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Autore: Miharu_phos    30/04/2020    0 recensioni
[Kyouten/Takuran]
Riccardo e Victor si sono appena messi insieme, e Arion e Gabi dovranno fare i conti con i loro sentimenti.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Matsukaze Tenma, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E questo che significa Riccardo?!- urlò tuonante Victor di fronte alle mani intrecciate dei due ragazzi davanti a lui.

 

Gabi si parò immediatamente a protezione del suo ragazzo per difenderlo ma venne messo fuori combattimento da Victor con un solo destro sul naso.

 

-Victor! Che cazzo fai ma sei impazzito!- gridò il castano piegandosi per terra per aiutare il suo fidanzato, finito di faccia sul pavimento.

 

-Io lo ammazzo!!!- sbottò il rosa rimettendosi in piedi per poi scagliarsi con tutta la propria forza contro il blu che riuscì facilmente a tenergli testa grazie alla sua statura.

 

-Basta adesso smettetela! Victor io sto con Gabi ora, accettalo!-

 

Il blu diede un ultimo spintone a Gabi, poi afferrò Riccardo per il colletto e gli ringhiò in faccia.

 

-Perché non me l'hai detto?! Mi fai schifo!-

 

-È successo tutto così in fretta, non abbiamo avuto neanche noi il tempo di realizzarlo- si giustificò il castano.

 

Gli occhi di Victor cominciarono a pizzicare per le lacrime e così, ormai sconfitto, decise di lasciar andare i due piccioncini.

 

-Sappiate di esservi fatti un nemico qui a scuola. Soprattutto tu, Gabi-

 

Detto ciò voltò le spalle e cominciò a camminare lungo il corridoio con le mani in tasca, sotto gli occhi di tutti gli studenti della Raimon.

 

Due occhi in particolare avevano osservato la scena, due occhi tristi e rassegnati.

 

-Victor...- mormorò con tono sommesso il ragazzino, correndo dietro al blu.

 

Quest'ultimo neanche si accorse di lui e uscì dalla porta sul retro, ritrovandosi così nell'atrio della scuola, fra i petali di ciliegio che svolazzavano nella frizzante aria primaverile.

 

-Ehi Victor...- lo chiamò nuovamente Arion, e questa volta il blu si voltò, restando sorpreso nel vedere quel ragazzino ancora attorno a sé.

 

-E tu che cosa vuoi? Anche tu sei venuto per prenderti gioco di me?- domandò irritato, tirando un calcio ad un sassolino trovato sul suo cammino per caso.

 

-Niente affatto...mi dispiace tanto per quello che è successo Victor, devi star soffrendo molto in questo momento-

 

-Tsk. Sai quanto me ne importa di quei due imbranati. Sono stati amici per anni, e quando faccio il primo passo con Riccardo improvvisamente capiscono di amarsi. Bastardi-

 

Arion sentiva un peso nello stomaco, ascoltare le parole di Victor piene di sofferenza e risentimento era davvero avvilente per lui.

 

-Piuttosto- mormorò poi voltandosi verso Arion con un ghigno -sbaglio o tu hai una cotta per me?-

 

Il castano arrossì di colpo sentendo il proprio viso andare a fuoco e boccheggiò per qualche secondo buono prima di riuscire ad emettere il più piccolo suono.

 

-Ecco io...io...-

 

Victor non lo lasciò continuare, ma si avvicinò a lui malizioso, fino a stargli di fronte.

 

Arion teneva il capo alzato a causa dell'altezza dell'altro ed era completamente paralizzato dalla vergogna.

 

Quando Victor afferrò il suo mento per incollare le loro labbra gli sembrò di sognare.

 

Si sentì sprofondare mentre le ginocchia gli venivano meno, ed il forte braccio di Victor lo teneva a sé per la vita, impedendogli così di cadere.

 

Una volta che le loro labbra si furono separate Arion si morse il labbro inferiore per la vergogna ed abbassò lo sguardo.

 

Victor si staccò, per poi allontanarsi come se niente fosse.

 

Arion invece rimase completamente solo in mezzo al giardino, a riflettere su quel che era appena successo.

