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Autore: EleAB98    29/04/2020    5 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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“Pronto Beverly, sei in linea? Mi dispiace non averti richiamato quel giorno in cui ho interrotto bruscamente la telefonata... Alla fine mi è passato di mente.”

“Ho visto” rispose lei, mostrandosi un poco fredda. “Sicuramente, avevi ben altro a cui pensare... Ma dimmi un po’... sei solito dare il buongiorno in questo modo a qualsiasi donna abbia avuto l’onore di baciarti?

Hunt sospirò.

“Senti, Beverly... Non nego di aver trascorso una bella serata con te. Non mi aspettavo certo di incontrare una grande attrice in un bar del centro, quella sera... ma devo confessartelo... per me quel bacio non ha significato niente.”

Dall’altro capo del ricevitore, Beverly assunse un’espressione contrariata.

“Lo sospettavo... ti si leggeva in faccia che pensavi a un’altra donna.”

“Chi, io?” ribatté lui, risentito. “Ti sbagli, avevo solamente la testa altrove, tutto qua. Ho moltissimo lavoro da sbrigare e, come ben sai, non ho molto tempo per concedermi delle distrazioni.”

“Sì, questo l’ho notato... ti ho sentito distante, anche durante quel bacio.”

“Beverly, te l’ho appena detto... Non ero in me stesso in quel momento. Ho sbagliato e mi dispiace. Avrei dovuto respingerti immediatamente.” le disse poi, lasciando intendere che fosse stata lei a cominciare a fargli delle avances.
In effetti, Beverly l’aveva persino accompagnato fino alla porta di casa sua, forse sperando che Thomas potesse invitarla a entrare al fine di trascorrere una ‘notte di fuoco’ con lui. Dal canto suo, Thomas aveva immediatamente spento le speranze della donna - malgrado la sua indiscussa avvenenza - regalandole un castissimo bacio sulla guancia e augurandole una 'felice' nottata.

“D’accordo” rispose lei, fingendosi rassegnata e cercando di nascondere la propria irritazione. “Dunque le tue scuse sarebbero un modo carino per dirmi che non ci vedremo più?”

“Affatto. Ti prometto che mi farò perdonare.”

“Portandomi a cena?” domandò lei, con velata sfacciataggine.

“Ecco, non proprio a dire il vero” rispose Hunt, per nulla sorpreso dall’atteggiamento di Beverly. “Ti ho chiamato perché avrei intenzione di farti una proposta. Vorresti diventare la protagonista assoluta del mio prossimo film?”

D’un tratto, la donna recuperò l’entusiasmo.

“Stai parlando sul serio?”

“Non sono mai stato così serio.”

“Beh, per me sarebbe fantastico!” esclamò, in preda all’euforia. “Ma pensandoci meglio...” gli disse poi, simulando dispiacere “non sono sicura di poterci riuscire. Sai, non è facile per me... Per te ho provato qualcosa, quella sera... e non nascondo di non aver tuttora smesso di pensarci.”

Hunt scosse la testa, quasi non credesse alle sue parole.

“Pensaci bene, allora” si limitò a risponderle. “E non appena lo hai fatto, richiamami pure. La mia offerta sarà ancora valida. Ma ricorda che conto su di te per il posto di attrice protagonista. Sei davvero in gamba.”

Thomas riagganciò. Era sicuro che tra meno di un’ora avrebbe ricevuto la telefonata di conferma. Nessuno poteva resistere al richiamo del successo, nonostante vi fossero in ballo dei ‘sentimenti’.

 
***

 
Quella mattina, ritrovarsi a pochi passi dagli studio ELiOSAngeles suscitò nella giovane un’emozione inspiegabile. Avrebbe finalmente visitato il complesso residenziale che accoglieva numerosissime stanze con all’interno tutti gli strumenti adibiti alla realizzazione di un film di qualità che avrebbe potuto ottenere un grande successo. Trovarsi di fronte all’ingresso di quell’imponente edificio fu per Jane un’emozione unica.
Ancora col fiato sospeso, varcò la soglia e vi entrò. Thomas Hunt si trovava proprio nell’atrio, ad aspettarla.

Ma non era solo.

Con lei c’era un’altra donna, anche piuttosto avvenente. Di chi poteva mai trattarsi?

Con fare incerto si avvicinò ai due che, nel frattempo, continuarono a conversare amabilmente tra loro. Quando li raggiunse, la donna si accorse a malapena della sua presenza. Sembrava totalmente persa nell’ammirare Thomas, il quale fece poi le dovute presentazioni alla giovane.

“Salve, signorina McMiller. Le presento Beverly, l’attrice protagonista del mio prossimo film.”

A sentire quel nome, Jane stentò dal trattenere un sussulto. Con aria di sufficienza, Beverly le strinse la mano.

“Piacere.”

“Piacere, mi chiamo Jane. Jane McMiller” rispose la studentessa ricambiando la sua stretta di mano cercando di nascondere la propria sorpresa.

Quell’attrice era veramente bellissima, doveva riconoscerlo. I suoi capelli rosso fuoco le conferivano un’aria leggermente sbarazzina ma, soprattutto, selvaggia. Doveva sicuramente avere una gran bella personalità, se il professore l’aveva selezionata per il ruolo di attrice protagonista. I suoi occhi, di un marrone intenso, avevano scrutato la sua figura da cima a fondo, e per un attimo la studentessa si sentì davvero inappropriata dinanzi a lei. Ma in un certo qual modo, l’atteggiamento rassicurante di Hunt le fece dimenticare quello sguardo indagatore e, a tratti, ben poco amichevole.

