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Autore: zcc3401    28/04/2020    1 recensioni
Dal testo:
“Nami siamo arrivati?” richiese per la millesima volta il capitano della Thousand Sunny.
“No e smettila di continuare a chiedermelo!” rispose esasperata la navigatrice quasi urlando dalla rabbia “Se le indicazioni date da Ace sono giuste, arriveremo tra breve”.
“Ma voi ci credete a questa storia di questo fantomatico mondo? Ad essere sincero non ne ho mai sentito parlare”chiese Franky
“Stando a quel poco dei libri che sono riuscita a leggere a proposito si tratterebbe di un mondo molto strano e con personaggi addirittura più forti di quelli del nostro nuovo mondo. Probabilmente se li incontrassimo ci ucciderebbero senza problemi” commento tetramente la archeologa della ciurma.
(Storia ad OC - iscrizioni momentaneamente aperte)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cap.51 I Prescelti




Il gruppo di Cappello di Paglia si trovò ad avere la bocca che quasi toccava terra.
La città che avevano davanti era meravigliosa.
Era molto avanzata dal punto di vista tecnologico.
Dei veicoli volanti sfrecciavano sopra le loro teste mentre camminavano seguendo Iris e Natalie.
"UAOO!" esclamò Rufy euforico, non aveva mai visto un posto del genere nella sua avventura.
"Sono contenta che ti piaccia" disse Iris.
"Ok, lo ammetto sono sorpreso" commentò Ace.
"Non sono cose che si vedono spesso" disse Sonia mentre guardava dei veicoli sfrecciare vicino a loro.
Anche Lisara era davvero sorpresa dell'avanzamento tecnologico attuato a Hero City, l'unica altra città che lo aveva raggiunto era Corusant, la capitale dell'Impero.
“Anche per te è la prima volta che vieni qui?” le domandò Drake alla rossa che camminava affianco a Law.
“Già e adesso posso confermare che tutte le voci che giravano su Hero City erano vere” disse Lisara.
“Voci?” domandò Law.
“Le quali parlavano che Hero City, la città degli eroi, era l'unica che poteva competere con Corusant” rispose Lisara.
“Non tutti lo sanno, ma molti degli abitanti di questa città vengono proprio da lì” spiegò Natalie “Quando cadde la Repubblica, molti si rifugiarono su quest'isola”.
“Adesso andiamo altrimenti rischiamo di fare tardi” li richiamò Iris.








Se Evans avesse saputo che parte dell'allenamento che lui e il suo equipaggio a cui si sarebbero sottoposti per diventare più forti consisteva nel pulire i ponti dell'Arcadia, non ci avrebbe mai creduto.
Ma secondo il signor Yatara, pulire aiutava ad aumentare sia la pazienza che la precisione.
“NON NE POSSO PIU'!” urlò Layney.
La ragazza in questione dopo aver lasciato a terra la scopa con cui stava spazzando il pavimento si stiracchiò, fece ondeggiare i suoi lunghi capelli blu e si voltò verso il suo capitano.
“Calmati Layney, è inutile protestare e la tua reazione conferma ciò che ha detto Yatara dobbiamo imparare a pazientare, molto spesso ci si trova contro avversari al di fuori della nostra portata, ma se pazientiamo invece li potremmo raggiungere e superarli” disse il suo compagno Lin-Yan raccogliendo la scopa e riporgendogliela.
La ragazza sbuffò e riprese da dove si era interrotta.
Evans però la capiva, certamente dopo tutto quello che avevano passato, pulire i ponti gli sembrava abbastanza umiliante, ma per ora lui e i suoi uomini avrebbero obbedito.
Mentre continuava a dare lo straccio Evans percepì una voce maschile nella sua testa.
“Sei tu uno dei prescelti?” disse la voce che fece voltare il ragazzo verso un corridoio vuoto.
“Evans, tutto ok?” gli domandò Layney.