 

I due ragazzi si rincontrarono più tardi all'uscita da scuola, quando Victor lo afferrò per un braccio tirandolo bruscamente verso di sé.

 

Arion non ebbe neanche il tempo di realizzare, che le labbra di Victor erano già sulle sue, anzi, la sua lingua stava invadendo la sua bocca inesperta senza ritegno, davanti a tutta la scuola.

 

Solo quando fu lasciato libero Arion si rese conto di aver dato spettacolo all'intera scolaresca, primi fra tutti Gabi e Riccardo, che avevano osservato il tutto molto infastiditi.

 

-Vieni Gabi andiamocene-mormorò il castano trascinando con se il fidanzato, sotto gli occhi furenti di Victor che ormai stringeva i pugni fuori di sé dalla rabbia.

 

Non salutò neanche Arion, no, semplicemente se ne andò, prese a camminare su tutte le furie e neanche si preoccupò di aver lasciato il povero ragazzo in pasto ai suoi compagni, che cominciarono a ridere di lui facendolo scappare via per l'umiliazione.

 

Arion era talmente confuso dagli avvenimenti di quella mattina da non riuscire neanche a studiare, così ormai esausto si stese sul letto, perdendosi nei ricordi dei baci con Victor. In tutto erano stati tre, ed erano stati uno più bello dell'altro.

 

"Ma perché sto pensando a questo! Lui mi ha usato!" Si ripeteva, provando così a scacciare la frenesia che quei dolci contatti gli avevano messo in corpo.

 

Ma quando il suo cellulare vibrò, facendo comparire sullo schermo il nome di Victor, l'eccitazione divenne inarrestabile e dopo pochi secondi di esitazione il castano rispose con il tremore nella voce.

 

-V-Victor?-

 

-Stasera voglio che vieni con me al luna park. Passo a prenderti alle sette. Ciao-

 

La chiamata era stata chiusa di colpo, e Arion non aveva avuto neanche il tempo di connettere il cervello con le parole appena sentite, perché si era ritrovato con il tastino rosso sullo schermo, che segnalava la fine della breve conversazione appena avvenuta.

 

Cosa avrebbe dovuto fare? Era stato per caso invitato ad un appuntamento?

 

Di certo si era trattato di un invito, anche se piuttosto brusco, anzi era sembrato più che altro un'imposizione.

 

Il castano controllò l'orario, appurando che mancavano solamente due ore all'arrivo del ragazzo che gli stava mandando in tilt il cervello.

 

Buttò i piedi giù dal letto e si posizionò davanti all'armadio, del tutto indeciso su cosa indossare, quando la zia bussò gentilmente alla porta della sua stanza, chiedendo se potesse entrare.

 

-Ciao tesoro va tutto bene? Non sei neanche sceso a pranzare, che cosa è successo?-

 

Arion si batté una mano sulla fronte, realizzando che nell'eccitazione causata dai baci di Victor si era addirittura dimenticato di mangiare.

 

-Ma no zia Silvia, scusami tanto! Arrivo subito, anche se ormai sarà tutto freddo- mormorò, facendo ridacchiare Silvia.

 

-Beh direi di sì, sono passate tre ore. Ma ti ho portato un po' di torta appena sfornata- lo informò, porgendogli un piatto coperto da un piattino più piccolo.

 

-Grazie zia, che fame!- 

 

Gli occhi di Arion cominciarono a luccicare e senza fare complimenti cominciò ad ingurgitare il dolce sotto lo sguardo compiaciuto della donna.

 

-Stavi andando da qualche parte?- domandò, osservando l'armadio aperto e in totale disordine.

 

-Vado ad un appuntamento- confessò il ragazzino, e la zia spalancò la bocca incredula.

 

-Un appuntamento? Non avrai mica invitato Skie al luna park che c'è in città!- 

 

Gli occhi di Silvia brillavano sognanti, era sempre stata un inguaribile romantica.

 

-Skie? No, non si tratta di lei- 

 

-E allora chi hai invitato?- domandò impaziente, mentre il viso di Arion si colorava di una tonalità rosea molto accentuata.

 

-Beh ecco...è stato Victor ad invitarmi- confessò.

 

L'aria nella stanza si fece gelida.

