Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: _sweet    03/05/2020    3 recensioni
"Gli eroi muoiono e sanno che è giusto.
Gli uomini muoiono e pensano che sia sbagliato.
La Morte, molto semplicemente, se ne infischia della giustizia e non fa distinzioni."
Se è vero che si muore un po' ogni giorno quando, alla fine, il cuore smette di battere sul serio aprire le mani e sentire la vita scorrere tra le dita non è mai facile.
Una verità che anche loro hanno capito quando era ormai troppo tardi.
Genere: Guerra, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

COTIDIE MORI


Gli eroi muoiono e sanno che è giusto.
Gli uomini muoiono e pensano che sia sbagliato.
La Morte, molto semplicemente, se ne infischia della giustizia e non fa distinzioni.
 
«Ci pensi mai alla morte, James?»
È un caldo pomeriggio di maggio, il boccino d’oro svolazza pigro tra i raggi del sole e la risposta giunge con un sorriso sulle sue labbra sottili.
«Certo che sì; cosa pensi che stia facendo in questo momento?»
«Non lo so, forse il solito buffone vanitoso?»
James sbuffa sonoramente passandosi una mano tra i capelli castani. «Be’, il buffone vanitoso pensa che la sua morte sarà una bellissima morte.»
Sirius inarca dubbioso un sopracciglio e scoppia a ridere. «Il mio sesto senso canino mi dice che, in questo meraviglioso passaggio a miglior vita, una certa Evans di nostra conoscenza avrà un ruolo di primo piano.»
«I miei complimenti a Padfood.» Annuisce James con grande solennità riponendo il boccino al sicuro nella tasca della divisa, «morirò vecchio, bavoso e con Lily a tenermi la mano.»
Il cielo è di un azzurro tanto intenso da ferire gli occhi, gli esami stanno per finire, la risata simile ad un latrato di Sirius si disperde nella brezza leggera e James ci crede davvero.
Dall’alto dei suoi diciassette anni si sente pronto a scendere in campo, con la bacchetta ben stretta tra le dita ferme e sicure, per difendere quel futuro che vede riflesso in ciocche di capelli rossi che sa di amare alla follia.
Continua a crederci anche la notte in cui muore – una notte di ottobre con mostri mascherati da scherzi e nuvole che profumano di zucchero.
«Lily, prendi Harry e scappa! È lui! Io lo trattengo…»
Un lampo di luce verde e James Potter muore pensando che sia tutto orrendamente sbagliato; non c’è nessuna Lily ad abbassargli con dolcezza le palpebre, la sua barba non è bianca e lunga in perfetto stile Silente, non ha ancora dato il bacio della buonanotte ad Harry e ha appena capito per che cosa valga la pena vivere.
Alla fine, Prongs muore con gli occhi spalancati e le mani tremanti di rabbia mentre i suoi sogni di ragazzo si infrangono sotto il peso del suo cadavere riverso nell’ingresso.
Non ha avuto neppure il tempo di impugnare la bacchetta.
 
«Ci pensi mai alla morte, Sirius?»
La domanda di Peter è un sussurro appena udibile sopra il ticchettio della pioggia e la risposta arriva soffiata in una nuvoletta di fumo. «Con tutto quello che sta succedendo, Pete, se dovessi pensare anche a questo non mi basterebbero due cervelli.»
«E’ proprio per quello che sta succedendo che dovresti pensarci.»
Sirius si stringe nelle spalle e si accende una seconda sigaretta. «L’unica cosa che so è che morirò in grande stile.»
Peter scuote la testa in un gesto di muta rassegnazione. «La cosa non mi sorprende affatto.»
«Tutti gli eroi se ne vanno con clamore e, guarda caso, gli eroi in questa stramaledetta guerra siamo proprio noi.» Dice Sirius con convinzione sprofondando ancora un po’ tra i cuscini del divano di casa Potter, «” è morto con il frastuono con il quale è vissuto ridendo del suo ultimo atto malandrino”. Ecco quello che diranno di me.»
L’ululato del vento sembra gridare una raffica di maledizioni contro il vetro della finestra, i minuti scivolano con angosciante lentezza in ore che traboccano di terrore ma Sirius ci crede davvero e, con il sapore del tabacco sulle labbra e il respiro agitato di Peter a tenergli compagnia, non si è mai sentito più coraggioso.
Continua a crederci anche la sera in un cui muore – una sera di giugno incrostata della polvere di una piccola sfera di vetro nascosta nelle viscere delle strade di Londra.
«Avanti, puoi fare di meglio!»
Un ghigno beffardo di Bellatrix Lestrange e Sirius Black muore pensando che sia semplicemente un errore; la sua risata simile ad un latrato si trova ancora incastrata in gola, la battaglia non è stata vinta, non vuole lasciare Harry da solo tra quei lampi di oscuri incantesimi che gli si riflettono sulle lenti degli occhiali e sente di aver appena riscoperto la dolcezza della vita.
Alla fine, Padfoot muore con un muto sorriso negli occhi grigi mentre il suo corpo scivola con eleganza oltre il Velo nell’eco assordante di un silenzio innaturale.
La sua ultima azione non ha fatto rumore.
 