“Sì, mi sembrava di sentire una voce, ma forse mi sono sbagliato” disse il ragazzo.
“Forse è il caso che ti fermi” gli disse Lexander, prendendolo per una spalla.
Evans si voltò verso il suo compagno e lo guardò male.
Lexander non era nella posizione di lamentare se stesse male, lui era sempre pallido e con due occhiaie che sembrava non dormisse mai.
“No sto bene” rispose Evans riprendendo a pulire.
“Mi hai percepito, allora forse sei davvero uno di loro” disse la voce nuovamente mentre Evans scuoté la testa per cacciarla via.
Improvvisamente un allarme partì per tutta la nave e molte persone iniziarono a correre in ogni direzione.
“Che succede?!” chiese Evans a un pirata che gli stava passando accanto.
“Una flotta imperiale è apparsa davanti a noi, ci vogliono attaccare!” gli rispose prima di andare via.
“Una flotta?” domandò Lexander sorridendo “Interessante!”.
“Andiamo sul ponte superiore da lì potremo combattere anche noi” ordinò Evans facendo annuire tutti.
Mentre correvano tutti per uscire sul ponte principale la voce continuava a non mollare la presa.z
“Ti terrò d'occhio” continuò mentre Evans cercava di ignorarla.








Il gruppo pirata su Hero City era arrivato a destinazione.
L'edificio che si stagliava davanti a loro era gigantesco, probabilmente era il più grande che avessero mai visto.
“Entriamo” disse Iris entrando dentro dove fu accolta da Alena.
“Iris finalmente siete arrivati” l'abbracciò Alena che fu anche lei abbracciata da Iris.
Una volta staccatosi Alena si spostò verso Rufy.
“Un piacere rivedere anche te Cappello di Paglia” disse la ragazza accarezzando la guancia di Rufy con una mano, ma venne bloccata da Nami che la guardava malissimo.
“Oh....che intento omicida che sento provenire da te” disse Alena restando tranquilla, Nami non rappresentava una vera minaccia in termini di poteri.
“Tranquilla non intendo rubartelo, adesso voi due state insieme, non mi intromettero” concluse Alena allontanandosi da Rufy.
“Ragazzi, questa ragazza dai capelli arancioni chiaro, si chiama Alena – La Zarina Ribelle - ed è la comandante della quinta armata ribelle ed ha una taglia di 470 milioni” la presentò Iris.
“Però devi essere davvero molto forte” si complimentò Rufy.
“Grazie” rispose la ragazza “Ma dobbiamo posticipare tutte le presentazioni gli altri ci aspettano”.
Così il gruppo arrivò nella sala riunioni nella quale appena messo un piede all'interno tutti iniziarono a boccheggiare da quanta energia emanavano i presenti.
“Ci sono quasi tutti” commentò Iris andando via dal gruppo per parlare con altre persone.
“ACE! SABO!” urlò una voce femminile attirando l'attenzione di tutti.
Dalla folla uscirono Layla e Anne che abbracciarono i loro rispettivi fidanzati.
“Finalmente!” esclamò Sabo.
“State bene?” domandò Ace.
Le due non risposero subito, ciò che era successo su Ido le aveva abbastanza scosse.
“Diciamo di sì” disse Layla un po' titubante.
“Cosa è successo?” domandò Sonia.
“Abbiamo visto la vera guerra e quanto stia consumando questo mondo” rispose Anne ripensando alla distruzione di Jeda.
Una nuova presenza fece riprendere le due.
“Giusto! Ragazzi vi presento Jin Erson” disse Anne indicando la ragazza appena sopraggiunta “Jin loro sono i nostri amici di cui ti parlavamo”.
Jin diede una squadrata a tutti e poi parlò “Avevate ragione, alcuni di loro sono molto belli” commentò.
“Ehm...grazie suppongo” dissero tutti in coro.
Iris tornò finalmente.
