Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: ReginadeiSogni    27/04/2020    6 recensioni
< Si sono Akito il fratello di Natzumi, ma penso che tu lo sappia già! > rispose lui freddo e distaccato, girandosi verso la chiesa. I suoi occhi si bloccarono sull’immagine dei due sposi felici che sorridevano, per il riso che la gente tirava addosso a loro. Tra quelle grida mancava la risata della sua Sana, mancava lei con la sua chioma ramata e il suo dolce profumo.
“Oh Sana.. mi senti? Ho bisogno di Te…” pensò Akito guardando il cielo.
****
Nello stesso momento due occhi color cioccolato stavano fissando lo stesso cielo, per un attimo avvertì un brivido e poggiò la mano al cuore, come se quella richiesta fosse arrivata fino a lei. Ma nessuno dei due poteva sapere che, le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Natsumi Hayama/Nelly, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Akito quella mattina si risvegliò nella sua macchina, la luce del sole lo riportò alla realtà, e quando riprese il controllo di se stesso iniziò a ricordare il giorno precedente, e del perché si trovava di fronte a casa di Sana. Doveva assolutamente chiedere perdono a Reira per il suo comportamento,non gli piaceva la persona che stava diventando. Avrebbe tanto voluto darle una possibilità, ma Sana era lì fuori da qualche parte non poteva ricominciare una nuova vita, poteva solo procedere a piccoli passi verso di lei, sperando di trovarla prima o poi, e Reira non meritava tutto questo fardello, avrebbe trovato un uomo che l'avrebbe amata e rispettata, ma non poteva essere lui.

Una volta arrivato a casa si fece una doccia rigenerante, e decise che forse andare in palestra e fare un po' di allenamento lo avrebbe aiutato ad allontanare i brutti pensieri.

 

< Buongiorno Hayama, finalmente ti sei degnato di venire a lavoro.>. 

Lui e Fuka avevano deciso di aprire la palestra insieme, per passare la loro più grande passione alle altre persone, ma una cosa avevano messo in chiaro che ognuno avrebbe fatto ciò che voleva e non dovevano dare spiegazioni delle loro giornate.

< Credo di non doverti dare spiegazioni, quindi buon lavoro>.

Fuka ormai lo conosceva molto bene, aveva avuto un altra nottata no, ma come sempre nascondeva i propri sentimenti e lei come tutti i suoi amici compresa la sua famiglia, non sapevano più cosa fare. In tutti i modi possibili avevano cercato Sana, ma nulla portava verso di lei. Misako e Rei erano persone molto importanti avevano sicuramente fatto di tutto per sparire e non farsi trovare, ma la rabbia che provava verso di loro era immensa. Avevano deciso per Sana, non le avevano dato modo di ricordare insieme alle persone che l'amavano, e a lei mancava così tanto. Era così brava a nasconderlo, sorrideva lavorava duro, ma dentro quella perdita la spezzava in due. Quindi poteva capire come l'uomo che stava osservando dalla vetrata in quel momento, fosse così solo e perso nel dolore. Doveva fare qualcosa, ma cosa?

 

                                                                                  *****

Si Fuka doveva fare qualcosa, ma ancora non sapeva che cosa. Erano andanti avanti con le loro vite, e doveva ammettere che in quel periodo non l'avevano più cercata, un po per la vita frenetica di tutti i giorni, un po perché non avevano mai trovato nulla che avesse dato a loro speranza di dove Sana potesse essere. Guardava Akito mentre si allenava, sembrava forte ma sapeva che dentro era a pezzi come non lo aveva mai visto. Sbuffando si andò a sedere e cominciò per l'ennesima volta a scorrere sui social, nella speranza di trovare qualcosa che riaccendesse la speranza, e mentre il suo dito scorreva, forse il destino stufo di giocare con le loro vite, apparve la foto di una ragazza bionda con i capelli a caschetto e la frangia, che sorrideva verso l'obbiettivo. Chiunque poteva vedere una bella ragazza e basta, ma per Fuka non era solo quello , perché quel viso le era così famigliare. 

Si alzò di scatto dalla sedia e iniziò a scorrere il profilo della persona che l'aveva messa, cercando altre foto ma non trovò nulla. 

< Fuka hai visto un fantasma? >. 

