Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: ReginadeiSogni    07/05/2020    5 recensioni
< Si sono Akito il fratello di Natzumi, ma penso che tu lo sappia già! > rispose lui freddo e distaccato, girandosi verso la chiesa. I suoi occhi si bloccarono sull’immagine dei due sposi felici che sorridevano, per il riso che la gente tirava addosso a loro. Tra quelle grida mancava la risata della sua Sana, mancava lei con la sua chioma ramata e il suo dolce profumo.
“Oh Sana.. mi senti? Ho bisogno di Te…” pensò Akito guardando il cielo.
****
Nello stesso momento due occhi color cioccolato stavano fissando lo stesso cielo, per un attimo avvertì un brivido e poggiò la mano al cuore, come se quella richiesta fosse arrivata fino a lei. Ma nessuno dei due poteva sapere che, le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Natsumi Hayama/Nelly, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Fuka non sapeva se far incontrare la ragazza misteriosa e Akito fosse una buona idea. All'inizio quella mattina penso di sì, ma con il passare delle ore, stava iniziando ad avere dei dubbi. Lei era quasi sicuro che si trattasse di Sana, ma se fosse stata solo qualcuno che le assomigliasse e si voleva prendere gioco di loro? Per Akito sarebbe stato un trauma e stava soffrendo troppo, per dargli altri dispiaceri. Doveva incontrarla da sola, capire se era davvero chi lei pensava,assecondare ogni sua domanda e decifrare ogni sua riposta. 

< Dimmi Fuka. >

< Ascolta non mi serve più un passaggio, arrivo con una mia amica e abbiamo deciso di fare una passeggiata. Non mi uccidere >. 

Akito era quasi tentato ad ucciderla, era lì già da quindici minuti e lei cambia idea all'ultimo minuto. 

< Si cazzo se dovrei ucciderti. Non lo faccio solo perché Taka mi ucciderebbe, sappi che la prossima volta te ne torni a piedi di nuovo. >. 

Fuka non ebbe il tempo di ribattere,Akito aveva già staccato la chiamata. Sapeva quanto lui fosse irritabile sopratutto per i cambi programma all'ultimo minuto. 

" Scusami Akito, lo sto facendo per te". 

Si ritrovò a pensare nella sua mente, guardando Akito gettare la sigaretta a terra e avviarsi alla macchina. Nello stesso momento in cui lui si girò, si scontro' contro una ragazza bionda con grandi occhiali da sole. Fuka vide tutta la scena senza che nessuno si accorse di lei. Vide lei scusarsi e girarsi a sua volta per guardarlo, cosa che fece poco dopo lui una volta che lei era tornata sui suoi passi. In quella scena chiunque avrebbe visto solo due ragazzi scontrarsi per sbaglio, per la fretta. Ma ciò che aveva visto Fuka era molto di più, aveva visto l'amore che scoppiava attorno a loro, e solo chi li conosceva poteva vederlo. 

*

Akito gettò la sigaretta a terra e quando si voltò per andarsene, si scontro' con una ragazza dai capelli biondissimi e grandi occhiali da sole. Quel tocco scottava, come se si fosse bruciato e istintivamente quando lei gli chiese scusa e andò via la guardò, non solo perché era rimasto destabilizzato da quel tocco, ma anche per quel profumo di vaniglia così famigliare. 


*


Roxie arrivata alla stazione di Tokio, si stava chiedendo cosa davvero ci facesse lì. Se la sua mente avesse solo giocato un brutto scherzo? Se ciò che aveva visto nella sua mente erano solo fantasie? Eppure quei nomi così famigliari esistevano, e li aveva sentiti prima ancora di vederli sullo schermo. Non sapeva che risposte gli avrebbe dato questa ragazza, avrebbe finto di essere Roxie, doveva prima fidarsi e capire se davvero era un amica di Sana Kurata. La paura era molta avrebbe scoperto un passato che gli era stato negato, e non sapeva se questa verità fosse stata bella o brutta, se avesse fatto bene a correre fino a lì sola senza nessuno a darle forza. Era arrivata in anticipo così decise di passeggiare un po, era quasi primavera e il panorama regalava grossi alberi con i fiori di ciliegio che stavano sbocciavano, era la seconda cosa più bella che vedeva dopo la neve. Il profumo dei fiori, il cantare degli uccellini le davano una grande pace. Ma come al solito la distrazione di camminare ad occhi chiusi la fece scontrare contro qualcosa o meglio dire qualcuno. Per l'imbarazzo non ebbe tempo di vedere chi fosse, senti solo una scossa fortissima, una sensazione strana famigliare, sembrò che tutto si fosse fermato, camminava a rallentatore e venne naturale a Roxie girarsi per seguire la persona che aveva urtato, non sapeva con certezza chi fosse, forse era lui, era così simile al ragazzo dei suoi sogni. Ma sapeva che non poteva essere lui, si stava lasciando condizionare dagli eventi, così tornando sui suoi passi, continuò a camminare verso Fuka, la ragazza che si stava sbracciando vicino a un bar della stazione. Non era pronta, ma era arrivato il momento di scoprire le carte del suo destino. 


