Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: LadyGwen92    02/05/2020    3 recensioni
Ora Sakura sapeva perché Tsunade non voleva una vergine in questa missione. Le cose potrebbero sfuggire di mano…e forse bisognava andare fino in fondo…
Sakura non era mai stata così felice di sentire che Kakashi la stava accompagnando,anche se non le sarebbe dispiaciuto farsi accompagnare dalla maggior parte della popolazione maschile di Konoha.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sakura si diresse a passo spedito verso la torre dell’Hokage. Si fermava solo quando vedeva un volto familiare per chiedere se avessero visto Kakashi in giro. Tutti gli aveva risposto negativamente, ma ebbe un po’ di fortuna quando vide Shikamaru davanti le porte dell’accademia con Temari.
 
“ Sì, prima ti stava cercando”, la informò con una scrollata di spalle.
 
“ Noi comunque non abbiamo un appuntamento”, intervenne Temari.
 
“Ehi, devi sottolinearlo ogni volta che qualcuno ci vede insieme?” Shikamaru le lanciò uno sguardo lievemente esasperato. “ Rendi le persone sospettose…”
 
Temari sbuffò, e anche Sakura, ma per tutt’altro motivo. “ Ehi, ho una questione da risolvere con te,” disse lei, afferrandolo per  il colletto del giubbotto.
 
“ Eh?” il diretto interessato mutò la sua espressione apatica in una più preoccupata. E per ovvie ragioni.
 
“ Come diavolo ti è saltato in mente di dire a Kakashi-sensei che ero vergine?”
 
Temari sbuffò. “ Sei vergine?” chiese incredula. “ Aspetta, come facevi a sapere che era vergine?”
 
“ Ehi, tutti in quel bar sapevano che era vergine,” si difese Shikamaru, scrollando di nuovo le spalle. “ Alla fine lo avrebbe scoperto lo stesso. Ino diffonde pettegolezzi come un  piromane appicca il fuoco.”
 
“ Va bene, lasciamo perdere.” Sospirò Sakura, formicolando per il disagio se ripensava  a  tutto quello che era successo mentre era stata via. Ino avrà divulgato quella notizia in lungo e in largo come suo solito. “ Kakashi –sensei ti ha detto qualcosa a proposito di una riunione?”
 
“ Sì”. Le disse infilandosi le mani  in tasca. “ è stata anticipata o qualcosa del genere. Ha detto che stava andando alla torre dell’Hokage.”
 
“ Oh merda,” sibilò Sakura, passandosi le mani tra i capelli. “ Non ho ancora finito il mio rapporto.”
 
“ Meglio sbrigarsi.”


“ Grazie comunque,” disse lei, iniziando a correre. “ Dovremmo riprendere la nostra chiacchierata più tardi, Shika!”
 
“ Quando?” le chiese. “ Così me lo segno sull’agenda.”
 
“ Quando meno te lo aspetti!”
 
Quando arrivò vide la squadra di genin di Kakashi ciondolare sui gradini fuori dalla torre dell’Hokage, un chiaro segnale che il loro mentore si trovava  all’interno dell’edificio.
Sakura sentì un sussulto di un’emozione indefinibile alla vista della ragazza del gruppetto. Bionda, bassa e con caldi occhi marroni. Si stava arrotolando una ciocca di capelli attorno al dito mentre masticava la gomma. Tempo fa, Sakura era stata come quella ragazza, con Kakashi a fargli da insegnante.
La faceva sentire strana. Non sapeva nemmeno come spiegarlo.
 
 
Aveva intenzione di superarli, in fondo non li conosceva. Ma nel momento in cui i tre notarono la sua presenza, balzarono in piedi. “ Ehi, ragazza piagnucolona!”
 
Ovviamente si ricordavano ancora di  quella storia…
 
“ Cosa c’è?” chiese perplessa.
 
“ Conosci Kakashi-sensei,vero?” chiese uno dei ragazzi. “ Sei la sua ragazza o qualcosa del genere?.”
 
La faccia di Sakura divampò all’istante. “Io…em…cosa?”
 
