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Autore: nique_j    29/04/2020    6 recensioni
No che non ci saresti tornato, a casa.
Ormai è questa la tua nuova casa e la tua nuova famiglia.
Ripensi a tutte le volte che hai cercato di far ragionare tuo fratello, di fargli capire che è possibile pensare con la propria testa.
Che ci si può ribellare. Che non si devono accettare per forza gli ordini e le imposizioni malsane della propria famiglia.
Fisicamente siete così simili che a volte ti sembra di guardarti allo specchio.
Dentro non siete poi così diversi, solo che tu hai sempre avuto più coraggio di lui. Il coraggio di essere te stesso, di combattere per i tuoi ideali, di vivere la vita che vuoi tu e non quella determinata dal tuo stato di sangue.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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My family always said I was the bad child La mia famiglia ha sempre detto che ero il bambino cattivo 
Feelin' like I always do the wrong things Sentendomi come se stessi facendo sempre la cosa sbagliata
Tellin' all their friends that I'm the bad kid Dicendo ai loro amici che ero il ragazzo cattivo
Now I'm on my own, I lost my magic Ora, da solo, ho perso la mia magia 
Dealin' with your bullshit now I'm over it Ho finito di avere a che fare con la vostra merda 
 
 
 
 
Cammini a passi svelti senza guardarti indietro. Le tue falcate sono talmente ampie e violente che quasi potresti metterti a correre, se il pesante baule che ti stai trascinando dietro di te non te lo impedisse. 
In questo momento la tua testa dovrebbe farti male, e le tue tempie dovrebbero scoppiarti. Invece no. Ti senti libero. Finalmente. 
Libero come non lo sei mai stato in sedici anni di vita. La mente è sgombra ed è come se al suo interno tutto stesse tornando in ordine.
Tu stai tornando in ordine.
In men che non si dica il Nottetempo, sfrecciante, inchioda davanti a te. 
Prendi posto al suo interno pagando qualche soldo in più per la cioccolata calda. 
Ignori le occhiate degli altri maghi, che ti stanno guardando chiedendosi che cosa ci faccia uno spettinato ragazzino di sedici anni di buona famiglia – probabilmente – a notte fonda su questo bizzarro mezzo di traporto.
Le ignori, guardando fuori dal finestrino, scrutando Londra che sfreccia velocemente davanti ai tuoi occhi, ed ogni particolare di quella città ti sfuma davanti, come se si stesse smaterializzando.
Infondo, pensi, ti stai un po’ smaterializzando anche tu. 
Senti che ti sei finalmente riuscito a togliere quella patina marcia che hai sempre sentito su di te da quando hai memoria. 
Senti che finalmente sei riuscito a liberarti da quelle catene che ti hanno sempre tenuto ancorato ai sani principiche tu non hai mai reputato tali.
Devi fare ciò che è giusto, ti hanno ripetuto da quando sei nato. 
Hai un nome da rispettare, ti hanno sempre detto. 
Oppure: non ti permetterò che tu ci faccia fare altre figuracce. 
Bene, ora non ne avresti fatte più, di figuracce. Perché quella non è più la tua famiglia. Quello non è più il tuo nome. 
Il cognome Black, che ti è stato cucito addosso senza che ti fosse chiesto il permesso non vale  più nulla. 
Adesso sei solo Felpato. 
E Felpato non ha bisogno di nulla, se non di qualche risata e una chiacchierata profonda con un amico. 
 
“ce l’hai fatta finalmente ad andare via da quella merda di posto”
“è stato più facile del previsto. non sarei sopravvissuto ad altro dibattito serale sulla purezza del nostro sangue”
“lo sai che puoi stare qui tutto il tempo che vuoi?”
“grazie, James”
 
E così stai da James. 
Dentro alle mura di casa Potter ti sembra di aver davvero una famiglia, un fratello.
Sei finalmente te stesso. Non ti chiudi più in camera tutto il giorno, non fai finta di avere mal di stomaco per non presentarti la sera a cena nella grande sala da pranzo. 
 