*


Quando si avvicinò a Fuka,non poté notare quanto si assomigliassero,ma soprattutto la sensazione di calore che la sua vicinanza le stava dando. 

< Ciao! Tu devi essere Fuka. Io sono Roxie piacere. >

Fuka quando la ragazza di fronte a lei si tolse gli occhiali, capi che le sue domande non avevano più bisogno di risposte, perché gli occhioni cioccolato di fronte a lei potevano essere solo della sua migliore amica, e recitare la parte della sconosciuta, ma soprattutto non saltarle addosso per la felicità di averla di fronte, sarebbe stato molto difficile, ma doveva farlo, doveva avere la sua fiducia per poter svelare le sue carte. 

< Piacere mio Roxie. Grazie per avermi contattata e per essere venuta fino a qui. Cosa vuoi fare andare in bar o rimanere qui al parco? >

< Se non ti dispiace, mi piacerebbe passeggiare sotto questi alberi sono bellissimi. >

" amica mia tu li ami i ciliegi quanto vorrei gridarti la verità in faccia" 

< Certamente come vuoi tu. Ci sono molte panchine sulla via vicino a una fontana, potremmo fermarci più in là passeggiando. >. 

Per Roxie sembrava così semplice stare vicino a questa ragazza, sembravano così simili, avevano riso tanto, accarezzato dei gattini, e non avevano smesso un attimo di parlare, come due amiche che non si vedono da tanto tempo e hanno tantissimo tempo da recuperare. Di lei aveva scoperto che lavorava in una palestra, aveva la sua stessa età, e conviveva con il suo fidanzato da ormai 2 anni, ma erano fidanzati da 10 anni. Ma dopo tanto parlare sapeva che doveva parlare anche lei prima o poi, e quel momento arrivò quando una volta seduta alla panchina vicino a una fontana bellissima, Fuka si fece seria pronta per le sue domande. 

< È stato molto bello parlarti di me, ma credo sia arrivato il momento che tu mi dica chi sei tu, e come fai a conoscere Sana Kurata. >

Era arrivato il momento, era pronta. 

< Io abito a Osaka con i miei genitori, al momento sono alla ricerca di un lavoro, e a volte mi capita di passeggiare senza una meta come se il lavoro mi venisse a cercare, e un giorno sulla spiaggia ho incontrato una ragazza, Sana Kurata piangeva, e curiosa mi fermai, e lei senza sapere nulla di me, mi raccontò che i suoi genitori mentivano sulla sua vita, l'unica cosa che sapeva era che aveva avuto un incidente e aveva perso la memoria, ma non le volevano dire la verità. Era così persa sola e io non potevo far altro che abbracciarla, felice che lei si fosse fidata di una sconosciuta. Poco tempo fa l'ho incontrata ed era cambiata, felice e mi raccontò che nonostante si sentiva ancora perduta aveva incontrato un ragazzo che le aveva colorato un po la vita. E io tornando a casa curiosa di sapere qualcosa di lei, cercai il suo fidanzato sui social e spiando tra le amicizie ho trovato i profili tuoi e dei vostri amici, e ho notato così tante foto di voi con lei. E ho pensato che forse scoprire qualcosa su di lei, le avrebbe reso la vita ancora più bella. Così ho contattato te, non so come mai le mie dita hanno cercato proprio il tuo nome, forse la vostra somiglianza, le vostre bellissime foto insieme. >. 