“Stiamo per iniziare venite” disse facendosi seguire da tutti.
“Sedetevi qui e non fate cazzate” disse Iris indicando dei posti per poi andare via nuovamente.
Una quindicina di persone si dispose attorno al tavolo centrale.
“Tu sai chi sono?” domandò Law alla sua ragazza la quale annui.
“È l'alto comando ribelle al completo” rispose iniziando a parlare delle persone davanti a loro “Il primo, quel ragazzo dai capelli cortissimi neri abito bianco col cappuccio e la spada al fianco è definito lo spadaccino più forte di tutto lo Three World, uno dei solenni spadaccini, ed è l'unico ad aver combattuto contro tutti capi delle fazioni ed essere sopravvissuto, comandante della prima armata ribelle e con una taglia da 2 miliardi, Galen Maleek alias Starkiller” disse presentando il primo della lista.
“Il più forte spadaccino di tutto lo Three World” ripeté Zoro sorridendo ora sapeva chi affrontare per diventare il migliore.
“Il secondo, quello lì coi capelli lunghi argentati, occhi verdi, abiti neri e la lunga spada al fianco, è considerato un mostro da tutti ed è anche lui uno dei solenni spadaccini, ha una taglia da 1 miliardo e 458 milioni, Psaro conosciuto come il signore della mostruosità” presentò Lisara.
“Anche da lui viene una pressione incredibile” disse Ace innervosendosi.
La terza persona i ragazzi lo avevano già visto di sfuggita su Gelis, aveva partecipato al torneo degli spadaccini, ma poi durante l'assalto di Grivus e Vlanna era scomparso.
“Quel ragazzo lo abbiamo già incontrato su Gelis” disse Nami.
“Già” confermò Sonia guardando quel ragazzo dai capelli verde acqua.
“Quel ragazzo è un altro solenne spadaccino ed è stato lui a fondare questa città dove ci troviamo si dice che sia mezzo angelo e mezzo umano, per questo può usare quella spada che è caduta dal cielo, comandante della terza armata ribelle e con una taglia da 1 miliardo si considera il rivale di Psaro, Hero l'eroe”.
“Questi solenni spadaccini sono tutti molto forti” disse Anne.
“Vuoi sfidarli?” domandò scettico Ace.
“Certo che sì” rispose la ragazza prendendo in contro piede il suo fidanzato.
La quarta persona era molto simile a Hero, solo che era una ragazza.
“Lei è la gemella di Hero, come lui si dice che sia mezza umana e mezza angelo e combatte con qualsiasi arma gli passi a portata, ha una taglia da 700 milioni, Hera la magnanima”.
La quinta persona della lista era Alena, ma essendo già stata presentata da Iris, Lisara la saltò.
Il sesto era un uomo con un'armatura grigia che aveva l'aria di essere molto pesante, ma come se nulla fosse l'uomo stava in piedi eretto.
“Lui è chiamato il cavaliere instancabile e possiede la spada più forte di tutto il mondo, ha una taglia da 450 milioni, Galiardo” disse Lisara.
“La spada migliore al mondo, questa sarebbe interessante per Tashiji” commentò Sonia.
Il settimo della lista era un uomo piuttosto anziano, si appoggiava a un bastone, era vestito di verde e aveva dei capelli bianchi attorno alla testa, anche se sembrava che stava iniziando a perderli.
“Lui è il comandante della settima armata ribelle, con una taglia da 300 milioni e con un età rispettabile di settanta anni, Boris il consigliere”.
L'ottavo membro della lista era un uomo tondo con dei baffi blu e capelli dello stesso colore e dalla faccia allegra.
“Lui è uno dei migliori commercianti di armi al mondo, se ti serve qualsiasi cosa lui è in grado di recuperartelo, con una taglia da 310 milioni, Baldo Baldini” disse Lisara facendo venire le stelline agli occhi a Rufy per via del fatto che la ragazza aveva detto qualsiasi arma.