“Non è la sua ragazza,” disse la biondina, soffiando una bolla di masticante. “ Salti subito alle conclusioni, idiota…”
 
“ Beh, come posso saperlo,” disse il ragazzino che adesso era leggermente arrossito. “ E una ragazza ed è sua amica. Ed è vecchia come lui.”
 
In tutta la sua vita, Sakura aveva perso la pazienza con molte persone, ma mai con i bambini. Anche con quelli antipatici. Sorrise forzatamente e si chinò, arruffandogli  i corti capelli neri. “ E lo sarai anche tu, un giorno,” gli disse dolcemente. Tuttavia non poté negare quel senso di sollievo che provò. Sì ok, le aveva appena dato della vecchia, ma l’aveva messa sullo stesso piano di Kakashi. Per questi bambini lei non era che un  adulto. Un adulto come Kakashi.
 
Diavolo,sì!


“ Se lo incontri, digli che oggi dovrebbe allenarci,” le disse il ragazzo. “ Se n’è dimenticato di nuovo.”
 
 
“ Va bene, glielo dirò.” Sakura li salutò e proseguì all’interno.
 
Trovò Kakashi seduto nella sala d’attesa fuori dall’ufficio di Tsunade. Era solo, stava leggendo il suo solito libro, e quando la vide la sua espressione si addolcì. “ Oh bene. Ero preoccupato che non avresti ricevuto il messaggio. Sasuke-kun non è il massimo dei messaggeri…”
 
Alla vista di lui uno strano sfarfallio iniziò nel suo stomaco, e la sua voce le sembrò la musica più dolce del mondo. A quanto pareva il loro breve periodo di distanza l’aveva resa  più consapevole di quanto la sua presenza la influenzasse davvero. Il suo sorriso le fece  tremare le ginocchia, così si sedette rapidamente di fronte a lui prima di fare qualcosa di imbarazzante…come collassargli davanti.
 
“ Quand’è la riunione?” chiese, cercando di non far trasparire l’emozione nella voce.
 
“ Tra dieci minuti.”
 
Lei ansimò. “ Non ho ancora finito il mio rapporto!”


“ Sarà meglio che ti sbrighi,” disse, facendo un gesto che mimava uno scarabocchio con la mano libera, prima di tornare al suo libro.
 
 
Sakura tirò fuori il suo rapporto stropicciato e lo rigirò dal lato giusto per leggere da dove si interrotta. C’erano parecchie lacune che dovevano essere colmate, e aveva bisogno di almeno  due settimane per trovare le parole giuste per spiegare determinati eventi. “ Em…Kakashi-sensei?”
 
“Mm,” grugnì.
 
“ Posso dare un occhiata al tuo rapporto?” chiese lei, battendo le ciglia con espressione supplichevole.
 
“ Sai che non ci è permesso collaborare per scrivere un rapporto.” Nonostante le sue parole, si stava già muovendo per cercare nella sua tasca il pezzo di carta arrotolato. “ Ma non posso resistere a quegli occhi.”
 
Probabilmente lo aveva detto  innocentemente. Forse.
 
Sakura si alzò per prendere il foglio e quando per sbaglio le sue dita sfiorarono quelle calde di lui, sentì nuovamente le farfalle nello stomaco e un intensa fitta di desiderio. Dovette ritirarsi immediatamente. Era certa che l’attrazione non fosse così intensa il giorno prima. Sentiva  i suoi sentimenti per lui crescere più acutamente  che mai.
 
Sedendosi di nuovo sulla sedia, srotolò il rapporto di Kakashi e lo lesse. “ Questo è…”
 
“ Mm?” Kakashi la guardò di nuovo.
 
“ Questo è patetico,” gli disse senza mezzi termini, sollevando il foglio per farglielo vedere. “ Sono tre righe.”
 
 
“ Và  dritto al punto,” le spiegò.
 
“ Siamo arrivati, abbiamo rubato, abbiamo vinto. Questo è tutto quello che c’è scritto.” Sakura gli lanciò un’occhiataccia. “ E Tsunade ti permette di cavartela così?”
 