 

-Victor...? Ma non si era fidanzato con Riccardo?-

 

Arion si grattò il retro del capo, non sapendo dove nascondere la faccia.

 

-Beh dopo solo un giorno si sono lasciati. Adesso Victor vuole stare con me, o almeno, così sembra- 

 

Il tono di voce di Arion era talmente insicuro da lasciare perplessa la zia, che seppur poco convinta dovette sospirare e dargli la sua approvazione.

 

-E va bene. Mi sembra molto strano ed indeciso il suo modo di fare, ma spero che vada tutto per il meglio con lui sta sera. Solo, sta attento va bene tesoro?-

 

Arion annuì riconoscente ed abbracciò la zia, la quale si offrì di aiutarlo a scegliere l'outfit per quel "appuntamento" molto sospetto.

 

Quando finalmente la figura di Victor comparve sotto casa di Arion, al ragazzo prese un batticuore a dir poco incontrollabile.

 

-Come sto?- domandò nervoso alla zia, la quale gli scompigliò i capelli intenerita per poi baciargli la fronte.

 

-Sei bellissimo come sempre tesoro- lo rassicurò.

 

Arion baciò la zia sulla guancia, poi prese il proprio cellulare e si catapultò all'esterno, dove Victor senza neanche salutarlo lo prese prepotentemente per mano.

 

-Muoviti o faremo tardi-

 

Il tono scocciato col quale aveva pronunciato quelle parole fece sorgere i primi dubbi nella mente di Arion, ma decise di ignorarli e di godersi il suo tanto atteso appuntamento.

 

Una volta giunti al luna park però non poté ignorare lo sguardo ansioso di Victor, il quale si guardava attorno con fare sospetto.

 

-Stai cercando qualcuno?- domandò ingenuamente.

 

Victor ghignò, individuando il gruppetto che stava cercando e vi si avvicinò trascinando con sé il povero Arion ignaro.

 

-Credevo che saremmo stati solo noi- sussurrò il castano quando si ritrovò circondato dai ragazzi di seconda che Victor era solito frequentare.

 

Quando notò anche Riccardo e Gabi però comprese tutto quanto e cominciò a sentire un doloroso nodo formarsi in gola.

 

-Voglio andarmene- biascicò ferito.

 

-Che fai? Tu devi stare con me- si impose Victor per poi prenderlo prepotentemente per il mento e provare a baciarlo.

 

Arion stava quasi per ricascarci ma lo respinse all'ultimo secondo, prima che le loro labbra potessero nuovamente incontrarsi ed illuderlo ancora una volta.

 

-Adesso basta!- disse con le lacrime agli occhi, attirando l'attenzione di tutti i ragazzi attorno a lui.

 

-Arion ma cosa-

 

-No Victor, sei cattivo! Mi hai invitato soltanto per far ingelosire Riccardo, dì la verità!-

 

Victor schiuse le labbra non sapendo cosa dire, ma questo bastò per far fuggire via Arion in preda al pianto.

 

"Lo sapevo! Lui non potrà mai innamorarsi di uno come me, sono stato uno stupido!" Pensò mentre scappava via.

 

Victor non si preoccupò neanche di corrergli dietro, troppo preso dal senso di colpa ed al tempo stesso dall'imbarazzo per la brutta figura fatta davanti ai suoi amici.

 

Sottovalutò molto la gravità del proprio comportamento, e non si rese conto della crudeltà delle proprie azioni, finché dopo due giorni di assenze a scuola da parte di Arion, i professori fecero un annuncio in classe che lo lasciò parecchio turbato.

 

-Il vostro compagno Arion Sherwind si è trasferito in un'altra classe- mormorò l'insegnante con aria disinteressata.

 

Victor sentì una forte pugnalata nello stomaco, sapeva benissimo che quella decisione era stata dettata dal modo in cui aveva trattato il povero ragazzino. 

 

-Che significa?! Quand'é che si è trasferito, credevo fosse soltanto ammalato!- intervenne il blu scattando in piedi.

 

Il professore lo guardò inarcando un sopracciglio, poi sospirò annoiato.

