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Autore: Policasta0015    29/04/2020    1 recensioni
Aiazawa si considerava piuttosto felice della sua vita.
Aveva una classe di giovani hero scalmanati ,e ,sebbene di un paio di loro avrebbe fatto anche a meno, ci teneva a quei ragazzi.
Aveva dei buoni amici, e aveva iniziato ad includere anche il fastidioso All Might tra di loro.
E poi aveva Eri,la piccola indifesa Eri,che lentamente stava diventando la persona più importante della sua vita.
Ma il destino aveva altro in serbo per Ereaser Head.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Hawks, Present Mic, Shōta Aizawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aizawa fu svegliato da un raggio di sole che gli colpì il viso.

Ho dimenticato di chiudere la tenda.

La sveglia segnava le 8:32.

Fantastico, per un giorno che potevo dormire fino a tardi.

Le domeniche erano sempre molto lente nel dormitorio della UA.

I ragazzi di solito non facevano molto, guardavano un film, facevano qualche gioco, qualcuno di loro si allenava un pò.Per lo più stavano a fare niente sui divani della sala comune, ma insieme.

Era ancora troppo presto perché fossero svegli. Il primo a svegliarsi era solitamente Todoroki, ma non lo si vedeva nella cucina prima delle 9.

Aizawa aveva la strana sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo di mente.

Con quella sensazione decise di farsi una doccia, tanto per schiarirsi le idee.

Nel momento stesso in cui l’acqua fredda lo colpì, tutti i ricordi del giorno precedente iniziarono a scorrergli nella testa, come portati dal getto gelido.

Cazzo.Il bambino.

Finì di lavarsi velocemente e corse in camera a cercare il foglietto con il numero della ragazza.

Se lo avesse perso, probabilmente si sarebbe davvero ucciso.

Lo trovò, spiegazzato , nella tasca dei pantaloni. Cadde a sedere sul letto, restando a fissare quel pezzo di carta da cui dipendeva il suo futuro.

No, non solo il mio.Il futuro di mio figlio.

Fu la prima volta che incluse nel pensiero il piccolo.Fino a quel momento si era rifiutato di pensare a lui come dipendente dalle sue azioni.Capì le parole di Yara del giorno prima. Non era importante quello che voleva lui, era importante ciò che era meglio per Minho.

-Minho…- Yara aveva scelto un bel nome.La ragazza aveva sempre creduto che il nome fosse fondamentale per una persona.Era un nome delicato, veloce, perfetto da sussurrare o da pronunciare a voce alta.

Se la immaginò pronunciarlo in tutti i modi possibili.Chiamarlo dolcemente la mattina appena sveglio, tornata a casa dal lavoro, mentre lo rimproverava o era preoccupata per lui.

Si chiese che mamma fosse. Al centro commerciale aveva visto troppo poco.

Conoscendola , non era una mamma apprensiva, temeva però non fosse nemmeno molto affettuosa, visto che nessuno lo era stato con lei da bambina.

Sicuramente si prendeva cura di lui in maniera impeccabile .

Che padre sarei io ?

Bastava una chiamata, e lo avrebbe scoperto.

Si passò una mano tra i capelli, ancora legati.

Gli serviva un altro pò di tempo, ma si decise a chiamare Yara in giornata.

Si vestì in fretta , la sera prima non aveva cenato, e iniziava ad avere un pò di fame, anche se era dal momento in cui aveva rivisto Raven che una leggera nausea si era appropriata di lui.

Era tanto che non pensava a lei con quel nome.Raven era sempre stata la facciata che tutti vedevano, la ragazza bella e problematica con quel Quirk più da villani che da eroe.Yara era solo per lui, per quando erano soli e lei era al sicuro, senza difese.

 

Appena fuori dalla porta sentì qualcosa sbattergli contro le gambe.

Eri, con due treccine spettinate e ancora con il pigiamino addosso lo stava abbracciando forte.

Aizawa sorrise.

-Buongiorno Eri-chan - disse tirandola su e stringendola forte tra le braccia.

Eri gli gettò le braccine magre al collo.

-Buongiorno Shota- aveva ancora la voce impastata dal sonno.

Midoriya se ne stava poco più in là, con un enorme e leggermente fastidioso sorrisetto sulle labbra.