Fuka aveva ascoltato tutto il racconto con le lacrime agli occhi, e non poteva non notare le lacrime che scendevano sul viso di Roxie anzi Sana. Quanto stava soffrendo, quanto dolore le stavano provocando e loro erano così lontani. Ma una cosa che la destabilizzo fu sentire la frase del ragazzo che aveva trovato, e che fosse un loro amico. 

< Scusa hai detto che ora è fidanzata con un ragazzo che io conosco? >

< Si mi pare Brian Salvatore, che a quanto ho capito è il fratello dello sposo di una vostra amica. >. 

Non poteva essere vero, che Sana ora era fidanzata con un amico di Akito. Come poteva reggere una cosa del genere? Come poteva guardare il suo migliore amico e nascondergli una cosa così grande.

Forse era stato uno sbaglio incontrarla, doveva lasciare che si incontrassero loro rendendolo un incontro casuale, perché ora era in una situazione complicata e sarebbe stato difficile spiegare tutto ai suoi amici. Come aveva fatto a non vedere che il profilo era di Brian, avrebbe evitato tutto questo casino. 

Mentre era persa nei suoi pensieri Roxie si alzò e questo la fece spaventare ancora di più. Non poteva farla andare via, e se non fosse più tornata? Forse doveva dirgli che sapeva chi lei fosse in realtà? 

< Vai già via Roxie? >

< Si direi che si è fatto tardi ormai, e spero di non aver perso l'ultimo treno per Osaka >

Fuka guardando l'ora si rese conto che erano le otto di sera e purtroppo i treni avevano finito le loro corse, il destino aveva deciso per loro, e Fuka era grata che aveva la scusa di passare ancora del tempo con lei. 

< Credo che l'ultimo treno sia passato mezz'ora fa. Se vuoi ti posso accompagnare io a casa, però prima devo passare al locale di un mio amico ad avvisare il mio ragazzo. Perché se gli telefono inizia a fare mille domande, e siccome dovevamo mangiare li e meglio che ci parli di persona >

Roxie non sapeva cos'era più giusto fare, aveva scoperta già più di quel che pensava ed era confusa e spaventata e la sua testa le diceva che doveva andare via e mettere in ordine la mente, ma il suo cuore voleva rimanere lì, si sentiva così a casa. 

< Ok va bene, mi dispiace recarti tanto disturbo. >

< Non preoccuparti le amiche di Sana sono anche lei mie >

Fuka aveva preso la sua decisione. Non sapeva se era la scelta più giusta, ma doveva farli incontrare era arrivato il loro momento e Roxie però non sapeva che il destino le stava ridando quello che le aveva tolto,e tutto sarà come un uragano, che lei non potrà fermare,ma che finalmente daranno luce alla sua vita. 


*

Dopo quel contatto Akito cercò per una decina di minuti buoni di far tornare il suo respiro alla normalità. Quel profumo solo lei poteva indossarlo, ma era impossibile che quella ragazza con i capelli biondi e grandi occhiali da sole fosse lei, e sicuramente Sana non sarà stata l'unica donna al mondo con quell odore. Per Akito esisteva solo lei, ma Tokio era grande ed era quasi sicuro che in molte lo indossavano. Una volta aver ripreso il controllo di se stesso decise di salire in auto, e andare a trovare sua sorella. Quel pomeriggio non aveva lezioni in palestra, così avrebbe passato del tempo con lei.

< Fratellone. Domani vuoi far nevicare per essere venuto senza averti obbligato per una volta >

< Ciao anche a te Nat. Sto bene anche io. La mia nipotina sta bene? >

< Si è un piccolo terremoto, e mi fa mangiare tutto il giorno!! A fine gravidanza Damon chiederà il divorzio perché sarò una palla gigante!! >. 

Ormai Akito non era più triste quando si parlava della piccola Sana, perché non erano la stessa persona, e lui non poteva dare la colpa a nessuno. Non vedeva l'ora di vederla. 

Il pomeriggio passò tra chiacchiere una birra per lui e una spremuta per lei, e tutine della piccola Sana da riordinare. 

