Epilogo.

Ino scattò dal letto, prendendo le prime cose che trovò e quasi scardinò la porta per uscire.

-Kan!Tem!Gaara non c’è, dov’è andato?-urlò per le scale, però nessuno rispose.

-Kan, Kan!- La casa sembrava vuota, finché vide una chioma bionda in cucina.

-Tem, dov’è Gaara?-chiese la ragazza, avvicinandosi.

-Tem…?- Temari sembrava spenta, gli occhi, un tempo vispi e allegri, erano opachi, distanti.

Ino non si arrese, la scrollò per le spalle e, inaspettatamente, la donna crollò a terra, piangendo e stringendo le gambe della ragazza.

-Mi…mi dispiace, Ino. Ti ho trattata malissimo da quando sei qui, ma sapevo che con te tutto sarebbe stato diverso, ma pensi che non abbia notato gli sguardi dei miei fratelli verso di te? Gaara è diventato un altro, lui e Kan litigano per te e perfino io sono diventata un mostro. Scusa, non pensavo di arrivare a tanto, ma occuparsi di un’intera famiglia all’età di dodici anni non è stato facile, colpevolizzavo te della nostra vita…Mi dispiace.-Temari continuò a piangere, mentre Ino si abbassò e la abbracciò, era la sua famiglia, l’avrebbe perdonata con il tempo.

-Gaara, Gaara…-provò la donna, ma non ci riuscì, le consegnò solo un foglio di carta, tutto stropicciato e umido di lacrime.

"Sarai completamente in pace con il tuo nemico solo quando morirete entrambi.”

Ps. Sì, Ino.

-Non so che significa, cos’ha in mente di fare?-strillò Temari, provando a calmare i singhiozzi.

-Ho mandato Kan a cercarlo, ma non è ancora tornato…Non so…-Ino non l’ascoltò, uscì di fretta e furia per le strade.

Faceva freddo, e lei era mezza nuda ma continuò a correre, incurante delle intemperie e degli sguardi, avidi degli uomini, e disgustati delle donne.

“Sarai completamente in pace con il tuo nemico solo quando morirete entrambi.” pensò la bionda, scavalcando una recinzione.

Era chiaro, stava andando a pareggiare i conti con Orochimaru, ma non capiva a cosa si riferiva quel “sì” di Gaara.

Non era importante in quel momento, se Gaara era nei guai doveva aiutarlo.

Continuò a correre finché sentì uno sparo, due, tre…Urla e sirene.

Si voltò verso il luogo da dove proveniva quel caos, finché vide una scena che mai dimenticò.

Kiba era in piedi, con la pistola in mano, ancora puntata verso la sua vittima…Orochimaru.

Kiba aveva salvato Gaara, quel ragazzo era unico.

Ino stava sorridendo verso la sua direzione, ma quando vide il moro guardarla dispiaciuto e viso basso, si voltò e capì.

Gaara era sdraiato a terra, ferito e quasi esamine.

-No!-Ino si buttò a terra, prendendo il ragazzo e abbracciandolo.

-Gaara, sei stato un idiota!-tuonò lei, continuando a piangere.

-E poi quel biglietto, tua sorella e tuo fratello erano preoccupatissimi ed io…-

-Ino, basta, sei uno strazio. -gracchiò lui, sputando sangue.

-Mi…mi dispiace. Vedrai che te la caverai, presto arriverà qualcuno a curarti. - Ma non sarebbe arrivato nessuno, chi era il pazzo che avrebbe guarito un teppista che poi avrebbe ripreso la sua mala vita? Meglio perderlo…

-Ora puoi fare quello che vuoi, Ino. Non sarai più costretta da nessuno. -mugolò lui e aggiunse.

-Dì a Temari che ha fatto tanto per noi, e che senza di lei non ci sarebbe nessuna famiglia. Dì a Kan di smetterla di fare lo sbruffone, iniziare a fare l’adulto e di occuparsi di te…E sì, Ino…-.

-Sì, cosa?-

-Sì…-questa fu l’ultima parola di Gaara, prima che il suo capo ricadde all’indietro e smise si respirare.

-Gaara…-mormorò la ragazza, mentre due braccia la sollevavano. Pensava fosse Kiba, invece era Kankuro che la strinse a sé, mentre Temari le accarezzò la testa.

Uniti per la prima volta, come una vera famiglia.

-Tranquilla, ora è libero, ora siamo liberi. Ho trovato questi nella sua stanza, possiamo andare via, mollare tutto. -disse la bionda, estraendo un mazzo di banconote.

-Potremo ricominciare da capo, nessuno saprà mai cosa abbiamo fatto.-aggiunse Kan, mentre prese a cullare Ino.

La stavano consolando, o almeno ci stavano provando, per la prima volta la stavano proteggendo, come avrebbe voluto Gaara.

-Andiamo via di qui, presto arriverà la polizia. -disse il moro, prendendo Ino e portandola via.

-Kiba, vieni con noi?-chiese Temari, facendo cenno al ragazzo che aveva ancora la pistola in mano.

Annuì e i quattro sparirono, mentre le sirene della polizia stridevano da lontano.

Passò una settimana, e i quattro ragazzi partirono, lasciando quell’inferno di posto, lasciando dietro tutte le cose orrende che avevano fatto e che avevano dovuto subire.

Solo allora Ino, su una poltrona della sua nuova casa, mentre Temari lavorava a maglia e Kan e Kiba giocavano a carte, capì per la prima volta.

“Sì” pensò la bionda, guardando i primi fiocchi di neve bagnare l’asfalto. Sì, Gaara l’aveva amata…

Spazio Kimly:

Una fic che ho scritto mesi fa, per un concorso. Ho dovuto postarla tutta perché poi parto e, se mai dovessimo trovare qualche anima pia che sostituisca la giudice, almeno passo il link.

Allora, che dire di questa fic? E' stata la mia prima AU, e, rileggendo la fine, so che può risultare un po' banale e mielosa.

C'è un lieve accenno KankuIno, perché sarà lui il prossimo che farà breccia nel cuore di Ino, anche se non farò un continuo. E quindi Temari si dovrà "accontentare" di Kiba^^

Spero vi sia piaciuta, il tema era scegliere un numero ed una lettera.

A me sono uscita una fan art ed una frase, posterò l'immagine quanto prima.

La frase è "Sarai completamente in pace con il tuo nemico solo quando morirete entrambi.”

A presto, BAX^^