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Autore: Bonni4    30/04/2020    2 recensioni
Il Ballo del Ceppo si avvicina ed Hermione Granger si trova alle strette: cosa succederebbe se rifiutasse categoricamente l’invito dell’ affascinante e sgrammaticato studente bulgaro di fama mondiale Vicktor Krum?
E come reagirebbe se un giullare dai comportamenti poco raccomandabili ma molti buoni propositi e uno schivo, tetro ma sentimentale bulletto le facessero la corte?
Tra una lezione, un pranzo, lo studio in biblioteca, le ardue prove del Torneo Tremaghi, amore, errori e incomprensioni Hermione si giostrerà per far ordine nella mente e nel cuore.
***
Dal terzo capitolo:
Improvvisamente un bigliettino volò da non si sa dove e si posò proprio di fronte a Hermione. Lei perplessa si guardò attorno, soprattutto per appurare se il professore avesse visto qualcosa.
"Granger,
stasera ti aspetto nel Cortile della Torre dell’Orologio alle 22.00."
Non c’era la firma. Il biglietto le si polverizzò istantaneamente in mano e piccoli granelli di polvere andarono ad appiccicarsi sulla pergamena.
Ad Hermione venne un tic nervoso all’occhio.
***
NB: accenni di Snanger (Severus/Hermione).
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Hermione Granger, Viktor Krum | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo 2

 
Hermione era sprofondata in una delle poltrone rosse e osservava il camino acceso.
Non aveva in mano un libro, non stava facendo i compiti, non parlava con nessuno.
Hermione non stava facendo proprio niente!
Ma che gli prende a tutti? Chi ha scagliato un incantesimo Confundus sugli studenti maschi di Hogwarts?
Prima il rinomato cercatore di Quidditch, Viktor Krum, la invitava al Ballo del Ceppo come sua dama, poi Draco Malfoy le si piantava in mezzo al cammino, talmente disorientato che sembrava aver visto una Veela e contemporaneamente ingoiato una Gelatina tutti gusti +1 al gusto di vomito di Troll… ma c’era altro ed Hermione lo sapeva, d’altronde non le sfuggiva niente.
“Weasley!” esclamò a voce alta.
“Chi ci evoca così a cuor leggero?” pronunciarono i gemelli dietro alle sue spalle, facendola sussultare.
“Potrei anche star parlando di Ron, balordi giullari che non siete altro.” Li scacciò affettuosamente con una mano.
Non credeva nemmeno lei a ciò che aveva detto. Era ovvio che stava pensando a uno dei gemelli e non a Ron, altrimenti avrebbe chiamato Ron per nome.
Già, se lo ricordava bene… alla lezione con la McGranitt uno dei due le aveva ammiccato! Probabilmente era cosa da poco, una sciocchezza, ma non riusciva a toglierselo dalla testa.
Si massaggiò le tempie pian piano, concentrandosi sul crepitio del fuoco.
“Bhe vuoi dirci o no che ti passa per la testa?” fece George sprofondando nel divano di pelle bordeaux.
“Sì Hermione, siamo qui per te! Appositamente materializzati per farti da spalla su cui piangere, aiuto compiti, cavalieri per il Ballo del Ceppo…” continuò Fred aprendo un braccio lentamente e cingendole le spalle.
“Cosa? Voi?! Aiuto compiti A ME?” la ragazza balzò in piedi fremente, ma non per quella sciocchezza dei compiti.
I suoi dubbi si dimostrarono fondati. Fred e George Weasley, oppure solo Fred o solo George, la volevano invitare al ballo.
“Rilassati Granger, lo prendo come un sì allora.”
“No, non mi serve aiuto da due scansafatiche come voi, mi sareste solo d’ostacolo. Io ho una tabella di marcia e una reputazione da far rispettare!” esclamò piccata alzando le sopracciglia, gli occhi fiammeggianti puntati su Fred.
“Mi piace quando fai quella cosa con le sopracciglia” esclamò Fred intenerito guardandola intensamente.
Hermione abbassò gli occhi e arrossì.
Promemoria: tenere a bada le sopracciglia.
“Avanti Herm, non hai risposto a Fred!” la incalzò George divertito.
“Non so di cosa tu stia parlando.”
“Il Ballo del Ceppo? Questa mattina sembravi mooolto concentrata ad imparare i passi di danza.” Puntualizzò Fred.
Hermione giocherellò con l’orlo della gonna, continuando a non rispondere.
“Okey, pensaci… forse ti ho presa in un momento sbagliato.” Concluse il gemello, alzandosi con un sorriso rammaricato. Le pizzicò il gomito e le accarezzò il braccio come per rassicurarla.
La Grifondoro annuì e ricambiò il sorriso, sottolineando la gratitudine.
 
