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Autore: _Ely_    10/08/2009    1 recensioni
E una storia che mi frullava in testa da un po'.. ispirata a una delle mie canzoni preferite da cui però prende unicamente il titolo. Buona lettura!!
Si svegliò improvvisamente, madido di sudore e con il respiro accelerato. Ormai erano diverse notti che gli capitava: sempre lo stesso incubo nel buio assoluto, un rumore terribile e a un certo punto un dolore lancinante come se il cuore gli venisse strappato via dal petto; e ovviamente sempre lo stesso terrore che gli attanagliava le viscere quando sfuggiva a quel sogno.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gone Forever
Si svegliò improvvisamente, madido di sudore e con il respiro accelerato. Ormai erano diverse notti che gli capitava: sempre lo stesso incubo nel buio assoluto, un rumore terribile e a un certo punto un dolore lancinante come se il cuore gli venisse strappato via dal petto; e ovviamente sempre lo stesso terrore che gli attanagliava le viscere quando sfuggiva a quel sogno.
Si mise a sedere e in silenzio guardò le katane come per farsi coraggio e calmarsi; sapendo che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, le prese e uscì sul ponte della nave. Si sedette al chiaro di quella luna che, tranquilla, illuminava il cielo in quella notte senza stelle mentre un leggero vento passava tra i capelli dello spadaccino e rinfrescandogli il viso.
Quanto era passato? Una settimana o forse di più dal quello che era diventato il giorno più brutto della sua vita, da allora quell’incubo;eppure il dolore non era scomparso: sempre vivido e presente come a ricordargli che forse era stata tutta colpa sua. Non voleva ricordare.. forse così avrebbe attenuato il dolore e sarebbe riuscito ad andare avanti; ma era decisamente troppo presto per dimenticare.

Stavano combattendo: normale routine per dei pirati, un’imboscata dei marine in quella piccola città in cui si erano fermati a fare rifornimento;  anche lui, poco distante, faceva volare quei suoi potentissimi calci capaci di far vibrare l’aria intorno a loro. In un attimo gli fu vicino e iniziarono a combattere schiena contro schiena.
 –Ti diverti senza di me testa verde?-
-Fuori dalle scatole damerino da quattro soldi! Me la cavo anche senza di te.-
Rise. Poco dopo si allontanò per prendere a calci un soldato particolarmente grosso, quando ebbe finito e si girò e l’espressione divertita si cancellò dalla sua faccia mentre i suoi occhi guardavano qualcosa alle sue spalle.
-Oh merda Zoro togliti subito di lì!-
I suoi riflessi lo salvarono ancora una volta mentre esplodeva una bomba micidiale dove era stato lui neanche un secondo fa; si rialzò per incontrare lo sguardo del cuoco ancora spaventato. E all’improvviso un suono diverso dagli altri, un colpo di pistola e vide i suoi occhi dilatarsi pieni di sgomento, rabbia e ingiustizia. Urlò il suo nome mentre cadeva a terra. Non sentiva più niente, né i rumori della battaglia né le urla dei suoi compagni; gli fu subito accanto inginocchiandosi vicino a lui, mettendosi la sua testa in grembo e prendendogli la mano. Dipinto sul suo volto un profondo senso di ingiustizia, tristezza e rabbia.
- Sanji-  ripeté nuovamente questa volta sussurrandolo, guardò di nuovo quei suoi bellissimi occhi che lentamente stavano scivolando via in un luogo dove lui non avrebbe potuto seguirli
-Mi dispiace. Vivi anche per me.-
E  poi, chiuse gli occhi; a fianco a lui la sigaretta bruciò un ultima volta per poi spegnersi per sempre.  Non sentiva niente se non quel dolore lancinante mentre ancora stringeva il corpo senza vita della persona che amava. Alzò la testa e si accorse di avere il viso bagnato dalle lacrime; guardò i suoi compagni: Nami piangeva, gli altri guardavano la scena esterrefatti come incapaci di credere che un semplice colpo di pistola avesse posto fine alla vita di uno dei membri più potenti della ciurma; Zoro guardò negli occhi il suo capitano anche lui immobile davanti alla morte di un suo nakama.
Improvvisamente un altro sentimento lo pervase: un odio e una profonda voglia di vendetta presero il posto, anche se solo temporaneamente, del dolore; appoggiandolo a terra delicatamente e asciugandosi le lacrime,  si alzò e  legandosi la bandana in testa riversò tutta la sua rabbia verso quei marine, anche gli altri lo seguirono forse con la speranza di trovare il responsabile della morte del loro cuoco. Non ne lasciarono vivi molti.

Tornò al presente, riaprendo gli occhi e trovando il ponte silenzioso, il dolore era rimasto accompagnato da un profondo senso di vuoto dove prima c’era il cuore che aveva battuto il tempo solo per lui. Non sarebbe riuscito a dimenticare tanto presto il pensiero che non l’avrebbe mai più visto sorridere o stare ai fornelli, non avrebbe più sentito il sapore dei suoi baci e il profumo della sua sigaretta.
Il vento soffiava ancora, si alzò e si diresse in silenzio verso la cucina; il suo piccolo regno rimasto senza un re. Prese una bottiglia di sakè e uscendo nuovamente nella notte andò nella piccola stanza costruita da Franky dove l’avevano seppellito, c’erano diverse candele accese; si sedette per terra e appoggiandosi al muro e bevendo un lungo sorso di liquore.
-“vivi anche per me” hai detto. Lo farò, troverò l’All blue. E allora brinderemo al nome di Gamba Nera Sanji.-
Si alzò, tolse dalla tasca un pacchetto di sigarette che appoggiò sulla tomba accanto alla bottiglia di sakè mezza vuota; voltando le spalle alla tomba uscì in silenzio.
  
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