Aizawa stava imparando ad apprezzare quel ragazzo ,soprattutto per la sua tenacia, che qualche mese prima avrebbe definito testardaggine.

-Buongiorno Sensei.-anche Izuku sembrava ancora assonnato, ed era in pigiama come Eri.

-Buongiorno Midoriya, immagino che questa piccola monella sia venuta a svegliarti.-

Eri ridacchiò ancora appoggiata alla sua spalla.

Izuku annuì sorridendo.- Non fa nulla, tanto avevo la sveglia alle 9, devo allenarmi con All Might.-

Aizawa fece un cenno di assenso al ragazzo.

Eri stava giocherellando con le sue bende e Aizawa le fece muovere per darle un colpetto sul nasino.

-Andiamo a fare colazione ?- la bambina annuì sbadigliando.

-La mano.- Ad Aizawa non piaceva essere così fissato con le buone maniere, ma quelle frasi gli uscivano di bocca prima che potesse pensarci, erano automatiche.Retaggio della educazione piuttosto formale che aveva ricevuto lui.

Per fortuna Eri non ci faceva caso, e semplicemente gli ubbidiva .

Le diede un bacio sulla guancia, dicendole che era brava bambina.

 

 

 

Nella sala in cui mangiavano c’erano già un pò di ragazzi… e Hizashi.

Non era mai sveglio di domenica a quell’ora, anzi, non era mai sveglio di domenica in generale.

-Eri-chan!- Aizawa aveva fatto appena in tempo a neutralizzare il quirk di Mic, altrimenti avrebbe svegliato tutto il dormitorio.

Fece scendere la bambina che corse ad abbracciare l’eroe.

-Buongiorno-disse arrampicandosi sulla sedia accanto al biondo.

-Hello bro.Come stai?-Aizawa si sedette davanti ad Eri.

-Giorno, abbastanza bene.Tu che ci fai sveglio di domenica mattina?-

-Troppo stress, non riuscivo a dormire, questa situazione è assurda!-

Aizawa lo fulminò .-Intendi la MIA situazione?Sei sveglio di domenica mattina per la prima volta in trent’anni per la mia situazione?-

-Quale situazione?- Eri era confusa, e non del tutto certa di cosa significasse la parola situazione.

-Niente Eri, stai tranquilla. Piuttosto, cosa vuoi mangiare?-

Eri ci pensò un attimo, poi il faccino le si illuminò e urlò alzandosi sulla sedia :- La torta!-

Aizawa non potè fare a meno di sorridere.

-Va bene, controllo se le cuoche della mensa hanno lasciato una torta per il week end.-

-Sensei, Eri vuole la torta di Sato, credo ne sia rimasta un pò da ieri sera.-gli spiegò Midoriya , che nel frattempo si era seduto accanto a lui.

Ma certo, visto che lui non era tornato all’accademia la sera prima ,Eri doveva aver passato la serata con i ragazzi.Non era la prima volta, e alla piccola piaceva molto.Oltre a Midoriya, anche molti altri ragazzi della IA trovavano piacevole la compagnia della piccola e cercavano sempre di tenerla impegnata.

-Sisi, ho aiutato anche io a farla!-

-Very good sweetie.-Mic abbracciò forte la bimba ancora in piedi sulla sedia.

Risero entrambi.

-Allora dobbiamo assaggiare questa torta.-

In cucina Ereaser trovò una torta al cioccolato .

Gli avanzi erano abbastanza da prenderne quattro fette e lasciarne comunque per i ragazzi non ancora sveglii. Quella torta doveva essere enorme.

Portò le fette agli altri al tavolo, anche al giovane Midoriya che arrossì.-Grazie sensei!-

Quel ragazzo doveva imparare a controllare le sue emozioni.

Non appena Aizawa assaggiò la torta, si sentì immediatamente più felice, era deliziosa. Era ovvio che il contributo di Eri fosse stato minimo, ma fu grato che Sato l’avesse coinvolta.

Le fece i complimenti e la bambina si gonfiò di orgoglio.

Guardò Mic.

Il suo migliore amico teneva una mano sulla schiena di Eri per evitare che muovendosi troppo sulla sedia potesse cadere, eccitata com’era per i complimenti.

Si guardarono negli occhi per qualche istante.

Mic sapeva esattamente cosa voleva dire Aizawa, e annuì lentamente.