 
 
Il giorno dopo Hermione si svegliò raggiante. Si era totalmente dimenticata degli strani avvenimenti di ieri, o più semplicemente aveva deciso di ignorarli e concentrarsi sulla giornata impegnativa che la aspettava.
Guardò l’agenda: Incantesimi, Pozioni, poi aveva la pausa pranzo e un intero pomeriggio di Storia della Magia.
Preparò la borsa con libri, pergamene, astuccio con penne e inchiostro. Poi si rassettò la divisa, prese la bacchetta e scese a fare colazione con i suoi migliori amici.
Harry e Ron stavano animatamente parlando di una studentessa di Beauxbatons che li aveva per sbaglio sfiorati mentre scendevano le scale.
Ginny la accolse con un sorriso: “Allora? Hai già avuto qualche proposta per il Ballo?” chiese con fare lascivo.
Hermione sbuffò e si servì una frittella con marmellata e caffè bollente.
“Ginny onestamente ho altro a cui pensare. E comunque no, nessuna proposta.”
Non sapeva il perché della menzogna all’amica ma non aveva la testa per parlarne ora.
Ron bofonchiò qualcosa con la bocca piena di gelatina al lampone.
“Ron… mastica, manda giù, respira e parla.”
“Non è quello che ho sentito…” disse il rosso lanciandole un’occhiata di sottecchi.
Ginny cercò spiegazioni ma Hermione si alzò spazientita e si ritrovò a fissare nuovamente il petto di un giovane, biondo Serpeverde. Non seppe contare i secondi in cui stette ad osservargli la camicia, ma le parvero infiniti. Poteva quasi sentire l’odore che emanava la pallida pelle di Draco sotto il tessuto di cotone. Era fresco, pungente.
“Granger.”
“Malfoy.”
Il ragazzo la guardò inespressivo e le girò intorno con il suo manipolo di “amici”.
Lei invece si diresse a Incantesimi senza proferire alcuna parola, giurando però di averlo visto arrossire un minimo.
 
 
 
Dopo la lezione con il professor Flitwick c’era Pozioni.
Ron tirò un sospiro più lungo del normale: “Ragazzi, oggi non sono proprio in vena di vedere gli occhi maligni di Piton che mi scrutano mentre cerco di preparare qualcosa di… decente. Che poi la mia definizione di decente equivalga al voto ‘Troll’ di Piton è un’altra storia...” brontolò abbattuto, mentre Harry cercava di consolarlo.
“Pensa che dopo abbiamo tutto il pomeriggio libero! Io un giro al Lago Nero me lo farei…” disse il ragazzo corvino.
“Ma c’è Storia della Magia questo pomeriggio, ve ne siete dimenticati?” incalzò Hermione mentre si sedeva su uno sgabello nell’aula di Pozioni “Inoltre tu Harry dovresti concentrarti a risolvere l’enigma dell’Uovo dorato.”
Ron abbandonò la testa sul tavolo di legno, producendo un rumore piatto che fece sobbalzare Harry.
“Bene, bene…” la voce calma e profonda di Piton invadeva la stanza asfissiante per il calore che emanavano i calderoni.
“Oggi imparerete, sempre che ne abbiate la facoltà, a produrre una facilissima Pozione Peperita. La ricetta la trovate a pagina 69 del vostro libro, gli ingredienti in cattedra. Datevi. Una. Mossa.” Concluse il professore sempre più lentamente e sotto voce.
Hermione si mise di buon grado a preparare gli ingredienti in ordine sul tavolo, a tagliuzzare la Corteccia di Salice, spargere olio essenziale di Menta Piperita nel calderone e mescolare con vigore.
Gli altri due ancora cercavano gli ingredienti giusti sulla cattedra.
A fine lezione Piton passò ad esaminare il contenuto dei calderoni, soffermandosi su quello di Hermione.
“Cosa abbiamo qui?” si sporse per sentire l’odore e tastare la consistenza della pozione preparata dalla brillante strega.
“Bene, direi che con questo preparato la Signorina Granger potrebbe curarci tutti da un attacco pandemico di raffreddore. Ben fatto Granger, 10 punti a Grifondoro.” Le porse un lieve sorriso che potrebbe anche essere stata una smorfia e con un gesto teatrale del mantello si dileguò.
“Piton che assegna 10 punti a Grifondoro?” fece sbalordito Ron.
“Piton che fa un complimento?” incalzò ancora Harry con la bocca spalancata.
Hermione era raggiante, il suo cuore batteva fortissimo. Rispettava il professor Piton nonostante lui ce l’avesse a morte con i tre quarti della scuola, lo riteneva un grandissimo esperto di Pozioni e un mago potente.
I suoi rarissimi complimenti le diedero l’energia necessaria per affrontare il pomeriggio carico di studio e possibilmente senza sorprese.
Si sentiva in grado di sconfiggere un drago a mani nude!
Niente e nessuno l’avrebbe fermata!
 

Eccetto Fred Weasley che le stava venendo incontro facendole un segno con la mano.
 


E Viktor Krum dalla parte opposta che la puntava con gli occhi.


N.d.A
Eccoci qui con un altro assaggino di questa fic. Vorrei sperimentare un po' con qualcosa di comico, spero di riuscire nell'intento e farvi sorridere :P
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito e iniziato a seguire/messo nelle preferite, grazie per il vostro supporto!
A presto :*
SB
  
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