Akito l'aveva vista saltare dalla sedia come una pazza e camminare avanti e indietro per la sala, e voleva capire cosa fosse successo. Era abituato alla pazzia della sua amica, ma il viso pallido e gli occhi spalancati l'avevano incuriosito. 

< Mutsui? >

Gridò più forte. 

Fuka quando si rese conto che Akito era lì appoggiato alla scrivania e la guardava con un punto interrogativo in viso, si bloccò all'improvviso. Era stata beccata, e ora non sapeva cosa fare. Doveva dirglielo? Doveva dare al suo amico delle false speranze? Doveva prima cercare delle risposte da sola? Si stava facendo mille domande,e prima che Akito potesse sospettare qualcosa doveva inventare una scusa, poi avrebbe pensato cosa fare. 

< Nulla Hayama, aspettavo una telefonata da Takaishi >

< Si aspettavi una sua telefonata, correndo come una pazza avanti e indietro per la sala? Ci conosciamo da troppi anni e mi dispiace non posso credere a questa cazzata. Cosa mi nascondi? >

< Assolutamente nulla Akito, scusa se ti ho fatto preoccupare, sai che sono un po pazza e faccio cose senza senso, dovresti saperlo. Scusami ma ora vado ho lezione. Ciao ciao >. 

Era riuscita a scappare,ma sapeva benissimo che Akito non si sarebbe arreso. Doveva prima capire cosa fare poi gliene avrebbe parlato. 

Dall'altra parte un Akito rimasto senza parole per come aveva reagito alla sua domanda, gli fece capire che gli stava nascondendo qualcosa, o con le buone o con le cattive l'avrebbe scoperto. 

 

                                       *****

Roxie stava fissando il soffitto della stanza di Brian forse da ore, anzi forse da quando lui si era addormentato e llei non era riuscita a dormire. Era stata bene, tutto molto dolce, fatto di baci di carezze, di respiri,proprio come nei libri che aveva sempre letto. Non c'era stato imbarazzo, tutto sembrava così naturale come se lei l'avesse sempre fatto. Si girò verso di lui, era così bello, il suo viso aveva un piccolo accenno di barba,lineamenti perfetti. Uomini cosi belli pensava fossero possibili solo nei film, ma lei l'aveva trovato nella realtà, e si sentiva così fortunata. Dopo avergli depositato un leggero bacio a fior di labbra, Roxie si alzò e dopo aver indossato una maglietta bianca di Brian più grossa di lei, andò in cucina per preparare una buona colazione. 

Quando arrivò in cucina sul bancone c'era un computer, e sullo schermo c'era lei, la sera prima. Brian le aveva fatto tantissime foto prima di far l'amore, diceva che era più bella del solito e doveva assolutamente fotografarla. Si sedette sullo sgabello e iniziò a scorrere le foto,  ne aveva fatte davvero tante, mentre le guardava sorrideva, a volte rideva tantissimo perché alcune erano davvero buffe. 

Ma il destino continuava a giocare con lei, e prima o poi avrebbe svelato le sue carte, e proprio in quel momento ne stava svelando una.

Sullo schermo apparve una foto di gruppo, e Roxie curiosa la ingrandi. Non conosceva gli amici di Brian e quella foto forse le avrebbe rivelato che tipo di amicizie aveva il suo ragazzo. C'era una bellissima sposa al centro con il suo sposo, che a quanto aveva capito era Damon il fratello di Brian, e intorno a loro c'erano coppie felici che brindavano con i calici in aria. Erano tutti bellissimi e le trasmettevano tanto calore. Continuò a scorrere le foto e del matrimonio ce n'erano tantissime, ma una foto la colpì più di tutte. Un viso che le fece fermare il cuore. Le mancò il respiro, non si spiegò quella reazione, ma due occhi così belli color ambra guardavano l'obbiettivo ed erano così tristi, spenti un po come i suoi prima di incontrare Brian. Era rimasta ipnotizzata, era così bello. Il suo cuore riprese a battere fortissimo, stava per scoppiare e non capiva il motivo. Non lo conosceva neanche, perché reagiva così? 

Si sentiva svenire e aveva bisogno di una boccata d'aria. Quando arrivò fuori in terrazza, la brezza mattutina fece calmare i suoi battuti troppo veloci,ma due occhi color ambra continuavano a rimanere impressi nella sua mente. 

