-

 

Sbarro gli occhi. Mi sta offrendo di baciarlo?! Insomma un bacio vero e proprio.

 

-Ma sei matto?-

 

…Vuoi essere violentato?...

 

-No.-

 

…Sì…

 

-Ti sbaverei dovunque…-

 

…In realtà, già lo faccio…

 

-Ma che!-

 

…Ron…

 

-No, non posso!- dico, arrossendo come una fragola.

 

-Hermione Jane Granger esigo che tu mi dia un bacio. Ora.-

 

Lo guardo negli occhi.

 

-Cosa c’è hai paura d’innamorarti di me?-

 

Quella sua domanda resta sospesa nel vuoto. Innamorarmi di lui. Che stupido! Possibile che non se ne sia accorto? Io mi sono completamente persa per lui dal primo giorno che l’ho visto.

 

-No.-

 

-Bene, allora dammi un bacio.-

 

Stringo i pugni, inumidendomi le labbra. –Va bene. L’hai voluto tu.-

 

Mi inginocchio, gattonando fino a raggiungerlo. Gli poggio le braccia sul collo. Il cuore mi batte come un tamburo nel petto, le guance non hanno più un colore rosa da mezz’ora ormai. Le mani sono sudate e mi sento inappropriata. Riconosco le sue dita appoggiarsi sui miei fianchi e mi sento più sicura.

 

Anche lui è arrossito e questo mi fa sentire meglio. Mi chino su di lui, sentendo il profumo dolciastro del suo shampoo. Mi piace.

 

Mi massaggia con dolcezza la schiena e mi sento protetta come non mai. Ormai, siamo vicinissimi: le nostre labbra si sfiorano in un gioco di toccate, malizioso e incredibilmente sexy.

 

E’ lui che, alla fine, mi bacia.

 

Le sue labbra s’incastrano alle mie come un puzzle. Le muove con tanta bravura che mi fa venire voglia di schiuderle. Nel frattempo, le mie mani si tuffano trai suoi capelli, mentre le sue mi stringono sempre di più. Sento il suo alito fresco solleticarmi la bocca. Improvvisamente, decido di cedere alla pressione gentilissima delle sue labbra e dischiudere le mie. Il bacio diviene profondo e incredibilmente stravolgente. Non si capisce bene dove finisce la sua bocca ed inizia la mia. Siamo un tutt’uno di emozione.

 

Ron, senza preavviso, si distacca. E’ rosso come non l’ho mai visto e gli occhi azzurri sono velati di qualcosa che non conosco.

Sento le mie labbra pulsare.

 

-Sei… sei…- mi dice, cercando di guardarmi in faccia. –Un talento naturale.-

 

Annuisco, alzandomi in piedi. –A… anche tu.- sono ancora in trans.

 

-Ora sarà meglio tornare al castello.- continua Ron senza accennare ad alzarsi.

 

-Ok.- mi gratto i capelli, imbarazzata. –Grazie, eh?-

 

Senza aspettare una sua risposta fuggo verso il castello. L’aria fresca mi frusta la faccia accaldata, la corsa attutisce i battiti del mio cuore. I capelli svolazzano intorno al mio viso e non riesco bene a focalizzare la realtà.

 

…Ho baciato Ron…

 

 ________________________________________________________________________

      

Prova, prova?

*Angèle verifica il microfono*

 

Ehi, bimbi belli^_^.

Come va? A me non tanto bene. Sto vivendo un periodo orrendo e come al solito quando vivo qualcosa di brutto faccio una sola cosa: scrivo. E’ la mia valvola di sfogo e senza il mio computer non saprei come fare.

Avete visto, che brava la mia amicissima Phoebina^_^? Ha descritto un Ron perfetto, modestie a parte.

Spero che la mia Hermione abbia mantenuto il buon livello della prima. Fatemi sapere cosa ne pensate, nel frattempo, cedo la palla alla mia co-autrice, Phoebe per il IV chap.

 

A presto,

Angéle^_^

 

Per lo scorso capitolo ringrazio:

 

Maria chan: Sei stata la prima a recensire!! Beh direi che un grazie è + che necessario! … direi che il capitolo appena letto è una risposta + che esaustiva alla tua domanda ehehe ;)

 

Daffydebb: Eh eh concordo pienamente l’amicizia è il bene + prezioso! Sono felice che ti sia piaciuto il modo in cui ho descritto Ron e il suo rapporto con Harry … ti dico la verità… non era nemmeno programmato la storia ha preso vita da sola eheh! Spero anche per il prossimo capitolo di essere all’altezza

 

Miciamao: ciao!! Si miciamao continua.., non so per quanto ma continua!!! Spero proprio che questo capitoletto ti sia piaciuto! Io lo ADORO!!! *_*

 

Fede: Felici di averti accontentata! Come ho già detto è tutto merito di Angèle se ho scritto il capitolo ma è tutto merito mio … (phoebe si complimenta con se stessa per il lavoro di convincimento riuscito) … o meglio del mio lavoro di insistenza se ha accettato ehehe!!! Ma come le vogliamo bene a Angèle?!?! SMACK a tutti!!!!

 

Lulu: Eccoti accontentata!!! Visto che capitoletto ha sfornato la nostra autrice preferita? Io direi che anche se abbiamo ( si anche io ho aspettato ehehe ) per il capitolo 3 ne è valsa la pena no? BESOS!!!!

 

AvaNa Kedavra:  GRAZIEEEE!!!! A dire il vero non mi sento per nulla brava, tutt’altro ho sempre avuto dei seri problemi nel mettere i miei pensieri su carta! Cmq sono contentissima che ti piaccia e spero tanto, tanto di essere all’altezza di questo capitolone!!! Kiss Kiss!!!

 

Phoebe^_^  

 

  
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