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Autore: Miharu_phos    28/04/2020    0 recensioni
[Atsuya x Shirou]
[Shirou x Hyouga]
La vita di Aiden e Shawn è apparentemente perfetta, finché una presenza inaspettata arriva a rompere la loro armonia, facendo emergere i loro reali sentimenti.
~
Le coppie della storia sono Aiden x Shawn e Shawn x Njord. Se non approvate semplicemente non leggete, grazie.
Il genere sarà prevalentemente fluff e a tratti angst; le scene di sesso saranno sporadiche, ed in ogni caso non verranno descritte.
Nella storia Aiden e Shawn avranno rispettivamente 24 e 25 anni mentre Njord ne avrà 15.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Yukimura Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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-Aiden?- aveva domandato Shawn davanti all'inaspettata visita del fratello.

 

Aveva aperto la porta della camera in cui ormai viveva da quando era arrivato a Tokyo, aspettandosi chiunque meno che lui.

 

Il minore entrò nella stanza, guardandosi attorno con aria sospetta, e Shawn lo fissò a lungo indeciso su come agire.

 

-Non mi hai fermato ieri mattina. Te ne sei andato- aveva detto Aiden con la voce colma di delusione.

 

-Non capisco, come fai a..-

 

-Pensi di essere l'unico a saper usare quel localizzatore che hai messo al mio cellulare? Secondo te perché l'ho tenuto spento per tutto questo tempo?- aveva domandato retorico, e Shawn si era seduto sul letto con aria sconfitta, mentre il fratello si teneva le braccia incrociate sullo stomaco.

 

-Che sei venuto a fare?- aveva poi chiesto al maggiore, indispettito dal suo silenzio.

 

-Stavo per andare via infatti...-

 

-E non hai niente da dirmi?!- gridò Aiden facendo sobbalzare il più grande.

 

Lui portò lo sguardo al pavimento, provando a mantenere la concentrazione. Doveva ferire suo fratello, era necessario per liberarlo una volta per tutte dalla sua influenza infestante.

 

-Non credo che ci sia nulla da dire Aiden hai già visto con i tuoi occhi quello di cui sono capace- si limitò a dire, spezzando ulteriormente il cuore del minore che lo guardò con gli occhi colmi di delusione.

 

-Credevo che fossi venuto per...-

 

-Si per chiederti scusa, è vero sono venuto per quello. Ma non ha senso se quello che sono davvero è questo, un pervertito. E poi so che non potresti mai perdonarmi per quello che ho fatto, quindi...-

 

-Stai usando la psicologia inversa per caso? Non sei divertente-

 

-Aiden sono dannatamente serio!- disse Shawn a voce alta, mettendosi in piedi tutto d'un tratto.

 

Il più piccolo lo guardò leggermente spaventato, raramente suo fratello sfoderava un atteggiamento così aggressivo, anzi non lo usava praticamente mai.

 

Osservò Shawn mentre ficcava le sue ultime cose nella valigia aperta sul letto e sperò fino all'ultimo secondo che fosse soltanto una messa in scena, che magari suo fratello stava facendo tutto ciò solo perché voleva impietosirlo e farsi perdonare facilmente, ma diversamente da quel che credeva Shawn era serio, così serio da superarlo con la valigia fra le mani per uscire dalla stanza.

 

-Dai Shawn aspetta! Ti perdono okay? Non me ne frega niente di quello che c'è stato fra voi ma non te ne andare!- gli disse nel tentativo di fermarlo ma il fratello aveva cominciato a scendere le scale mentre si asciugava le lacrime, sperando di non farsi scoprire dal più piccolo.

 

-Shawn! Perché mi stai ignorando ho detto che ti perdono!-

 

-Aiden ti prego torna a casa tua adesso- gli aveva detto il maggiore mentre soffocava un singhiozzo.

 

Aiden lo fissava incredulo; era andato lì aspettandosi che il fratello gli si gettasse davanti in ginocchio per chiedere il suo perdono e invece se ne stava andando, stava tornando da lui, nonostante tutto.

 

-Shawn aspetta- gli aveva detto correndogli davanti per poi bloccarlo contro il suo corpo mentre lo stringeva in un abbraccio possessivo.

 

-Dai scusami ho fatto una cazzata, ero arrabbiato, avrei dovuto almeno chiederti una spiegazione prima di andarmene via così. Ti prego torniamo a casa insieme- gli aveva detto tremante di paura, vedendo però negli occhi del fratello soltanto il vuoto.

 

-Ho detto di no Aiden, basta. È stato un errore venire qui, tu meriti di cominciare la tua vita-

 

-Ma non lo capisci che sei tu la mia vita?! Shawn mi stai abbandonando, stai abbandonando tuo fratello!- gli gridò contro la pelle del viso, davanti agli occhi chiusi con forza di Shawn che sopportavano tutto senza cedere.

 

-Voglio solo che tu stia bene Aiden lo faccio per te, perché voglio che tu abbia una vita normale!-

 

-Ma senza di te io non la voglio una vita! Perché non lo capisci?!-

 

-Ecco lo vedi? Lo vedi che cosa ti ho fatto? Non faccio altro che distruggere la vita di tutti, prima con te e poi con quel ragazzino innocente! Lo vedi cosa sono?-

 

-Tu sei mio fratello- gli sussurrò Aiden guardandolo fisso negli occhi mentre gli teneva il viso fra due mani -sei mio fratello e sei l'uomo che amo. Ecco cosa sei- 

 

Shawn guardava il minore con gli occhi colmi di lacrime, provando a non farsi trasportare dalle dolci parole che il fratello gli riservava nonostante tutto.

 

-Se è vero che mi ami allora lascia che io faccia quello che ritengo più giusto- mormorò aggrottando le sopracciglia nella speranza di riuscire a convincerlo.

 

Aiden si staccò da lui, devastato dalla delusione e dal dolore.

 

-Vattene! Vattene e non farti più vedere allora! Sei proprio un bastardo hai ragione sei un mostro! Vaffanculo Shawn non voglio più vederti in tutta la mia vita!- gridò a pieni polmoni, con il viso contratto dal pianto e gli occhi spenti e vuoti a causa dell'abbandono.

 

Il più grande lo guardò un'ultima volta con aria colpevole, poi lo superò stringendo i denti di fronte al pianto che il più piccolo stava sfogando a pochi metri da lui.

 

Prese la sua auto dal parcheggio e cominciò a guidare, liberandosi finalmente delle lacrime trattenute fino ad allora, lacrime che gli annebbiavano la vista impedendogli di guardare la strada con la giusta concentrazione.

 

Guidò a lungo, quasi in modo inconsapevole, fino a ritrovarsi in un posto che conosceva molto bene, lo stesso in cui aveva passato gli anni più belli della sua adolescenza al fianco di Aiden, Axel e di tutti gli altri compagni di squadra.

 

Scese dalla sua auto e varcò i cancelli della Raimon, puntando gli occhi dritto su un gruppo di ragazzini che si allenavano nel campetto che precedeva la scuola.

 

Guardò i giocatori con nostalgia, mentre nel suo cuore ancora si scavava dolosamente il dolore dovuto alla rinuncia appena attuata verso suo fratello, l'amore della sua vita.

 

Seguiva con aria assorta i passaggi dei giovani giocatori, finché una voce conosciuta alle sue spalle non chiamò il suo nome.

 

-Shawn!- aveva gridato entusiasta Mark Evans.

   
 
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