 

Flashback 

< Questa gonna mi sembra un po corta >

< Assolutamente no caro. Sono giovane e single posso fare ciò che voglio. Non devo mica dare spiegazioni a te. Non sei ne il mio ragazzo, ne mio fratello>. 

Era diventato rosso dalla rabbia, l'aveva presa per un polso e l'aveva trascinata fino alla spiaggia. 

< Tu allora non hai capito proprio nulla e >

Lo guardò perplessa, non capiva davvero questa sua reazione. Si era persa nei suoi occhi. Occhi che avevano il potere di ipnotizzarla.

< Ascolta, non sono più una bambina. Cosa dovrei capire? Che non posso permettermi certi vestiti come le troiette che ti girano attorno tutto il giorno? Non ho bisogno della tua approvazione. Quindi lasciami divertire>. 

Camminava avanti e indietro come un pazzo, le mani sulla testa come se fosse disperato.

< Quindi se mi devi dire altro fallo, se no me ne torno alla festa. >. 

Non parlava ancora ,così stufa si girò per andarsene, ma una mano la bloccò e la fece voltare. I loro visi erano pericolosamente vicini, cosa stava facendo? Si chiese nella sua mente. Cosa voleva da lei? Non voleva che il ragazzo che amava da una vita, si comportasse da fratello maggiore, si sentiva a pezzi. 

< Cosa ti prende? Lasciami voglio andarmene>. Senza essere padrona di sé, una lacrima le rigo il viso.

< No non ti lascio, non hai capito proprio un cazzo. Sono maledettamente geloso. E questa cazzo di gonna non mi aiuta a mantenere la calma. Ci ho provato davvero. Ma nessuna donna è te. E io voglio che tu sia solo Mia. >. 

Le labbra di lei erano già su quelle di lui. Un bacio disperato, come se si volessero mangiare, fatto di morsi, di baci prima dolci e poi violenti. Aveva aspettato questo momento da sempre. Pensava che lui non l'avesse mai guardata. Invece si erano sempre voluti e neanche lo sapevano. Quando si staccarono, non avevano più fiato. Le loro fronti si toccarono, i loro occhi si unirono, e finalmente potevano liberare il loro cuore. 

< Ti ho aspettato così tanto. Ti amo Akito >. 

< Ti amo anche io Sana >. 


Non sapeva dove fosse, chi fosse, in quel momento tutto era annebbiato. Si era svegliata di colpo e l'ultima cosa che ricordava, era lei in terrazza poi il buio totale. Aveva sognato? Perché a lei quel sogno sembrava così reale, sentiva di aver vissuto davvero quel momento, e non ci stava capendo più nulla. 

< Piccola tutto bene? >

< Come mai sono a letto? Ero in terrazza non ricordo di essere tornata a dormire. >. 

< Mi hanno svegliato le tue urla, continuavi a piangere e a dire che qualcuno ti mancava, ma non capivo chi. Poi alla fine quando ti ho presa in braccio ti sei addormentata. Ma è successo un minuto fa, quindi non hai praticamente dormito. Mi sono molto preoccupato. Non sapevo cosa fare, avevo paura di farti del male e non ti ho chiamata, ho lasciato che il tuo corpo lottasse. >. 

Roxie capi che forse non aveva sognato, forse era lucida quando quelle immagini le sono apparse nella mente. Non poteva dirgli cos'era successo. Cosa poteva raccontargli? Sai ho sognato il tuo amico? Mentre lo baciavo e lo desideravo? Doveva inventarsi qualcosa e alla svelta,una volta sola avrebbe cercato delle risposte su ciò che era appena successo. 

< Scusami Brian, non volevo farti spaventare. Ogni tanto mi capitano questi episodi, una volta sveglia non ricordo nulla. Dovrai farci l'abitudine se hai scelto di stare con una pazza caro mio. >. 

< Non ti cambierei con nessun altra donna al mondo. Ci sarò sempre io con te.
Non avere paura non ti lascerò mai piccola. >. 

Per fortuna Brian aveva creduto alle sue parole senza fare troppe domande, ma Roxie era sicura che nulla sarebbe andato bene e che i problemi presto sarebbero arrivati, e prima che potesse accadere doveva lottare contro i suoi fantasmi per tornare ad essere felice.

