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Autore: EleAB98    02/05/2020    3 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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Subito dopo, i due si recarono nel camerino di Hunt, dove il regista porse a Jane la sua sceneggiatura. In perfetto silenzio, la ragazza cominciò a visionare entrambi i finali con scrupolosa concentrazione. Thomas, invece, si ritrovò ad analizzare con più attenzione i delicati lineamenti impressi sul volto di Jane.
Quei lineamenti che la rendevano una ragazza incredibilmente semplice ma altrettanto bella in quella sua semplicità. La studentessa contemplò ancora per qualche minuto lo scritto di Hunt, il quale attese pazientemente una sua risposta.

“Io sceglierei questo” gli disse infine, volgendo lo sguardo verso di lui.

Thomas trattenne un sorriso.

“Sa signorina, lo sospettavo.”

“Veramente? E... Per quale motivo, se posso chiederglielo?”

“Non saprei dirle con esattezza” ribatté lui. “Il mio istinto me lo ha suggerito... E a quanto pare, ha indovinato anche stavolta.”

Jane sorrise.

“Beh, allora in tal caso mi permetta di dirle che, forse, dovrebbe fidarsi un po’ di più del suo istinto.”

“Forse ha ragione...” rispose Thomas, guardandola negli occhi. “Lei cosa suggerisce?”

In quel preciso istante, i loro volti si ritrovarono nuovamente vicini. Fin troppo vicini.
O forse, lo erano stati fin dall’inizio di quella conversazione? Jane non avrebbe saputo definirlo con esattezza. Thomas continuò a guardarla per qualche secondo, forse aspettandosi una nuova risposta da parte sua, un gesto o una qualsiasi altra azione che avrebbe potuto fornirgli quella risposta. Ma Jane non parlò e si limitò a ricambiare quello sguardo intriso, forse, di pungenti interrogativi.  Quando il silenzio tra i due cominciò a farsi imbarazzante, la ragazza riprese a parlare, senza però spezzare il contatto visivo.

“Beh, non saprei professore... Credo semplicemente che sia importante fidarsi dell’istinto, a volte. E d’istinto, le dico che sceglierei il primo dei due finali che lei mi ha proposto.”

“Capisco. E c’è una ragione particolare a questa sua preferenza?”

A quelle parole, Jane scostò momentaneamente lo sguardo, sorridendo tra sé.

“Sa, non posso mentirle... In fondo, sono sempre stata una ragazza romantica. Lei no?” domandò poi, recuperando la sua consueta spontaneità.

In quel momento lo sguardo di Hunt si perse nel vuoto, e...

 
***

 
15/02/2005
 
Il giorno dopo, ripensando al loro primo appuntamento, Thomas non riusciva a smettere di sorridere nemmeno per un secondo. Si trovava sul set e, dunque, avrebbe dovuto mantenere la sua solita serietà e compostezza. Eppure, malgrado i suoi sforzi, non riusciva proprio a nascondere la sua felicità. Chiunque notò quel suo improvviso cambiamento. Inizialmente, in moltissimi attribuirono quel suo stato all’eccitazione derivante dalla creazione del suo primo film. Ma quando Yvonne comparve sulla scena, nessuno manifestò più alcun dubbio riguardo la vera ragione del suo insolito comportamento. Il regista era perdutamente innamorato dell’attrice protagonista del film. Uno strano accostamento di personalità, pensarono gli altri attori del set.

Eppure, sembrava proprio che loro avessero colto nel segno. Anche Yvonne, infatti, sembrava diversa, più tranquilla e rilassata sul set come mai lo era stata in quegli ultimi mesi. Dopo il giorno di S. Valentino, qualcosa era cambiato. Il regista e l’attrice avevano modificato, almeno in parte, il proprio carattere. E se l’amore è davvero capace di oltrepassare i confini e creare un qualcosa di straordinario, questo qualcosa era indubbiamente accaduto.


Thomas sistemò la cinepresa e, scambiandosi l’ennesimo sguardo furtivo con Yvonne, inquadrò la sua figura slanciata e perfetta ergersi da quella finta scogliera che il cast addetto alla produzione e costruzione di finti manufatti e oggetti naturali aveva creato per il film. Quella era la scena madre, la scena principe che Hunt era riuscito faticosamente a redigere nella sua sceneggiatura. E nessuno avrebbe potuto interpretarla meglio di Yvonne.

Ogni qualvolta terminavano le riprese, Yvonne e Thomas solevano trascorrere del tempo insieme,  ognuno parlando dei propri progetti ma soprattutto, del progetto che ormai stavano costruendo insieme. Il film era quasi pronto e, tra qualche mese, sarebbe definitivamente uscito nelle sale cinematografiche. Hunt non stava più nella pelle, così come Yvonne, che avrebbe debuttato per la prima volta sul grande schermo. Vi era però un qualcosa che i due consideravano ancora più importante: continuare la loro frequentazione anche in futuro, quando tutto sarebbe finito.
 
“Thomas promettimi una cosa” disse Yvonne, guardandolo profondamente negli occhi.

“Tutto quello che vuoi” rispose lui con un dolce sorriso.

“Promettimi che non ci separeremo. Promettimi che resteremo insieme anche quando le riprese saranno ufficialmente terminate. Promettimi...”

Thomas la interruppe.

“Shh... Tranquilla, te lo prometto. Ma adesso vieni con me.”

“Dove andiamo?”

