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Autore: Sherry93    02/05/2020    1 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche

CAPITOLO 43

Mi sedetti su una sedia in un angolo della taverna. Solas stringeva mani, elargiva sorrisi e condivideva storie, con quegli elfi che lo avevano sostenuto nella guerra contro i falsi Dei.

Era già il tramonto, e quella giornata piena di novità ed emozionante stava finendo. Alla fine ero scappata dileguandomi in un angolo, iniziando ad essere un po’ stanca. Lasciai sul tavolo la tazza ancora piena di sidro, che non potevo bere.

Un bicchiere d'acqua mi venne posato da parte e tolsi l'attenzione dal mio lupo. Mithra, la donna bionda che avevo incontrato alla mattina, si sedette al mio fianco -Sete?- domandò con un sorriso

-Ma serennas- e bevvi avida

-Erano secoli che non vedevo Narim così felice, per lui Fen’harel è sempre stato una sorta di fratello maggiore, oltre che mentore- spiegò serena e mi fissò -Sono contenta che ti abbia trovato. Da quando lo conosco è sempre stato un solitario, con accanto donne che lo volevano solo per approfittarsi del potere che aveva- ridacchiò tornando a guardare Solas -Alla fine era lui che sempre con estrema educazione, senza poter ribattere, le lasciava- bevve dal suo boccale -Passavano i millenni, le lotte, e le persone si legavano- alzò la mano, mostrandomi l'anello -Perfino io e Narim, ma lui era sempre solo, soprattutto dopo la morte di Mythal- mi strinse la mano che avevo sul tavolo nella sua -Mi dispiaceva un sacco, e sono davvero felice che tu ora sia al suo fianco- le sorrisi grata, peccato che avevo bisogno di aria e la nausea tornò indesiderata -Perdonami…- mi alzai e uscii velocemente all'esterno, fino ad aggrapparmi al primo albero che avevo visto. Appena mi ripresi dai conati, notai che mi aveva seguito -Tutto bene?- domandò porgendomi un fazzoletto che presi per pulirmi la bocca -Sì, grazie, non c’è da preoccuparsi…-

Incerta mi guardava -Mi era venuto il dubbio, non hai bevuto il sidro… sei incinta?-

Abbozzai un sorriso -Lo sono-

-E lui...?-

Sorrisi del tutto -Oh… il papà ne è al corrente-

La porta della taverna si aprì e ne uscì proprio Solas che si guardò attorno allarmato. Ci vide e ci venne incontro mettendosi al mio fianco preoccupato -È ora del thè. Ir abelas, ho perso la cognizione del tempo…- lo interruppi -Non fare lo stupido, non li vedevi da secoli e il mio è sempre solo vomito-

Le labbra diedero vita ad una linea contrariata, passò un braccio sulle mie spalle, tirandomi verso di lui -Andiamo a casa-

Sospirai -Solas…-

Mithra era sorpresa e si accorse del mio sguardo perplesso alla sua reazione, abbassò gli occhi verso terra -Suppongo sia il tuo vero nome? Non lo sapevo… non so in effetti quanti lo conoscano…-

Il mio mago sorrise -Solo i miei più vecchi amici, quali Narim e quei pochi ancora vivi. Per gli altri sono sempre stato solo Fen'harel- a quella spiegazione passai un braccio attorno alla sua vita.

L'elfa rialzò la testa -Capisco, io e Narim saremo lieti di ospitarvi per la notte. Le cose da raccontare sono ancora molte…-

-E ci manca solo che sparisci per altri mille anni, lethallin!- finì la frase l'amico del mio lupo

Solas ridacchiò -Vado a prendere le erbe per il thè, vhenan- a quella decisione non lo lasciai andare dalla mia presa -Ma devi tornare a casa! Non serve che…- posò le labbra sulla mia tempia -Farò in fretta, non è poi così lontano e non voglio che tu stia male se si può evitare- mi fissò negli occhi risoluto -Non accetto obbiezioni-

Rivolsi gli occhi al cielo, tolsi il braccio e lo spinsi piano lontano da me -Allora vai, forza!-

-Ci prendiamo cura noi di lei. Per quando torni, è la terza casa a destra- disse Narim

Solas annuì con un cenno del capo e mi fece l'occhiolino. Mutó con una luce dorata e balzò verso l'uscita del villaggio, con una velocità sorprendente.