“ Spesso.”
 
“ Non è giusto…”
 
Almeno questo la lasciava libera di omettere qualunque cosa diavolo volesse. Scribacchiò che erano fuggiti dalla galleria con un abile uso degli specchi e che Kakashi si era rovesciato per caso il veleno sulla mano. Non si premurò di menzionare la notte alla locanda, dichiarando semplicemente “ abbiamo dormito lì”. E quando erano sulla via di ritorno per Konoha, Jin li aveva intercettati solo perché era stato molto veloce…e non perché si erano fermati per avere una discussione a cuore aperto sulla loro strana e contorta relazione.
 
Senza doversi preoccupare di tutto ciò,  finì il suo rapporto in pochissimo tempo e trascorse gli ultimi minuti che restavano per migliore lo schizzo della casa di Matsura.
 
Poi qualcosa le uscì dalla bocca prima che potesse fermarlo.
 
“ Ino ha fantasie su di te, sai.”
 
Il libro di Kakashi si abbassò di una frazione. “ Scusami?”
 
“ Che cosa?” Sakura alzò lo sguardo come se non avesse detto nulla.
 
“ Hai detto qualcosa che riguardava Ino,” disse incerto.
 
“ Oh sì.” Agitò la mano e gli regalò un sorriso sprezzante. “ Le piaci, tutto qui. L’ho scoperto oggi. E, a quanto pare le piaci da un bel po’.”
 
“ Oh.” Kakashi sembrò pensieroso. Poi  guardò il suo libro. “ Capisco.” Disse, voltando una  pagina di Icha Icha.
 
Sakura si fermò a osservarlo. “ Tutto qui? Oh capisco? Che razza di risposta è?”
 
Kakashi posò pazientemente il libro sulla sua coscia , unì le mani dietro la testa e sospirò. “ c’è un modo specifico in cui vorresti che rispondessi a una dichiarazione del genere?” chiese in tono uniforme.
 
“ Beh, in modo onesto, per esempio,” gli disse. “ Voglio dire, non ti sembra strano?”
 
“ Che piaccio a Ino?” inclinò la testa all’indietro. “ Hum…non lo so.”


Nel frattempo Sakura disegnò un muro in più attorno al complesso di Matsura senza pensarci. Tsunade avrebbe pensato che lei avesse sfondato quattro mura. Ma l’attenzione della kunoichi era focalizzata esclusivamente sul copy ninja, sebbene cercasse di non mostrarlo. “ Non pensi che sia un po’ giovane per te?”
 
Il breve silenzio che seguì fu la prova della sorpresa di Kakashi. Non ebbe bisogno di alzare gli occhi per sapere che le stava regalando uno sguardo penetrante.
 
“ Dipende,” disse alla fine, in tono lieve.
 
“ Da cosa?”
 
“ Un sacco di cose.”


Sakura sospirò. “ Non sei molto bravo a dare risposte dirette,vero?”


“ E tu non sei molto brava a porre domande dirette,” la rimproverò. “ Stiamo davvero parlando di Ino?”
 
Il pennino di Sakura si ruppe contro il foglio, inondando metà del disegno con l’inchiostro blu. “ Sì,” disse lentamente, rendendosi conto che aveva appena sostituito il suo nome con quello dell’amica.
 
“ Ah ok.” Kakashi tornò a leggere il suo libro.
 
Dandosi una scossa mentale,si alzò, con il rapporto di Kakashi in mano. “ Tieni” disse lei, facendo un passo avanti per restituirglielo.
 
Lo prese e fece un cenno del capo. “ Che fai stasera?”
 
Sakura sussultò. “ Che cosa?” ansimò.
 
Kakashi batté le palpebre. “ Ho detto, c’è una macchia sopra.” Indicò alcune impronte digitali blu che aveva lasciato sul suo foglio. “ Non posso fidarmi di te per niente.”
 
