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Autore: PigRabbit    05/05/2020    1 recensioni
[Korean Odyssey]
[Korean Odyssey]Son O-Gong si è avviato nell'oltremondo per ritrovare Ji Sun Mi. Le cose però non vanno esattamente come pianificato...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Voi qui! Questa finestra non si chiude bene. - Seon-Mi richiamò l'attenzione di un operaio. L'uomo si avvicinò per esaminare la guarnizione della finestra. 
- La finestra non ha nulla che non va, signorina. - replicò lui. 
Seon- Mi lo fissò senza scomporsi. Quello era lo sguardo impassibile, di sufficienza che riservava a chi non le dava retta. 
- Questo è un albergo a cinque stelle, e questa finestra non si chiude alla perfezione. - fece avvicinare il viso dell'uomo al punto che lasciava un infinitesimale spiraglio nell'apertura. - La sente? L'aria che entra? 
Il povero malcapitato alzò su di lei uno sguardo incredulo. 
- Bene. Lo sistemi. - detto ciò la ragazza si allontanò per ispezionare le altre stanze. 
Mentre esaminava le riparazioni fatte dagli operai rintracciati dal signor Woo, ancora una volta non riusciva a togliersi dalla mente l'uomo che ormai da due giorni occupava i suoi pensieri. 
Son Oh-Goong. Che nome particolare! 
Con un sospiro si lasciò cadere a sedere sul letto di una delle stanze. Perché diamine era convinta di aver già sentito quel nome? Non era comune, la contrario. Eppure per quale motivo sentiva che, per una strana e sconosciuta ragione, avrebbe dovuto ricordarlo?
Perché quando ripensava al volto del bizzarro sconosciuto, sentiva una morsa alla bocca dello stomaco? 
-Direttrice Ji. - una delle inservienti del piano la distolse dai suoi pensieri. 
- Sì? 
- Il signor Woo vuole vederla nel suo ufficio subito. 
Seon-Mi lanciò velocemente un'occhiata all'orologio che portava al polso destro: erano solo le nove del mattino. 
A quanto sembrava le stranezze continuavano. 