< Grazie. Tu sei il mio angelo custode >. 

Si baciarono, un bacio dolce e delicato prima di tornare a casa e alla sua vita, voleva godersi quel momento così perfetto con l'uomo che l'aveva salvata. 

 

                                                                                                ******

Erano in macchina verso casa di Roxie, si era calmata e dopo aver fatto una bella colazione abbondante si sentiva meglio. Aveva voglia di ascoltare musica allegra, voleva cancellare la tristezza di quella mattina. Ma quando le loro dita si toccarono nello stesso istante sul pulsante della radio, Roxie si senti di nuovo strana, la sua mente si stava annebbiando un altra volta, come se il suo corpo non fosse più lì. 


Flashback

Da dieci minuti o forse di più Akito e Sana continuavano a schiacciare il tasto della radio, come se dovessero ucciderlo da un momento all'altro. 

< Hayama smettila, non ho voglia di ascoltare per tutto il tragitto musica martellante, lascia la mia stazione. >

< La macchina è mia Kurata, decido io cosa ascoltare.Cosa dovrei sentire la tua musica strappalacrime? No grazie non voglio mica addormentarmi prima di andare all'università. >

< Sono canzoni bellissime, lo sai che sono una romanticona, e al mattino che martella mi basta già la sveglia, non ho bisogno anche della tua musica. >. 

Per l'ennesima volta Akito aveva rimesso quella musica strillante, e neanche le aveva risposto. Lui sapeva come farla arrabbiare, sotto i baffi senza farsi vedere se la stava ridendo, mentre lei continuava a fissare la strada, sapeva che sarebbe esplosa. 

< Vedi non rispondi neanche, mi fai sempre parlare da sola. Non ti sopporto quando fai così. Poi devi ancora spiegarmi cosa sono io per te. E passata una settimana dalla festa e oltre al passaggio scuola casa, casa e scuola, cosa che facevamo anche prima, non è cambiato nulla. >. 

Dal bacio e dalla dichiarazione di quella sera alla festa, non si erano detti se stavano insieme, se erano una coppia. La loro vita non era cambiata, forse si qualche bacio fuori casa prima di separarsi in macchina, ma Sana voleva capire se era solo un divertimento quello che stavano facendo o se erano qualcosa. 

< Ora questo che centra? Dalla stazione radio, passi a un altro discorso? >

< Akito, voglio solo sapere cosa sono io per te. Ti stai divertendo come fai con tutte le altre? Se è così io non voglio continuare, non voglio soffrire. E da giorni che ci diamo qualche bacio, e poi nulla di più. Mai una telefonata, mai un giro più lungo insieme. Ci conosciamo da una vita, ma a parte il bacio sembriamo le stesse persone di una settimana fa. >. 

< Tu pensi che vado da tutte le donne a dire Ti amo? Vedo che hai una buona opinione del ragazzo che dici di amare, cosa volevi che gridassi al mondo che sei la mia ragazza, volevi un foglio scritto, volevi cartelli per tutta la città? >. 

Sana non sapeva perché si fosse arrabbiata tanto, forse voleva solo conferme,aveva paura di non essere alla sua altezza, di essere ancora una bambina e che lui si vergognasse di lei. 

< Akito tu vai all'università io vado ancora alle superiori, sono una bambina in confronto a te, io sono innamorata di te da sempre. Ho paura che io non sia abbastanza per te, che tu possa vergognarti di me >. 

Akito accostò la macchina frenando bruscamente, era davvero incazzato, forse Sana l'aveva fatta grossa. 

< Tu dici di amarmi da una vita, ma ancora non mi conosci. Ancora non capisci nulla di me,per te sono solo uno che ti vuole portare a letto, anzi peggio uno che oggi entra all'università e si va a trombare nei bagni la prima che capita. Se pensi questo non hai capito chi sono davvero. 

Non mi conosci per niente, e io non posso iniziare qualcosa con qualcuno che pensa questo di me. >. 