Fantastico, adesso si immaginava pure le cose. Si sedette pesantemente, guardando tutto nella stanza tranne Kakashi. Era preoccupata che se lo avesse guardato anche solo per un secondo lui sarebbe stato in grado di sentire l’intensità del suo sguardo e forse anche di leggere i suoi pensieri. Quel silenzio divenne opprimenti per le sue orecchie, sebbene il suo sensei sembrasse piuttosto divertito mentre ridacchiava a una delle battute indubbiamente zozze di Icha Icha.
 
Si schiarì la gola decisa a parlare. “ Kakashi-sensei, i-“
 
La porta dell’ufficio di Tsunade si aprì. “ Bene sei qui.” L’Hokage interruppe involontariamente il suo discorso. “ Andiamo,andiamo. Parliamone e passiamo oltre.”


Sakura balzò in piedi e seguì Kakashi nell’ufficio insolitamente caotico. La scrivania di Tsunade stava praticamente gemendo sotto il peso di tutte le carte e i rotoli di pergamena  che vi erano posti sopra  mentre cinque impiegati si stavano dando da fare per smaltire le scartoffie  alla loro sinistra.
 
“ Bene…” Tsunade si sedette e cominciò a riordinare le carte davanti a sé. “Aspetta un minuto.”
 
Sakura spostò il suo peso. La spalla urtò il braccio di Kakashi, facendole capire quanto fossero vicini. Si allontanò con discrezione a pochi centimetri di distanza prima che Tsunade alzasse lo sguardo e notasse anche lui.
 
“ Ah,eccoti!”  dichiarò felice e sollevò una cartella. “ Giusto,sì, la missione di Matsura…i vostri rapporti?”
 
Lesse prima quello di Kakashi, impiegandoci esattamente sei secondi. Gli rivolse uno sguardo indifferente da sopra il pezzo di carta.” E io che mi aspettavo il riassunto dell’ultimo capitolo di Icha Icha che hai letto. Di solito non sei così vago, Kakashi.”
 
 Il copy ninja si strinse nelle spalle in risposta.  E Sakura non poté fare a meno di chiedersi se questo resoconto insolitamente breve avesse qualcosa a che fare con ciò che era accaduto tra loro durante la missione…
 
Tsunade impiegò un po’ più di tempo a leggere quello della sua allieva, accigliandosi per gran parte del tempo. Sakura si mordicchiò ansiosamente il labbro, guardando l’espressione del suo mentore incupirsi  sempre di più fino a quando, dopo quella che le parve un angosciosa eternità, lo mise giù.
 
 
“ Quindi sanno chi siete e da dove venite,” si rivolse a loro. “ Quale parte di non far sapere  che Konoha è coinvolta non avete capito?  Hai idea di quali problemi potrebbero causarci?”
 
“ Hanno riconosciuto Kakashi-sensei,” le disse rapidamente Sakura. “ E una volta che si sono scontrati con noi, era inevitabile che riconoscessero lo sharingan. Davvero non abbiamo potuto fare altrimenti.”


 
 
“ Ma abbiamo il vaso,” incalzò Kakashi. “ L’ho consegnato agli impiegati ieri sera. Iruka se n’è occupato personalmente.”
 
Tsunade gli lanciò un’occhiataccia. “ E ne hai venduto una parte!”


 
Kakashi sembrò offeso. “ Era una situazione d’emergenza…”
 
“ E tu,” Tsunade rivolse il suo sguardo a Sakura. “ Castrare quell’uomo e nemmeno ucciderlo? Ti rendi conto che tra tutte le cose preziose per un uomo- la sua famiglia, i suoi amici, il suo onore, i suoi averi- che le sue palle saranno sempre le più importanti? Vorrà la tua testa per questo.”
 
“Lo so.” Sakura chinò il capo docilmente.
 
 
Tsunade si appoggiò allo schienale della sedia e indicò la porta. “ Bene. Tutti fuori,tranne te,” disse,puntando il dito sul ninja dai capelli argentei.
 