Sirius, prendi un’altra fetta di torta alla melassa!”
“è veramente squisita, grazie signora Potter”
“ci fa così piacere averti qui, caro”
 
Le settimane estive volano. 
Non pensi mai a casa. Cerchi sempre di distrarti e James è la persona ideale per questo. 
Quando non giocate a Quidditch nel retro del giardino di casa siete impegnati a parlare di ragazze, e quando non lo fate cercate di programmare nuovi piani malefici per il nuovo anno scolastico. 
 
quindi, le caccabombe su Gazza le abbiamo già tirate”
“si, secondo anno”
“e abbiamo già allagato i bagni dei Prefetti”
“si, terzo anno!”
“ma non abbiamo ancora usato una pozione dimagrante su Lumacorno!”
“ci abbiamo provato ma era una pozione invecchiante non te lo ricordi? è diventato il sosia di silente!”
“giusto, fatto anche quello”
 
 
La tua mente è sgombra. Libera. Finalmente puoi vivere come un normale ragazzo di sedici anni, con tutta unavita da vivere davanti a te. 
Quando suona il campanello, stai giocando a Gobbiglie con James. Stai perdendo e lo hai appena accusato di barare. 
 
“smettila Felpato, non sai accettare una sconfitta!”
“te l’ho detto Ramoso, stai barando, hai manomesso le mie gobbiglie!”
 
Sirius, hai visite!!”
 
La voce della signora Potter interrompe la lite fraterna tra te e James. 
Visite? Ti chiedi. 
Chi mai potrebbe venire a farti visita?
Sicuramente non i tuoi genitori, anzi. Loro sono molto sereni che tu te ne sia andato, lo sai che li hai liberati di un peso non appena hai varcato la soglia di casa per andare altrove.
 
Quando te lo trovi davanti sei leggermente sconvolto. 
Non te lo aspettavi, questo è certo. 
Pensavi fosse più semplice tagliare con le tue radici, ma quando l’altra parte di te ti viene a cercare, qual è la cosa giusta da fare?
 
 
We were never a family Non siamo mai stati una famiglia  
Now you're standin' in front of my door Ora stai di fronte alla mia porta 
Like none of this happened at all Come se niente di tutto questo fosse successo
I guess I'm always gonna be the bad child Immagino che sarò sempre il bambino cattivo 
I guess I'm always gonna be the mad child Immagino che sarò sempre il bambino pazzo 
'Cause you will never understand my weird mind Perché non capirai mai la mia strana mente 


 
 
Regulus” 
“…”
“che diamine ci fai qui?”
“torna a casa, Sirius”
 
No che non ci saresti tornato, a casa. 
Ormai è questa la tua nuova casa e la tua nuova famiglia.
Ripensi a tutte le volte che hai cercato di far ragionare tuo fratello, di fargli capire che è possibile pensare con la propria testa.
Che ci si può ribellare. Che non si devono accettare per forza gli ordini e le imposizioni malsane della propria famiglia. 
Gliel’hai detto mille volte, che ce l’avreste fatta. Tu e lui insieme. Perché avete condiviso tutta la vostra vita e perché ogni volta che vedi lui vedi una parte di te.
Fisicamente siete così simili che a volte ti sembra di guardarti allo specchio. 
Dentro non siete poi così diversi, solo che tu hai sempre avuto più coraggio di lui. Il coraggio di essere te stesso, di combattere per i tuoi ideali, di vivere la vita che vuoi tu e non quella determinata dal tuo stato di sangue.
Dopotutto sei un Grifondoro, e a te il coraggio non manca.
Ma lui no. 
Lui è il beniamino della famiglia. 
Lui è quello cresciuto bene, sano, forte, con le idee giuste. Lui è quello che ascolta. Lui è il Serpeverde che porterà alto il nome dei Black. 
Perché è solo questo, il punto.
E tu sai che a tuo fratello piace questa cosa. È sempre piaciuta. Sentirsi quello giusto, sentirsi migliore di te, perché negli incantesimi lui non è così forte e tu sei sempre stato più astuto di lui. Ma per una volta, la sua famiglia gli dice che è lui quello giusto, e Regulus ci crede. 
Non ha fatto i conti con il legame di sangue però. Perché si, quelli sono i suoi genitori. Ma tu sei suo fratello. Avete anche voi lo stesso sangue. 
 