Akito scese dalla macchina sbattendo forte la portiera, e appoggiandosi al cofano si accese una sigaretta. Sana cominciò a piangere, aveva combinato un casino. Lei lo conosceva benissimo, non pensava nulla di tutto questo, era solo un ingenua ragazzina e lui non meritava una persona così al suo fianco, non era abbastanza matura per lui. Così capi che forse la loro storia non era giusta, così prese lo zaino e scese dalla macchina. 

< Dove stai andando? >

La bloccò Akito. 

Il viso di Sana era rigato dalle lacrime, e una cosa che lui davvero non sopportava era vederla piangere. 

< Non meriti una bambina capricciosa come me al tuo fianco, le mie paure mi hanno fatto dire cose che non penso, prima che io rovini le tue giornate e meglio lasciare stare >. 

Lui la prese e abbracciandola l'avvicino' a se. 

< Pensi che per me averti tutto il giorno in casa mia era facile? Eri e sei la migliore amica di mia sorella, eri più piccola e io ti desideravo così tanto. Passavo da una ragazza all'altra per dimenticarti, perché non potevo avere desideri così grandi su di te. Più crescevi e più impazzivo.Alla festa dopo un estate distanti sei arrivata, con quella gonna così corta, eri così bella. Mille occhi che non ti lasciavano un attimo, e li che ho capito che tu dovevi essere solo mia, fanculo l'età, la famiglia, mia sorella, eri tu e sei tu la ragazza che amo. E si tu sei la mia ragazza scema di una Kurata >. Per la prima volta Akito aveva parlato con il cuore, e lui nn era un ragazzo di tante parole Sana lo sapeva molto bene. Lo strinse forte e sul suo petto quella mattina pianse per essere stata così stupida e aver dubito di lui. 

< Hayama non ti libererai mai di me. Sei ancora in tempo a vivere la tua vita. >

< Kurata la mia vita è con te. Non sarà facile, ma insieme c'è la faremo >. 

Si baciarono per ore. Dimenticandosi di tutto il resto. 


Roxie per la seconda volta quella mattina, aveva vissuto dei sogni ad occhi aperti. Erano passati pochi secondi, ma per lei sembrò un eternità. Tirò indietro la mano come se avesse paura di scottarsi toccandola. 

< Piccola se vuoi cambiare stazione fallo, non ti mangio >. Roxie si trovò a pensare come fossero diversi i due ragazzi quello reale, e quello del suo sogno. Ma non poteva negare il fatto che questo Akito misterioso, suscitava in lei emozioni fortissime. Ma se fosse solo la sua mente che giocava brutti scherzi?

< No tranquillo questa canzone va benissimo. Ma comunque ora sono a casa, puoi ascoltare cosa vuoi adesso. Grazie per la bellissima serata sono stata molto bene, ti chiedo ancora scusa per stamattina oggi non mi sento molto bene, ti prometto che domani sarò come nuova >. 

< Tranquilla sai che io sono qui sempre, e anche per me e stata una serata meravigliosa. Ci sentiamo più tardi piccola.>.

Roxie senza dire una parola ai suoi genitori, una volta entrata in casa andò di corsa in camera sua. Aveva bisogno di riflettere di capire cosa le stava succedendo. Nell'ultimo periodo stava bene, stava piano piano tornando a respirare, ma quelle immagini avevano fatto crollare quel muro di felicità che si stava creando, le sue certezze erano volate via. Sapeva che quei nomi volevano dire qualcosa doveva solo trovare delle risposte, così decise di entrare anche lei nei social, inizio' a creare il suo profilo. I suoi genitori non volevano,le avevano negato qualsiasi contatto con il mondo virtuale, ed era ora di cercare la verità. 

Lo cercò tra gli amici di Brian ma non trovo' nessuno con quel nome. Cosi cercò la foto che aveva visto a casa sua, e trovò un sacco di nomi elencati, e uno in particolare attirò la sua attenzione Hayama Natsumi. Il cognome era come quello del ragazzo che lei aveva sentito nelle sue immagini così clicco' su di lei. 

Sapeva che il destino con lei era stato crudele, ma non poteva pensare che in quel momento le avrebbe giocato ancora una volta un brutto scherzo perché quello che vide scorrendo quel profilo, fece crollare tutte le sue certezze, almeno quelle poche che erano rimaste. 

