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Autore: lmpaoli94    02/05/2020    0 recensioni
Balto, ormai divenuto vecchio e rimasto con poche energie, si isola dal mondo umano e dal mondo animale rimanendo a bordo della sua vecchia casa: la nave naufragata dove abitava con suo zio Boris e gli altri due simpatici orsi polari.
Quella notte d’inverno sente che le forze lo stanno abbandonando, ma il suo spirito forte e la voglia di vivere lo faranno ringiovanire per la prossima missione da intraprendere: salvare un suo simile dalle acque ghiacciate di Nome.
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balto, Boris, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Boris ascoltava il freddo fragore del vento e la sua voce strozzata mentre si vibrava nell’aria.
Da molti giorni Nome non riusciva a spuntare il sole.
Anche se i bambini si divertivano immerse nel loro passatempo in mezzo alla neve, la felicità sembrava essere scomparsa.
Nulla era più come prima per l’eroe della cittadina di Alaska.
Il tempo scorre per tutti e lui non era da meno.
Suo zio cercava di farlo rinvigorire e di distrarlo in tutti i modi, ma era inutile.
Il destino è segnato per tutti, ma perché vivere così malamente?
In fondo Balto aveva ancora una famiglia e dei giovani amici su cui poteva contare.
L’astio della vecchiaia l’avevano reso così arrabbiato con il mondo?
< Balto… >
La vecchia oca si avvicinava ad uno stanco cane – lupo mentre aveva espressamente desiderato di non venire disturbato da nessuno.
< Balto, sei sveglio? >
< No, Boris… Sono assorto nei miei pensieri ad occhi chiusi. >
< Vuoi un parlare con me per un po’? >
< E cosa cambierebbe? >
< Magari potrebbe aiutarti a distrarti in qualche modo… Cose che attanaglia la tua mente? Il fatto di essere diventato inutile? >
< Ovvio che no. Non ho mai sognato di essere un eroe. Volevo solo una vita normale e una famiglia a cui prendermi cura… Ma dopo che Jenna se n’è andata dopo quell’incidente, la mia vita non è stata più la stessa. >
< Ti capisco mio caro, ma purtroppo la vita va avanti. >
< Non per me… Tra poco sarà la mia ora e non aspetto altro che venga quel momento fatidico. >
A Boris non gli piaceva quando suo nipote parlava così.
< Vorresti andartene prima di me? >
< Mi dispiace zio, ma non ho più nessun legame in questa città. >
< La gente non si è mai dimenticata di te, Balto. Molti ne parlano ancora in giro per la città. Per loro sei un immortale. >
< Davvero? Eppure a questo punto crederanno che io abbia fatto una brutta fine. >
< Non posso dialogare con gli umani, ma mi piacerebbe dirgli che sei solo qua all’interno duna nave naufragata a deprimerti in maniera vergognosa. Vai dritto alla luce del sole e fatti vedere! Non puoi rimanere qui! >
< Boris, ti prego di lasciarmi stare. Non chiedo molto. >
< Ti lascerò stare quando mi avrai ascoltato. >
< Perché non vuoi capire? Io non faccio più parte di quel mondo! La mia vita è questa. Sono nato solo e morirò da solo. Adesso non voglio più tornare sull’argomento. >
Boris fu molto scosso dalle parole del cane – lupo che se avesse avut0o la forza di rispondergli a tono, lo avrebbe preso a schiaffi.
< Non capisci il senso della vita, Balto… E questo mi dispiace molto. >
< Ho capito tutto dalla vita, invece: la vita ti da’ e ti prende quello che vuole. Ma io non meritavo un simile destino. >
< Lo so. Tutti quelli a cui teniamo vorremmo che rimanessero per sempre accanto a noi… Purtroppo questo fa parte di noi esseri viventi. Si nasce, si cresce e si muore. >
< Grazie per il senso della vita e il suo ciclo, zio. Adesso posso tornare a riposare in pace. >
< Riposerai in pace una volta morto. >
< Non dire così, Balto! >
< Adesso mi hai stancato veramente, zio! >
Facendo un balzo per lasciare la nave, Balto si diresse il più lontano possibile dalla voce insistente di suo zio, mentre il freddo pungente diveniva sempre più insopportabile.