 
O stava per essere sgridato per il suo resoconto inadeguato, o stavano per discutere di Sakura. Gli impiegati uscirono con un espressione sofferente per dover spostare tutto nell’ufficio adiacente.  Sakura tornò di nuovo nella sala d’aspetto, dando un ultimo sguardo a Kakashi prima di chiudersi la porta alle spalle. La faccia di lui era illeggibile.
 
Dato che in giro non c’era nessuno che potesse vederla, si accovacciò in ginocchio e appoggiò l’orecchio il più vicino possibile sulla superficie di legno scuro. Si assicurò che la sua ombra non si notasse attraverso lo spiraglio della porta  mentre si concentrava per ascoltare.
 
“ Hai letto il suo rapporto?” sentì la voce ovattata di Tsunade.
 
“ Posso?”
 
“ Fai pure.”
 
 
Ne seguì un lungo silenzio. Sakura non era sicura che le piacesse l’idea che Kakashi leggesse il suo rapporto, soprattutto non il suo resoconto di quello che era successo tra lei e Matsura. Era già imbarazzante che Tsunade e l’impiegato lo vedessero.
 
Alla fine, quando sentì le sue ginocchia prossime all’intorpidimento, udì uno schiaffo di carta sulla scrivania e la voce di Kakashi. “ Qual è il problema?”
 
“E la verità? Nel suo primo incontro con Matsura, ha scritto che c’è stata una breve lotta prima che lui perdesse i sensi.”
 
 
“ Ah sì.”


 
“ Che cosa intende esattamente con “ breve lotta”?”
 
“ Perché non glielo chiedi tu? È qua fuori se vuoi che io…”
 
Prima che Sakura avesse la possibilità di rimettersi in piedi e allontanarsi, Tsunade lo interruppe. “ Pensi che me lo direbbe?  Non la conosci come la conosco io, Kakashi. È un interioritrice…si tiene tutto dentro.”
 
 
“ Con tutto il rispetto, la conosco meglio di quanto pensi, Hokage-sama. E interioritrice non è una parola.”
 
“ Non interrompermi moccioso, e sai cosa intendo. Se è successo qualcosa di brutto…davvero brutto, Sakura non è il tipo di persona che è  in grado di parlarne liberamente. Almeno non senza l’aiuto di qualcuno. Quindi c’è qualcos’altro che vorresti dirmi riguardo a quello che è accaduto?”
 
 
“ Sono arrivato dopo che Matsura era già privo di sensi. Non so molto al di là di quello che mi ha detto.”
 
“ E cosa ti ha detto?”
 
“ Non sarei degno della sua fiducia se te lo dicessi.”
 
“ Non voglio giocare a questo gioco con te,Kakashi,” spiegò Tsunade. “ Non si tratta di chi diventa l’insegnante preferito e più fidato di Sakura. Se è successo qualcosa, voglio che tu me lo dica.”


“ Non considero un gioco il benessere dei miei ex studenti. Non sono in competizione con te, ti sto semplicemente dicendo che sarei un povero amico se parlassi senza il suo permesso.”
 
“ Le ha fatto del male?”
 
“Un po’. Ma non credo ci sia stato alcuno stupro.”
 
“ Lei sta bene?”


“ Lo sta gestendo meglio di quanto mi aspettassi.”
 
“ Meglio di te?”
 
La risposta di Kakashi fu un grugnito incomprensibile. Sakura pensò che si fossero detti  qualche altra cosa, ma c’era  troppo silenzio.
 
“ Non avrei dovuto mandarla in questa missione,” sentì Tsunade sospirare. “ Sapevi che era vergine?”
 
Oh no…Tsunade lo aveva scoperto.
 
“ All’inizio lo sospettavo. Ma lei ha rifiutato ogni volta che le ho proposto di ritirarsi dalla missione. Quando ero sicuro…era troppo tardi.”
 
“ Mm. Io stessa l’ho scoperto solo ieri. La notizia sta facendo il giro del villaggio.”
 
Oh no! Avrebbe dovuto uccidere Ino…e forse pure tutto gli altri che adesso sapevano che era vergine. E considerando le abilità nel diffondere pettegolezzi della sua amica, questo sarebbe equivalso  a tre quarti della popolazione di Konoha.
 
