Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: Ela Pink    27/04/2020    2 recensioni
“Quando senti il mio calore, guarda dentro ai miei occhi, è dove i miei demoni si celano. Non avvicinarti troppo, è buio dentro.“
“Penso conosciate tutti la leggenda del filo rosso, quella dell’anima gemella; questa leggenda narra che ogni persona viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che unisce due anime gemelle. Dicono che questo filo rosso sia invisibile, lunghissimo e indistruttibile; però essendo molto lungo tende ad aggrovigliarsi, creando intrecci e nodi che portano difficoltà alle due anime fino al momento di congiungersi.
Fino all’anno scorso avrei riso davanti un discorso del genere, ma adesso sono proprio io a dire che i nodi del mio filo rosso si sono ufficialmente sciolti il 6 Marzo 2017.
Anche se il nostro destino è già scritto, ricordate che ognuno di noi può cambiarlo.“
-
Che cos'è esattamente l'amore? L'amore può avere diverse forme, può essere astratto e concreto. Nel caso dei nostri due protagonisti ha l'immagine di una borsa.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Ciao a tutti yujin!
 Non mi sono presentata nell'introduzione, beh si può sempre rimediare!
Io sono Michela, ho 20 anni e abito in Sicilia.
Sono un'amante del Sol Levante e soprattutto degli anime e manga.
Ho scritto tante ff su Sana ed Heric ma mai pubblicate oppure volevo pubblicarle ma non lo facevo per paura di avere il blocco dello scrittore, adesso sto cercando di impegnarmi quindi spero di non deludere né voi né me.
Questo è un nuovo mondo di Kodocha, riparte da zero, hanno 16 anni e non si sono mai incontrari prima d'ora (o almeno non fisicamente - non spoilero tranquilli u.u - ).
La storia è incentrata sul loro amore, ma sono presenti altri valori che dovrete scoprire voi leggendo e col tempo.
Adesso basta chiacchere e vi lascio alla lettura!
La vostra, Ela.
 

Pov. Rossana.
“Ciao, sei nuova?“
“Ma io so chi sei!“
“Anch'io, sei Rossana, l'attrice!“
In men che non si dica mi trovai circondata da tutte le ragazze della classe che ridevano e urlavano.
Cominciamo bene, anzo no, benissimo.
Notai che il gruppo maschile si riunì intorno al ragazzo che fino a due secondi prima sembrava essere indisparte e quest'ultimo posò gli occhi su di me, squadrandomi da cima a fondo.
Che nervi.
“Ciao ragazze, è un piacere conoscervi! Sarà meglio fare le presentazioni una volta sedute però!“ mi rivolsi con un sorriso.
“La vedo difficile, stavamo litigando appunto per questo“
L'insegnante, che nel frattempo aveva terminato di piangere, si avvicinò a noi.
“Tu devi essere la nuova arrivata, benvenuta tesoro!“
Era di bell'aspetto e sembrava anche di animo gentile.
“Ehy rossa, fossi in te cambierei classe!“ disse una voce maschile ridendo.
“Chiudi il becco George! Non dargli retta, sono solo dei bulli rozzi e maleducati!“ rispose una ragazzina dai capelli castano scuro sorridendomi.
 “Hai detto bulli?“ chiesi e lei annuì col capo.
Ora ho capito! Allora quello laggiù in fondo deve essere il capogruppo! Tutto questo è a causa sua quindi. Eh no carissimo, non mi rovinerai l'anno scolastico! 
Andai incontro uno dei tanti banchi sparpagliati e lo trascinai fino al centro dell'aula sedendomi, sotto lo sguardo di tutti.
“Che aspettate? Prendetene anche voi uno, almeno iniziamo la lezione, no?“
Le ragazze lanciarono uno sguardo assassino agli altri in fondo, poi andarono a sedersi nei propri posti.
Improvvisamente mi ritrovai piena e zuppa di acqua, dalla testa ai piedi.
“Prendilo come un regalo di benvenuto!“ disse una voce roca e ferma, facendo ridere il resto del suo gruppo.
Lurido bastardo.
“Bravissimo Heric, dammi il cinque!“
Mi alzai dal banco furiosa e andai incontro a quell'arrogante coi pugni chiusi.
Pian piano che mi avvicinavo però non potei fare a meno di notare che la bellezza non gli mancava: aveva i capelli biondi con qualche ciuffo che ricadeva davanti agli occhi, labbra carnose e gli occhi..color ambra; mi soffermai qualche secondo ad osservalo nei suoi occhi cupi e freddi, mi terrorizzavano ma allo stesso tempo mi ipnotizzavano. I miei occhi esplorarono il suo corpo da fuori, aveva la divisa scolastica ma era evidente che era messo piuttosto bene.
When you feel my heat,
look into my eyes.
It's where my demons hide,
don't get too close,
it's dark inside
.