 
 
La notte era illuminata dalla fioca luce delle stelle che brillavano nel cielo.
Il vecchio cane – lupo non aveva mai visto tanta bellezza da molti anni.
L’ultima volta che aveva visto le stelle era con la sua Jenna.
“I momenti indimenticabili non si cancellano mai… Jenna, mi manchi tantissimo.”
Nel vedere quel bellissimo cielo, Balto si ricordava il momento in cui era felice insieme a lei, fino a quando un incidente ha cancellato per sempre quei momenti splendidi.
Balto non voleva mai raccontare quella storia, anche se tutti sapevano bene com’era andata.
La ferita non si era mai rimarginata, anzi la cicatrice era sempre dolorosa.
“Devo superare questo brutto momento che sembra non finire mai… Ma come posso fare? Non ho nessuno che possa davvero capire come mi sento.”
Nel mentre continuava a deprimersi tutto solo, un ululato nelle vicinanze lo riscosse dai suoi pensieri.
Sembrava quasi un segno da seguire a cui non poteva sottrarsi.
Seguendo la forza in cui l’ululato diventava sempre più forte, Balto arrivò vicino ad un piccolo lago ghiacciato mentre si stava sciogliendo.
In mezzo a quel lago però, un giovane lupo indifeso cercava di rimanere a galla con le sue residue forze.
Vedendo come soffriva, Balto non poteva tirarsi indietro.
Il suo coraggio si era riacceso all’istante come una scintilla assopita da tempo.
Immergendosi nelle acque fredde del lago, Balto riuscì a trascinare non senza difficoltà il povero animale in pericolo.
Ancora non riusciva a capire dove avesse trovato tutta quella forza e quelle energie, ma non era il pensiero più importante: anche senza la testimonianza di nessuno, Balto aveva portato a termine un salvataggio insperato.
< Ehi, stai bene? >
Dopo aver fatto uscire tutta l’acqua inalata con colpi di tosse, il lupo riaprì gli occhi fissando la figura sfocata del suo salvatore.
< Meno male. Ho temuto molto per la tua vita. >
< Ma cos’è successo? >
< Stavi affogando sulle rive di questo lago. Non sai che il ghiaccio è molto sottile in questo periodo? Non siamo più nel gelido inverno. >
< Scusa. Volevo riuscire a pattinare come fanno gli esseri umani. >
< Con scarsi risultati, presumo… Hai rischiato la vita in maniera stupida. Non farlo mai più. >
< Sì, adesso ho capito la lezione. >
Dopo quella breve ramanzina, Balto si apprestò a riprendere la sua strada di solitudine.
< Ehi, aspetta un momento > gli fece il lupo.
< Che cosa c’è? >
< Ci siamo visti da qualche parte? >
< Non lo so. Io non ti ho mai visto prima d’ora. >
< Eppure il tuo viso non mi è familiare. Sei di queste parti? >
< Di solito vado e vengo > mentì Balto facendo il vago.
< Come ti chiami? >
< Ecco io… il mio nome è Rubus. Il tuo invece? >
< Arly. >
< Piacere di conoscerti, Arly… Adesso scusami tanto ma devo andare > rispose frettolosamente il cane – lupo per la paura di venire scoperto.
< Ok… Spero di vederti ancora in giro, Rubus. >
< Non ci contare, Arly. Sono uno spirito libero… e purtroppo non mi manca molto da vivere? >
< Perché? Sei forse malato? >
< No, peggio: sono vecchio. >
< Quanti anni hai? >
< Non lo so. Non ho mai tenuto il conto… E sinceramente preferirei non parlarne. >
< Capisco. Comunque spero davvero di rivederci presto. Se te ne vai, potresti avvertirmi. La mia tana non è molto lontano da qui. >
< Vedrò di ricordarmelo > disse infine Balto prima di scomparire dalla vista del lupo senza riuscire a capire come fosse nata quell’amicizia spontanea che avrebbe legato lui e il suo nuovo amico
   
 
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