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Autore: Raffaella92    28/04/2020    2 recensioni
Dimentichiamo la Sana e l'Akito che conosciamo nel Manga. Se non si conoscessero, cosa succede se si scontrano da ubriachi fradici in una Las Vegas piena di gente e di guai?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomiiiii 
Grazie a chi mi segue, chi recensisce la mia storia, e gli l'ha aggiunta tra i preferiti! Grazie di cuori a tutte! Spero che vi stia piacendo veramente!! 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il tragitto sembra interminabile non arriviamo più, quando arriviamo a casa non credo ai miei occhi, una miriade di giornalisti sotto casa, un camion dei vigili del fuoco, mamma che non sembra lei, ha lo sguardo perso, anche Rei sembra spaesato, preoccupato, scendo di corsa dall’auto Akito e i miei amici sono accanto a me, la mano di Hayama s’intreccia alla mia, alzo lo sguardo quello che vedo mi spaventa. La mia casa, non c’è più. È tutto andato in fumo. Tutto bruciato. Sento un vuoto all’altezza dello stomaco, le gambe stanno per cedermi. La mia casa. È come se mi  fosse stata amputata una parte del corpo, tutta la mia vita spazzata via così, in un attimo, non c’è più nulla. Calde lacrime bagnano il mio viso, mi sembra tutto così irreale, Akito mi abbraccia il mondo sembra meno crudele tra le sue braccia, ma è d’aiuto solo per una frazione di secondo. Poi la disperazione torna a farsi spazio in me. Poi corro tra le braccia di mia madre.
“Mamma, com’è potuto succedere?”
“Tesoro non lo so i vigili del fuoco dicono che sia stato un corto circuito, magari avete lasciato qualcosa acceso che so un fornello, qualcosa del genere?”
“No mamma, sono sicurissima, abbiamo pranzato fuori, quando Rei mi ha chiamato stavamo tornando, era tutto in regola quando siamo usciti loro erano con me hanno visto” dico girandomi e indicando Hayama, Aya e Tsu. Loro annuiscono
“Signora Kurata è impossibile che abbiamo lasciato qualcosa acceso, magari è stato un corto circuito, ma no nessun fornello è rimasto acceso” Akito è convinto anche lui che non sia stata una nostra distrazione. Ma cosa ha potuto scaturire un corto circuito se l’impianto è nuovo, la casa è di nuova costruzione, mi sembra cosi impossibile.
“Mamma, la casa è di nuova costruzione, com’è possibile un corto circuito?” a quel punto interviene un vigile del fuoco
“Signorina, tutto è possibile, non è detto che una casa di nuova costruzione sia impossibile, se l’impianto non è a norma, o che so un filo installato male e un sovraccarico l’ha mandato in corto, comunque non si preoccupi, indagheremo e le faremo sapere” 
“Guardi posso garantire, sull’efficienza della ditta che ha svolto i lavori.. “ a quel punto crollo in un pianto disperato mamma e Akito sono lì accanto a me per sorreggermi, sembra tutto finto, così un incubo.
“Sana tesoro adesso è inutile che restiamo qui, andiamo venite a casa mia voi due” mia madre ha capito che se non mi allontana da qui potrei restarci tutta la notte, sa anche che Akito resterebbe con me.
“Si mamma hai ragione, Aki andiamo” dico allungando la mia mano verso quella di Hayama, lui l’afferra e ci dirigiamo in auto con Rei, siamo tutti in silenzio nessuno dice niente, Akito continua a tenermi la mano, sotto lo sguardo duro di Rei dallo specchietto retrovisore che non smette di fissarci. Siamo arrivati a casa, mi rendo conto che Aki non era mai stato da mia madre, perché guarda la villa di mamma come se fosse un tesoro. Non se l’aspettava, infondo non ne avevo mai parlato. Continuiamo a tenerci per mano, gliela stringo ancora più forte e gli sussurro
“Non fari spaventare, non è enorme come sembra”
Prendo Aki per mano e lo trascino in casa, Rei ci guarda di sottecchi è geloso, lo vedo da come lo guarda. Anche se indossa gli occhiali da sole, ormai lo conosco bene per cogliere tutte le sfumature del suo carattere, è molto apprensivo, geloso, protettivo, sia verso mia madre, ma soprattutto verso di me. Mi considera un po' come sua figlia, ed io lo vedo il padre che non ho mai avuto. C'è sempre stato, in vent'anni è stato sempre presente, in ogni tappa della mia vita. Non mi ha mai lasciata sola, è stato il mio complice, il mio supporto ma sa essere anche molto rigido quando serve. È difficile fargli cambiare idea, ma io ci riesco quasi sempre. Basta fare gli occhietti da cucciola, e lui cede quasi sempre. Credo che questo sia il momento di fare gli occhi dolci. Perché sta squadrando Akito e i suoi occhi sono sulle nostre mani intrecciate proprio come in auto. Prima che possa dire qualcosa sono io a parlare
"Akito ed io dormiremo nella mia vecchia camera, Rei non è che avresti un pigiama per lui? Avete più o meno la stessa statura quindi dovrebbero stargli" e sfodero così il mio sguardo persuasivo
"Sana, bambina mia non può dormire nella camera degli ospiti? Guarda che so tutto, tua madre mi ha raccontato che è un matrimonio finto" eccolo ci siamo lo sapevo che andava a parare lì.