Riprediti prima che-
“Ti piace quello che vedi eh“ disse lui con un ghigno, facendomi leggermente arrossire.
Ecco, lo sapevo.
“Beh, si vede, sei tutta bagnata!“ continuò, facendo scoppiare a ridere i suoi scagnozzi.
Ooouch!
“Ahia! Ma sei matta?!“ mi urlò contro il biondino, toccandosi il punto dolente.
“Volevo ricambiare il regalo di benvenuto..il mio piko chiede se vi rincontrerete molto presto e credo proprio di si!“ risposi fiera di me ridendo di scherno, poi tornai al mio posto.
“Possiamo procedere con la lezione adesso!“
Nelle tre ore successive facemmo lezione solo noi ragazze e l'insegnante, Heric e i suoi tirapiedi erano messi per conto loro.
E' stata una mancanza di rispetto ma per lo meno avevano smesso di disturbare.
Credevo ci volesse di più per far tacere quello lì. mi ritrovai a pensare, mentre mi voltavo verso il capobullo.
Ero sempre più convinta che fosse proprio un gran bel ragazzo, peccato per la personalità. Quello che mi aveva più catturata in lui erano gli occhi: avevano un'aria tenebrosa ma allo stesso tempo attiravano come il magnete. Per un momento, mentre ero di fronte a lui,  il suo sguardo mi scaturì la pelle d'oca e non mi era mai successo prima d'ora, neanche con i miei due ex fidanzati.
Quando il suo sguardo incontrò il mio, mi voltai immediatamente verso il mio pranzo, imbarazzata.
“Ciao!“ dissero all'unisono delle voci.
Alzai il capo e trovai delle ragazze che mi sorridevano.
“Ciao!“ salutai anch'io sorridendo.
Presero tre sedie e si sedettero accanto a me.
“Io sono Alyssa!“
“Margaret!“
“Funny!“
Erano tre ragazze carine e sembravano anche simpatiche, l'utima però aveva un accento diverso.
“Io sono Rossana ma per gli amici Sana!“
“Sei stata tosta prima!“
“E' vero, Margaret ha ragione, mai nessuno è riuscito a zittire Heric in quel modo!“
“Grazie ragazze..è raro che mi faccia mettere i piedi in testa da qualcuno, è il mio carattere. Tra l'altro non mi è sembrato giusto il loro comportamento nei vostri confronti“
“Noi ormai ci siamo abituate, è dall'inizio della scuola fanno così“ disse Funny.
“Comunque..come mai hai scelto di frequentare questa scuola? Noi sapevamo fossi a New York“ chiese l'altra ragazza.
“Vedi Margaret..prima di partire per gli Stati Uniti frequentavo una scuola normale, mi è sempre piaciuto stare in contatto con i miei simili e non studiare a casa con un insegnante. Quando mi sono trasferita andava tutto bene, poi sono successe delle cose e..“
“..e..“ mi incitarono.
Guarda un pò che curiose. sorrisi senza rendermene conto, eravamo più simili di quanto pensassi.
“Dopo un pò mi mancava la mia mamma, la mia casa, la mia città. Quindi sono tornata!“ risposi abbassando lo sguardo.
“Meglio per noi no? Abbiamo conosciuto una nuova amica!“ disse Funny.
“Certo!“ dissi sorridendo.
Amica..questa parola emana un dolce suono.
“Uhm ragazze, stavo pensando, perché oggi non andiamo a fare compere?“ chiese Alyssa.
“Si!“ rispondemmo all'unisono io e le altre due ragazze.
Nel frattempo qualcuno si stava divertendo a bruciarmi la schiena.
“Sono a casaaa!“
“Ciao figliola, allora com'è andata?“
“Tutto sommato bene“ risposi raggiungendo il soggiorno dove mia madre era con il suo scoiattolino.
“E' successo qualcosa?“
“Ci sono dei bulli in classe mia e oggi mi sono scontrata con uno di loro“
“COME SAREBBE  A DIRE DEI BULLI? PERCHE' NON MI HAI DETTO NULLA?“ urlò Robby impanicato.
Mia madre diede un colpo in testa col piko al mio manager e poi riprese a parlare con me.
“Eh dimmi, come si chiama questo ragazzo?“ chiese mentre tornava al suo posto.
“Si chiama Heric“ risposi mentre prendevo posto accanto a lei.
“Che colore sono i suoi capelli? E il suo colore preferito?“
“Mamma!“ stava usando la macchina della personalità.
“L'ho conosciuto solo qualche ora fa, non so un bel niente di lui. Anzi una cosa la so, è un super arrogante e un pallone gonfiato!“ risposi riempendo d'aria le mie guance.
“Non è carino criticare il libro dalla copertina Sana“ la sua risposta mi spiazzò, che Heric potesse essere un ragazzo opposto di quello che vuole far credere?
E anche se fosse non sono affari che mi riguardano.
“In compenso mi sono fatta delle nuove amiche! Anzi, fra poco dovrei vedermi con loro“ dissi guardando il mio orologio da polso.
“Magari in questi giorni te le presento. Ora vado a cambiarmi!“ continuai a dirle, poi corsi di sopra.
Quel giorno non c'era molto freddo, quindi optai: per dei jeans chiari a zampa di elefante, maglietta a maniche corte rosa antico, sopra il giubbotto di pelle nero e sotto converse alte nere del medesimo colore - che indosso una volta giù -; presi i primi ciuffi davanti dei capelli e li portai indietro in modo da legarli con un fiocco nero e venendo fuori una mezzacoda; misi la mia BB cream, fard molto leggero, mascara allungante e burrocacao.
“Pronta!“ poi presi la mia borsa a tracolla per il cambio della palestra dopo - avevo deciso di ritornare in palestra, però questa volta non per la danza - , il mio cellulare  e scesi giù.
“Ci vediamo stasera!“ dissi, poi uscì di casa e raggiunsi il centro di Tokyo, che da me erano dieci minuti a piedi.
L'appuntamento era alle 16:30 ed erano le 16:45.
Solita ritardataria, uffa.
“Eccomi! Scusate per il ritardo!“
“Sana! Pensavamo non arivassi più!“
“Eh no! Purtroppo essere sempre in ritardo è la mia specialità ma non salto mai un incontro!“ risposi all'esclamazione di Alyssa.
Vedendole fuori scuola potei notare che avevano gusti diversi fra di loro: Alyssa aveva un gonna lunga rosa, maglietta bianca sopra e infine un cappottino beige; Margaret aveva jeans attillati neri, sopra una maglietta verde e giubbotto di pelle nero; Funny aveva una salopette a gonna con sotto gli anfibi.
“Stai benissimo!“ dissero all'unisono.
“La stessa cosa vale per voi! Su, adesso andiamo!“ risposi e le presi a braccetto.
“Aaaah, ci voleva proprio questa giornata!“ disse Funny con il suo accento.
“Uhm, ma tu da dove vieni?“ chiesi mentre masticavo il biscotto gelato.
“Oh, lo hai notato da come parlo, vero?“ io sorrisi e annuì col capo.
“Da Osaka, ho abitato lì per un paio d'anni“
“Uhm, capisco!“
“Questo gelato è così delizioso..non riesco a toglierlo dalla bocca!“
“Hai ragione Margaret! E' proprio buono!“
“Ragazze quando finiamo mi accompagnate nel negozio di gioccatoli qui vicino? Volevo prendere qualcosa per il mio fratellino Dakota che fra pochi giorni compie gli anni“
“Che bello Margaret, hai un fratellino!“ dissi contenta per lei, ne ho sempre desiderato uno.
Poi mi alzai dalla sedia per buttare nel cestino il tovagliolo, poi torn-
Boom, mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ mugugnai massaggiandomi il lato B.
Alzai il volto e vidi di fronte a me una persona con un passamontagna che mi guardava scioccato.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ gli urlai.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo profumo.
Profumo maschile.
Feci per alzarmi ma mi bloccai quando guardai i suoi occhi: ambra.
L'immagine del volto di Heric mi comparve davanti ma cercai di scacciarlo via.
Il ladro si alzò, prese qualcosa da terra e corse via.
Le mie tre nuove amiche, nel frattempo, erano venute incontro a me per aiutarmi.