< Amore. Sono a casa dove sei? >

< Tesoro siamo nella stanza della piccola c'è Akito con me vieni >

< Ciao fratello. Finalmente sei venuto, Tu sorella quando ha gli ormoni a palla diventa insopportabile, e comincia a dire che tu non vieni mai a trovarla ed è snervante. Grazie!! Forse per qualche giorno sarà tranquilla!!!! >

Damon si becco in pieno volto una ciabattata dalla sorella, e Akito non poté trattenere un sorriso per la scena così divertente che si trovava davanti. 

< La volete sapere una news che ho trovato di Facebook stamattina? >

< Cosa cosa cosa?? Mi devo preoccupare. Dai mi viene l'ansia. Ancora non parli? >

< Quello stronzo di mio fratello ha postato una foto della sua ragazza, che ancora oltretutto non ci ha nemmeno presentato. Una biondina niente male. >

Oggi le bionde non lo lasciavano stare comincio a pensare Akito. 

< Fammi vedere ancora parole?? Lo sai che devo dare la benedizione, senza il mio permesso nessuno fa nulla e la regola no?? >

Nat proprio come Fuka quando prese in mano il telefono e i suoi occhi incontrarono gli occhi di quella ragazza nella foto, ebbe un leggero capogiro e presa in tempo per fortuna da suo marito, non cadde a terra. 

< Nat? Tutto apposto, oggi forse ti sei stancata troppo, esageri sempre, per quello non vengo mai perché mi devi fare incazzare. >

Non parlava come se la voce non le uscisse dalla gola, non poteva essere lei,forse aveva visto male, forse era solo una ragazza che le somigliava terribilmente. Ma il suo sesto senso di migliore amica aveva già capito chi lei fosse, e che cosa sarebbe successo se Akito avesse visto quella maledetta foto. Doveva riprendersi e inventare una scusa e parlarne prima con suo marito, e insieme avrebbero deciso cosa fare. 

< Scusami Aki hai ragione, e un po di stanchezza, ma sai anche che la gravidanza fa questi brutti scherzi, sto bene non vi preoccupate, devo solo riposare un po. >. 

< Va bene riposati e non far stancare la mia piccolina. Tanto io devo andare che mi aspettano al pub. Ciao ragazzi e miraccomando. >. 

Akito in quei giorni non poteva non pensare a Fuka e Nat e le loro reazioni strane dopo aver guardato uno schermo. Sarà che magari si fosse fissato, ma era quasi certo che qualcuno gli stava nascondendo qualcosa, e se quel qualcosa o qualcuno fosse Sana, avrebbe fatto casino, perché lui odiava i segreti e i misteri, soprattutto se riguardavano lui. Una decina di minuti dopo era seduto al pub con gli amici di sempre, pronto per mangiare del buon sushi e bere birra fresca, dimenticandosi però che quella sera ci sarebbe sicuramente stata Reira e lui non era ancora riuscito ad affrontarla, dopo l'altra sera. 

< Tsu io sto decisamente morendo di fame, vorrei mangiare prima che il locale si riempi e non mi godo il mio amato sushi >

< Caro Akito la mia Aya ha due mani dalle del tempo, Fuka è sparita, Hisae è sempre in ritardo voi mi sembrate troppo impegnati a bere per cucinare. Andrò io dalla mia principessa >

Akito si divertiva a far innervosire il suo amico, sopratutto perché appena ti cavi la sua donna partiva con quei nomignoli che sin dalle elementari si portavano dietro nonostante fossero ormai adulti. Un po li invidiata, avevano costruito insieme un pub che ogni sera faceva il pieno, li avevano aiutati tutti loro, dal pitturare, all'arredamento, al menù, alle serate. Era un po di tutti quel posto, una seconda casa, un rifugio dove a volte si scappare per non pensare al fardello che avevano in testa. Una famiglia. Ecco ciò che erano, e Akito non aveva bisogno di altro, fino a quando il suo mondo perse Sana, e ora tutto ciò che aveva intorno non gli bastava più, perché lei completava quel quadro e sarebbe stato vuoto e buio fino al suo ritorno. 

< Ciao ragazzi!! Scusate il ritardo non uccidetemi devo riportare una mia amica ad Osaka perché ha perso il treno, quindi salterò la cena e tornerò dopo. Taka sapete dirmi dov'è? >

< Credo sia andato dietro il palco a controllare che tutto sia apposto. E chi sarebbe questa tua amica? Puoi farla rimanere con noi, mica la mangiamo! >

< Non credo è una ragazza molto timida, non ha bisogno di sedersi a tavola con dei maschiacci come voi. Ora vado a più tardi >. 