“Calmati, è vero che può trovare qualsiasi arma, ma il prezzo per tale servizio non è a buon mercato” gli disse Lisara e sentendo la frase Nami gli tirò un pugno in testa facendolo tornare a sedere.
Anche se la richiesta veniva dal ragazzo che amava non avrebbe mai permesso uno spreco di soldi.
Il nono membro della lista era un ragazzo dai capelli neri e cappello da chiesa, abiti verdi e aveva una spada medievale.
“Quel ragazzo si tratta di un combattente della chiesa della forza, si dice che grazie ai poteri delle sue preghiere sia in grado di curare qualsiasi ferita, comandante della nona armata ribelle e con una taglia da 270 milioni Kiril il prete” parlò.
“In grado di curare qualsiasi ferita con le preghiere” disse Ace, se lo avesse saputo due anni prima durante la battaglia di Marineford, forse suo padre Newgate – Barbabianca a quest'ora sarebbe ancora vivo.
La decima persona era una ragazza dai lunghi capelli viola e con dei gioielli attorno alla vita e alla testa e una lunga frusta che terminava i tre nodi.
“Quella donna è in grado di vedere per poco in avanti nel futuro, comandante della decima armata ribelle, Marya Malaparta – La Chiromante” la presentò.
La undicesima persona era molto simile a Marya, solamente che era sia più alta ed era anche molto più bella.
“Quella ragazza è la sorella maggiore di Marya ed è anche in grado di usare la magia del fuoco, comandante della undicesima armata ribelle e con una taglia da 270 milioni, Maya Malaparta – La danzatrice seducente”.
L'ultima guerriera della lista era una donna con dei capelli neri e occhi azzurri, dietro di lei erano in piedi, Natalie, Iris e Faith.
“Quella è la comandante delle Valkirye, viene considerata abbastanza potente da poter combattere contro Psaro, la comandante delle unità speciali ribelli, taglia da 700 milioni Satelle” li presentò tutti Lisara.
“E quelli?” domandò Drake indicando coloro che non erano ancora stati presentati.
“Sono ex senatori imperiali che hanno disertato e si uniti alla ribellione, quei tre sono Beail Organa dell'isola di Alderan, Mon Harata dell'isola di Naboo e infine Kon Ji Toujin senatore dell'isola di Waji” disse Lisara.
Quindi oltre che guerrieri nel consiglio erano presenti anche burocrati si trovò a pensare Layla.
La burocrazia era buona soltanto a posticipare e fare compromessi, ma se non facevano discussione allora, non erano meglio dei loro avversari.
Dopo tutte le presentazioni un uomo su una sessantina di anni arrivò e tutti si zittirono.
Capelli bianchi e una barba dello stesso colore, da lui proveniva una energia gigantesca, alla quale anche Rufy si trovò a boccheggiare in cerca d'aria.
“Chi quello?” domandò schioccato Law, nessuno era mai riuscito a ridurlo così solo con la sola presenza.
Lisara dopo un attimo di esitazione e schok nel vederlo si riprese e parlò “Lui è uno degli uomini più forti che esistono, ha combattuto contro l'Impero si dalla sua fondazione ed è considerato quasi semi divina la sua immensa forza, una leggenda a tutti gli effetti, ha combattuto contro i Sith e contro anche il pirata Gol D Roger, lui è il capo supremo dell'armata ribelle, colui che la fondata, con una taglia di oltre 6 miliardi e 657 milioni, Aristide – Il Leader” lo presentò Lisara.
“Lui è il capo supremo dei ribelli?” domandarono in coro tutti.
“Aristide – sama” lo salutarono tutti.
“Tutti noi siamo molto impegnati, perciò evitiamo le formalità” disse l'uomo severamente “Sono vere le voci dell'arma?”.
A intervenire fu Satelle “Pultroppo sì hanno distrutto Jeda”.
“Distrutto?! Quei bastardi pagheranno anche per questo” commentò Psaro alterandosi.