 

“Bentornata Sana! Che bello rivederti!“ mi salutò il mio istruttore abbracciandomi una volta arrivata in palestra.
“Ciao Derek! Quanto tempo!“ ricambiai.
“Corro a cambiarmi e torno!“
Andai nel mio spogliatoio e aprì la borsa..
“COSA CI FA UN DINOSAURO QUI' DENTRO? DOV'E' FINITA LA MIA ROBA?“


 
“Sono a casa!“ gridai una volta entrata in casa.
Ooouch.
“Non urlare in questo modo signorina!“
“Ops, scusa mamma!“ dissi ridendo.
“Sei in tempo per la cena. Su, vatti a cambiare, ti aspettiamo!“
“Va bene!“ risposi dandole un bacio in guancia.
Cavolo, quel piko fra proprio male!
Corsi in camera e lanciai la borsa sul letto.
“Com'è possibile una cosa del genere?! Lì dentro c'erano tutti i miei documenti e i miei soldi!“ imprecai disperata.
Ho sempre avuto io la borsa con me, chi avre....
Flashback
Boom, mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ mugugnai massaggiandomi il lato B.
Alzai il volto e vidi di fronte a me una persona con un passamontagna che mi guardava scioccato.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ gli urlai.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo profumo.
Profumo maschile.
Feci per alzarmi ma mi bloccai quando guardai i suoi occhi: ambra.
L'immagine del volto di Heric mi comparve davanti ma cercai di scacciarlo via.
Il ladro si alzò, prese qualcosa da terra e corse via.
Fine Flashback.
“NOOOOO!“
Fine Pov. Sana.
   
 
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