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Autore: Bonni4    28/04/2020    2 recensioni
Il Ballo del Ceppo si avvicina ed Hermione Granger si trova alle strette: cosa succederebbe se rifiutasse categoricamente l’invito dell’ affascinante e sgrammaticato studente bulgaro di fama mondiale Vicktor Krum?
E come reagirebbe se un giullare dai comportamenti poco raccomandabili ma molti buoni propositi e uno schivo, tetro ma sentimentale bulletto le facessero la corte?
Tra una lezione, un pranzo, lo studio in biblioteca, le ardue prove del Torneo Tremaghi, amore, errori e incomprensioni Hermione si giostrerà per far ordine nella mente e nel cuore.
***
Dal terzo capitolo:
Improvvisamente un bigliettino volò da non si sa dove e si posò proprio di fronte a Hermione. Lei perplessa si guardò attorno, soprattutto per appurare se il professore avesse visto qualcosa.
"Granger,
stasera ti aspetto nel Cortile della Torre dell’Orologio alle 22.00."
Non c’era la firma. Il biglietto le si polverizzò istantaneamente in mano e piccoli granelli di polvere andarono ad appiccicarsi sulla pergamena.
Ad Hermione venne un tic nervoso all’occhio.
***
NB: accenni di Snanger (Severus/Hermione).
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Hermione Granger, Viktor Krum | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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CAPITOLO 1



“Il Ballo del Ceppo è una tradizione del Torneo Tremaghi sin da quando ha avuto inizio. La sera della vigilia di Natale noi e i nostri ospiti ci riuniremo nella Sala Grande per una serata di beneducate frivolezze.”
La voce della McGranitt risuonava decisa nella stanza mentre spiegava a tutti i Grifondoro la serata che li attendeva.
I ragazzi erano per lo più svogliati: serata elegante, danze che pochi conoscevano e “beneducate frivolezze”? Non faceva per loro. Ah e il problema più grande (che ognuno di loro tentava di evitare) era senza dubbio trovarsi un’accompagnatrice.
Le ragazze erano tutto un fremito. Danze, musica e tanti bei ragazzi, possibilmente stranieri, pronti ad invitarle.
“La casa di Godric Grifondoro ha meritato il rispetto del mondo dei maghi per quasi dieci secoli. Non vi permetterò in una sola serata di imbrattare questo nome comportandovi come una balbettante bambocciona banda di babbuini!”
I gemelli Weasley ridacchiarono e si misero a fare il verso alla McGranitt.
Di slancio la professoressa prese Ron per una dimostrazione, ed egli, visibilmente imbarazzato, sbiancò di colpo cercando di non incontrare gli occhi della partner o quelli di Harry. Qualcuno fischiò.
“Un, due, tre, un , due, tre… Ora tutti insieme!”
Con uno slancio le ragazze si alzarono dalle panchine e tentarono di avvicinarsi ai ragazzi, molto contrariati da questa “lezione” che la McGranitt stava loro impartendo.
Hermione si attaccò ad Harry immediatamente e piano piano si formarono tutte coppiette che muovevano passi incerti per la sala.
Ovviamente ciò non valeva per i gemelli Weasley, i quali ballavano spensierati mano nella mano canticchiando un motivetto. Hermione li squadrò con un misto di disprezzo e esasperazione.
Non erano del tutto apposto, l’aveva sempre pensato.
Ad un tratto Fred si girò verso di lei e le fece l’occhiolino, facendo sobbalzare la sua chioma rossa. Hermione distolse lo sguardo e contemporaneamente andò ad inciampare tra i piedi di Harry, finendo carponi.
Maledizione! pensò spostandosi una ciocca di capelli dal viso rosso come un peperone.
 


