Billy non aveva ancora ripreso conoscenza, ma ogni tanto mormorava qualche parola nel sonno. Nella semioscurità, Elizabeth scrutava ansiosamente il suo volto pallido, e di tanto in tanto inumidiva il panno bagnato che poi tornava a posare sulla fronte che scottava. Udì un passo leggero alle sue spalle, e la voce bassa e confortante del dottore: “Dovresti andare a riposare”. Lei scosse la testa, le labbra serrate. O’Connell le strinse il braccio, una presa decisa ma gentile. “Se la caverà, te lo assicuro”. Elizabeth finalmente si volse a guardarlo, ed un incerto sorriso sfiorò le sue labbra e i suoi occhi pieni di lacrime.
La nave procedeva ora speditamente verso l’Inghilterra. Nella notte carica di stelle i marinai si erano riuniti sul ponte, cantando e ballando, e bevendo insieme. Elizabeth sedeva in un angolo, accanto a Billy, guardando i volti festosi dei suoi compagni. Ma il forte liquore che le avevano fatto bere le annebbiava un poco la vista, e le rendeva pesanti le palpebre. Appoggiando la testa sulla spalla di Billy, mentre già il sonno si impadroniva a poco a poco di lei, sentì il calore rassicurante del suo maglione di lana contro il proprio viso. Pensò che forse un giorno avrebbe potuto rivelare all’amico il suo segreto, e chissà…