Il moro si alzò, diede una carezza ad Eri e si allontanò.

-Torno subito , vado a fare una telefonata.-

 

 

Aizawa andò a sedersi sulle scale dove la sera prima aveva fumato con Kaminari.

Si era accorto di non aver visto né lui ne gli altri due.Kaminari doveva aver fatto molto tardi, Mineta e Iida probabilmente non uscivano dalla loro stanza perché troppo spaventati per affrontare l’idea che il sensei avesse espulso l’amico.

Prima o poi sarebbero venuti fuori e avrebbero trovato un Kaminari vivo e vegeto.

Aizawa sperava di non perdersi la loro faccia.

Fece un profondo sospiro. Era il momento.

Compose il numero che Yara gli aveva dato.

Ogni squillo lo uccideva.

Pronto?

All’eroe si fermò il cuore.

-Yara, sono Shota.Buongiorno…-

Silenzio.Sentiva dei rumori in sottofondo.

Buongiorno Shota.Dimmi.

Aizawa stava sudando freddo.

-Ascolta, ho pensato a tutta la situazione, a quanto mi hai detto ieri e io… se per te va bene, vorrei conoscere Minho, fare parte della sua vita.-

Aveva pronunciato quelle parole tutte d’un fiato.Temeva che se ci avesse pensato troppo non avrebbe più avuto il coraggio di farlo.

Ne sono felice.Davvero.Facciamo così, stamattina sono un pò incasinata, non mi aspettavo decidessi tanto in fretta, ma per oggi pomeriggio posso trovare qualche ora se vuoi vedere Minho.Che ne dici?

-Si, certo ,voglio vederlo.Dove ci vediamo?-

Shota sentì dei rumori ancora più forti dall’altra parte del telefono e una voce maschile.Gli si annebbiò la vista.Aveva un compagno?

Non sono affari tuoi.L’hai mollata tu, se ha un compagno puoi solo essere felice per lei.

Minho ha un pò di febbre, preferisco non farlo uscire di casa, ti va di venire qui da me?

-Va bene , non c’è problema.Sta…sta bene?-

Sisi, non preoccuparti, ha fatto un vaccino qualche giorno fa , voglio solo essere cauta.Allora vieni…vediamo… per le quattro?Ti mando l’indirizzo.

-Si grazie mille.Alle quattro allora.-

Alle quattro.Shota, io… sono felice che tu voglia far parte della sua vita.

-A più tardi.-

Yara attaccò per prima.

Perché stava tremando?Era perché avrebbe passato il pomeriggio con suo figlio, o per la voce che aveva sentito dall’altro capo del telefono?

Quei pensieri lo avrebbero divorato, ne era sicuro. Non ci sarebbe arrivato vivo all’appuntamento.

Devo parlare con Hizashi.

Rientrati nella sala comune, trovò Eri seduta sul divano con qualcuna delle ragazze , era già vestita e Momo le stava acconciando i lunghi capelli.

Ottimo, ho un pò di privacy.

Hizashi era ancora seduto al tavolo, avvicinandosi vide che stava messaggiando con qualcuno. Non aveva il tempo di pensare alla nuova fiamma del biondo, anche perché la durata delle relazioni di Hizashi variava da un paio di settimane a un paio di mesi, a seconda di quanto lei o lui fosse interessante.

-Fatto- annunciò sedendosi.

-Wow, it was quick. Com’è andata?- nonostante Hizashi fosse spesso di una leggerezza disarmante, era sempre presente quando Shota ne aveva bisogno.

-Bene, credo. Le ho detto che voglio far parte della sua vita, del bambino intendo.

Lei sembrava piuttosto tranquilla. Dobbiamo vederci oggi pomeriggio a casa sua.-

Mic sgranò gli occhi.

-Lo so, sembra troppo anche a me, ma il bambino ha la febbre, non è il caso di farlo uscire.-

-Fair enough.Cosa gli porterai?-

Aizawa fu colto di sorpresa.

Doveva portare qualcosa?

-Bro, non puoi presentarti a tuo figlio senza un regalino.Lascia fare, ci penso io.-

-Dove stai andando?-

-Ad evitare che il primo incontro con tuo figlio sia una completa disfatta.See you later!-

Non ebbe il tempo di chiedere ulteriori spiegazioni, Mic era già uscito dalla stanza.