“Ma ad essere sincero, Hokage-sama,” iniziò Kakashi rispettosamente. “ Non credo che nessun altra avrebbe potuto portare a termine questa missione. Quando le cose si sono fatte difficili, lei ha resistito, e ho pochi dubbi sul fatto che probabilmente sarei morto se non fosse stato per lei e per la sua…folle forza.”
 
Il cuore di Sakura si scaldò un po’.
 
“ Le ho insegnato questo,sai,” gli ricordò Tsunade.
 
“ E sono tremendamente contento che tu l’abbia fatto.”
 
“ Beh, sono felice che sia tornata sana e salva. Grazie per esserti preso cura di lei, Kakashi. Sapevo di potermi fidare di te.”


“ Sì…”
 
“ Riportala dentro, ti dispiace?”
 
 
Sakura scattò in piedi e si gettò sulla prima sedia vicina. Quando Kakashi aprì la porta, guardò con noncuranza il soffitto, facendo oscillare il piede a tempo di una musica immaginaria.
 
“ Puoi entrare,” disse, e lo sguardo che le diede le fece capire che sapeva esattamente cosa avesse fatto solo pochi istanti prima. Forse era stata esagerata nel sembrare troppo disinvolta?
 
 
Quando prese posto accanto a Kakashi per la seconda volta, Tsunade stava compilando i loro assegni. “ A causa delle complicazioni legate alla missione, l’ho aggiornata a pericolo di classe S. Purtroppo non posso pagarti di più dal momento che il prezzo è già stato fissato, ma almeno gioverà al tuo curriculum.”
 
“ Grazie Tsunade-shishou,” sussurrò Sakura, sorpresa. Era la sua prima missione di classe S in assoluto.
 
 
“ Hai rischiato molto e hai fatto un ottimo lavoro,” disse Tsunade placida, senza alzare lo sguardo. “ Mi sto solo assicurando che tutti possano vederlo.”


“ Grazie,” ripeté , incapace di non sorridere.
 
 
Tsunade ricambiò il sorriso mentre consegnava i loro assegni. “ Non spendere tutto in una volta.”
Successivamente li fece uscire e invitò i suoi impiegati a finire il proprio lavoro. Nella sala d’aspetto Sakura, per poco non  inciampò quando posò lo sguardo su tutti gli zeri scritti sul suo assegno. “ Mi limiterò a fermarmi nel sushi bar più costoso che riesco a trovare e continuerò a mangiare fino a quando non esploderò. Dio, ho così fame che potrei mangiare anche questo assegno.” Lo baciò felice. “ Che cosa hai intenzione di fare con il tuo?”
 
 
Kakashi si strinse nelle spalle, piegò l’assegno, infilandolo in tasca. “ Banca? Conservarlo per i tempi più buii?”


 
Sakura lo seguì. “È noioso. Sai cosa dovresti fare? Offrire la cena al tuo studente  preferito!”
 
“ Che bella idea,” disse Kakashi allegramente. “ E dov’è Naruto?”
 
Sakura lo colpì con forza nel fianco.
 
“ Ow.”
 
“ Sei crudele.”
 
“ Tu sei più crudele.” Si massaggiò le costole.
 
“ Quindi facciamo una bella coppia.”
 
 
Kakashi inclinò la testa e le lanciò uno sguardo misurato, uno che era così stranamente fuori posto nella loro conversazione. Scosse la testa, fece una risatina e si allontanò con le mani in tasca. Sakura lo guardò Andare via, senza capire perché il suo cuore avesse cominciato a battere così forte all’improvviso.
 
“ Che cosa?” chiese, correndogli dietro. “ Cosa?”


“ Niente.” Aveva già sceso le scale ed era arrivato all’ingresso.
 
“ Oh – potresti non voler andare in quella direzione,” lo avvertì, quando si rese conte di dove stavano andando. “ Tre ragazzini probabilmente ti stanno aspettando là fuori in attesa di saltarti addosso per chiederti di allenarli.”