Narim rise -Per gli dei! Non so cosa gli hai fatto ragazza, è completamente cotto!-

Incrociai le braccia al petto e iniziai a seguirli, sorrisi -Se è cotto, io sono pazza di lui-

Ridacchiò -Contento di sentirtelo dire. Aspettavo il giorno in cui lo avrei visto così, anche se ormai credevo che uno dei due sarebbe morto prima-

Entrai nella casa di pietra bianca, con decorazioni in oro. Seguii Mithra verso un divano, dove mi invitò a sedermi. Il camino scoppiettava di una fiamma verde, Velfuoco? Non faceva fumo, infatti dall'esterno non avevo notato una canna fumaria.

-È solo decorativo, le rune per il riscaldamento funzionano per fortuna anche con il Velo- spiegò la bionda con tono comprensivo, vedevo però in quelle iridi grigie simili, ma molto diverse rispetto al mio lupo, una profonda curiosità. Aveva molte altre domande su di me che stava evitando di fare.

La mia attenzione fu attirata da un quadro, non credevo a quello che avevo davanti. Una donna stava seduta su un prato. Una donna che non potevo non riconoscere. Capelli oro, iridi verdi e quel vestito color smeraldo. Sorrideva amorevole a tre piccoli elfi che le stavano intorno, felici, sembravano giocare.

-Mythal…- mormorai

-Mythal con i suoi tre figli: Dirthamen, il maggiore e le due sorelle Sylaise e Andruil-

Sorrisi, tempi decisamente più spensierati e felici.

-Percepisco che sei giovane, ma c’è anche qualcosa in te di molto, molto, molto antico. Più di noi, più di Fen'harel che ormai penso si possa ritenere uno dei più vecchi rimasti in vita…-

Continuai a fissare il quadro, infine sospirai -È una lunga storia, faccio parte di questo nuovo mondo, quanto di quello precedente. Mi è stato dato un retaggio che ho accettato volentieri…- mi voltai verso di lei -All’inizio l'ho fatto soltanto per Solas, volevo stare al suo fianco. Ma è diventato anche il mio obiettivo riportare il mondo senza Velo-

-Perdona la mia curiosità, solo che anche il potere di cui disponi è notevole e non si ottiene in pochi anni. Oltre che…- e guardò il mio pendente a forma di lupo -Quello è il simbolo che ti sei legata a uno spirito. Solo i falsi Dei sapevano come fare, era proibito agli altri-

-Non posso parlarne, anche volendo ne so veramente poco su cosa sono. Posso dirti però una cosa, Mythal prima di morire mi ha passato il testimone di tutto questo casino-

Gli occhi le si spalancarono per lo stupore -Tu…- scivolò in modo fulmineo in ginocchio, in un inchino. Le presi le mani -Ti prego alzati, non sono un Dio o qualcuno a cui dovresti dare questo rispetto-

Strinse le mie mani -Mythal era la Protettrice, era l'unica che si meritava che il popolo si inchinasse a lei. Ti ha scelto, sei degna di altrettanto rispetto-

Ero intimorita da quella reazione, non era la prima volta che le persone mi davano tanta fiducia in quel modo -Ti prego, alzati. Voglio essere tua amica, non questo…- iniziavo a sentirmi a disagio. Con un sorriso si rimise seduta, non lasciando la mia presa.

-Sapevo di averlo tenuto da parte!- arrivò alle nostre spalle la voce di Narim, mettendosi davanti a noi. Tra le mani una testa di lupo nera, magnifica e intatta in ogni sua parte. La mascella inferiore mancava, la presi e notai all'interno un’imbottitura, sul retro scendeva la pelliccia come a formare un mantello. Era la maschera che avevo visto solo su alcuni affreschi indossata da Solas, nascondendogli parte del volto.

-La metteva per non essere riconosciuto quando liberava gli schiavi. Avendo anche una vita attiva a corte, il rischiare di essere ritenuto responsabile era meglio evitarlo, soprattutto all'inizio-

-Bellissima- ora però dovevo provarla. Me la infilai in testa, la vista veniva ridotta parecchio, le zanne della maschera facevano un bell'effetto. Il mantello era troppo lungo per me e finiva a terra. Udii Narim ridacchiare -Ecco, ora sei pronta per ululare alla luna- risi

-O a sbranare qualcuno- disse il mio mago. Mi voltai verso la sua voce -Dici? Perché non a fare pipì su un albero?- rimbeccai e lui rise. Lo vedevo, ma non in viso, avrei dovuto inclinare molto la testa. Lasciò lo zaino a terra e me lo ritrovai vicino, alzò la maschera prendendola dal muso e spingendola all'indietro. Aveva il suo sorriso arrogante e incatenai le iridi alle sue. Si chinò catturandomi la bocca.