“Quindi anche Saw Guerrera e i suoi?” domandò Hero ottenendo un assenso da parte di Faith.
Hero si massaggiò le tempie non era un fan di Guerrera e aborriva i suoi metodi, ma era stato un grande guerriero un tempo, non meritava quella sorte.
A quel punto intervenne Jin.
“Bisogna recuperare i piani dell'arma” disse la ragazza.
“Scusatemi, ma tu chi sei?” domandò Mayra “Non ti ho mai vista prima e parli senza presentarti?”.
“Lei è Jin Erson” ripose Satelle restando seduta comodamente “Lasciala parlare”.
“Lei è la figlia di colui che ha costruito quell'arma, non dovrebbe poter parlare, anzi dovrebbe pagare per i peccati della sua famiglia” si agitarono alcuni dei comandanti seduti dietro Boris.
Una protesta iniziò a diffondersi in tutta la stanza prima piano per poi più forte.
“Fate SILENZIO!” gli urlò Aristide zittendoli all'istante.
“Mio padre sì ha costruito la cosidetta Morte Nera, ma mentre la costruiva ha messo una falla nel suo reattore, se qualcuno riuscisse a colpirlo con una cannonata o un missile farebbe saltare in aria tutto quanto!” spiegò la ragazza “Per questo dobbiamo recuperare quei piani”.
“No è impossibile recuperarli, sarebbe un suicidio!” protestò Mon Harata.
“E se quello che dice è la verità?! Dobbiamo intervenire prima che l'Impero lo scopra!” rispose con la stessa enfasi Hero.
“Forse tu sei un combattente Hero pensi solo a combattere e caricare a testa bassa, ma noi dobbiamo salvare dei civili e non potremo mai opporci a Sidius” continuò Mon Harata.
“Certamente con l'atteggiamento che hai tu, non andremo da nessuna parte” rispose Hero.
“Ti posso ricordare chi è che fornisce le risorse e i finanziamenti di cui avete bisogno Hero? Siamo noi! Voi pensate che basti distruggere una flotta imperiale per sconfiggerli, ma non funziona così! Il popolo deve rimanere dalla nostra parte senza siamo finiti!”
“Il popolo non esisterà più se quell'arma continua ad esistere!” rispose il ragazzo.
“Se li provochiamo scateneremo una guerra senza quartiere ovunque” “Mon, ti ricordo che la guerra è già cominciata!” rispose Hera dando manforte al fratello.
“Certo, perché quello stupido di Guerrera continuava ad attaccare senza pensare alle conseguenze e per lui e i suoi uomini sono arrivate! Non possiamo che succeda un'altra tragedia del genere ed è ciò che succederà se combatteremo a viso aperto!” concluse Mon Harata.
“Ma che è scema questa qui?! Che delusione questi tipi, tanto vale tornare al Nuovo Mondo” disse ad alta voce Rufy attirando l'attenzione di tutti.
“Cosa hai detto?!” parlò alterata Mon Harata.
“Che siete una delusione e che sei scema” rispose Rufy.
“Chi pensi di essere per parlare in questo modo?!” gli urlò scandalizzata Mon.
“Lui è Cappello di Paglia, il fratello di Iris” disse Galen.
“Il fratello di Iris?” domandò la donna per poi rivolgersi alla ragazza in questione “Dovresti imparare a tenerlo sotto controllo!”.
“Ehi! Guarda che Iris non centra niente su quello che sto dicendo io!” gli ringhiò Rufy.
“Forse, ma essendo venuto qui grazie a lei, è responsabile per ciò che dici!” rispose la donna.
“CHE HAI DETTO!” parlò incazzato Rufy rilasciando un ondata di Haki del re conquistatore attirando l'attenzione anche di Aristide.
“Haki del re” commentò l'uomo e poi notò il cappello sulla schiena di Rufy.