Finita la sessione di ballo Hermione prese la sua borsa, si asciugò la fronte imperlata di sudore con la manica della veste e si passò le mani sulle guance arrossate.
“Harry, Ron!” fece un cenno con la mano in direzione della porta “Se mi cercate sono in biblioteca a studiare. Ci vediamo dopo.” quindi si avviò tutta barcollante per la pesantezza dei libri in biblioteca.
Non si accorse che uno dei gemelli la stava seguendo con lo sguardo.
Arrivata lì scelse un piccolo tavolo rotondo in penombra, lontano da altri studenti, ed estrasse il libro di Aritmanzia.
Ci si fiondò subito, i capelli raccolti in una morbida coda e un block-notes pieno zeppo di appunti alla mano.
Nel bel mezzo di un esercizio venne distratta da un vociare di ragazze alle sue spalle.
Si girò lentamente e lanciò un’occhiataccia al gruppo, intimandogli di fare silenzio.
Queste la ignorarono e si spostarono più in là.
Hermione intuì che stessero seguendo qualcuno, dato il loro sussurrare e indicare sospetto. Allungò il collo per vedere oltre lo scaffale dietro di se e vide niente meno che il giocatore di Quidditch di fama mondiale, Vicktor Krum, immerso in un libro.
La ragazza si chiese tra sé e sé se sapesse leggere inglese, dato che non lo aveva mai sentito parlare e il preside della sua scuola a fatica riusciva a spiaccicare qualche parola, sempre e comunque accompagnato da un forte accento dell’est.
Tutto d’un tratto Krum alzò gli occhi dal libro e li posò su Hermione accennando un sorriso pacato. Lei distolse lo sguardo, colta in flagrante.
Voleva spostarsi da quel tavolo per non essere troppo esposta al giudizio dello studente bulgaro, ma decise che sarebbe rimasta lì.
Riprese a studiare. Di tanto in tanto alzava gli occhi per vedere se Krum faceva qualche mossa. Si postava di qualche passo, prendeva un libro da uno scaffale, lo analizzava con aria annoiata e lo rimetteva a posto, sempre lanciando occhiate d’interesse a Hermione.
La Grifondoro si era stufata di questo atteggiamento, la irritava molto che qualcuno la spiasse mentre studiava, tuttalpiù qualcuno che non conosceva affatto.
Radunò i suoi libri e i quaderni degli appunti, mise tutto velocemente nella borsa e fece per alzarsi quando Vicktor Krum si avvicinò e si sedette al suo tavolo.
“Herr-mion?” sussurrò lo studente bulgaro.
Hermione sgranò gli occhi.
 


“V- Vicktor Krum?” fece di rimando Hermione con un sopracciglio alzato.
“Ah sì. Tu studiare… quello?” indicò il libro di Aritmanzia con fare incalzante. Aveva un sorriso gentile stampato in volto.
“ Si chiama A-R-I-T-M-A-N-Z-I-A” scandì bene la ragazza aprendo il libro.
Gli mostrò le formule principali nella speranza che avesse capito di che materia si trattasse. Non voleva ripetersi, anzi nemmeno sapeva come fare a spiegarla a uno che l’inglese lo masticava come Ron masticava “Pozioni per principianti” .
Neanche a farlo apposta Vicktor ignorò il libro, era più concentrato sul suo viso.
A 5 metri esatti di distanza il manipolo di adoratrici (non si sa esattamente se del Quidditch o dei bicipiti del cercatore in questione) la guardavano torve.
“Posso aiutarvi?” fece saccente Hermione, strizzando gli occhi.
Krum si girò e le scansò in malo modo con la mano, poi si alzò di scatto e prese la mano della strega “Tu, io, ballo?”
Hermione era sbalordita.
Cosa può lui, il famoso cercatore della Bulgaria, volere da una semplice studentessa di Hogwarts come me?
 Andò in iperventilazione, scuotendo piano la testa affollata da mille pensieri. Eppure era una domanda tanto semplice, bastava un sì o un no.
“No?” rispose Hermione con gli occhi fuori dalle orbite.
Rispondere ad una domanda con un’altra domanda la irritò assai, ma che altro fare?
Tutto ciò mandò lo studente di Durmstrang in confusione.
“Non vuoi Herr-mion?”
“Si pronuncia Hermione.”
“Herr-mione” Era pur sempre un inizio.
“Il fatto è che…” Hermione cercò di pensare ad una scusa da accantonargli in fretta “… bhe ho già un accompagnatore, sì… Mi dispiace!” puntualizzò alzandosi dal tavolo.
Krum aggrottò le sopracciglia e annuì mordendosi il labbro. Poi le rivolse un sorriso imbarazzato e se ne andò.
 


Ancora scossa la ragazza uscì dalla biblioteca.
Si muoveva in automatico senza badare a dove metteva i piedi, infatti inciampò sul mantello di un altro studente.
“Maledizione fai attenz-… Granger!”
Oh no, non lui.
Un candidissimo Draco Malfoy le stava porgendo la mano ingioiellata per issarla da terra, poi si chinò a raccogliere la borsa, il quale contenuto era mezzo scivolato fuori.
“Malfoy. Grazie.” Tagliò corto Hermione riprendendosi i suoi effetti personali ed evitando categoricamente lo sguardo del biondo.
Malfoy si dette un tono sistemandosi la cravatta verde dalle striature argentate.
La guardò senza dire niente, e Hermione di rimando.
Doveva dire qualcosa? Sembrava indugiare.
Il ragazzo aprì la bocca per richiuderla un millisecondo dopo, serrando bene la mascella ed espirando rumorosamente.
Dal canto suo la riccioluta alzò un sopracciglio per poi voltarsi e andare dritta nella Sala comune.
 
 
 N.d.A:
eccoci qui, non so ancora che  pensare o dove andrà a parare questa fic, ma prometto che la porterò a termine.
Se vi piace recensite, mettetela tra le seguite ecc...
Ah e non dimenticatevi di dirmi chi vi piacerebbe Hermione scegliesse per questo benedetto Ballo (piccolo spoiler: Krum non è ancora del tutto fuori gioco ;P)
A presto!

SB

 
 
 
  
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