Nell'ufficio che occupava tutto l'ultimo piano dell'albergo "High Spirits", l'aspettava il signor Woo. L'aspetto composto e affascinante come sempre, l'uomo seduto dietro l'imponente scrivania di mogano le fece segno di avvicinarsi. 
Mentre la ragazza prendeva posto davanti a lui, lanciò un veloce sguardo alla candida statua di toro che faceva bella mostra di sé sul lato delle finestre, che ovviamente erano già state riparate. 
- Buongiorno, signor Woo. Aveva bisogno di me?
L'uomo le sorrise bonario. - In effetti, sì. - fece una breve pausa - Sicuramente avrà notato tra i nostri ospiti degli ultimi giorni, un personaggio, come definirlo, piuttosto fuori dal comune. Quanto meno. 
Seon-Mi non ebbe nemmeno bisogno di chiedere spiegazioni per capire a chi si stesse riferendo il suo datore di lavoro. Si limitò ad annuire con il capo. 
- Bene. Non passa esattamente inosservato, giusto? A questo riguardo, avrei una richiesta da farle. 
Seon- Mi restò in attesa che proseguisse. 
- Si tratta di un cliente di riguardo, avrei piacere che venisse trattato con ogni riguardo
- Mi occupero personalmente di...
- No! 
Seon-Mi, bruscamente bloccata dalla precipitosa negazione pronunciata dall'uomo che le era di fronte, si limitò a guardarlo con espressione interrogativa. 
- La richiesta è l'opposto. Gradirei che si assicurasse che il signor Son venga trattato con ogni riguardo, ha un carattere pittussto... come dire.... "infiammabile", ma la cosa più importante è che lei non abbia nessun contatto con lui. 
- La prego di scusarmi, ma non credo di capire. - rispose Seon-Mi confusa. 
- Dia ordine al personale che il signor "scimmia" venga trattato con in guanti bianchi, ma non si occupi personalmente della cosa. Ji Seon-MI, credo che lei sappia che per me non è una semplice dipendente. Vorrei che potesse lavorare con la massima tranquillità. Il cliente di cui stiamo parlando è un tipo molto problematico e difficile da accontentare, pertanto non avrei piacere che le facesse passare un brutto quarto d'ora nel tentativo di accontentare le sue richieste inesauribili. Mi capisce? Per motivi di carattere personale, non voglio che venga trattato male nel mio hotel. Si tratta di una conoscenza di vecchissima data. Ma non voglio che lei si trattenga in sua compagnia. Se lui dovesse cercare di avvicinarla, lei dovrà essere breve e professionale. Sono stato chiaro?
Seon-Mi aveva capito perfettamente che cosa le stava dicendo il signor Woo, ma era anche vero che non aveva capito affatto. Pertanto si limitò ad annuire per l'ennesima volta senza sapere cosa altro fare. 
- Quando la mia segretaria personale la signorina Ma sarà tornata, se ne occuperà personalmente. Ora può tornare alle sue occupazioni. 
La ragazza salutò il suo superiore e si diresse verso il suo ufficio. Sedendosi alla sua scrivania lasciò andare l'ennesimo sospiro della giornata. 
Il riferimento alla signorina Ma l'aveva leggermente ferita. Il signor. Woo dubitata forse delle sue capacità? Credeva che non sarebbe stata in grado di gestire un ospite difficle? 
Lei sapeva meglio di chiunque altro che la segretaria personale del signor Woo era una delle persone più competenti e affidabili con cui egli avesse lavorato negli anni, ma questo non toglieva che praticamente tutta la direzione dell'hotel dipendeva da lei. 
A questi seguì subito un altro pensiero. Se così stavano le cose, probabilmente non avrebbe più rivisto l'ospite misterioso. 
Per qualche strana ragione il pensiero di non rivederlo le fece venire una strana voglia di piangere. 
Un colpo alla porta dell'ufficio interruppe il flusso dei suoi pensieri. Alla soglia c'era un giovane ragazzo di bell'aspetto che era solito consegnare oggetti rari e antichi al signor Woo. 
- Ehi. Come va? - chiese con il suo solito fare scanzonato e informale. 
- Buongiorno Hae-Ah. Anche oggi qui per una consegna? - rispose lei con un sorriso. Quel ragazzo giovane e dagli atteggiamenti tanto casual le era sempre risultato simpatico. 
- Sì, ho una cosa piuttosto ingombrante, il signor Woo mi ha chiesto di metterla nel suo ufficio. 
- Nel mio ufficio? Di che si tratta? - chiese la giovane alzandosi per seguire il giovane che, con un piccolo carrello, posizionò nella stanza una grossa anfora nera chiusa con un coperchio dagli stessi motivi. 
- Ma che cos'è? 
- Se non ricordo male abbiamo già avuto questa conversazione. - disse a fior di labbra il giovane. 
- Cosa? 
- Non lo so, il signor Woo l'ha comprato da mia nonna e mi ha detto di portarlo qui nel suo ufficio. 
Seon-Mi si avvicinò con cautela all'oggetto. 
- Sembra molto antico... 
- Mha'... dipende... questo l'hanno tirato fuori dal forno da poco, ma visto che i cocci sono sempre gli stessi, penso di sì. 
- Come? 
- Niente. Senti ora devo andare, ci vediamo. - con queste parole il giovane uscì dalla porta agitando distrattamente una mano in aria. 
Rimasta di nuovo sola nel suo ufficio Seon-Mi restò a guardare lo strano oggetto con una non meglio definita apprensione. Non sapeva perché ma quell'enorme vaso nero le incuteva un certo timore. Vi si avvicinò con passi esitanti, quando questo si mosse leggermente. 
Facendo un balzo indietro rimase a fissarlo per qualche minuto, ma il vaso restò immobile come se il movimento di poco prima fosse stato solo frutto della sua immaginazione. Seon-Mi però, sapeva che non l'aveva immaginato affatto. 