-Ah… il solito… anzi no! Tu non ne baciavi neanche una!-

-Oh… Narim! Smettila! È sua moglie, come potrebbe non baciarla!- ribatté Mithra

Ci staccammo senza fiato, perplessa li guardai, per poi lanciare un’occhiata al mio lupo che aveva incrociato le braccia al petto. Sembrava un genitore che aspettava che i figli smettessero di litigare. Mi guardò e fece cenno di seguirlo, prese lo zaino spostandoci in cucina. Iniziò a fare il thè -Posso dire che non sono cambiati per niente, sempre molto vivaci-

Sorrisi a quel tentativo di volgere altrove la mia attenzione dall'argomento che avevano alzato quei due.

-Nessuna?- domandai con innocenza. Armeggiò intanto con l'acqua e le erbe, mettendo poi la tazza sul tavolo. Posò gli occhi su di me e si fece vicino, mise una mano sulla mia guancia passando il pollice sulle mie labbra.

“è molto intimo baciare qualcuno. E non avevo il minimo interesse ad approfondire la conoscenza della donna di turno. Si riduceva tutto al mero atto fisico- rispose serio e si chinò, il suo respiro sull’orecchio -Suppongo abbiano finito di fare i da'len e che ora stiano ascoltando se noi discutiamo- sussurrò

Sorrisi, infatti era calato il silenzio. Mi sporsi verso la sua bocca posando la mia sulla sua, in modo casto e con un movimento fluido mi spostai alle sue spalle. Presi la tazza e bevvi -Fen’harel mi fa vedere come sta con la sua maschera?-

 

 

-Ricapitolando, la maggior parte degli elfi fanno parte delle prime generazioni che avevo portato qui- Solas si passò l’indice e il pollice agli angoli degli occhi -Voi e le altre Sentinelle siete stati risvegliati in seguito. Quindi quelli che si sono sottoposti all'Uthenera prima che creassi il Velo hanno mantenuto l'immortalità- tolse la mano, sospirò e mi guardò -Come me e Yen del resto-

-Esatto, nessuno di noi però…- disse l'elfa bionda incerta e con un velo di tristezza -Ha avuto figli- Narim le strinse la mano e continuò -Non sappiamo se saranno immortali e… chi vuole sopravvivere ai propri figli?-

Quella domanda mi angosciò e una stilettata di paura mi trafisse il cuore. Passai una mano sul ventre, all'istante mi venne coperta da Solas che me la strinse rassicurante -Cambieremo questa situazione ve lo prometto- si rivolse a me -Te lo prometto, vhenan. Fosse l'ultima cosa che faccio- passai anche l’altra mano sulla sua, racchiudendola tra le mie. Forse eravamo stati troppo avventati?

-Posso?- domandò l'elfa facendo cenno verso di me. Il mio lupo acconsentì e si scambiarono di posto. Lei mi sorrise e mi porse la mano che presi e misi sul cucciolo -Per secoli mi sono occupata delle donne incinta al villaggio e ho notato delle sostanziali differenze con il passare del tempo, sia negli adulti che nei bambini- sospirò -La Dissolvenza e questo mondo sono sempre stati collegati da un elemento essenziale. Lyrium- percepii un filamento di magia delicato sondarmi -Il Lyrium è presente in entrambi i mondi. La dissolvenza lo trasforma in modo che i nostri corpi lo possano assimilare costantemente. Questa prolungata esposizione ci rende immortali, abbiamo livelli di Lyrium nel sangue altissimi, non sopportabili dagli umani a parte qualche eccezione che li rende maghi di abilità discutibili. Noi elfi con l'aiuto della Dissolvenza però lo elaboriamo senza problemi-

-Ma i nani…- obiettai confusa da quel ragionamento

-I nani possono stare a contatto diretto con il Lyrium dei Titani, sono i loro figli. Noi non interagiamo in quel modo, o almeno, non avremmo dovuto farlo creando miniere e distruggendoli-

Sorrise togliendo la mano -Posso dire che così piccolo ha un potere spaventoso e con molta probabilità dovrebbe essere immortale. La concentrazione di Lyrium è molto alta, ha un livello che non mi capitava di percepire da millenni, ma da due Evanuris non mi aspettavo diversamente-