«Ci pensi mai alla morte, Peter?»
Leggeri fiocchi di neve volteggiano piano nella luce dei lampioni e la risposta è poco più di un brivido contro la lana della sciarpa.
Remus si volta a guardarlo e nel silenzio della sera la sua voce si scontra con il sibilo del vento. «Scusa, non ho capito.»
Peter alza gli occhi dal marciapiede allontanandosi di malavoglia la sciarpa dalle labbra intirizzite dal freddo. «Ho detto che siamo in ritardo e dobbiamo muoverci.»
Riprede a camminare verso il luogo scelto da Alastor Moody per la riunione dell’Ordine della Fenice con la domanda dell’amico che ancora gli rimbomba nelle orecchie insieme alle parole che è stato troppo codardo per dire:
“No, non ci penso perché io non morirò.”
Il gelo di dicembre penetra nelle ossa e congela il respiro nei polmoni, le suole delle scarpe scricchiolano in modo sinistro sul ghiaccio della strada e Peter ci crede davvero.
Lui non è un eroe e non ha alcuna intenzione di continuare a combattere una guerra che non potrà mai essere vinta; che cosa può farci se James, Sirius, Remus e Lily si ostinano ad opporsi all’inevitabile fingendo di non accorgersi che sono già condannati alla sconfitta?
Lui non è mai stato un eroe ma sa come restare in vita e niente, neanche vendere un bambino di pochi mesi al mago più potente del mondo, potrebbe rivelarsi un prezzo troppo elevato per la promessa di poter vedere l’alba del suo prossimo compleanno.
Continua a crederci anche il giorno in cui muore – un giorno di primavera che non sa di fiori ma di umidità e che risuona delle grida di dolore di una ragazza torturata.
«Mi vuoi uccidere? Dopo che ti ho salvato la vita? Sei in debito con me!»
Un paio di occhi verdi che incontrano l’azzurro acquoso dei suoi e Peter Minus muore pensando che sia tutto un errore; ha ancora tanto da fare e troppa paura per sentire l’ultimo battito del suo cuore.
Alla fine, Wormtail muore con un paio di dita d’argento strette attorno alla gola e più coraggio di quello che ha mai avuto in un’intera esistenza di bugie.
Un attimo di rimorso e torna ad essere un Grifondoro.
 
«Ci pensi mai alla morte, Remus?»
La luna piena galleggia senza peso nel cielo nero come l’inchiostro, le ossa scricchiolano in modo sinistro nel silenzio della Stamberga Strillante e la risposta è triturata senza pietà dai canini che bucano le gengive allungandosi nelle zanne del Lupo.
Se solo le corde vocali non vibrassero in un ululato disperato, se solo ogni sforzo non fosse concentrato nella ricerca spasmodica dell’odore ferroso del sangue, la domanda non rimarrebbe sospesa nel vuoto ma la risposta arriverebbe in un sorriso gentile e sarebbe affermativa.
Perché Remus, alla morte, ci pensa spesso e crede che non potrà mai essere peggiore di quello che è costretto a sopportare una volta al mese.
I polpastrelli si lacerano sotto gli artigli, le pupille si allungano tingendosi di rosso, le lacrime di dolore scompaiono tra un folto strato di pelo grigio e Remus ci crede davvero.
Continua a crederci anche la notte in cui muore – una notte di maggio in cui tutti trattengono il respiro e le stelle si specchiano negli occhi, ormai cechi, dei caduti sul prato di Hogwarts.
«AVADA KEDAVRA!»
La voce di Dolohov ruggisce la maledizione e Remus Lupin muore ancora prima di toccare terra pensando che sia troppo presto; ha appena visto Teddy addormentato nella culla con le punte dei capelli colorate di un intenso arancione, ha appena promesso a Ninfadora che sarebbe tornato da lei e ha appena capito di poter essere di nuovo felice.
Alla fine, Moony muore sotto la luce argentata di una falce di luna sognando un mondo migliore in cui nessun padre è costretto a sacrificare la vita per il futuro del figlio.
Il pianto che gli si congela sulle ciglia è intriso di profonda amarezza.
 
La Morte si avvicina impassibile alla prossima vittima senza rivolgere un solo pensiero a quegli uomini che, forse, un po’ eroi lo sono stati.
 
ANGOLINO DELL’AUTRICE:
Ehilà!
Il mio esordio lo immaginavo un po’ meno tetro e lacrimoso ma, complice la confusione di questi giorni che stiamo vivendo, alla fine le cose sono andate in modo diverso.
Alcune note utili (o almeno credo…):
  1. Sono ossessionata dai Malandrini e ho deciso di scrivere dei loro ultimi istanti di vita perché, molto banalmente, li trovo di una drammaticità e bellezza unici.
  2. Le parole che ci sono verso la fine di ogni paragrafo sono, neanche a dirlo, prese in prestito dal genio della cara Rowling.
  3. I soprannomi dei Malandrini (Ramoso, Felpato, Codaliscia e Lunastorta), sono in inglese perché odio la loro traduzione in italiano. Felpato può anche andare e Lunastorta è almeno passabile ma davvero, Codaliscia e Ramoso? No, non ci riesco; è più forte di me.
  4. La frase del titolo è di Seneca e vuol dire “Ogni giorno si muore.”
Ringrazio tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a qui e coloro che vorranno farmi sapere che cosa ne pensano.
 D’altra parte sono ancora una novellina e quindi aperta ad ogni tipo di consiglio!
Ancora un saluto, alla prossima!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _sweet