"Rei, non hai letto i giornali? Visto che ci siamo sopra da questa mattina.. Le cose sono cambiate. Non ha senso dormire in due stanze diverse. Perciò vengo da te a prendere il pigiama e andiamo tutti a letto, sono stanca, è tardi, domani devo andare a lavoro e anche Akito deve lavorare."
" No Sana domani non venire in redazione, meglio se vai ad informarti per l'incendio " questa è mia madre che interviene dalla cima delle scale del piano di sopra.
" Ma mamma.. Ho del lavoro da finire.. "Non mi lascia terminare, alza la sua mano davanti al mio volto
" Non si discute sono ordini del capo, non vorrai mica avere degli screzi col capo? Ecco vedo che siamo molto ragionevoli. " abbasso lo sguardo e non posso far altro che obbedire, infondo ha ragione devo risolvere questa situazione e poi non possiamo stare da mia madre. Rei ci renderebbe la vita impossibile né sono certa. Non si stanno simpatici quei due. Lo leggo nei loro sguardi. Mamma invece sembra divertita dalla situazione. Mi dirigo al piano di sopra vado in camera di Rei prendo un pigiama e vado in camera mia, ma di Hayama nessuna traccia. Non è che quei due lo stanno sottoponendo ad un terzo grado. Oh no! Mi fiondo verso le scale e sono ancora lì tutti e tre a parlare a bassa voce non li riesco a sentire. Sento solo la voce di Akito che dice
"Non preoccupatevi domani andrò con lei in centrale. Ora vi auguro buonanotte"
"Buonanotte Akito, mi raccomando" questa è mia madre ha un tono preoccupato.
"Notte." Rei non sembra molto contento. Si abituerà alla sua presenza. Ha ragione non è abituato a vedermi con nessuno. Di tutti i miei flirt non gliene ho fatto conoscere neanche uno. Lui è il primo, sa anche lui che cosa significa questo. Che Hayama è importante. Lo è diventato in così poco tempo che non me ne sono neanche accorta. Ha stravolto la mia vita, la mia casa, i miei pensieri. Sono così assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che sono bloccata sulle scale e lui è davanti a me che mi sventola una mano davanti agli occhi.
"Sana tutto bene?" è preoccupato il suo tono lo tradisce.
"S-si andiamo?" annuisce e ci dirigiamo in camera mia. Appena entra lo vedo spaesato non si aspettava una camera così grande per una sola persona. Certo casa mia non è così grande. È molto più modesta, d'altronde l'ho acquistata da sola. Camera mia è la classica una ragazzina, è ancora tutto così uguale a come l'ho lasciata 5 anni fa. La foto mie e di Aya attaccate al muro sulla scrivania, il letto a baldacchino, un tappeto al centro della camera e il bagno sulla sinistra della stanza. Non molto grande, ma abbastanza capiente da contenere l una vasca da bagno. Hayama si guarda intorno poi esclama
"Accidenti Kurata non avrei mai detto che avessi una villa e una camera così.. Così enorme" per poi fare un fischio. Si aggira per la stanza con le mani in tasca, studia ogni angolo, si sofferma sulle foto, nessuna è una classica foto, tutte ritraggono me e Aya in posizioni o facce buffe. Non siamo le classiche ragazze noi.
"ti dispiace casa di mia madre?” Comincio a parlare come lui, la cosa è grave.
“No, solo che non sono abituato. Casa di mio padre è molto più piccola..” gli metto l’indice sulle labbra intimandogli di fare silenzio.
“Shh.. Hayama baciami” non se lo fa ripetere due volte mi tira a sé e mi bacia, un bacio passionale, in un attimo siamo stesi sul letto i nostri vestiti sono sparsi sul pavimento, i nostri corpi sono un groviglio tra le lenzuola, di gemiti, respiri, sospiri, baci, mani intrecciate, movimenti prima lenti e poi più veloci e in un attimo raggiungiamo l’apice del piacere insieme, restiamo così accoccolati l’uno all’altro, tutta la tensione accumulata nell’arco di questa giornata sembra essere svanita. Ci stringiamo ancora di più e Akito mi poggia un bacio sulla testa, mentre cerco la sua mano la intreccio alla mia.