Il Maestro Soo Bo-Ri stava esaminando gli ennesimi rapporti quando con la coda dell'occhio vide davanti a lui una figura fin troppo familiare. 
- Benvenuto Grande Saggio Son Oh-Gong, come mai da queste parti? 
Son Oh-Gong senza prendersi il disturbo di rispondere  distrusse il tavolo di legno dietro il quale era il Maestro Soo Bo-Ri. 
- Perché ve la prendete sempre con questo tavolo?! Che ti prende adesso? Non vuoi proprio mostrare un po' di rispetto per il tuo Mentore, vero?
- Rispetto? - replicò il Grande Saggio - Perché tu e il Regno degli Spiriti mi avete mai rispettato? Parla! Che cosa state complottando adesso? Non basta quello che mi avete fatto l'ultima volta? 
- Di che stai parlano? Sei stato ammesso nuovamente nel Regno degli Spiriti e i tuoi sbagli sono stati perdonati. 
- Un corno! Che cos'è questa storia di Samjang? Vedi di parlare alla svelta prima che mi arrabbi sul serio!
Il Maestro Soo Bo-Ri cercò di darsi un contegno mentre provava a guadagnare tempo. 
- Samjang? 
- Ji Seon-Mi. Perché? E' rinata come Samjang, dopo solo trent'anni. 
- La nascita di Samjang non dipende dal tempo. Quando ci sarà un pericolo tangibile che minaccerà l'equilibrio dell'Universo e del Creato, Samjang nascerà dove sarà necessario. 
- Ma non è sempre lo stesso essere umano! Ji Seon-Mi si è già sacrificata! Che significa tutto questo?
- Così avrebbe dovuto essere, ma non lo è stato. E il perché dovresti saperlo tu, Grande Saggio. Divinità dispettosa che non sei altro! Li hai fatti arrabbiare di nuovo, se la sono presa anche con me, dopo il tuo viaggio nell'Oltretomba!
- Questo l'avevo capito, ma che cos'è successo? - disse Oh-Gong urlando. 
- Non posso dirtelo! Questa è la punizione. Ji Seon-Mi è rinata a questa vita come Samjang come punizione, e tu hai perso i ricordi, proprio come lei. 
-Punizione? Perché? Non vi è bastato che abbia sacrificato la vita per i vostri piani del cavolo?! Non è bastato tutto il dolore che le avete procurato? Se è con me che ce l'avete perché colpite lei?!
- Samjang dovrà scontare la sua pena, esattamente come il Grande Saggio. Questo è stato deciso per colpa delle tue azioni sconsiderate. 
Son Oh-Gong strinse i pugni tanto forte che se non fosse stato una divinità probabilmente si sarebbe disintegrato le mani. 
- Allora perché non sono il suo guardiano?  Voglio essere io il suo guardiano! Se è colpa di ciò che ho fatto nell'Oltretomba, spetta a me! Perciò vedi di muoverti parruccone o inizio a prenderti a calci!
- Non puoi essere tu! Ricorda che cosa hai fatto l'ultima volta! Stavolta Samjang porterà a termine la sua missione e tu non potrai fare nulla per impedirlo. Perché nulla dipenderà da te. Così è stato deciso. 
- Stronzate! Decido io che cosa dipende o non dipende da me! Abbiamo un patto!
- Il patto è decaduto con la morte. E l'occhio che le hai donato, non ha fatto che peggiorare la situazione. Credi che un'umana possa gestire quel tipo di potere? Sei stato rinchiuso secoli sulle Montagne di Marmo e ancora non hai cessato di donare agli umani ciò che non devono possedere? 
Una forte energia avvolse il Grande Saggio. Il Maestro Soo Bo-Ri si rannicchiò contro lo schienale della sedia dov'era seduto. 
- Lo ripeto, "Maestro", decido io che cosa donare, e se pensate che me ne starò buono dove mi avete messo, aspettate e vedrete! Dovesse costarmi fino all'ultimo alito di vita, non vi permetterò di fare ciò che volete con lei. Vedrete di cosa sono capace. - detto ciò la divinità scimmia voltò le spalle al suo mentore pronto ad andarsene. 
- Grande Saggio, non hai più legami con lei. Nessun legame. 
Senza voltarsi egli rispose - Questo è da vedersi. 

 

 
  
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