16 maggio 2013
23 visualizzazioni. 0 commenti.Il bello è che ieri, dopo aver inviato il post, mi sono detta: “Ok, non importa quale sarà il numero delle visualizzazioni o dei commenti, lo fai per te e lo fai online con la speranza di aiutare qualcuno.” Eppure sono due ore che aggiorno la pagina sperando in un cambiamento, in una salita dei numeri, e invece niente. Perché in un secondo è diventato così importante sperare che qualcuno possa complimentarsi con me? Cosa volevo? Vincere il concorso: “best seller del web”? Ovviamente i miei pensieri hanno cominciato a ripetermi che non valgo nulla, che non interesso a nessuno, ma va bene anche così, intanto 23 persone al mondo hanno letto. O meglio, potrebbero anche non aver letto per niente, aperto la pagina per sbaglio, o letto, sbuffato dopo le prime righe e chiuso. Fa niente, va bene anche così, no? Lo sto facendo per me stessa.
Un po’ come andare dal parrucchiere: lo si fa per se stesse, no? Il trucco, la ceretta, i vestiti stretti, i tacchi alti, tutto per se stesse, no? Ma andiamo! Quante bugie ci diciamo? Facciamo tutto per gli altri, perché stiamo bene con noi stesse solo quando abbiamo approvazione dagli altri. Immaginiamoci una modella: 178 cm, 50 chili, capelli splendenti, trucco perfetto, abiti da favola… che non viene vista, condivisa, applaudita o invidiata. Secondo voi continuerebbe con la sua dieta a base di niente? Con le ore dall’estetista? Con i massaggi serali a gambe e piedi dopo aver camminato sui tacchi tutto il giorno? Certo che no! Tornerebbe a casa a mangiarsi un gelato in pigiama in compagnia di un film romantico alla tv.
Facciamo tutto per gli altri, e stiamo bene se veniamo apprezzati, ecco la verità. Viviamo in comunità, siamo strettamente collegati. Ciò che dico o faccio può influire sulla vita di qualcuno, e grazie al web anche sulla vita di uno sconosciuto che vive in un altro continente.
Se sei arrivato fino a qui, ora sai la verità: fai ciò che rende felice e appagato il prossimo. Pensaci un attimo: a cosa pensi la sera, o la mattina, quando devi scegliere come vestirti? A quel vestito che ti fa sentire più a tuo agio, o a quello che ti fa sembrare più attraente o comunque meno scemo? E no, non mentire, le due cose non sono collegate: perché la tuta ci fa sentire a nostro agio, ma di certo non ci rende attraenti.
Forse è solo colpa mia, oggi sono rimasta in casa tutto il giorno, sono depressa e penso solo al quel 23 che non aumenta.
Comunque domani uscirò e non mi porterò il telefono dietro, lo giuro.