Videogiochi > The Sims
Segui la storia  |       
Autore: AlessioLepri    29/04/2020    0 recensioni
Vita, fatiche e relazioni di Everardo Delle Torri, scrittore di successo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prima cosa da fare, dopo aver attraversato l’ampio salone doppio di casa, era imboccare la porta e scendere le scale esterne a raccogliere il giornale che i piccoli fattorini della città gli lasciavano giù nel cortiletto sotto la cassetta della posta e già che c’era, ritirare la corrispondenza, se ne aveva. Quel giorno era uno di quelli di inizio estate, quando la neve invernale ormai è un lontano ricordo, il caminetto è spento da un pezzo e non c’è più bisogno d’indossare gli abiti per l’aria aperta. Abitava al primo piano di un terra-tetto dal gusto antico, ma in realtà un’imitazione contemporanea, per quanto poco somigliante, a molte altre costruzioni di Starlight Shore. Con il tetto di tegole rosse e le mura esterne di pietra scura, vista da fuori, poteva sembrare la residenza di qualche vecchio signorotto rinascimentale. Tutto secondo il gusto di suo nonno, che si fregiava di discendere da un’antica e valorosa famiglia di Monte Vista e aveva tirato su la casa su un lotto vuoto di medie dimensioni, come sua dimora per la vecchiaia. Il buon vecchio, per quanto un po’ burbero con tutti, stravedeva per il nipote, vantandosi di avergli trasmesso il temperamento artistico. Era stato un uomo all’avanguardia e un ribelle, un artista vero, formato come pittore e scultore prima alla scuola privata LeFromage, poi al corso accademico di Belle arti. Grazie alle frequentazioni e all’attivismo universitario, aveva avuto la strada spianata per la carriera di Perito artistico, sempre affiancata dalla pittura, fino a raggiungere in tarda età il massimo livello di Maestro autenticatore. Aveva una notevole collezione di opere d’arte (più che altro quadri, ma anche una bella statua a mezzo busto) e mobili raffinati, un po’ in stile Alberghini, che davano alla casa un’aria di opulenta nobiltà borghese, da cui Everardo era sempre rimasto orgogliosamente affascinato.

Al piano basso non abitava nessuno: era uno spazio aperto molto grande e grezzo, con poche mura interne, dove il nonno lavorava ai suoi quadri, quando non era in giro a far perizie. Per lui si doveva dipingere coi piedi vicini il più possibile al terreno, per assorbirne l’energia e trasporla nelle opere. Solo così le si rendevano vive. Ci teneva a separare, non solo mentalmente, l’ambito artistico-lavorativo da quello familiare e quindi, pur condividendo le stesse fondamenta, gl’ingressi dei due piani erano sempre stati distinti. Centrale rispetto alla costruzione quello dello studio a piano terra, più laterale quello di sopra, a cui si accedeva dalle scale esterne di pietra. Ognuno con il suo pezzetto di cortile, tutto recintato in pietra, ma senza cancelli che dessero sulla strada principale e separati l’uno dall’altro da un filare di verdi siepi ad altezza d’uomo, così chi andava allo studio non passava dallo spazio di casa e viceversa. Il nonno non poteva saperlo, ma la cosa si sarebbe rivelata molto utile in seguito per Everardo, perché involontariamente finiva per disorientare quegli sporadici ma comunque fastidiosi paparazzi che, sperando di trovarlo in casa, andavano a suonare all’ingresso centrale a piano terra, non sapendo che lui abitava di sopra e rapidi se ne andavano, credendo che non ci fosse nessuno in casa.

Everardo non aveva mai cambiato granché dell’arredamento, che gli era sempre piaciuto così com’era, né venduto nemmeno una delle opere d’arte del nonno, neanche quando ne avrebbe avuto ben d’onde, in quei primi tempi da giovane adulto in cui i simoleon in tasca di certo non gli abbondavano. Il nonno era un ribelle, ma il nipote un po’ più conservatore e per certi aspetti all’antica e se avesse avuto un tratto caratteriale in più, sarebbe stato quello del tecnofobo. Mai acquistato la tv: per informarsi leggeva il giornale, i film preferiva andarli a vedere al Centro eventi Hoi Polloi, il grande e celebrato teatro cittadino, che fungeva anche da cinema. Qualsiasi altra cosa di suo interesse che la televisione potesse insegnargli (non molto, per la verità), trovava più facile e divertente apprenderla dai libri. Unica concessione al lusso tecnologico era stata il portatile XS 4285p delle Industrie Landgraab, che gli era indispensabile per scrivere e che teneva fisso sulla scrivania nel suo studio, nella luce della grande finestra sul retro della casa.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > The Sims / Vai alla pagina dell'autore: AlessioLepri