Akito sapeva, sopratutto conoscendo che stava mentendo, nascondeva qualcosa sin dal giorno prima, e lo scappare via senza una vera giustificazione, lo snervava. Che stesse tradendo Takaishi? Per quanto lui cercasse di cervellarsi, non trovava nessuna amica di Fuka a Osaka. Doveva scoprire qualcosa, prima che anche per loro la vita andasse a puttane e fermarla prima di commettere un errore. 

< Ragazzi vado a fumare io, quando è pronto chiamatemi >

L'ultima cosa che vide fu lo sguardo assassino di Tsu e di Hisae, e dopo averli salutati con un cenno della mano, andò fuori e accese una sigaretta. 

Poco lontano da lui vide una ragazza osservare il pub con interrogazione, toccava le pareti, passava le mani sui tavoli, sulle panche e poi si soffermo' sulla scritta LOVE sul cartello pubblicitario, poco dopo si sedette su una panca di fronte a lui e appoggiò la testa sulle mani con un gesto disperato, e più Akito la guardava e più le ricordava qualcuno. Riconobbe gli occhiali da sole appoggiati sul tavolo, il caschetto biondo e la frangietta appoggiata sulle dita. Era la ragazza con cui si era scontrato in stazione quando era andato a prendere Fuka, che cosa ci faceva lì? E perché stava piangendo? Perché sentiva il bisogno di andare lì e abbracciarla? 

Non riuscì a controllare le sue gambe che si ritrovò di fronte a lei con un fazzolettino sulle mani. 

< Credo che questo serva più a te che a me! >

Quando la ragazza sentendo una voce vicina a lei, tolse le mani dal viso e  alzando lo sguardo incontrò gli occhi color ambra più belli che avesse mai visto, gli occhi dei suoi sogni, gli occhi del suo Akito. Si perché sapeva poco del suo passato, ma di una cosa era certa lui era suo e lei era sua, lo sentiva anche con quella piccola distanza che li separava. 

Akito avrebbe riconosciuto quegli occhi grandi cioccolato ovunque, capelli e colore diversi, ma gli occhi erano i suoi, belli e profondi. Sapeva che quello non era un sogno, il suo cuore stava esplodendo, la sua mente ormai era persa, c'erano solo loro, lo stesso amore di quasi una vita. Di fronte a lui c'era la donna che aveva amato sin da piccolo e che aveva aspettato  tanto per prendersela e farla sua. L'aveva trovata, l'aveva aspettata e i suoi sforzi e il suo dolore erano stati ascoltati. 

Immobile perso tra i pensieri, vide la ragazza alzarsi in piedi e con le lacrime avvicinarsi a lui e stringerlo forte, lui la strinse ancora di più, i loro cuori battevano di nuovo insieme, il suo profumo era di nuovo su di lui. Akito era morto il giorno dell'incidente, ma in quel momento era rinato, stava tornando a respirare come ormai non era più capace a fare. 

< Sana sei tu? Non sto sognando sei tu amore mio? >

< Akito si sono io, sono tornata a casa amore mio >. 


*

Il destino li aveva fatti incontrare, finalmente i loro cuori erano di nuovo insieme, ma si sa la felicità a volte svanisce in un attimo, e la loro era durata pochi istanti, aveva ancora degli ostacoli da fargli superare prima di poter essere davvero felici. Dovevano lottare per il loro amore ora più che mai. 

Ce l'avrebbero fatta? Solo il destino aveva la risposta. 








CIAO A TUTTI. FINALMENTE IL TANTO ATTESO INCONTRO È ARRIVATO. CI SARANNO ANCORA OSTACOLI PER LORO MA CHI LO SA SE VINCERANNO ANCHE QUESTA BATTAGLIA. LO SCOPRIRETE PRESTO IL LORO DESTINO E VICINO. SPERO CHE QUESTA LETTURA VI DIA LE STESSE EMOZIONI CHE HO PROVATO IO SCRIVENDOLE. 

UN GROSSO BACIO

REGINA DEI SOGNI 

#ANDRATUTTOBENE
  
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