“Questa ragazza” proseguì Hunt “mi aiuterà con la supervisione del progetto cui tu e gli altri colleghi prenderanno parte.”

“Wow, è davvero notevole che una semplice ragazzina possa già conoscere alla perfezione cosa si cela dietro il fantastico mondo del cinema.”

“Beh, magari non conosce ancora tutti i segreti, ma si sta impegnando molto. Non è vero, signorina?” domandò lui con aspettativa, quasi volesse dare a Jane l’opportunità di difendere il suo ruolo all’interno di quella struttura.

“Esattamente” rispose lei. “Certo, in realtà sono ancora un’apprendista, ma imparo in fretta.”
Beverly annuì. La sua espressione, tinta di una leggera quanto percepibile arroganza, non era mutata affatto dall’inizio di quella conversazione. Ciononostante, Jane riuscì a reggere il suo critico sguardo alla perfezione.

“Bene, direi di avviarci” disse poi il regista, facendo strada alle due signorine. “Il mondo è là fuori e noi, al momento, ci troviamo nel posto in cui il nostro futuro progetto avrà vita. Pertanto, non tollero alcuna distrazione da parte vostra. Sono stato chiaro?”

 
***

 
Il set cinematografico in cui Hunt e la sua troupe avrebbero dovuto lavorare si mostrò davanti ai loro occhi in tutto il suo splendore. Ogni cosa era al suo posto e appariva incredibilmente perfetta.

“Wow, è veramente stupendo!” esclamò Jane con aria sognante, non riuscendo a trattenere l’entusiasmo e la meraviglia che in quel momento l’avevano investita.

“Come biasimarla, signorina... E tu Beverly? Che cosa ne pensi?”

La donna si mostrò assai compiaciuta a quella sua domanda, elogiando in particolar modo il suo stile e, allo stesso tempo, esprimendo un implicito disappunto riguardo la scelta di includere Jane in quel progetto.

“Un uomo dai gusti raffinati come i tuoi non poteva certo scegliere luogo migliore, sebbene io nutra ancora dei seri dubbi nei confronti di qualche membro della troupe” disse poi, volgendo un rapido sguardo alla studentessa.

A quella dichiarazione, Hunt finse un sorriso di convenienza e, in men che non si dica, ordinò a tutti i suoi collaboratori di disporsi nelle rispettive postazioni. Ogni sedia del set, infatti, era riservata al ruolo che ogni singola persona doveva ricoprire nel dietro le quinte.

“Benissimo, siamo tutti pronti?”

I membri della squadra fecero un segno di assenso e Thomas proseguì il suo discorso.

“La storia che intendo proporre al grande pubblico è una storia concernente il difficile passato di una donna in combutta con le sue paure e quelle crisi esistenziali tipiche di un rapporto amoroso finito male. Ovviamente, il tutto sarà mescolato con una storia secondaria che tratterà della vita di un uomo costellata da visioni paranormali in realtà inesistenti e, dunque, solamente frutto della sua testa. Non vi saranno efferati delitti, né tantomeno delle acerrime discussioni riguardanti tali tematiche. Ciò che intendo dimostrare a me stesso prima che agli altri, riguarda il potere della nostra mente. Un potere che, se sopravvalutato, potrebbe condurci alla rovina psico-fisica e nel contempo a un’eccessiva sicurezza che potrebbe comportare un fallimento a livello professionale e privato.”

Jane annuì. La presentazione di Hunt era veramente stupenda e benché lei già conoscesse alla perfezione la trama del film, non poté fare a meno di riascoltarla con vivo e sincero interesse.

“Sappiamo tutti quanto la gente si aspetti da te, una volta raggiunto l’apice del successo. Ed è anche questo l’aspetto che vorrei mettere in luce nel mio film. Il senso di aspettativa coniugato al senso di frustrazione che conduce l’individuo a una profonda – quanto ingiusta - svalutazione di se stesso e del suo potenziale. Dunque, nutrire nell’intimo delle insicurezze potrebbe, alla lunga, comportare lo sviluppo di ‘un’ossessiva follia’ correlata al proprio passato, specie se tale passato è stato ‘glorioso’, ovvero ricco di soddisfazioni. Detto ciò, passiamo finalmente all’azione ed entriamo nel vivo di questo progetto.”

Hunt prese la valigetta e vi estrasse la sua bellissima telecamera. Dopodiché, ordinò a Beverly di recitare la scena iniziale redatta nella sceneggiatura.

A Jane, invece, spettò il compito di supervisionare ‘dall’alto’ la situazione. Avrebbe dovuto annotare ogni singolo aspetto della sessione di registrazione delle scene, nonché esprimere la sua opinione in merito a elementi che magari avrebbero potuto essere migliorati con dei semplici accorgimenti tecnici. È vero, la giovane studentessa era, per moltissimi aspetti, ancora profondamente inesperta... ma in fondo sapeva benissimo che, in realtà, il professor Hunt intendeva metterla alla prova proprio come avrebbe fatto un semplice insegnante con i suoi studenti, in procinto di affrontare una verifica importante. Forse, per Jane, la più importante che avesse mai avuto il privilegio - nonché la responsabilità - di affrontare.
   
 
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