“Ti amo Kurata” quelle paroline spezzano il silenzio che si era creato tra noi.
“Aki, ti amo anch’io” ci baciamo di nuovo, un bacio pieno di trasporto, la passione si riaccende ma prima di continuare devo sapere cosa si sono detti giù. Con non molta difficoltà mi stacco da lui lo guardo negli occhi e mi ci perdo come sempre.
“Hayama, devo chiederti una cosa.. “
“Dimmi ti ascolto”
“Cosa stavate dicendo con mia madre e Rei al piano di sotto prima?” il suo sguardo cambia, sembra preoccupato.
“Niente, mi hanno chiesto se ti accompagno domani in centrale dal pompieri”  il suo tono voce è diverso, è preoccupato lo sento.
“Sei sicuro?” gli chiedo
“Si, sono sicuro. Credimi, erano solo preoccupati che andassi da sola, tutto qui” vuole tranquillizzarmi, ma gli credo.
“Ok, va bene ti credo, ma non devi andare a lavoro domani?” gli mostro un sorriso rassicurante.
“No, chiamo domattina per non andare a lavoro, non ti lascerei mai sola in un momento del genere” la sua voce è così rassicurante in questo momento che potrebbe crollare anche il mondo non me ne preoccuperei minimante.
“..E poi se non ti accompagnassi credo che quel tipo con gli occhiali da sole mi verrebbe a cercare fino in capo al mondo, non gli sto molto simpatico credo” mi dice con i suo ghigno che somiglia sempre più ad un sorriso.
“Ahah Hayama no, Rei è solo geloso. È quello che più somiglia ad una figura paterna per me. Non ho mai avuto un padre, l’abbiamo conosciuto quando siamo arrivati qui 20 fa io e mia madre, eravamo in bar, a fare colazione, e lui lavorava in quel bar, almeno fino a quel momento, ebbe una lite furiosa con il suo proprietario che lo licenziò su due piedi, era stato così gentile con me che il suo sorriso mi aveva conquistato subito. Così mia madre gli offrì di lavorare per noi, prima come autista ed infine è diventato assistente di mia madre quando è diventata direttrice del giornale. È sempre stato al mio fianco, mi ha consigliato, supportato e sopportato sempre. Mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi nelle avversità che bisogna lottare sempre, perciò gli devo molto. È semplicemente molto protettivo con me, crede che sia ancora una bambina” mentre gli racconto di Rei lui mi guarda rapito dal mio racconto, non m’interrompe, mi fa terminare, e poi mi risponde.
“Adesso ho capito perché mi guardava male. Credo che dovrò parlarci altrimenti sarà difficile vivere sotto lo stesso tetto. Non possiamo andare neanche da me, vivo con Tsu..” è dispiaciuto di non poter essere d’aiuto. A me dispiace che abbia perso le sue cose nell’incendio. Ormai credo che sia andato tutto perduto.
“Non ti devi preoccupare mia madre ci ospiterà fino a quando sarà necessario.” Mi avvicino al suo volto e lo prendo tra le mani lo bacio, in un attimo ricominciamo ad amarci per tutta la notte.
 
Il mattino arriva presto, quando mi sveglio cerco con la mano sull’altro lato del letto il corpo di Akito ma è vuoto, poi sento l’acqua scorrere in bagno, mi dirigo in bagno ed è già vestito. Lo abbraccio da dietro
“Buongiorno Hayama” gli bacio le ampie spalle che mi trovo davanti, lui si gira e mi abbraccia
“Buongiorno a te, ti ho preparato un bagno caldo, ti lascio a rilassarti, ti aspetto giù per la colazione” mi da un bacio e scappa via. Dopo il bagno, che devo essere sincera ci voleva, mi vesto, è rimasto ancora qualche capo nel mio vecchio armadio, ora che ci penso Akito dove ha preso quel completo, dopo glielo chiederò. Scendo in salone lo trovo lì ad aspettarmi bello come il sole.
“Aki dove hai preso i vestiti puliti?”
“Ho chiamato Tsu me li ha portati lui prima di andare a lavoro stamattina. Dai sbrigati che ci aspettano in questura” è preoccupato quanto me, lo vedo dal suo sguardo. Facciamo colazione e poi usciamo. Dopo un tragitto breve eccoci davanti la questura. Siamo mano nella mano, arriviamo alla porta che ci hanno indicato. Bussiamo, siamo dentro. Il poliziotto ci guarda preoccupato tira un lungo respiro e dice
“Signori, dai primi rilievi, è risultato che non era un incidente, l’incendio è stato appiccato ti proposito. Abbiamo trovato un focolaio al centro del salotto di casa sua.”

 
   
 
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