A quel riferimento il mio mago si accigliò e Narim intervenne -Sì, sì, lo sappiamo, non siete Dei e bla, bla, bla… ma non esistono molti elfi con il potere che vi ritrovate tra le mani, quindi la definizione vi va a pennello! Ora…-

Un forte bussare arrivò dalla porta -Hahren!!-

Narim sbuffò -Meno male che è un villaggio piccolo…- borbottò e poi urlò -Entra!-

Ci si piazzò davanti un giovane elfo agitato -Hahren! L'Eluvian…- e sospirò riprendendo fiato -Si è attivato e ne è uscita un elfa con dei Vallaslin in viso!-

Narim era basito -Quel passaggio non lo usiamo da secoli, i vari Crocevia sono instabili…-

-Sembra alquanto debilitata ed è svenuta. L'abbiamo spostata sulla brandina nella stanza adiacente-

Mithra intervenne -Preparate del cibo e una camera alla taverna, non potrà stare sempre nel magazzino. Veniamo subito- a quell’ordine il ragazzo corse via.

Guardai perplessa Solas che porse una domanda -Riuscite ad usarli ancora?-

-Assolutamente no! Siete l'unica visita che abbiamo ricevuto da quando gli Eluvian sono stati disattivati e la parola d'accesso è cambiata. L'unico ancora intatto, abbiamo deciso di non tenerlo in bella mostra e di conservarlo. Evitando così anche brutte sorprese all'improvviso, ne avevamo altri due, ma li abbiamo distrutti, erano diventati neri e ho percepito una profonda corruzione qualche secolo fa-

-Il Flagello- dissi cupa, Solas annuì con un cenno del capo -Vi spiegheremo dopo-

-Andiamo a vedere questa nuova arrivata- replicò Mithra

 

Osservavo l'elfa svenuta e stesa sul letto. Era in modo evidente sottopeso, chissà da quanto non mangiava. Capelli neri intrecciati, i miei marchi in viso e l'armatura che indossava era senza dubbio Dalish. Narim l'aveva controllata e aveva detto che a parte l'essere senza forze per la mancanza di cibo, non c'erano ferite.

Come aveva fatto a finire nel Crocevia? Gli specchi sono sotto il controllo di Solas, avrebbe dovuto avere molta fortuna a indovinare la parola di accesso, non era una frase che si diceva solitamente davanti a uno specchio per caso.

Aprì lentamente gli occhi, grandi e di un bel verde. Mi avvicinai al letto e gli strinsi la mano -Sei al sicuro…- mi bloccai incerta su come riferirmi alla donna, sicuramente era più vecchia di me, non la conoscevo e non potevo chiamarla con il termine lethallan, decisi infine -Hahren-

Rafforzò la presa sulla mia mano e gli occhi vagarono intorno confusi -Dove…?- mormorò

Abbozzai un sorriso -È… complicato, una domanda per un altro momento. Devi mangiare e bere- l’aiutai a mettersi seduta e le porsi il vassoio che mi avevano lasciato. Si avventò sul cibo e le strinsi una spalla -Piano hahren! Starai male così!- rallentò, anche se restava famelica e dopo i primi morsi si calmò, le iridi ripresero un po’ di vitalità -Ma serennas…- gli occhi le si riempirono di lacrime -Credevo… che ormai…- le strinsi di nuovo la spalla -Sei viva e ce l'hai fatta, hahren-

Sorrise tremante -Merrill, mi chiamo Merrill-

Quel nome… perché lo trovavo familiare? Dove lo avevo sentito? Mi riscossi e risposi -Io sono Yen, Yen Lavellan-

-Sono al clan Lavellan?- domandò stupita

Sorrisi -No Merrill, riposa, sei al sicuro adesso. Più tardi avrai tutte le spiegazioni-

-Va bene, in effetti mi sta venendo un gran sonno- si distese e portò un braccio sopra il viso, coprendosi gli occhi -Hawke mi ucciderà…- sussurrò addormentandosi.

Hawke!? Aspetta. Quell'Hawke?

Rimasi basita a fissare l'elfa. La porta cigolò sui cardini e mi voltai, Solas abbozzava un sorriso e lo raggiunsi fuori dalla camera.

-Come sta?- chiese

-Ha mangiato ed è crollata di nuovo- risposi -Ti è familiare il nome Merrill?- lo avevo già sentito, ma non ricordavo dove!