 

-Adesso si trova in prima C. A quanto pare in questa classe non si trovava più bene.-

 

Victor tornò a sedersi con incertezza, mentre il senso di colpa gli bruciava nello stomaco.

 

Non pensava di averlo ferito fino al punto di non voler restare neanche più nella sua stessa classe.

 

Decise di aspettare il termine delle lezioni, poi si appostò fuori dalla nuova classe di Arion ed aspettò pazientemente di vederlo venir fuori.

 

Il castano si bloccò non appena lo vide, poi con i libri stretti al petto uscì dalla classe prendendo la direzione opposta.

 

-Aspetta Arion! Perché hai cambiato classe, me lo spieghi?-

 

Arion abbassò il viso e continuò a camminare ignorando il ragazzo dietro di lui, sforzandosi con tutto se stesso di non scoppiare a piangere per l'ennesima volta.

 

Victor gli andò dietro per un po', poi prima che potesse entrare nella classe di matematica con i propri compagni lo afferrò per un braccio con violenza e poi lo attirò dietro un angolo del corridoio, costringendolo a guardarlo.

 

-Mi spieghi perché te la sei presa tanto? Che cosa ti aspettavi, me lo dici?- lo rimproverò.

 

-Hai ragione- rispose Arion con un filo di voce -hai perfettamente ragione Victor. Sono stato uno stupido, ma purtroppo ho dei sentimenti, e fanno dannatamente male- biascicò con gli occhi lucidi.

 

-Senti io non so che cosa ti aspettassi da me Arion, mi dispiace okay? Ora per favore, possiamo tornare ad essere amici, puoi per favore tornare a stare nella nostra classe?!-

 

-Non ci riesco. Non posso proprio, mi dispiace Victor- si scusò educatamente il castano.

 

-Perché?!-

 

Ormai il blu lo teneva stretto per entrambe le braccia e lo scuoteva, esattamente come aveva fatto il giorno prima al parco.

 

-Perché ogni volta in cui ti guardo- ammise con la voce ormai rotta -sento dentro soltanto dolore, Victor! Quando mi hai baciato, io ho creduto che- singhiozzò, incapace di terminare la frase -Come fai a non capire che sono innamorato di te?! Questi sentimenti mi hanno sconvolto, mi stanno facendo stare male! Non potrò mai più essere tuo amico, lo capisci? Perché per me non sarai mai un amico. Perché io- singhiozzò -Beh, io ti amo!- confessò infine.

 

Victor sospirò.

 

Aveva sperato davvero che il ragazzo avrebbe potuto in qualche modo mettere da parte i propri sentimenti, ma contrariamente alle speranze di entrambi quelle emozioni avevano preso il sopravvento, tanto da impedire ad Arion anche solo di restare nella stessa stanza con il suo ormai ex migliore amico.

 

-Perché mi stai dicendo queste cose Arion?- domandò, sentendosi estremamente colpevole.

 

-Hai ragione, è stato inutile parlartene, come al solito commetto un errore dopo l'altro. Ora scusami ma devo andare a lezione- mormorò estremamente ferito, ma Victor lo bloccò, stringendolo inaspettatamente in un abbraccio.

 

-Ti prego Arion, ti sto supplicando, torna in classe con me. Eri...eri la luce delle mie giornate- ammise imbarazzato.

 

-E poi sei il mio migliore amico- aggiunse accennando una risata -non te l'ho mai detto e mi dispiace, ho sempre detto che era una cosa da bambini. Ma infondo spero che tu mi consideri ancora così-

 

Nonostante la dolcezza delle parole appena sentite, e nonostante l'estrema bontà del castano, niente bastò per convincerlo a tornare al fianco del blu, neanche come amico.

 

-Scusami tanto, Victor. Mi hai fatto troppo male. Ed essere tuo amico non potrà mai bastarmi- confessò.

 

-Arion- lo supplicò il blu, prima che il ragazzo potesse staccarsi dalla sua stretta e dirigersi nella propria classe.

 

E mentre il castano si allontanava, cominciando a confondersi fra i suoi nuovi compagni, il ragazzo comprese di aver perso insieme alla sua amicizia, anche un bel pezzettino del suo cuore.

 

 

   
 
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