“Non finisce qui, Aristide” disse un giovane Roger sconfitto “Ti supererò aspetta e vedrai!”.
“Ti aspetterò Roger!” gli promise Aristide più giovane sorridente.



Da quella volta i due non si sono più incontrati, ma lui stava ancora mantenendo la promessa, era in attesa di qualcuno, l'erede di Joy Boy.
Un ondata di Haki potenziato fece volare Rufy davanti ad Aristide.
“Sai moccioso questo Cappello somiglia a quello che Roger usava a inizio della sua avventura, poi lo passò al quel moccioso del rosso” disse Aristide attirando l'attenzione di Rufy.
“Tu conosci Shanks?!” gli chiese Cappello di Paglia “Glielo sto tenendo, ci siamo promessi che glielo avrei ridato una volta diventato un grande pirata” spiegò.
“Forse sei davvero tu” disse solo l'uomo provocando una confusione generale.
“Che intende Aristide – sama?” domandò Galen accanto all'uomo.
“Galen voglio che dopo tu combatta contro Cappello di Paglia” disse l'uomo.
“Cosa?!” dissero tutti in generale.
“Forse sei davvero colui che diventerà il nuovo Joy Boy e forse uno dei prescelti” disse Aristide.
“Joy chi? Io sono COLUI CHE DIVENTERA' IL RE DEI PIRATI!” gli urlò Rufy.
“AHAHAHAHAH! È ancora viva allora la vostra volontà! AHAHAHAHAH” scoppiò a ridere Aristide.
Tutti si zittirono, Aristide non rideva mai e invece quel ragazzo in appena un paio di frasi era diventato una persona che parlava liberamente con una leggenda a tutti gli effetti.
“Incredibile” commentarono alcuni.
“Ma chi è davvero quel ragazzo?!” commentarono altri.
I comandanti delle armate invece non stavano zitti, ma in tutto il tempo che Rufy aveva parlato con Aristide, non lo avevano mai perso di vista.
Nessuno di loro sapeva a chi si stava riferendo quando parlava di Joy Boy, ma sapevano molto bene la leggenda dei prescelti.
“Rufy è un prescelto?!” disse scettica Lisara “No, non può essere vero!”
“Chi sono i prescelti?” domandò Sonia senza avere risposta da Lisara ancora sotto shock.






Intanto nelle acque territoriali dell'imperatore Harlock.
“Rispondete al fuoco!” ordinò Yatara mentre l'Arcadia veniva attaccata da entrambi i lati.
Evans e i suoi erano riusciti ad arrivare sul ponte superiore e da lì stavano respingendo gli assalti delle truppe imperiali.
Anche se non erano molto forti i soldati semplici, compensavano abbondantemente con i numeri.
Layney usò la forma ibrida mezzo gatto e mezzo umana per respingere altri dieci nemici che la puntavano.
“Ma quanti sono?!” si lamentò Vermin, mentre per colpa di una bomba esplosa lì vicino i suoi lunghi capelli rossi si erano sciolti.
Impregnò la spada di energia e scagliò un fendente energetico che colpì dei cannoni nemici sulla nave avversaria che esplosero in successione.
Lin-Yan usò i suoi poteri zoo-zoo ancestrale modello Sun Wukong per richiamare la propria nuvola e volare fino al ponte avversario.
Lì i nemici imperiali provarono un assalto di gruppo, ma roteando il bastone il ragazzo riuscì a spazzarli via.
“Evviva” commentò il ragazzo.
Ma neanche finita la parola sul suo petto si aprì uno squarcio dal quale uscì molto sangue.
Lin-Yan si dovette appoggiare all'albero maestro nemico per evitare di cadere.
“Ma cosa?!” si lamentò per girarsi alle sue spalle.
Davanti a lui una figura con un mantello nero e una spada che emanava energia rossa stava camminando lentamente nella sua direzione.
“Chi sei tu?” gli chiese il ragazzo alterato, ma dal nemico non ottene nessuna risposta.