-Nome elfico che viene usato di solito nei clan Dalish. È il suo nome?-

Sorrisi e sospirai per quella veloce spiegazione accademica -Sempre il solito. Non in quel senso. Ha nominato anche Hawke-

-Il Campione di Kirkwall?-

-Ne conosci altri? E forse Varric mi aveva nominato una certa Merrill e penso che sia proprio lei-

Fissò per un attimo la porta -Andiamo a dormire. Una sentinella resterà fuori, dovesse svegliarsi prima del nostro arrivo domani-

Lo seguii all'esterno e poi verso la casa di quei nuovi amici

-Narim e Mithra?- domandai non avendoli più visti da quando ci eravamo separati

-Stanno già riposando e sono venuto a prenderti-

Entrammo e salendo delle scale arrivammo al piano superiore. Aprì una porta e un letto matrimoniale con su lo zaino di Solas ci aspettava.

Mi sedetti -Come ha fatto ad entrare nel Crocevia? Non dovrebbe essere possibile-

Si mise comodo dalla sua parte del materasso -Io e Narim sospettiamo che abbia usato un Eluvian che è stato scollegato dalla rete principale. Evitando così il mio controllo. Abbiamo percepito tracce di magia del sangue- stava iniziando a svestirsi e feci lo stesso -Ed è in effetti l'unico modo in cui avrebbe potuto forzare uno specchio ad aprirsi per uscire. È una maga, ma non dispone della quantità di potere a fare una cosa del genere, se non sfruttando il suo sangue-

Ero rimasta con la biancheria intima e mi rigirai sul letto, avvicinandomi alle sue spalle e abbracciandolo. Posai le labbra sulla sua pelle. Una sua mano calda passò all'indietro accarezzandomi la coscia -Sei fredda, c’è la tua camicia da notte nello zaino-

Sorrisi con la bocca contro il suo collo -Come sei premuroso… mi serve davvero?-

Ridacchiò e si girò passando il braccio sulla mia vita e tirandomi giù sul letto. Infilò il viso nell'incavo del mio collo, lasciando una scia di baci. Misi una mano sulla sua testa, accarezzandolo e rilassandomi. Soffocai una risata per quello che mi era venuto in mente -Cosa?- domandò confuso. Feci scivolare le mani sul suo viso e lo tirai verso di me baciandolo -Ci allontaniamo dal Thedas, e il Thedas viene da noi- spiegai con un sorriso

-I problemi sembrano perseguitarci…- si lasciò andare contro di me e sospirò -…ma con te è sempre tutto sopportabile e guardi da una prospettiva che non riesco a prendere in considerazione il più delle volte- lo strinsi e gli lasciai un bacio sulla nuca -E tu fai la stessa cosa per me, sai? Lo hai sempre fatto da quando ci siamo incontrati e mi piace- il suo braccio si spostò e la mano si appoggiò sul cucciolo, lasciando dei tocchi affettuosi. Mi addormentai.

Dei colpi mi rimbombarono nel cervello. Aprii gli occhi confusa, notando Solas che si alzava andando verso la porta e aprendola. Ero ancora troppo intontita per capire che stavano dicendo e mi riaccoccolai richiudendoli. Quanto avevo dormito? Delle fitte alla testa mi dicevano molto poco. Che ore sono? Borbottai un verso lamentoso, stavo dormendo così bene!

Udii richiudersi la porta e il materasso piegarsi -Vhenan?-

-Sì?-

-È l'alba, la ragazza è un po’ in panico e non riescono a comunicare…-

Feci un altro verso lamentoso e delle labbra si posarono sulle mie in un tenero bacio -Va bene… va bene, mi alzo…- aprii gli occhi e me lo ritrovai con quel sorriso da lupo -Ho fatto anni ad alzarmi a questo orario, che trovo folle, ma non mi ci abituerò mai. Il mio corpo si rifiuta, sono più un animale notturno- sbadigliai, mi sfregai gli occhi e mi tirai a sedere. Vestiti. Oh dei la mia testa e ci manca solo… Ecco. La nausea. No, no, ma da'len. La mamae non ha tempo di vomitare ora.

-Vhenan stai male?- chiese il mio lupo preoccupato

-Come al solito, ma sto bene- mi alzai e recuperai gli abiti -Muoviamoci, che se possibile ho intenzione di tornare a dormire dopo-




Ciao a tutti! Spero che in questo periodo stiate tutti bene! Finalmente sono riuscita a pubblicare il capitolo! Chi si aspetta che prima o poi Merrill sbuchi da un Eluvian? Decisamente me lo aspetto, adoro Merrill e anche la sua ingenuità che le fa fare delle gaffe divertenti, soprattutto con un Hawke spiritoso
   
 
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