Proprio in quel momento un assonnato Kaminari entrò nella stanza.

-Giorno a tutti-

Aizawa si accorse che Kyoka si era voltata un pò troppo velocemente all’ingresso del biondo elettrico.

Ci mancava solo questa. Ora dovrò fare quella lezione…

Erano mesi che Netsu gli chiedeva di tenere una lezione di educazione sessuale.

Lui aveva rimandato, dicendo a se stesso e al consiglio docenti che i ragazzi erano ancora piccoli e non sembravano essere a …quel punto.

Col cazzo che sono piccoli, finirò a dover fare le ronde notturne di questo passo.

-KAMINARIIII!- Mineta si era gettato sul giovane con una forza tale da scaraventarlo a terra.

-Allora non sei stato espulso…- Il ragazzino era quasi in lacrime e a giudicare dalle occhiaie , aveva passato un lunga notte insonne.Iida, dietro di lui era rimasto pietrificato, con la bocca aperta.

Non potè evitare di ridere, un pò per scherno, un pò per la dolcezza della scena.

-Ho deciso di essere magnanimo-disse alzandosi e uscendo dalla stanza-Kaminari, fai quella chiamata, ora!-

-Si sensei!-

 

 

Verso le tre e mezza Aizawa era quasi pronto per l’appuntamento.Yara abitava a cinque minuti dal liceo.
E’ sempre stata così vicina…

Si era rasato, vestito in maniera decente e ormai erano dieci minuti buoni che cercava di decidere come portare i capelli.

Le piaceva quando li legavo.

Era stupido ,dannatamente studio prepararsi per piacerle, Aizawa non lo aveva mai fatto, per nessuna.Ma Yara…

All’improvviso qualcuno bussò alla porta.

-Avanti.-

Mic si infilò nella stanza, guardò l’amico e fece un lungo fischio.

-Idiota.-

-Ti sei messo in tiro … non me lo aspettavo.Sai che devi conoscere tuo figlio, non rimorchiare Yara, vero?-

Si, era quello che aveva cercato di dirsi per tutto il pomeriggio.

-Shota, non sto scherzando .Sono più che certo che tu non ti sia preparato per fare buona impressione su un neonato.Quindi lo hai fatto per Yara.-

-E’ la madre di mio figlio…-

Che cazzo dico?

Mic gli lesse nel pensiero.

-Che cazzo dici? Senti, vacci piano…davvero, per ora concentrati sul piccolo, anche perché credo tu debba vedere una cosa…-

Il biondo si era improvvisamente rabbuiato.

-Che succede?-

-Sai che io ho quella app dove tutti caricano le loro foto no?Quella che tu ti rifiuti di usare.-

Aizawa annuì.

-Ecco, negli ultimi mesi avevo visto comparire sul profilo di Hawks- il solo nome fece venire i brividi ad Ereaser- delle foto di un bambino… ci ero passato su , ma a ripensarci…-

-E’ lui vero?-

Mic gli passò il telefono.

Sullo schermo c’era una foto di qualche settimana prima, con Minho in primo piano, lo sguardo perplesso e la bocca spalancata e Hawks accanto a lui che cercava di imitarne l’espressione.

La foto era decisamente tenera, se non fosse stato che ad abbracciare suo figlio era quello sbruffone pennuto.

E’ gelosia questa?

Si, lo era ,decisamente. Non era certo se fosse per il bambino o per Yara.

-Staranno insieme, cosa devo dirti…era palese già all’epoca che Hawks fosse interessato-

Mic gli rivolse uno sguardo pietoso, poi però sorrise.

-Anyway, ti ho portato questo.-

Gli passò una busta azzurra, era chiusa ,quindi Shota non potè osservarne il contenuto, ma a giudicare dal suono e dal peso sembrava un pupazzetto.

-Grazie amico.Devo andare.-

-Shota, buona fortuna-

Altro che fortuna, gli ci voleva un miracolo.


Bene ,ecco anche il terzo capitolo. Spero vi sia piaciuto.
Nel prossimo finalmente Aizawa conoscerà il piccolo Minho.
Per quanto riguarda la lezione da fare ai ragazzi... diciamo che sarà una bella sfida per Aizawa rimanere serio e concentrato.
Come sempre vi invito a lasciare una recensione, mi aiuta advvero molto.
A presto

   
 
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