“ Aw…e doveva essere la mia giornata di relax. ,” sospirò sofferente. Avanzò comunque in quella direzione, usando la schiena per farsi strada tra le porte principali senza togliersi le mani dalle tasche. Sakura lo seguì fuori, alzando una mano per proteggersi dal sole splendente che imbiancava le strade.
 
Dei bambini non c’era traccia.  Kakashi si strinse nelle spalle. “ Si saranno stancati di aspettare,” disse. “ I marmocchi di oggi non hanno pazienza.”


Non si sorprese quando in quel momento tirò fuori Icha Icha Chaos. Ma non lo aprì. Toccò semplicemente la spina dorsale del libro contro il mento mascherato mentre fissava in lontananza un punto indefinito, come se fosse avvolto in un profondo pensiero filosofico. Un'altra volta Sakura non poté fare a meno di chiedersi quali pensieri  attraversavano  quella mente così geniale. Lei stessa era intelligente, ma Kakashi probabilmente vantava il Q.I  più impressionante del villaggio- incluso Shikamaru. Avrebbe dato qualsiasi cosa per sapere che cosa frullava in quella testa.
 
 
“ ….Metterò tutto l’ammorbidente nel prossimo lavaggio,” mormorò. “ Questi vestiti prudono in tutti i posti sbagliati.”
 
 
Sebbene ci fossero cose che avrebbe dovuto tenere per sé.
 
Sakura mantenne il suo temperamento più ammirevole. “ Dove vai adesso?” chiese in quello che sperava fosse un tono leggero e disinvolto.
 
La guardò. “ Casa. Leggere. Dormire. Per lo più nascondersi da quei bambini.”


Lei annuì, non ascoltando davvero. “ Quindi…um…immagino che sia un arrivederci?”
 
Kakashi la guardò confuso. “ Eh?”
 
“ Beh,probabilmente non ci vedremo per un po’,” disse piano. “ Sono sicura che avrai molte missioni da svolgere e sarai occupato, impegnato, impegnato…..come sempre.”
 
 
“ Certo.” Inclinò la testa. “ Ma non  ho promesso di offrirti la cena?”
 
Sakura si irrigidì. “ Stavo solo scherzando…”
 
“ Io no,” disse,scrollando le spalle, guardandola intensamente.
 
Sentì il mondo fermarsi e oscurarsi mentre e un riflettore si accendeva  direttamente su di lei. A cena con Kakashi? Non sarebbe come…un appuntamento? Era stata lei a proporglielo, ma lui di solito rifiutava, quindi glielo aveva detto solo per prenderlo in giro. Non era sicura di come rispondere.
 
“ Ehi, fronte! Come va?”
 
 
Sakura guardò dall’altra parte della strada per vedere la bionda che passeggiava, accompagnata dagli altri due membri della vecchia squadra. Chouji stava ridendo come se avesse appena sentito una battuta esilarante, mentre Shikamaru si nascondeva dietro i suoi amici, apparentemente nervoso.
 
All’improvviso Kakashi alzò la mano. “ Ciao,Ino!” la salutò allegramente.
 
La ragazza quasi inciampò. “ Oh- salve, Kakashi-sensei!” rispose, il rossore sulle sue guancie era visibile perfino alla distanza di Sakura. Dio,  la sua cotta era così palese.
 
La rosa la ignorò, e fissò i suoi occhi smeraldini su Shikamaru. “ Quando meno te lo aspetti, Shika!”, gli ricordò minacciosa.
 
Shikamaru si nascose ancora di più dietro i suoi amici. “ Qualsiasi cosa, ma per favore non castrarmi, ok…?”


Sakura sentì le sue viscere diventare ghiaccio. “ Oh, dio…” era stato Naruto a dirglielo. Per forza! Ecco perché Ino aveva quell’espressione felice ( sebbene potesse dipendere anche dalla presenza di Kakashi), e se Ino-maialino lo sapeva, allora anche metà del villaggio lo sapeva ormai.
 