“Lo scoprirai presto” ribatté Thomas avvicinandosi a lei e dandole un dolce bacio.
 
A pochi passi dallo studio cinematografico, un mare stupendo e una vista al tramonto fecero da coronamento a quel rapporto meraviglioso, seppur ancora fresco e acerbo come un frutto che, ben presto, sarebbe potuto maturare aspettando l’arrivo della primavera.
 
“Wow! È... stupendo!” esclamò Yvonne, entusiasta.

“Non dirmi che non eri mai stata qui!” disse Hunt, fingendo di rimproverarla.

“Eccome!” - rispose Yvonne -. “Ma essere qui con te è... diverso.”

 
A quelle parole, i due si abbracciarono e, dopo qualche istante, si sedettero sul bagnasciuga. La spiaggia era deserta. L’unico rumore che i due potevano sentire era la forza di quel mare in burrasca che a loro suscitava la più celestiale tranquillità. Nessuno dei due proferì parola per qualche minuto. Era così bello trovarsi lontano da tutto, lontano dagli sguardi indiscreti della gente, lontano... Da quel set in cui i due dovevano mostrarsi completamente insensibili e professionali, come due perfetti sconosciuti. Era così bello restare abbracciati e farsi cullare dal potente eppur dolce rumore di quelle onde che, da quel momento, avrebbero per sempre scandito il ritmo della loro esistenza.
A un certo punto, Thomas sussurrò il suo nome e Yvonne si voltò, notando una strana felicità impressa sul suo volto.
 
“Cosa?” domandò lei, quasi sussurrando.
 
Hunt si schiarì la voce.
 
“Sai Yvonne... Non mi basterebbero delle semplici parole per esprimere tutto quello che provo nei tuoi confronti ma... Se volgi il tuo sguardo verso la tua sinistra, noterai due parole a me importantissime che avrei sempre voluto dirti. Insomma, credo sia giunto il momento di confessarti ciò che provo realmente.”
 
La ragazza sorrise e, leggermente confusa, fece come Hunt le aveva detto. Non appena lesse quelle parole impresse sulla sabbia circondate da un cuore costruito a regola d’arte e circondato da fiori freschi, Yvonne sussultò. Dopo pochi secondi, guardò nuovamente Thomas con uno sguardo profondamente meravigliato e, allo stesso tempo, intriso di una gioia immensa.
 
“Ti amo, Yvonne. E ti prometto che rimarremo insieme. Qualunque cosa accada.”
 
Gli occhi del ragazzo si tinsero di una lieve commozione. Era riuscito finalmente ad esprimere ciò che ormai da mesi teneva celato dentro il suo cuore. Amava profondamente Yvonne e avrebbe continuato a proteggerla, nonché a spingerla a perseguire i suoi piccoli grandi obiettivi.
A quell’inaspettata dichiarazione, Yvonne non poté fare a meno di ricambiare il suo sentimento. La sua emozione trasparì dal tremore del suo tono di voce. Nessun ragazzo aveva mai fatto questo per lei.
 
“Anch’io ti amo, Thomas. Non so cosa farei senza di te. Tu mi hai spinto a credere in me stessa e nelle mie capacità più di quanto non abbiano fatto altri. Non potrò mai ringraziarti abbastanza.”
 
A quelle parole, entrambi sorrisero e, ancora una volta, si baciarono appassionatamente davanti a quel tramonto, unico ‘testimone’ del loro profondo amore. Quel bellissimo tramonto che avrebbe sancito a tutti gli effetti la loro importante promessa.
 

 
***

 
“Sa, non posso mentirle... In fondo, sono sempre stata una ragazza romantica. Lei no?”

Thomas rimase in silenzio, ignorando la sua domanda che, per qualche secondo, continuò a rimbombargli nelle orecchie. Scostando poi gli occhi dalla signorina, l’uomo riprese in mano la sua sceneggiatura e prese a girovagare per la stanza. Un altro tassello concernente il suo passato era stato scalfito e il sollievo che ne derivò fu a dir poco spiazzante ma, forse, non poi così sorprendente.

Qualcosa stava ormai cambiando dentro di lui. E lui lo sapeva.
 
“Considererò la sua opinione in merito, signorina. Ammetto che entrambi i finali dovrebbero sbalordire il pubblico e, nella migliore delle ipotesi, lasciarlo letteralmente a bocca aperta. Pertanto, domani stesso le comunicherò la mia decisione definitiva.”

Jane annuì e, simulando un sorriso, si affrettò a uscire dalla stanza.

“Jane?”

La giovane si voltò.

“Mi dica, professore... Ha forse bisogno di qualcos’altro?”

Hunt ci rifletté per qualche secondo.

“No, affatto... Non ho bisogno di niente” rispose poi, scuotendo la testa con poca convinzione. “Può tornare nel suo dormitorio. Per oggi abbiamo finito.”

“Perfetto” rispose lei.

“Comunque... grazie. Davvero” le disse poi accennando un sorriso, prima che la ragazza chiudesse la porta.

Jane gli sorrise, di rimando. A quanto pare, quel semplice ‘grazie’ fu musica per le sue orecchie.

“Si figuri, professore. Ho assolto soltanto il mio dovere di studentessa. Buonanotte.”

“Buonanotte, Jane” rispose Hunt sospirando profondamente con uno uno sguardo che, non appena la giovane chiuse la porta, si fece vuoto e assente.
   
 
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