“Lin-Yan!” lo chiamarono i suoi compagni abbordando la nave nemica.
“Stai bene?” gli domandò Vermin aiutandolo.
“Dobbiamo andarcene, è più forte di noi” li avvertì.
“Layney, Lexander, Vermin tornate dagli altri, io penserò a lui” gli ordinò Evans mentre tirava la sua spada la impregnava di Haki e metteva via l'arco con cui aveva appena finito di combattere.
-Devo stare attento, questo è uno tosto- si trovò a pensare il ragazzo.
“Trasformati, almeno avresti una possibilità” disse l'uomo con una voce metallica.
L'uomo era pallido, con una maschera che gli copriva la parte inferiore del volto che fungeva anche da respiratore, ma la cosa che spaventò per la prima volta da quando erano nello Three World, Evans, erano gli occhi, ci si poteva leggere chiaramente un istinto omicida e brutale, quasi rasente a definire quegli occhi non umani.
“Non so chi tu sia, ma ti accontento volentieri!” rispose il ragazzo facendo apparire sul suo corpo delle scaglie e sulle sua schiena delle ali di drago.
Evans optò per la forma ibrida e partì all'attacco dell'avversario che non si scompose.
Evans lo attaccò con molti fendenti, ma l'uomo riusciva a pararli tutti con estrema capacità.
Mentre era ancora con le loro lame a contatto Evans sputò una fiammata incandescente contro il suo avversario.
“Le mie fiamme possono fermare anche il magma, non ti salverai” gli disse mentre continuava a soffiare.
Dopo una trentina di secondi smise sicuro che l'attacco avesse avuto successo.
Ma prendendolo di sorpresa, lui era ancora lì come se nulla fosse.
Con la mano libera aveva alzato un muro di Haki potenziato e aveva bloccato le fiamme.
“Dicevi?” disse l'uomo per poi con un assalto fulmineo colpire anche lui sul braccio mettendoglielo fuori uso.
Evans si trovò a gridare per il dolore.
Il colpo del nemico gli aveva appena dimezzato la sua forza e quel che era peggio l'attacco aveva distrutto anche le sue scaglie.
“Evans! VATTENE!” urlò Yatara attaccando il nemico con la sua ascia.
Lo scontro tra l'arma di Yatara e quella del misterioso combattente dell'Impero produsse un'onda d'urto che distrusse tutto il ponte della nave imperiale.
Il ragazzo si sollevò in volo e tornò sul ponte dell'Arcadia.
“Evans” lo chiamò Layney appena lo vide.
“Il tuo braccio! Dobbiamo farlo medicare!” concluse chiamando il medico che iniziò subito il primo intervento.
Attorno ad Evans si riunirono i suoi uomini, anche se con qualche ferita, non sembravano messi male, gli unici gravi erano lui e Yin-Lan.
“Andrew” Evans chiamò il suo vice che arrivò subito.
Andrew anche lui non era al suo massimo aveva del sangue che scendeva sulla faccia, ma a parte quello non era messo male.
“Situazione” gli chiese e l'altro dopo un sospiro prese a parlare.
“Le forze imperiali sono in rotta, hanno perso tre incrociatori e tre fregate, anche se hanno ancora due navi....” continuò a parlare, ma la testa di Evans si stava facendo sempre più pesante.
“È stato trovato uno degli altri, ne restano da trovare solo due e poi sarà completa la scacchiera e il mondo vedrà il costo della guerra” riprese a parlare la voce nella testa.
Evans si portò la mano alla testa per cercare di diminuire la pressione, ma non accennava a diminuire, anzi aumentava.
Finché un uomo dai vestiti neri pelle bianchissima e linee rosse in faccia e occhi completamente neri non apparve davanti a lui.
“Quindi? Lo sei o no?” domandò soltanto mentre il monto intorno ad Evans iniziava a sparire.



  
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