“per favore, torna a casa Sirius”
“non credo mamma e papà sarebbero contenti”
“potranno perdonarti un’altra volta”
“non voglio il loro perdono”
 
Quante volte hanno cercato di cambiarti, e quante volte hanno visto i loro tentativi fallire. 
Pensi, anzi sei sicuro, che Regulus sia più simile a te che a loro, e che semplicemente non abbia il coraggio di dimostrarlo. 
 
ti puoi ribellare anche tu, Reg. non devi pensare che sia già tutto deciso”
“io ho fatto la mia scelta. ho scelto da che parte stare”
 
Schierati. Come due nemici. Ma anche come due fratelli. Sperate entrambi che l’altro possa cedere. Speri di riuscire a trascinarlo dalla tua parte come sai che lui spera di riuscire a farti passare al lato oscuro.
Tu ci stai provando ma non hai più le forze. Sai che è una battaglia persa in partenza.
E lo sa anche lui. 
Quindi, perché è venuto qui? 
Lo guardi e per la prima volta pensi che ti mancherà. 
Avete sempre avuto un bel rapporto, voi due. Soprattutto quando eravate più piccoli. È stato con lui che hai iniziato a fare i primi scherzi, solo per vedere fino a che punto riuscivano a metterti in punizione. Volevi capire quanto potevi osare prima di raggiungere il limite. Volevi vedere quale fosse, il tuo limite. E lui ti guardava come solo i fratelli più grandi si guardano. Con stupore, ammirazione. Uno sguardo che racchiude un vorrei essere come te, da grande.
Ma Regulus, ora che è più grande, vuole davvero essere come te? 
Ora hai un’altra famiglia, gli dici. La famiglia è chi ti accoglie per quello che sei, non chi cerca di cambiarti.
Lui non ti risponde perché infondo sa che hai ragione. Perché alla fine tu sei il fratello più grande e hai sempre ragione, ma lui non te lo può dire perché lui èquello che tiene alto il nome della famiglia Black e certe affermazioni non è libero di farle. 
Lo guardi mentre sul suo volto impenetrabile, come il tuo si disegna una leggera linea di delusione. O forse sei tu che vuoi vedere sul suo viso anche solo un piccolo segno di delusione. 
Lo vedi mentre se ne va, lascia quella casa silenzioso come è entrato, ma creandoti un grande rumore dentro.
 
“ci vediamo”
 
Lo guardi mentre si allontana e sparisce nel buio. Pensavi che la parte più difficile fosse affrontarlo, ma ora ti rendi conto che la parte più difficile è capire che apparterrete sempre a due mondi diversi.
Che per lui non c’è più posto nel tuo mondo.
Che sarete soli. E lontani.
Che non potrete più contare l’uno sull’altro. Che le paure di uno non potranno mai essere anche quelle dell’altro. Perché ora, se uno vincerà l’altro inevitabilmente perderà. 
 
Però c’è una cosa a cui non pensi. Che per quanto possiate essere diventati nemici, lui ha il tuo stesso sangue. E una parte di te non lo lascerà mai andare.
 
 
 
 


Angolino dell'autrice

Molte volte ho pensato che la fuga di Harry dai Durslay nel Prigioniero di Azkaban potesse essere molto simile a quella di Sirius da Grimmauld Place. Soprattutto trovo bellissimo che quella volta Sirius vide Harry scappare, e  mi piace pensare che abbia pensato a quando è scappato anche lui. Per questo motivo ho cercato di raccontarlo in modo abbastanza  “simile” . Punto 2: diciamo che (purtroppo) non ci sono molte informazioni sul rapporto sirius- regulus, perciò ho voluto dare la mia interpretazione. Secondo me regulus non l’ha mai lasciato andare, e quando ha deciso di agire per distruggere il medaglione mi immaginavo che pensasse alla capacità di ribellarsi di suo fratello. 
 
PS: Ringrazio di cuore le persone che hanno recensito la mia OS - Un ricordo felice (per chi se la fosse persa, la trovate qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3904187&i=1
  
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