Quasi a confermare le sue teorie,  vide  Genma uscire dall’edificio dietro di loro .  Diede a Kakashi un “ Ehi,coglione?” e un grugnito accompagnato da una pacca sulla spalla. A Sakura fece un occhiolino, un clic con la lingua e un movimento da cecchino con le mani, e li superò.
 
 
“ Oh,dio lo sanno tutti !” sibilò a Kakashi mentre Genma e il suo sebon si allontanavano per la strada. “ Non posso fidarmi di Naruto per niente!”


“L’hai detto a Naruto?” mormorò Kakashi. “ Quando esattamente?”
 
“ Circa mezz’ora fa.”
 
“ Oh. In questo caso la notizia è probabilmente a metà strada per Suna ormai,” le disse allegramente, “ Guarda il lato positivo, questo potrebbe portare il tuo nome nei libri di storia.”
 
 
“ Per tutte le ragioni sbagliate”, disse, esasperata.  Ne aveva scherzato con Kakashi, ma non voleva seriamente diventare la famigerata Debellatrice di uomini. A questo ritmo non avrebbe mai avuto speranze con nessun  ragazzo. Tutti avrebbero avuto troppa paura di lei, come aveva chiaramente dimostrato Shikamaru.
 
 
Adesso Ino e la sua combriccola si erano allontanati, ma la bionda era piuttosto rumorosa da poter essere ascoltata anche a distanza. “ Ciao, Kakashi-sensei!”
 
 
Lui fece un cenno educato, ma sospirò e lasciò cadere la mano nel momento in cui lei scomparve dietro l’angolo della strada. “ Sai,forse hai ragione,” disse in tono uniforme. “ Forse è troppo giovane per me.”
 
Sakura lo osservò scendere gli ultimi gradini e arrivare in strada. Non fece alcuna mossa per seguirlo.
 
“ Sai cosa,” disse girandosi verso di lei. “ Dimentica la cena. Ci vediamo in giro.”
 
Il che era un modo gentile per dirle che non aveva intenzione di rivederla. Affatto.
 
Un nodo si formò nella sua gola. “ Ma…non ho detto di no…”
 
O Kakashi non la sentì  o scelse semplicemente di ignorarla. Sakura pensò che fosse proprio quest’ultima l’opzione giusta. E fu strano, guardare la schiena di Kakashi. Le ricordò di quella volta in cui aveva visto la schiena di qualcun altro allontanarsi da lei. Si sentiva impotente allo stesso modo. Era terribilmente facile stare ferma e lasciarlo andare- molto più facile che affrontarlo. Non era sicura di avere il coraggio di farsi avanti e mettersi in gioco. Avrebbe potuto essere in grado  di affrontare un colpo mortale di una spada. Ma affrontare qualunque cosa ci fosse tra lei e Kakashi era tutt’altra storia.
 
 
Non era molto diverso dallo scegliere  di saltare di fronte a cento spade pronte a colpirla dritta al cuore. Tuttavia, accettò la sfida, e corse il rischio.
 
“ Kakashi!” e gli corse letteralmente dietro.
 
 
Il ninja si fermò  e si voltò lentamente, aspettando che la ragazza parlasse. Sakura si fermò di colpo a pochi metri da lui, traboccante di nervosismo. Al contrario, Kakashi era tranquillo. La guardò pigramente con il libro ancora in mano, socchiudendo gli occhi per il sole troppo cocente della mattina. Era disinvolto, ma vigile. In attesa.
 
Il coraggio di Sakura corse a cercare aiuto.
 
Deglutì e guardò in basso, umiliata di fronte alla sua stessa codardia. “È stato divertente lavorare con te,sensei,” gli disse in tono piatto. Il che era un altro modo gentile per dire che non avrebbero mai più lavorato insieme. “ Ci vediamo in giro.”
 
 
Chi stava cercando d imbrogliare? Un centinaio di spade conficcate nel cuore non erano niente in confronto a come si sentiva adesso.
 
Si girò e fece per andarsene.
 
 Si allontanarono l’uno dall’altro non voltandosi indietro.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: LadyGwen92