C'erano foto di lei con quel ragazzo ovunque. Foto con lui, con lei, con tutti i ragazzi che erano presenti nella foto del matrimonio. Se non avesse avuto quelle visioni, poteva pensare che quella ragazza le assomigliasse molto, ma non poteva essere un caso, non potevano essere sogni immaginati, erano la realtà. Una realtà che due occhi color ambra stavano risvegliando.

La sua vita era una menzogna. 

Con occhi appannati dalle lacrime, un altro profilo attirò la sua attenzione, Fuka Mutsui si ricordo' di averlo letto sotto la foto del matrimonio, quindi immagino' che anche lei la conoscesse. Così senza pensarci troppo decise di scriverle, avrebbe scoperto la verità continuando a fingersi Roxie Smith, era l'unico modo per vedere fin dove quelle persone le avessero mentito. 


< Ciao. Ho informazioni importanti su Sana Kurata. >

< Ciao. Come fai a conoscerla? >

< Non qui. Incontriamoci, dimmi dove sei che io ti raggiungo >. 

< Io sono a Tokio. Incontriamoci alla stazione alle 13.>

< Perfetto. A più tardi >. 


Non sapeva se dove stava andando avrebbe trovato la verità, forse si sbagliava. Ma quelle immagini non erano una finzione, si sentiva legata a quel ragazzo. Sentiva che Sana Kurata era lei, doveva solo scoprirlo. E visto che i suoi genitori non collaboravano, doveva andare da chi la conosceva, e forse avrebbe scoperto la verità che tanto cercava. 

Ma Roxie non sapeva che il destino così tanto crudele con lei, quel giorno le avrebbe fatto un regalo inaspettato. 


                                                                                       *****

 

Dicono che il destino non esiste, ma Fuka sapeva che non era così, non era un caso che quella ragazza l'avesse cercata. Sapeva che era Sana. Ma non poteva andare a quell'appuntamento, non era lei la prima persona che la doveva vedere. Meritava solo Akito di essere lì quel giorno, e avrebbe fatto di tutto per convincerlo. 

 

< Cosa vuoi Mutsui? >

< Ciao Hayama. Sto bene anche io grazie. Ascolta oggi devi farmi un favore. >

< Ti dico già di no. Quindi puoi anche staccare la telefonata. >. 

< No caro. Tu oggi mi devi venire a prendere alla stazione alle 13. Perché ho lasciato la macchina ad aggiustare ad Osaka, quindi torno a Tokio in treno e ho bisogno di un passaggio alla palestra. Grazie ti aspetto. >

Senza dargli il tempo di ribattere, Akito si ritrovo' a parlare da solo con nessuno dall'altra parte della cornetta. Non sarebbe mai cambiata, le piaceva dare ordini e nessuno poteva dirle il contrario di quello che lei voleva. 


                                                                                   *****

 

Osaka era la città che Rei e Misako avevano scelto per la loro bambina, nella speranza che guarisse dalla sua amnesia. Ma non avevano capito che allontanarla dalla sua città, dai suoi amici, dal suo ragazzo era stata una pessima idea. E quando sentirono Roxie uscire di corsa da casa, senza cercare risposte, capirono già che le loro menzogne stavano per essere scoperte, perché li su quel computer la foto di Sana e Akito era la risposta alle loro domande. 










 

CIAO A TUTTI. CHIEDO SCUSA A TUTTI PER CAPITOLO PRECEDENTE PERCHE AVEVA DEI DIALOGHI MANCANTI,CON QUESTA MODIFICA IL CAPITOLO DOVREBBE ESSERE COMPLETO!!! COME STATE? SPERO CHE TUTTI STIATE BENE, E CHE IN QUESTE GIORNATE UN PO DI LETTURA VI FACCIANO DIMENTICARE QUELLO CHE STIAMO VIVENDO OGGI. VI RINGRAZIO ANCORA PER LA PAZIENZA E SPERO CHE SEGUIATE ANCORA QUESTA STORIA, PERCHE IN QUESTE SETTIMANE CI HO MESSO IL CUORE PER CONTINUARE LE AVVENTURE DI SANA E AKITO, E DI DARE A LORO CIO CHE MERITANO. GRAZIE ANCORA. 

UN BACIO TESORI

REGINADEISOGNI

#ANDRATUTTOBENE

  
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